Uretrite prostatite aspecifica plesso pudendo
gentili dottori
Vi scrivo per un disturbo che mi affligge da quasi 3 anni (dall'estate 2012 quando avevo 24 anni, ora ne ho quasi 27, circonciso alla fine del 2011 per rischio fimosi, sano per il resto).
Si tratta di una costante infiammazione (da cistoscopia) avvertita negli ultimi 5 cm dell’uretra con dolore concentrato in corrispondenza del meato uretrale e alla base del glande (la sensazione di sale in una ferita / sabbia bollente o di un’asta infissa nel condotto uretrale), priva di secrezioni. Oltre al getto bifido in minzione, la sintomatologia varia in intensità con andamento periodico persistendo costantemente, anche in relax, duole all’atto sessuale ed è percepibile anche nel sonno.
Nonostante pareri di specialisti:
urologo (diversi)
dermatologo
andrologo
stimato medico di base
e numerosi esami ripetuti nel corso degli anni:
mts: negative
sangue: pcr, emocromo, ve, glucosio
urine completi
tampone uretrale
spermicoltura
test Stamey e secreto prostatico (batteri comuni, miceti, micoplasma, chlamydia)
ripetuti quasi semestralmente negli ultimi 2 anni e con esiti da 2 diversi laboratori più:
cistoscopia transuretrale
ecografia completa addominale scrotale peniena (vescica e prostata nella norma)
seguiti da trattamenti prima antimicrobici:
• (fosfomicina, 2 gg, fine 2012),
quindi da cicli di soli antibiotici poi combinati con antinfiammatori:
• 1) acynetobater, 2012, trattato con ciprofloxacina per 3 sett. (Ciproxin 1000 mg),
• 2) ureaplasma (in tracce in 1 dei 3 test di Stamey e nel solo 1° mitto, 2013, trattando con doxiciclina (Bassado 100 mg 2 al dì per 2 sett.)
• 3) supposta prostatite specifica, inizi 2014, trattata prima con ciclo di antidolorifici/ antinfiammatori (etoricoxib per 3 mesi estivi 2014, Orudis) poi con antibiotici (3 sett. Bassado 1 cp die 100 mg, fine ottobre 2014) senza risultato (unico beneficio dato (temporaneamente dopo applicazione locale interna) da Lidocaina (Nefluan/Luan)
la situazione non è mai migliorata.
Le terapie sono state intervallate da pause farmacologiche per evitare accanimento, sperando in guarigione anche spontanea, mantenendo sempre una dieta equilibrata, affiancata da blanda e varia attività sportiva.
L’assenza di risultati dalle analisi e di cause imputabili ad un dolore riflesso (era stata ipotizzata l’infiammazione del plesso pudendo oltre ad una probabile infezione/infiammazione prostatica) ha portato al dilungarsi dei tempi cronicizzando il problema cui, nonostante cerchi di conviverci, non riesco ad abituarmi poiché incide anche sulla mia vita sessuale: il dolore aumenta, la sensibilità diminuisce. Ho una compagna da 2 anni (che ha eseguito anch’essa, come le precedenti, le analisi richieste senza esiti) e non ho avuto rapporti a rischio se non un unico contatto con ragazza sudamericana (estate 2012).
Non sono disposto a rassegnarmi, spero possiate indirizzarmi con un vostro prezioso parere o consiglio (chiaramente non sostitutivo di una visita), cordialità
Vi scrivo per un disturbo che mi affligge da quasi 3 anni (dall'estate 2012 quando avevo 24 anni, ora ne ho quasi 27, circonciso alla fine del 2011 per rischio fimosi, sano per il resto).
Si tratta di una costante infiammazione (da cistoscopia) avvertita negli ultimi 5 cm dell’uretra con dolore concentrato in corrispondenza del meato uretrale e alla base del glande (la sensazione di sale in una ferita / sabbia bollente o di un’asta infissa nel condotto uretrale), priva di secrezioni. Oltre al getto bifido in minzione, la sintomatologia varia in intensità con andamento periodico persistendo costantemente, anche in relax, duole all’atto sessuale ed è percepibile anche nel sonno.
