Poliuria, stranguria, emorroidi
Sono un ragazzo di 28 anni, alto 1,80 e peso 70 kg circa.
Da sempre soffro di poliuria e stranguria, con varie diagnosi di cistite e sospetta stenosi uretrale, per verificare la quale mi è stata prescritta una uretrocistografia, che rimando da tempo a causa di vari e seri problemi nervosi e psicologici che mi impediscono di affrontarla.
Da tempo ho imparato quindi a convivere con il mio problema, evitando comportamenti che possano catalizzare i sintomi, e raggiungendo un equilibrio tutto sommato soddisfacente.
Circa 10 anni fa ho subito un intervento di scleroemolizzazione di un varicocele al testicolo sx, perfettamente riuscito.
2 anni fa ho sofferto di epididimite acuta, curata con successo con 15/20 giorni di Ciproxin.
6 mesi fa ho sofferto di una crisi emorroidaria abbastanza importante, ma curata con successo con terapia farmacologica. Circa un mese e mezzo fa una nuova crisi, che questa volta non è ancora rientrata del tutto, nonostante una prolungata cura farmacologica (Antrolin in loco e Daflon per via orale). Ebbene, da una decina di giorni a questa parte (e quindi dopo un mese dalla comparsa dei primi disturbi anali) soffro di tremende, ripetute e devastanti crisi di poliuria, con inusitate frequenza e urgenza urinaria (devo assolutamente urinare più o meno ogni 8/10 minuti, espello quantità incredibili di urina letteralmente bollente e limpida come acqua), e senso di dolore, oppressione e bruciore al basso ventre, e di gonfiore e bruciore al canale uretrale. Riscontro anche un ricorrente malessere (nausea, mal di testa) ma senza febbre. Il medico di famiglia, sospettando l'acutizzarsi della cistite indotto dalle emorroidi mi ha prescritto Levoxacin per 10giorni. Ho ultimato oggi la cura ma anziché riscontrare il benché minimo miglioramento, ho constatato un peggioramento costante e inesorabile della sintomatologia. Atterrito dalla situazione ho anche accettato il consiglio del medico di sottopormi il più presto possibile all'uretrocistografia, che ho già fissato per venerdì prossimo (fra 7giorni).
Vi chiedo quindi:
se in queste condizioni sia saggio affrontare un simile esame diagnostico, o sia più opportuno farmi prima visitare da un urologo, che magari approfondisca la diagnosi circa questo repentino e devastante peggioramento della mia condizione;
sulla base della sintomatologia descritta quale affezione secondo voi potrebbe avermi colpito, e come possa essere curata. Sono disperato!
Gent.mi Sig.ri, Vi ringrazio!
Da sempre soffro di poliuria e stranguria, con varie diagnosi di cistite e sospetta stenosi uretrale, per verificare la quale mi è stata prescritta una uretrocistografia, che rimando da tempo a causa di vari e seri problemi nervosi e psicologici che mi impediscono di affrontarla.
Da tempo ho imparato quindi a convivere con il mio problema, evitando comportamenti che possano catalizzare i sintomi, e raggiungendo un equilibrio tutto sommato soddisfacente.
Circa 10 anni fa ho subito un intervento di scleroemolizzazione di un varicocele al testicolo sx, perfettamente riuscito.
2 anni fa ho sofferto di epididimite acuta, curata con successo con 15/20 giorni di Ciproxin.
