Prostatite cronica dai 20 anni di età..

Salve,
Chiedo parere a voi dopo che il mio medico ed il mio urologo non sono riusciti a dirmi di più.
Riepilogo :
A 19 anni(11 anni fa) causa rapporto non protetto rimango infettato da gonorrhea diagnosticata tramite abbondantissima secrezione bianca e forti bruciori, curata tramite antibiotici endogena. Guarisco totalmente.
Fra i 20 ed i 21 anni ho episodi sporadici di cistite acuta che durano qualche giorno, trattati con antibiotici, spariscono e ritornano dopo mesi.
Negli anni, ogni 4-6 mesi, mi ritorna questa cistite con bruciore durante la minzione, esigenza frequente di urinare anche solo poche gocce, difficoltà di minzione, bruciore e infine una secrezione trasparente che appare la mattina "spremendo" l'uretra. Il medico mi diagnostica una prostatite cronica.
Eseguo durante la fase acuta cicli di chinolonici anche fino a 28 giorni divisi in due tranche da 2 settimane l'una. La cistite/prostatite quindi regredisce, il bruciore scompare, la secrezione pure, salvo poi ritornare tutto dopo 4-6 mesi.
Vado avanti negli anni in questo modo fino ad arrivare a 1 anno fa in cui le terapie antibiotiche sembrano non risolvere la fase acuta.
Eseguo analisi urine e sperma:nessuna infezione.
Eseguo test di stamey che risulta negativo:nessuna infezione. (ho qualche dubbio sulla qualità del centro di analisi).
Ecografia alla prostata:risulta di dimensioni normali ma infiammata. Reni e vescica nella norma.
Infine eseguo tampone uretrale su quella goccia di secrezione mattutina, e risulta essere presente enterococcus faecalis. Leggo però su internet che potrebbe essere una semplice compresenza e non la reale infezione.
Effettuo "terapia" a base di integratori per prostata e tanti liquidi e il problema migliora un poco senza mai sparire.
Il mio dramma viene fuori quando noto che, negli anni, tutte le partner con cui ho rapporti sessuali accusano cistite 48 ore dopo il rapporto.
Mi sento praticamente un untore.
Con la partner attuale ho avuto 1 rapporto non protetto 1 mese fa, avevo ancora prostatite acuta ed è venuta anche a lei la cistite. Abbiamo effettuato terapia antibiotica chinoplus per 5 giorni e a lei è passata la cistite ed uretrite(forti bruciori quando urina).
Senonché 15 giorni fa dopo rapporto protetto con profilattico ritorna cistite e bruciore diffuso. La cura con ovuli.
3 giorni fa altro rapporto protetto in cui per la paura finiamo a lavarci le mani ad ogni contatto pur di non trasmetterci nulla, ma niente :nuova cistite.
Adesso andrà ad effettuare tampone vaginale ed analisi delle urine, ma intanto non ci capisco più nulla:mi sento l'artefice delle due infezioni, ma non so io stesso che cosa ho.
Il medico sembra rassegnato ma io non posso accettare questa situazione a 30 anni.
Ho anche perdita di erezione durante i rapporti e, per finire, impossibilità ad avere orgasmo se non tramite masturbazione.
Chiedo a voi consiglio su quale analisi effettuare(ripeto test stamey in un altro centro?) e cosa fare per non contagiare
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Gentile Signore,
la cistite propriamente detta (come quella tipica della femmina) si manifesta nel maschio solo in condizioni molto particolari, nella stragrande maggioranza dei casi - specialmente in giovane età - si tratta in effetti di prostatite. La sua situazione è abbastanza tipica per una prostatite ad andamento cronico, per la quale - come lei avrà già percepito - non esiste a tutt'oggi una "cura" certamente efficace. Le terapie antibiotiche prolungate sono discutibili, se non in presenza di colture inequivocabilmente positive, così la somministrazione di inegratori dall'efficacia tanto variabile quanto imprevedibile. La trasmissione per via sessuale di infezioni di batteri comuni dal maschio alla femmina è in linea teorica molo improbabile, invece è assai più comune che accada vice-versa, questo per evidenti motivi anatomici. La comparsa di "vera" cistite nella femmina dopo il rapporto è piuttosto frequente per altri motivi (che qui non dettagliamo) ma dei quali il maschio è senz'altro innocente.
A lei consigliamo dunque di scrollarsi di dosso pericolosi sensi di colpa, far riferimento ai consigli del suo urologo di riferimento, che la conosce certamente meglio di noi. Sappia comunque che, ben più dei farmaci, questi problemi prostatici del giovane risentono dei provvedimenti positivi sullo stile di vita, nelle sue classiche espressioni di alimentazione, idratazione, funzione intestinale, atività fisica ed attività sessuale.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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