Nonostante pareri di specialisti:
urologo (diversi)
dermatologo
andrologo
stimato medico di base
e numerosi esami ripetuti nel corso degli anni:
mts: negative
sangue: pcr, emocromo, ve, glucosio
urine completi
tampone uretrale
spermicoltura
test Stamey e secreto prostatico (batteri comuni, miceti, micoplasma, chlamydia)
ripetuti quasi semestralmente negli ultimi 2 anni e con esiti da 2 diversi laboratori più:
cistoscopia transuretrale
ecografia completa addominale scrotale peniena (vescica e prostata nella norma)
seguiti da trattamenti prima antimicrobici:
• (fosfomicina, 2 gg, fine 2012),
quindi da cicli di soli antibiotici poi combinati con antinfiammatori:
• 1) acynetobater, 2012, trattato con ciprofloxacina per 3 sett. (Ciproxin 1000 mg),
• 2) ureaplasma (in tracce in 1 dei 3 test di Stamey e nel solo 1° mitto, 2013, trattando con doxiciclina (Bassado 100 mg 2 al dì per 2 sett.)
• 3) supposta prostatite specifica, inizi 2014, trattata prima con ciclo di antidolorifici/ antinfiammatori (etoricoxib per 3 mesi estivi 2014, Orudis) poi con antibiotici (3 sett. Bassado 1 cp die 100 mg, fine ottobre 2014) senza risultato (unico beneficio dato (temporaneamente dopo applicazione locale interna) da Lidocaina (Nefluan/Luan)
la situazione non è mai migliorata.
Le terapie sono state intervallate da pause farmacologiche per evitare accanimento, sperando in guarigione anche spontanea, mantenendo sempre una dieta equilibrata, affiancata da blanda e varia attività sportiva.
L’assenza di risultati dalle analisi e di cause imputabili ad un dolore riflesso (era stata ipotizzata l’infiammazione del plesso pudendo oltre ad una probabile infezione/infiammazione prostatica) ha portato al dilungarsi dei tempi cronicizzando il problema cui, nonostante cerchi di conviverci, non riesco ad abituarmi poiché incide anche sulla mia vita sessuale: il dolore aumenta, la sensibilità diminuisce. Ho una compagna da 2 anni (che ha eseguito anch’essa, come le precedenti, le analisi richieste senza esiti) e non ho avuto rapporti a rischio se non un unico contatto con ragazza sudamericana (estate 2012).
Non sono disposto a rassegnarmi, spero possiate indirizzarmi con un vostro prezioso parere o consiglio (chiaramente non sostitutivo di una visita), cordialità
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La sindrome dolorosa cronica del pavimento pelvico costituisce uno dei piú grandi dilemmi dell'urologia. Nella sua sostanziale banalità, a fronte di problemi purtroppo ben più gravi, è però in grado di peggiorare la qualità di vita di tutti gli uomini che condividono con lei anni di terapie, magari visite da specialisti sempre diversi e relative delusioni. La nostra comunità urologica di Medicitalia, che si mantiene ancorata ad un indispensabile realismo, non ha nulla di miracoloso da consigliare, se non quello di affidarsi al professionista con il quale si riesca ad intrattenere il miglior rapporto di comunicaziine e fiducia. Al di là di questo, le ultime voci che si sentono, ci parlano delle possibili applicazioni delle onde d'urto a bassa intensità, le stesse che hanno avuto molto successo in ortopedia. Ma si tratta di trattamenti sperimentali, ancora ben lontani da un'applicazione diffusa. Altra cosa sono le "magiche" virtù dello zenzero, (in ogni sua forma) che proprio in queste settimane sono salite prepotentemente alla ribalta. Pur essendo noi i primi a dubitare doverosamente di questo tipo di rimedi, forse in questo caso varrebbe la pena di provare.
Saluti
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.1k visite dal 27/02/2015.
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