6 mesi fa ho sofferto di una crisi emorroidaria abbastanza importante, ma curata con successo con terapia farmacologica. Circa un mese e mezzo fa una nuova crisi, che questa volta non è ancora rientrata del tutto, nonostante una prolungata cura farmacologica (Antrolin in loco e Daflon per via orale). Ebbene, da una decina di giorni a questa parte (e quindi dopo un mese dalla comparsa dei primi disturbi anali) soffro di tremende, ripetute e devastanti crisi di poliuria, con inusitate frequenza e urgenza urinaria (devo assolutamente urinare più o meno ogni 8/10 minuti, espello quantità incredibili di urina letteralmente bollente e limpida come acqua), e senso di dolore, oppressione e bruciore al basso ventre, e di gonfiore e bruciore al canale uretrale. Riscontro anche un ricorrente malessere (nausea, mal di testa) ma senza febbre. Il medico di famiglia, sospettando l'acutizzarsi della cistite indotto dalle emorroidi mi ha prescritto Levoxacin per 10giorni. Ho ultimato oggi la cura ma anziché riscontrare il benché minimo miglioramento, ho constatato un peggioramento costante e inesorabile della sintomatologia. Atterrito dalla situazione ho anche accettato il consiglio del medico di sottopormi il più presto possibile all'uretrocistografia, che ho già fissato per venerdì prossimo (fra 7giorni).
Vi chiedo quindi:
se in queste condizioni sia saggio affrontare un simile esame diagnostico, o sia più opportuno farmi prima visitare da un urologo, che magari approfondisca la diagnosi circa questo repentino e devastante peggioramento della mia condizione;
sulla base della sintomatologia descritta quale affezione secondo voi potrebbe avermi colpito, e come possa essere curata. Sono disperato!
Gent.mi Sig.ri, Vi ringrazio!
[#1]
Caro lettore ,
vista la sua delicata e complessa situazione clinica , prima di considerare l'esecuzione di una indagine invasiva , le consiglierei di consultare , magari con una certa urgenza , un esperto urologo.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.centromedicocerva.it
www.centrodemedra.com
www.andrologiamedica.org
vista la sua delicata e complessa situazione clinica , prima di considerare l'esecuzione di una indagine invasiva , le consiglierei di consultare , magari con una certa urgenza , un esperto urologo.
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Giovanni Beretta
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Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
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[#2]
Ex utente
Ringrazio immensamente il dottor Beretta per la pronta e cortese risposta e per l'agognato e illuminante consiglio!
E mi permetto di approfittare per fornire un aggiornamento della situazione e richiedere un ulteriore consiglio:
oggi mi sono recato nuovamente dal medico di famiglia, che sorpreso dall'inefficacia del trattamento con Levoxacin sospetta un coinvolgimento della prostata, e mi ha prescritto un ulteriore trattamento con Ciproxin 500mg (2 volte al dì), da protrarsi per 10 giorni; informato dell'esame diagnostico che dovrei sostenere venerdì mi ha rilasciato un'impegnativa per una visita urologica, non però di priorità "urgente", bensì solo "breve", consigliandomi di avvisare preventivamente il radiologo della situazione e di rimettermi alla prudente valutazione di quest'ultimo circa l'opportunità di procedere all'esame.
Ebbene, io sospetto (e se non erro la risposta del dr. Beretta conforta il mio sospetto) che la valutazione del radiologo non sia (tanto meno, forse, nell'imminenza dell'esecuzione dell'esame) qualificata e circostanziata quanto quella di un urologo. E sospetto del pari che lunedì mattina sia molto difficile che mi fissino una visita urologica prima di venerdì. Per cui chiedo:
è consigliabile che contatti magari direttamente il reparto di urologia dell'ospedale presso cui devo fare l'esame (l'ospedale di Este (Pd)), facendo presente la situazione e chiedendo se è possibile una visita entro venerdì? O è meglio se dopo aver prenotato la visita urologica rinvio l'esame alla prima data utile successiva?
è verosimile un coinvolgimento della prostata, vista la sintomatologia? E così intenso da resistere al trattamento con Levoxacin? Ed è appropriato il trattamento con Ciproxin?
sono consigliabili ulteriori accertamenti immediati per stabilire se di prostatite si tratti?
