epicistostomia a domicilio per circa 3 mesi
Buongiorno Dottori,
Lo scorso 6 febbraio sono stato operato di uretrotomia con lama a freddo per intervento su stenosi uretrale bulbare. Mi veniva posizionata epicistostomia poiché il chirurgo ha considerato non operabile nello stesso momento la seconda stenosi trovata subito dopo la prima stenosi durante l'intervento.
Sono stato dimesso con epicistostomia da gestire a domicilio e ho eseguito un uretrocistografia retrograda e minzionale il 16 febbraio per valutare la stenosi dell'uretra.
Subito dopo intorno al 20 febbraio ho avuto febbre dovuta a infezione per la quale gli urologi mi hanno prescritto Rocefin per 5 giorni che ha calmato la febbre e debellato l'infezione.
Al consulto con il medico sull'esame di radiografia eseguito mi é stato indicato di rivolgermi per un intervento più risolutivo, al centro di chirurgia uretrale di Arezzo.
Al centro di chirurgia, il gentilissimo dottore che mi ha visitato, mi ha consigliato di mantenere L'epicistostomia e quindi l'uso del catetere per circa due mesi in modo da tenere l'uretra a riposo (poiché fino a una decina di giorni usciva sangue insieme alle poche urine che mi escono dal pene poiché comunque anche se ho il catetere un po di urina esce comunque dal pene).
Il problema è che già da una decina di giorni intorno ai primi di marzo quindi dopo circa 25 giorni dall'intervento e quindi dal giorno in cui mi hanno messo l'epicistostomia ho iniziato a non dormire bene la notte e non solo poiché la situazione è questa:
- ho frequente bisogno di andare ad urinare
- quando vado ad urinare esce solo qualche goccia dal pene di urina bianca densa tipo sperma
- nel sacchetto comunque l'urina è molto torbida quasi bianca
- molto spesso devo restare seduto sul water con la necessità di spingere come se dovessi urinare in realtà escono solo queste poche gocce bianche e molto spesso mi ritrovo a defecare spingendo piccole quantità di feci e in alcuni casi ho avuto anche bruciore all'ano data la frequenza con cui accade questo
Una decina di giorni fa, presi una bustina di monuril e magicamente dal giorno dopo tutti questi sintomi sono passati e anche l'urina nella busta di raccolta era gialla trasparente.
Oggi però dopo 10 giorni, di nuovo gli stessi sintomi.
Cosa devo fare? Devo prendere gli antibiotici (tipo monuril) ogni settimana? Ve lo chiedo poiché devo andare avanti ancora un mese e mezzo con questa epicistostomia a domicilio e nel frattempo ho anche ripreso a lavorare in ufficio ma così la mia qualità di vita con questa infiammazione è pessima.
Grazie.
Lo scorso 6 febbraio sono stato operato di uretrotomia con lama a freddo per intervento su stenosi uretrale bulbare. Mi veniva posizionata epicistostomia poiché il chirurgo ha considerato non operabile nello stesso momento la seconda stenosi trovata subito dopo la prima stenosi durante l'intervento.
Sono stato dimesso con epicistostomia da gestire a domicilio e ho eseguito un uretrocistografia retrograda e minzionale il 16 febbraio per valutare la stenosi dell'uretra.
Subito dopo intorno al 20 febbraio ho avuto febbre dovuta a infezione per la quale gli urologi mi hanno prescritto Rocefin per 5 giorni che ha calmato la febbre e debellato l'infezione.
Al consulto con il medico sull'esame di radiografia eseguito mi é stato indicato di rivolgermi per un intervento più risolutivo, al centro di chirurgia uretrale di Arezzo.
Al centro di chirurgia, il gentilissimo dottore che mi ha visitato, mi ha consigliato di mantenere L'epicistostomia e quindi l'uso del catetere per circa due mesi in modo da tenere l'uretra a riposo (poiché fino a una decina di giorni usciva sangue insieme alle poche urine che mi escono dal pene poiché comunque anche se ho il catetere un po di urina esce comunque dal pene).
