ritenzione acuta urina dopo TURP Prostata
buongiorno, ho 54 anni, 20 giorni fa sono stato operato alla prostata con Turp. avevo un RPM a 240 cc.. e diagnosi di modesta ipertrofia del detrusore. Dopo tre giorni dall'intervento mi è stato rimosso il catetere, ho urinato con difficolta per 12 ore e poi ho avuto ritenzione totale di urine. Mi hanno rimesso il catetere e mandato a casa per 5 giorni con terapia antibiotica Levoxacina e antinfiammatoria Aulin, oltre a Urorec. In ambulatorio me lo hanno tolto ed ho ripreso a urinare, inizialmente bene per un giorno, poi il secondo giorno con difficoltà ed il terzo ho avuto un altro blocco delle urine. Mi sono rivolto quindi al PS e mi hanno nuovamente messo il catetere per 7 giorni con continuazione della terapia in atto. Dopo 7 giorni (cioè 2 gg. fa) mi hanno tolto il catetere. da ecografia risutava che non avevo residuo post minzionale. Mi han prescritto terapia con Urorrec, e il primo giorno ho urinato discretamente. ieri peggio e stamattina ho avuto ancora un blocco urinario e mi han rimesso il catetere dicendomi che ho una infiammazione. Sono molto preoccupato, chiedo cortesemente un consulto, grazie.
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Gentile Signore,
innanzi tutto, lei è certo di essere stato sottoposto ad una TURP classica, ovvero elettroresezione endoscopica (mono- o bipolare) e non ad altre tecniche d'intervento?
Il decorso successivo a questi interventi è in effetti talora più accidentato del solito, poiché in alcuni soggetti, in modo assolutamente imprevedibile ed indipendente dalle modalità dell'intervento, i tessuti sviluppano una reazione infiammatoria esagerata. Questo comporta un rallentamento notevole dei normali processi di cicatrizzazione e lo sviluppo di un rigonfiamento (èdema) reattivo, causa di ostruzione anche peggiore di quella esistente prima dell'intervento. In questi casi purtroppo solo il tempo e la pazienza sono veramente efficaci, poiché è difficile ottenere dei reali vantaggi con qualsiasi tipo di cura. A questo punto, in linea di massima si preferisce non sollecitare ulteriormente ed attendere con il catetere per un congruo periodo di tempo, continuando la terapia con anti-infiammatorio e silodosina (o simili). Se ancora vi fossero degli intoppi, la prossima volta sarà poi eventualmente il caso di rivalutare endoscopicamente la situazione, ma non riteniamo che ve ne sarà assolutamente bisogno.
Saluti
innanzi tutto, lei è certo di essere stato sottoposto ad una TURP classica, ovvero elettroresezione endoscopica (mono- o bipolare) e non ad altre tecniche d'intervento?
Il decorso successivo a questi interventi è in effetti talora più accidentato del solito, poiché in alcuni soggetti, in modo assolutamente imprevedibile ed indipendente dalle modalità dell'intervento, i tessuti sviluppano una reazione infiammatoria esagerata. Questo comporta un rallentamento notevole dei normali processi di cicatrizzazione e lo sviluppo di un rigonfiamento (èdema) reattivo, causa di ostruzione anche peggiore di quella esistente prima dell'intervento. In questi casi purtroppo solo il tempo e la pazienza sono veramente efficaci, poiché è difficile ottenere dei reali vantaggi con qualsiasi tipo di cura. A questo punto, in linea di massima si preferisce non sollecitare ulteriormente ed attendere con il catetere per un congruo periodo di tempo, continuando la terapia con anti-infiammatorio e silodosina (o simili). Se ancora vi fossero degli intoppi, la prossima volta sarà poi eventualmente il caso di rivalutare endoscopicamente la situazione, ma non riteniamo che ve ne sarà assolutamente bisogno.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
innanzitutto la ringrazio per la tempestiva e articolata risposta.
Essendo trascorsi solo 19 giorni dall'intervento non ho ancora ricevuto la lettere completa di dimissioni. Nel documento che mi hanno rilasciato alle dimissioni vi è scritto "revisione della loggia prostatica TURP" , Revisione perché un anno e mezzo fa (ott 2013) ero già stato operato in altra struttura con Green Laser. Ai tempi avevo avuto una RUA, ma con 5 gg. di catetere avevo risolto la cosa. I primi esami urodinamici erano buoni e il residuo post minzione era di 20 cc.. Poi, però, a ottobre 2014, in occasione di un controllo, il residuo era salito a 220 (80 alla seconda minzione). Durante la uretrocistoscopia era emerso che, con il green laser, mi avevano resecato solo una delle due logge prostatiche, pertanto mi han consigliato la revisione. La terapia antinfiammatoria (Aulin 2 al dì) l'ho fatta per gli ultimi 14 giorni, fino a due gg. fa.
grazie
Essendo trascorsi solo 19 giorni dall'intervento non ho ancora ricevuto la lettere completa di dimissioni. Nel documento che mi hanno rilasciato alle dimissioni vi è scritto "revisione della loggia prostatica TURP" , Revisione perché un anno e mezzo fa (ott 2013) ero già stato operato in altra struttura con Green Laser. Ai tempi avevo avuto una RUA, ma con 5 gg. di catetere avevo risolto la cosa. I primi esami urodinamici erano buoni e il residuo post minzione era di 20 cc.. Poi, però, a ottobre 2014, in occasione di un controllo, il residuo era salito a 220 (80 alla seconda minzione). Durante la uretrocistoscopia era emerso che, con il green laser, mi avevano resecato solo una delle due logge prostatiche, pertanto mi han consigliato la revisione. La terapia antinfiammatoria (Aulin 2 al dì) l'ho fatta per gli ultimi 14 giorni, fino a due gg. fa.
grazie
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Il fatto che si tratti di un reintervento spiega parecchio sulla possibile insorgenza di complicazioni. Curioso peró il fatto della vaporizzazione laser verde solo parziale, così come del fatto che sulla lettera di dimissioni, od ameno verbalmente, non sia stato chiarito quale tipo di tecnica sia stato ora adottato per la revisione.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 14.1k visite dal 14/03/2015.
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