è possibile che questa infiammazione sia indotta dalla prolungata crisi emorroidaria?
e da ultimo, ciò che più mi preme, dal momento che mi attende a breve scadenza(fra 14 giorni)una trasferta abbastanza importante per sostenere un esame di dottorato (che in queste condizioni non sono in grado di affrontare), laonde riesca ad ottenere un consulto urologico prima di essa, esistono rimedi temporanei (per quanto palliativi) di carattere farmacologico che rendano quanto meno sopportabile una trasferta in attesa di accertamenti che espleterei non appena di ritorno?
Consapevole che le risposte alle mie domande sono ovviamente da relativizzare a molteplici fattori ringrazio comunque il dr. Beretta, e quant'altri avranno la pazienza di leggere le mie prolisse e tediose richieste, e vorranno rispondere alle domande cui si sentano di rispondere!
Aspetto fiducioso e ringrazio infinitamente!
E mi permetto di approfittare per fornire un aggiornamento della situazione e richiedere un ulteriore consiglio:
oggi mi sono recato nuovamente dal medico di famiglia, che sorpreso dall'inefficacia del trattamento con Levoxacin sospetta un coinvolgimento della prostata, e mi ha prescritto un ulteriore trattamento con Ciproxin 500mg (2 volte al dì), da protrarsi per 10 giorni; informato dell'esame diagnostico che dovrei sostenere venerdì mi ha rilasciato un'impegnativa per una visita urologica, non però di priorità "urgente", bensì solo "breve", consigliandomi di avvisare preventivamente il radiologo della situazione e di rimettermi alla prudente valutazione di quest'ultimo circa l'opportunità di procedere all'esame.
Ebbene, io sospetto (e se non erro la risposta del dr. Beretta conforta il mio sospetto) che la valutazione del radiologo non sia (tanto meno, forse, nell'imminenza dell'esecuzione dell'esame) qualificata e circostanziata quanto quella di un urologo. E sospetto del pari che lunedì mattina sia molto difficile che mi fissino una visita urologica prima di venerdì. Per cui chiedo:
è consigliabile che contatti magari direttamente il reparto di urologia dell'ospedale presso cui devo fare l'esame (l'ospedale di Este (Pd)), facendo presente la situazione e chiedendo se è possibile una visita entro venerdì? O è meglio se dopo aver prenotato la visita urologica rinvio l'esame alla prima data utile successiva?
è verosimile un coinvolgimento della prostata, vista la sintomatologia? E così intenso da resistere al trattamento con Levoxacin? Ed è appropriato il trattamento con Ciproxin?
sono consigliabili ulteriori accertamenti immediati per stabilire se di prostatite si tratti?
è possibile che questa infiammazione sia indotta dalla prolungata crisi emorroidaria?
e da ultimo, ciò che più mi preme, dal momento che mi attende a breve scadenza(fra 14 giorni)una trasferta abbastanza importante per sostenere un esame di dottorato (che in queste condizioni non sono in grado di affrontare), laonde riesca ad ottenere un consulto urologico prima di essa, esistono rimedi temporanei (per quanto palliativi) di carattere farmacologico che rendano quanto meno sopportabile una trasferta in attesa di accertamenti che espleterei non appena di ritorno?
Consapevole che le risposte alle mie domande sono ovviamente da relativizzare a molteplici fattori ringrazio comunque il dr. Beretta, e quant'altri avranno la pazienza di leggere le mie prolisse e tediose richieste, e vorranno rispondere alle domande cui si sentano di rispondere!
Aspetto fiducioso e ringrazio infinitamente!
[#3]
Caro lettore,
mi sembra che la cosa più corretta da fare è una prima valutazione urologica. Generalmente poi una uretrocistografia viene seguita dall'urologo che l'ha indicata in base anche a tutte le preliminari valutazioni e considerazioni fatte durante la visita specialistica. Per le altre richieste terapeutiche specifiche e legate ai suoi problemi personali e particolari è bene discuterle in diretta con l'urologo che valuterà la sua situazione clinica.