Il problema è che già da una decina di giorni intorno ai primi di marzo quindi dopo circa 25 giorni dall'intervento e quindi dal giorno in cui mi hanno messo l'epicistostomia ho iniziato a non dormire bene la notte e non solo poiché la situazione è questa:
- ho frequente bisogno di andare ad urinare
- quando vado ad urinare esce solo qualche goccia dal pene di urina bianca densa tipo sperma
- nel sacchetto comunque l'urina è molto torbida quasi bianca
- molto spesso devo restare seduto sul water con la necessità di spingere come se dovessi urinare in realtà escono solo queste poche gocce bianche e molto spesso mi ritrovo a defecare spingendo piccole quantità di feci e in alcuni casi ho avuto anche bruciore all'ano data la frequenza con cui accade questo
Una decina di giorni fa, presi una bustina di monuril e magicamente dal giorno dopo tutti questi sintomi sono passati e anche l'urina nella busta di raccolta era gialla trasparente.
Oggi però dopo 10 giorni, di nuovo gli stessi sintomi.
Cosa devo fare? Devo prendere gli antibiotici (tipo monuril) ogni settimana? Ve lo chiedo poiché devo andare avanti ancora un mese e mezzo con questa epicistostomia a domicilio e nel frattempo ho anche ripreso a lavorare in ufficio ma così la mia qualità di vita con questa infiammazione è pessima.
Grazie.
[#1]
Gentile Giovanotto,
tutti i cateteri urinari (compreso quello epi-cistostomico) hanno purtroppo la caratteristica di predisporre inesorabilmente all'infezione delle urine, tanto che con questa condizione va instaurata una sorta di compromesso. Nel senso che, anche somministrando antibiotici, le urine possono sterilizzarsi per poco tempo (poche ore in effetti), ma il contatto diretto con l'ambiente esterno comporta la colonizzazione immediata da altri germi. Come abbiamo detto, è quindi necessario instaurare un equilibrio accettabile, in modo quantomeno che l'infezione non abbia effetti secondari' in particolare la febbre. Su questo influisce moltissimo il buon funzionamento idraulico del catetere e la diluizione delle urine. Nel suo caso, come auspichiamo, si tratta solo di una fase transitoria, ma ciononostante per i segni di cui ci riferisce riteniamo indispensabile che un nostro Collega (non necessariamente i competenti professionisti di Arezzo) si si sincerasse del buon funzionamento e provvedesse se del caso alla sostituzioone del catetere. Questa dovrebbe comunque avvenire non oltre i 30-40 giorni. Inoltre potrebbe essere accettabile somministrare qualche antibiotico a brevi cicli, come lei ha spontaneamente fatto in modo empirico. Molto importante è infine mantenere le urine molto diluite assumendo una adeguata quantità di liquidi, diremmo non inferiore ai due litri al giorno.
Saluti
tutti i cateteri urinari (compreso quello epi-cistostomico) hanno purtroppo la caratteristica di predisporre inesorabilmente all'infezione delle urine, tanto che con questa condizione va instaurata una sorta di compromesso. Nel senso che, anche somministrando antibiotici, le urine possono sterilizzarsi per poco tempo (poche ore in effetti), ma il contatto diretto con l'ambiente esterno comporta la colonizzazione immediata da altri germi. Come abbiamo detto, è quindi necessario instaurare un equilibrio accettabile, in modo quantomeno che l'infezione non abbia effetti secondari' in particolare la febbre. Su questo influisce moltissimo il buon funzionamento idraulico del catetere e la diluizione delle urine. Nel suo caso, come auspichiamo, si tratta solo di una fase transitoria, ma ciononostante per i segni di cui ci riferisce riteniamo indispensabile che un nostro Collega (non necessariamente i competenti professionisti di Arezzo) si si sincerasse del buon funzionamento e provvedesse se del caso alla sostituzioone del catetere. Questa dovrebbe comunque avvenire non oltre i 30-40 giorni. Inoltre potrebbe essere accettabile somministrare qualche antibiotico a brevi cicli, come lei ha spontaneamente fatto in modo empirico. Molto importante è infine mantenere le urine molto diluite assumendo una adeguata quantità di liquidi, diremmo non inferiore ai due litri al giorno.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Gentile Dott. Piana,
Per quanto riguarda la pervietà del catetere mi sembra buona. Tra l'altro, proprio i suoi colleghi di Arezzo che hanno "affidato" di seguire questa fase pre intervento con epicistostomia ai colleghi di Roma, mi hanno consigliato di far sostituire il catetere nel caso ci fosse qualche malfunzionamento.
