Problemi urinari

Salve, sono un uomo di 45 anni e già da quasi due anni sto avendo problemi urinari e più recentemente anche disfunzioni erettili.
Nell'estate 2013, dopo qualche mese di difficoltà a urinare, sono andato in ospedale poichè ero arrivato al punto che nell'arco di tre giorni avevo urinato pochissimo con stimoli continui e un forte peso al basso ventre. Mi è stata diagnosticata una prostatite da curare con topster e levoxacin da 500 per 7 gg e omnic per un mese. Nel frattempo ho effettuato un'eco addome completo che non ha evidenziato problemi e un' ecotransrettale che ha solo evidenziato un lieve ingrossamento della prostata con un volume di 30,7 cc.
Dopo la cura ho fatto esami del sangue, delle urine e spermiocoltura tutti con esito negativo. Il PSA valori OK. La situazione sembrava essere migliorata con una ripresa della funzionalità urinaria, ma progressivamente i sintomi sono ricomparsi a cui si sono aggiunti dolori ai testicoli, all'interno coscia e all'inguine sia a dx che a sx. A luglio 2014 ho ripetuto gli esami ematici e delle urine sempre con valori ok e anche PSA ok. A settembre 2014 i problemi urinari (difficoltà di avvio della minzione e minzioni diurne frequenti) si sono nuovamente accentuati e ho avuto anche un'orchite con febbre alta, curata con OKI e levoxacin 500. A seguito di questo l'urologo mi ha fatto fare una flussometria che ha dato un valore normale e nuovamente una econtrasrettale che ha dato i seguenti valori: prostata di volume 25 cc con adenoma centrale di 13 cc; fini calcificazioni periuretrali; plesso periprostatico leggermente dilatato. L'urologo ha interpretato il tutto come niente di particolarmente rilevante e mi ha prescritto Parmixon per un anno. Dopo un mese di cura oltre a non avere miglioramenti sono comparse le disfunzioni erettili. Mi sono rivolto ad un altro urologo (di fama) che mi ha dato inizialmente la seguente cura: rocefin per 5 gg, ciproxin 1000 per altri 5 gg e topster per 10 gg. Mi ha fatto una uretrocistoscopia che ha evidenziato ipertrofia bilobata della prostata, mediamente ostruente.
Ho eseguito ecocolrdoppler penieno dinamico con esito ok. Ho eseguito esame colturale del secreto uretrale dopo massaggio prostatico dal quale è emerso presenza di batteri aerobi ( enterococcus fecalis e ascherichia coli) a cui l'urologo non ha dato però nessuna importanza. La cura attuale è Permixon 320 1 cp al di e cialis 5 mg 1 cp al di. I problemi erettili si sono molto attenuati, anche se mi sembra una cosa forzata poichè non ho un adeguato desiderio, e i problemi urinari diurni più o meno sono rimasti. Di notte non ho problemi, anche se la mattina mi alzo con un notevole peso al basso ventre a cui poi non corrisponde una minzione liberatoria ma modesta. Non so più che fare e in particolare vorrei sapere come mai una prostata di dimensioni normali possa dare questi problemi. Alcuni miei conoscenti hanno problemi analoghi ai miei, anche più lievi, ma con volumi della prostata molto più elevati.
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
Gentile utente,
la sintomatologia urinaria non è in diretta correlazione con il volume della prostata in quanto i sintomi dipendono da quale delle 5 parti della prostata è accresciuta.
Nel suo caso anche se alla ecografia il volume della prostata è normale alla uretrocistoscopia si evidenzia una "ipetrofia bilobata della prostata mediamente ostruente" il che sta a significare che la sua prostata si è accresciuta soprattuto nella porzione periuretrale che probabilmente è alla base dei suoi problemi minzionali specie nelle fasi di riacutizzazione della prostatite.

Cordiali saluti
Gino Scalese

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Utente
Utente
Gentile dott. Scalese,
la ringrazio per la sua celere ed esaustiva risposta.
Secondo il mio urologo l'attuale cura con Parmixon e Cialis è il giusto compromesso tra i problemi urinari e la disfunzione erettile, poiché se al posto del Parmixon prendessi un farmaco più mirato e incisivo dovrei subire tra gli effetti collaterali anche problemi d'erezione che si andrebbero a sommare a quelli già presenti. Io da parte mia ormai mi sono fatto l'idea che le varie cure possibili vanno ad arginare i sintomi ma non sono curative. Vista la mia età, per il sicuro peggioramento del problema, dovrò in un prossimo futuro fare un intervento chirurgico per liberare l'uretra, magari con la tecnica del laser per limitarne il più possibile le conseguenze. A tal proposito le chiedo un parere e le chiedo anche se non sarebbe meglio incidere di più farmacologicamente sulla prostata ed assumere Cialis (o simili) diciamo al "bisogno". Le chiedo ancora se la presenza nella prostata di batteri aerobi, valutata dal mio urologo come non importante, non possa invece contribuire al problema. Sto pensando se non sia il caso di fare una visita dal gastroenterologo per cercare di tenere il più possibile in ordine l'intestino che mi ha comunque da sempre dato dei fastidi.

Grazie ancora del tempo che mi vorrà dedicare.

Saluti
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
Concettualmente è corretta la sua affermazione riguardo ad un eventuale passaggio dell'assunzione di cialis se i benefici non sono particolarmente evidenti, ma di questo ne deve riparlare con il suo urologo che ha più il polso della situazione , come anche la necessità o meno dei eseguire un intervento disostruttivo della prostata.
E' naturale che i disturbi prostatici si migliorano con una corretta alimentazione ed una regolarizzazione dell'alvo.
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