Giovanni Beretta
www.centromedicocerva.it
www.centrodemetra.com
www.andrologiamedica.org
mi sembra che la cosa più corretta da fare è una prima valutazione urologica. Generalmente poi una uretrocistografia viene seguita dall'urologo che l'ha indicata in base anche a tutte le preliminari valutazioni e considerazioni fatte durante la visita specialistica. Per le altre richieste terapeutiche specifiche e legate ai suoi problemi personali e particolari è bene discuterle in diretta con l'urologo che valuterà la sua situazione clinica.
Giovanni Beretta
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[#4]
Ex utente
Ringrazio veramente di cuore il dr. Beretta! Seguirò senz'altro il suo consiglio, e lunedì provvederò immediatamente a prenotare una visita urologica e a procrastinare l'esame diagnostico.
Io sono orientato a rivolgermi per il tutto all'Ospedale di Este (Ulss 17), ma considerata la relativa vicinanza con centri più importanti mi consigliate di rivolgermi direttamente a centri più importanti come ad. es. Padova o Vicenza? E/o a qualche specialista in particolare?
Quanto alla valutazione delle emorroidi il medico è orientato a prescrivermi una visita chirurgica, ma, visti i legami tra proctite e prostatite più volte sottolineati anche in questa sede, conviene forse di più una visita dal proctologo?
Ringrazio ancora sentitamente il dottor Beretta per la pazienza e la cortesia. Grazie, dottore!
Io sono orientato a rivolgermi per il tutto all'Ospedale di Este (Ulss 17), ma considerata la relativa vicinanza con centri più importanti mi consigliate di rivolgermi direttamente a centri più importanti come ad. es. Padova o Vicenza? E/o a qualche specialista in particolare?
Quanto alla valutazione delle emorroidi il medico è orientato a prescrivermi una visita chirurgica, ma, visti i legami tra proctite e prostatite più volte sottolineati anche in questa sede, conviene forse di più una visita dal proctologo?
Ringrazio ancora sentitamente il dottor Beretta per la pazienza e la cortesia. Grazie, dottore!
[#5]
Caro lettore ,
in prima istanza io consulterei uno specialista esperto vicino alla mia residenza . Per la seconda domanda che ci pone le dico poi che molti chirurgi generali hanno anche chiare competenze in campo proctologico e spesso la richiesta specialistica del medico curante per motivi "burocratici" è indicata semplicemente come "visita chirurgica".
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
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in prima istanza io consulterei uno specialista esperto vicino alla mia residenza . Per la seconda domanda che ci pone le dico poi che molti chirurgi generali hanno anche chiare competenze in campo proctologico e spesso la richiesta specialistica del medico curante per motivi "burocratici" è indicata semplicemente come "visita chirurgica".
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
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[#6]
Ex utente
Grazie delle delucidazioni, dottore!
Se Le interessa La aggiorno brevemente sugli sviluppi delle mie disavventure personali.
Questa mattina, seguendo il suo consiglio, sono andato dall'urologo, che mi ha consigliato di affrontare quanto prima l'uretrocistografia che già avevo fissato, e inoltre mi ha prescritto lo studio urodinamico (sull'impegnativa il medico mi ha scritto "esame urodinamico invasivo"), da affrontarsi anch'esso a breve scadenza, onde valutare anche il comportamento della vescica, ed avere un quadro clinico globale in tempi ristretti. Del pari ritiene opportuna una visita proctologica, per valutare anche eventuali interazioni tra le due sfere. Non si è tuttavia espresso circa l'opportunità di fare la visita proctologica solo dopo aver ultimato gli accertamenti urologici (nel senso che lo ritiene indifferente), mentre il medico di famiglia si è espresso in quest'ultimo senso.
Mi permetto di chiederLe:
Lei come urologo ritiene opportuno rimandare l'accertamento proctologico a dopo l'esame urodinamico? Potrebbe cioè influire sul risultato (o anche solo sulla semplice fattibilità) dell'esame urodinamico "disturbare" la zona anale prima di affrontarlo?
