Ureteroscopia con stent

Gentili Dottori, vi scrivo per chiedere un consulto per mio padre che ha 54 anni.
Ha un calcolo nell' uretere di 12 mm. 5 giorni fa è stato sottoposto ad un intervento di ureteroscopia con stent e successiva litotrissia.
Al momento il calcolo è ancora lì. Questo intervento doveva non essere invasivo, ma tengo a precisare che mio padre è stato malissimo dopo l' intervento in quanto hanno impiegato esattamente due ore per mettere lo stent perchè hanno avuto difficoltà. Poi gli hanno fatto il bombardamento e mio padre è uscito dalla sala operatoria dopo tre ore quando invece l'urologo ci aveva assicurato che sarebbe stato un intervento semplicissimo ed indolore. Tornati a casa il giorno dopo, ha avuto alcuni problemi legati all intervento(urinava sangue, dolore al fianco, minzione frequente ecc). Fin qua diciamo tutto ok.
Due sere fa ha avuto febbre, si è gonfiato tremendamente il ginocchio (ha sempre sofferto di artrite ma ci ha convissuto benissimo fino ad ora con questa malattia) e non riusciva proprio a camminare. Andati dal reumatologo ha tirato il liquido sinoviale e ha detto che si tratta di pus e sospetta un' artrite settica. Ora è immobilizzato a letto e fa una terapia aggressiva di antibiotici.
Leggendo su internet ho visto che l' artrite settica è
Determinata da un' infezione in altre parti del
Corpo come un' infezione alle vie urinarie e che attraverso il flusso sanguigno giunge all' articolazione. Inoltre nel 25-50% porta all' invaliditá permanente dell' arte.
Io credo che tutto questo sia dovuto all'intervento di ureteroscopia, che l' infezione è partita da lì.
Cosa posso fare? Voi cosa ne pensate?
Grazie per i vostri consigli
Ps sarebbe inutile denunciare il
Medico e l' ospedale?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Gentile Signora,
da quel che lei ci riferisce, non si comprendono le modalità dell'intervento, ovvero se sia stata eseguita una vera ureteroscopia operativa (con frammentazione diretta del calcolo) ovvero sia stato inserito unicamente lo stent ureterale e quindi il calcolo sia stato trattato con le onde d'urto. D'ogni modo, parrebbe che il trattamento - quale esso sia stato - non abbia avuto esito favorevole. Posto che non è certo qui il luogo per giudicare l'operato di nostri colleghi, soprattutto per la conoscenza affatto sommaria che abbiamo del caso, ci permettimo unicamente di esprimere alcune osservazioni.

1) E' noto che il trattamento con le onde d'urto dei calcoli dell'uretere non sia molto efficace, tantopiù se nell'uretere stesso sia inserito uno stent, che assorbe l'energia teoricamente destinata a frammentare il calcolo. Per questo motivo, nei centri di riferimento oggigiorno si predilige perlopiù cercare di risolvere endoscopicamente, utilizzando il laser od altre forme di energia.

2) Lo stent, sebbene esile e costituito da materiale morbido, è di per sè causa di fastidi e complicazioni, peraltro molto varialbili, del tipo di quelli lamentati da suo padre.

3) Sulla complicanza dell'artrite settica è quantomeno arduo esprimersi. Il legame diretto con la procedura urologica è unicamente ipotetico. Prima di ogni intervento endoscopico viene sempre eseguita l'urocoltura e se questa è positiva si esegue la necessaria terapia antibiotica preventiva. Non si eseguono pertanto ureteroscopie se non con urine sterili e noi non abbiamo motivo per ritenere che questo non sia stato fatto nel caso di suo padre.

4) Riteniamo che, una volta completata la terapia antibiotica in corso, si debba pensare appena posibile a risolvere la situazione con una nuova ureteroscopia operativa. Lo sent in sede certamente faciliterà di molto il passaggio degli strumenti endoscopici, semplificando la situazione e aumentando le possibilità di riuscita completa dell'intervento.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie mille. Dopo aver risolto questa situazione dell' artrite settica l' urologo provvederà ad effettuare un' altra litotrissia per frantumare il calcolo.
Loro hanno proceduto in questo modo: gli hanno messo lo stent, poi hanno bombardato.
Ed pra gli hanno lasciato lo stent. E hanno detto che procederanno ad altre lototrissie fin quando non sarà frantumato del tutto il calcolo. Dopodichè alla fine verrà rimosso lo stent.
È un procedimento sbagliato? Grazie per i consigli
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Questo modo di procedere non corrisponde alle nostre abitudini (come le abbiamo già spiegato) d'ogni modo non è questo il luogo adatto a dibattere le indicazioni dei nostri Colleghi.