Ho già, come mi ha suggerito lei, chiesto in merito ai colleghi di roma che mi hanno detto di chiamarli solo nel caso dovessi vedere un malfunzionamento del catetere.
Per quanto riguarda gli antibiotici mi scusi l'ignoranza ma le faccio una domanda:
- "empirica" e "a brevi cicli" sono due cose opposte o sono due termini che indicano cose differenti?
- il monuril è troppo forte ne è sconsigliato l'uso ripetuto anche dopo 10 giorni oppure oppure può andar bene una bustina ogni tanto oppure ancora mi consiglia qualcosa di diverso con un dosaggio più basso solo a scopo di mantenere l'infezione a bassi livelli?(considerando che a quanto pare l'infezione permane per tutta la durata di utilizzo del catetere)
Quando ho fatto la uretrocistografia per esempio mi hanno prescritto il ciproxin.
La verità è che non vorrei abusarne di eventuali antibiotici sbagliati ma nemmeno vorrei stare con questi sintomi per un mese e mezzo per questo le sto chiedendo consiglio.
La ringrazio anticipatamente.
Per quanto riguarda la pervietà del catetere mi sembra buona. Tra l'altro, proprio i suoi colleghi di Arezzo che hanno "affidato" di seguire questa fase pre intervento con epicistostomia ai colleghi di Roma, mi hanno consigliato di far sostituire il catetere nel caso ci fosse qualche malfunzionamento.
Ho già, come mi ha suggerito lei, chiesto in merito ai colleghi di roma che mi hanno detto di chiamarli solo nel caso dovessi vedere un malfunzionamento del catetere.
Per quanto riguarda gli antibiotici mi scusi l'ignoranza ma le faccio una domanda:
- "empirica" e "a brevi cicli" sono due cose opposte o sono due termini che indicano cose differenti?
- il monuril è troppo forte ne è sconsigliato l'uso ripetuto anche dopo 10 giorni oppure oppure può andar bene una bustina ogni tanto oppure ancora mi consiglia qualcosa di diverso con un dosaggio più basso solo a scopo di mantenere l'infezione a bassi livelli?(considerando che a quanto pare l'infezione permane per tutta la durata di utilizzo del catetere)
Quando ho fatto la uretrocistografia per esempio mi hanno prescritto il ciproxin.
La verità è che non vorrei abusarne di eventuali antibiotici sbagliati ma nemmeno vorrei stare con questi sintomi per un mese e mezzo per questo le sto chiedendo consiglio.
La ringrazio anticipatamente.
[#3]
"Empirico" vuol dire che la terapia viene instaurata indipendentemente dall'esecuzione di esami colturali e valutazione della eventuale sensibilità dei germi ai vari antibiotici. Non essendo ragionevole (anzi pericoloso) mantenere una terapia antibiotica costante durante il tempo in cui il catetere rimane in sede, ci si regola dunque "empiricamente" somministrando l'antibiotico a dosi singole o per alcuni giorni, in particolare a cavallo del giorno in cui avviene la sostituzione. Non è detto che questa sia la scelta ideale, ma è senz'altro ragionevole ed abituale. Noi non possiamo esprimerici nel dettaglio su cosa sia opportuno fare nel suo caso particolare, le raccomandiamo di confrontarsi con i suoi specialisti di riferimento per decidere se e quale antibiotico sia da preferire e quali tempi siano da dare per lamsostituzione del catetere.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 15.9k visite dal 15/03/2015.
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