L'esame urodinamico, essendo a quanto so più invasivo e fastidioso dell'uretrocistografia, può comportare inconvenienti? E se sì quali e di che grado?
Da ultimo, La informo che, per l'eventualità che mi colgano crisi di pollachiuria tremende come quelle degli ultimi giorni, l'urologo mi ha prescritto di assumere Cistalgan compresse (1 compressa 3 volte al dì), onde alleviare quanto meno la sintomatologia.
Se vorrà La aggiornerò sull'esito degli accertamenti diagnostici.
Nel frattempo Le rivolgo il mio più cordiale saluto e La ringrazio ancora, dottore!
Se Le interessa La aggiorno brevemente sugli sviluppi delle mie disavventure personali.
Questa mattina, seguendo il suo consiglio, sono andato dall'urologo, che mi ha consigliato di affrontare quanto prima l'uretrocistografia che già avevo fissato, e inoltre mi ha prescritto lo studio urodinamico (sull'impegnativa il medico mi ha scritto "esame urodinamico invasivo"), da affrontarsi anch'esso a breve scadenza, onde valutare anche il comportamento della vescica, ed avere un quadro clinico globale in tempi ristretti. Del pari ritiene opportuna una visita proctologica, per valutare anche eventuali interazioni tra le due sfere. Non si è tuttavia espresso circa l'opportunità di fare la visita proctologica solo dopo aver ultimato gli accertamenti urologici (nel senso che lo ritiene indifferente), mentre il medico di famiglia si è espresso in quest'ultimo senso.
Mi permetto di chiederLe:
Lei come urologo ritiene opportuno rimandare l'accertamento proctologico a dopo l'esame urodinamico? Potrebbe cioè influire sul risultato (o anche solo sulla semplice fattibilità) dell'esame urodinamico "disturbare" la zona anale prima di affrontarlo?
L'esame urodinamico, essendo a quanto so più invasivo e fastidioso dell'uretrocistografia, può comportare inconvenienti? E se sì quali e di che grado?
Da ultimo, La informo che, per l'eventualità che mi colgano crisi di pollachiuria tremende come quelle degli ultimi giorni, l'urologo mi ha prescritto di assumere Cistalgan compresse (1 compressa 3 volte al dì), onde alleviare quanto meno la sintomatologia.
Se vorrà La aggiornerò sull'esito degli accertamenti diagnostici.
Nel frattempo Le rivolgo il mio più cordiale saluto e La ringrazio ancora, dottore!
[#7]
Caro lettore ,
segua tutte le indicazioni date dal collega urologo. In effetti prima è bene chiarire il problema urologico e poi si valuterà l'altro problema con il proctologo. Per quanto riguarda l'esame urodinamico la sua "invasività" è molto simile a quella di una uretrocistografia ma può meglio chiarire come "svuota" tutto il sistema.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
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segua tutte le indicazioni date dal collega urologo. In effetti prima è bene chiarire il problema urologico e poi si valuterà l'altro problema con il proctologo. Per quanto riguarda l'esame urodinamico la sua "invasività" è molto simile a quella di una uretrocistografia ma può meglio chiarire come "svuota" tutto il sistema.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
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[#8]
Ex utente
Buona sera!
Domani devo dunque sostenere la temuta uretrocistografia minzionale. Se mi posso permettere vorrei chiedere delucidazioni urgenti.
Sul foglio scritto dall'urologo c'è scritto che si richiede "uretrografia retrograda + cistografia minzionale". Mentre il medico mi ha sottoscritto un'impegnativa con l'intestazione "uretrocistografia minzionale".
Chiedo dunque:
L'esame si compone di 2 fasi distinte? La prima e la seconda hanno modalità (e possono avere esiti) differenti? Se non dovessi riuscire a minzionare (come temo) per motivi di ordine psicologico, inficierei il risultato dell'esame? Soprattutto: quanto dura (in media) l'esame globalmente considerato?
Erro o rischio qualcosa se assumo un (blando) ansiolitico poco prima di affrontare l'esame? (Come detto soffro di serissimi problemi di salute nervosa in costante peggioramento, per di più aggravati dalla prostrazione derivata dal mio grave quadro clinico.)
Grazie al dr. Beretta e/o a chi avrà la pazienza di rispondere.
Domani devo dunque sostenere la temuta uretrocistografia minzionale. Se mi posso permettere vorrei chiedere delucidazioni urgenti.
Sul foglio scritto dall'urologo c'è scritto che si richiede "uretrografia retrograda + cistografia minzionale". Mentre il medico mi ha sottoscritto un'impegnativa con l'intestazione "uretrocistografia minzionale".
Chiedo dunque:
L'esame si compone di 2 fasi distinte? La prima e la seconda hanno modalità (e possono avere esiti) differenti? Se non dovessi riuscire a minzionare (come temo) per motivi di ordine psicologico, inficierei il risultato dell'esame? Soprattutto: quanto dura (in media) l'esame globalmente considerato?
Erro o rischio qualcosa se assumo un (blando) ansiolitico poco prima di affrontare l'esame? (Come detto soffro di serissimi problemi di salute nervosa in costante peggioramento, per di più aggravati dalla prostrazione derivata dal mio grave quadro clinico.)
Grazie al dr. Beretta e/o a chi avrà la pazienza di rispondere.
[#9]
Caro lettore ,
ho visto solo oggi la sua richiesta. Comunque, se sono ancora utile, le posso dire che la dizione sull'impegnativa è alla fine coincidente con l'indicazione data dall'urologo . Certo l'esame ha due fasi e quindi cerchi rilassandosi il più possibile di eseguire anche la seconda fase.Infine per quanto riguarda l'ansiolitico sarebbe bene non prenderlo.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
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ho visto solo oggi la sua richiesta. Comunque, se sono ancora utile, le posso dire che la dizione sull'impegnativa è alla fine coincidente con l'indicazione data dall'urologo . Certo l'esame ha due fasi e quindi cerchi rilassandosi il più possibile di eseguire anche la seconda fase.Infine per quanto riguarda l'ansiolitico sarebbe bene non prenderlo.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
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[#10]
Ex utente
Grazie, dottore, non si preoccupi!
Nel dubbio ho evitato l'ansiolitico. Ma non sono riuscito a minzionare quando richiesto. Mi permetto di aggiornarLa onde avere ulteriori delucidazioni.
Avrò l'esito dell'esame solo lunedì, ma la dott.ssa che lo ha eseguito mi ha "anticipato" che l'uretra è a posto e a prima vista lei non ravvisa traccia di stenosi o altro. Purtroppo come detto non sono riuscito a minzionare, neanche dopo un'ora e dopo aver assunto oltre 1 litro di acqua. E nonostante avessi uno stimolo impellente.
La dott.ssa mi ha allora invitato a urinare nel bagno adiacente (ho urinato abbondantemente), e ha poi solo "fotografato" la vescica per constatare la presenza di eventuale residuo postminzionale.
5 minuti dopo, prima di uscire dall'ospedale, mi sono recato nuovamente a urinare (tantissimo) e nel giro dell'ora successiva ho urinato altre 4 volte, espellendo una quantità incredibile di urina, limpida come acqua. Da ieri assumo cistalgan, secondo schema, con nessun risultato.
Un padre protervo e irresponsabile (che è la causa prima se non unica di tutte le mie disgrazie nervose e psicologiche) non ha trovato di meglio da fare che aggredirmi e mortificarmi per la mancata minzione, instillandomi sensi di colpa e suscitandomi inibizioni che mi impediranno di urinare, su richiesta, vita natural durante.
Le rivolgo 4 domande, chiedendoLe, se me Le vorrà dare, risposte rapide e puntuali:
se come sembra (ma saprò dirLe di più dopo il referto) non si tratta di stenosi o "strozzamento" dell'uretra, la stranguria da cosa può dipendere? (Le rivolgo questa domanda a livello puramente teorico, come se fossi uno studente, dal momento che ovviamente sarà il mio urologo a tentare una diagnosi puntuale).
una stenosi dell'uretra e/o eventuali altri problemi uretrali possono non risultare da una uretrografia retrograda? E possono non risultare proprio a causa della mancata cistografia minzionale? La prego di rispondere a questa domanda!
un'eventuale sclerosi del collo vescicale è diagnosticabile con cistografia minzionale? O potrebbe risultare anche solo dall'uretrografia retrograda? O risulta solo dall'esame urodinamico invasivo?
da ultimo, come Le ho detto, dovrò sostenere a breve anche questo esame urodinamico invasivo. Orbene, Le chiedo: sarà necessario urinare "spontaneamente" a richiesta anche durante quell'esame? O lo svuotamento della vescica potrà essere "indotto"? Glielo chiedo perché se mi fosse richiesto di urinare è meglio se mi risparmio la fatica, tanto più dopo l'assurda requisitoria subita oggi da mio padre.
La ringrazio dell'attenzione che mi presta, e La saluto cordialmente.
Nel dubbio ho evitato l'ansiolitico. Ma non sono riuscito a minzionare quando richiesto. Mi permetto di aggiornarLa onde avere ulteriori delucidazioni.
Avrò l'esito dell'esame solo lunedì, ma la dott.ssa che lo ha eseguito mi ha "anticipato" che l'uretra è a posto e a prima vista lei non ravvisa traccia di stenosi o altro. Purtroppo come detto non sono riuscito a minzionare, neanche dopo un'ora e dopo aver assunto oltre 1 litro di acqua. E nonostante avessi uno stimolo impellente.
La dott.ssa mi ha allora invitato a urinare nel bagno adiacente (ho urinato abbondantemente), e ha poi solo "fotografato" la vescica per constatare la presenza di eventuale residuo postminzionale.
5 minuti dopo, prima di uscire dall'ospedale, mi sono recato nuovamente a urinare (tantissimo) e nel giro dell'ora successiva ho urinato altre 4 volte, espellendo una quantità incredibile di urina, limpida come acqua. Da ieri assumo cistalgan, secondo schema, con nessun risultato.
Un padre protervo e irresponsabile (che è la causa prima se non unica di tutte le mie disgrazie nervose e psicologiche) non ha trovato di meglio da fare che aggredirmi e mortificarmi per la mancata minzione, instillandomi sensi di colpa e suscitandomi inibizioni che mi impediranno di urinare, su richiesta, vita natural durante.
Le rivolgo 4 domande, chiedendoLe, se me Le vorrà dare, risposte rapide e puntuali:
se come sembra (ma saprò dirLe di più dopo il referto) non si tratta di stenosi o "strozzamento" dell'uretra, la stranguria da cosa può dipendere? (Le rivolgo questa domanda a livello puramente teorico, come se fossi uno studente, dal momento che ovviamente sarà il mio urologo a tentare una diagnosi puntuale).
una stenosi dell'uretra e/o eventuali altri problemi uretrali possono non risultare da una uretrografia retrograda? E possono non risultare proprio a causa della mancata cistografia minzionale? La prego di rispondere a questa domanda!
un'eventuale sclerosi del collo vescicale è diagnosticabile con cistografia minzionale? O potrebbe risultare anche solo dall'uretrografia retrograda? O risulta solo dall'esame urodinamico invasivo?
da ultimo, come Le ho detto, dovrò sostenere a breve anche questo esame urodinamico invasivo. Orbene, Le chiedo: sarà necessario urinare "spontaneamente" a richiesta anche durante quell'esame? O lo svuotamento della vescica potrà essere "indotto"? Glielo chiedo perché se mi fosse richiesto di urinare è meglio se mi risparmio la fatica, tanto più dopo l'assurda requisitoria subita oggi da mio padre.
La ringrazio dell'attenzione che mi presta, e La saluto cordialmente.
[#11]
Caro lettore ,
una stranguria è un sintomo generico, aspecifico e legato a mille problemi urologici e psicologici. La valutazione urologica e radiologica da lei fatta permette di escludere un problema uretrale mentre il non aver visualizzato le pose minzionali non ci permette di conoscere bene il comportamento degli altri distretti anatomici implicati nello svuotamento. Infine nella valutazione urodinamica le "manovre" che si fanno dipendono molto dall'idea clinica che ha l'urologo mentre fa l'esame e non sempre prevedono uno svuotamento spontaneo della vescica.
Un cordiale saluto
Giovanni Beretta
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una stranguria è un sintomo generico, aspecifico e legato a mille problemi urologici e psicologici. La valutazione urologica e radiologica da lei fatta permette di escludere un problema uretrale mentre il non aver visualizzato le pose minzionali non ci permette di conoscere bene il comportamento degli altri distretti anatomici implicati nello svuotamento. Infine nella valutazione urodinamica le "manovre" che si fanno dipendono molto dall'idea clinica che ha l'urologo mentre fa l'esame e non sempre prevedono uno svuotamento spontaneo della vescica.
Un cordiale saluto
Giovanni Beretta
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[#13]
Ex utente
Buona sera, dottori.
Vi aggiorno sul referto della mia uretrocistografia; copio integralmente il referto:
"Uretro-cistografia ascendente e minzionale
Per via retrograda si opacizza regolarmente in tutti i tratti l'uretra. Non alterazioni della vescica.
Il paziente non riesce a mingere sotto scopia, pertanto non è possibile documentare la fase minzionale. Dopo minzione residuano circa 50cc di contrasto iodato in vescica."
Vorrei sapere:
Posso considerare scongiurato il pericolo (almeno) di una stenosi uretrale? O la mancanza di documentazione della fase minzionale può lasciare dubbi?
Il residuo constatato è consistente o in qualche modo significativo?
Globalmente il referto è confortante?
Perché io continuo ad avere gravissime crisi quotidiane di poliuria e stranguria.
Mi è stato fissato per lunedì 29 l'esame urodinamico invasivo. In sede ambulatoriale. Sarebbe meglio condotto in reparto? O posso (per quanto relativamente) star tranquillo sull'affidabilità dei riscontri?
Mi è stato prescritto un mini-clistere un paio d'ore prima, ma non l'assunzione dell'antibiotico. Non sarebbe consigliabile assumere anche l'antibiotico?
Da ultimo, posso sapere quanto dura (circa, in media) l'esame?
Grazie infinite per il supporto al dr. Beretta e a quant'altri.
Vi aggiorno sul referto della mia uretrocistografia; copio integralmente il referto:
"Uretro-cistografia ascendente e minzionale
Per via retrograda si opacizza regolarmente in tutti i tratti l'uretra. Non alterazioni della vescica.
Il paziente non riesce a mingere sotto scopia, pertanto non è possibile documentare la fase minzionale. Dopo minzione residuano circa 50cc di contrasto iodato in vescica."
Vorrei sapere:
Posso considerare scongiurato il pericolo (almeno) di una stenosi uretrale? O la mancanza di documentazione della fase minzionale può lasciare dubbi?
Il residuo constatato è consistente o in qualche modo significativo?
Globalmente il referto è confortante?
Perché io continuo ad avere gravissime crisi quotidiane di poliuria e stranguria.
Mi è stato fissato per lunedì 29 l'esame urodinamico invasivo. In sede ambulatoriale. Sarebbe meglio condotto in reparto? O posso (per quanto relativamente) star tranquillo sull'affidabilità dei riscontri?
Mi è stato prescritto un mini-clistere un paio d'ore prima, ma non l'assunzione dell'antibiotico. Non sarebbe consigliabile assumere anche l'antibiotico?
Da ultimo, posso sapere quanto dura (circa, in media) l'esame?
Grazie infinite per il supporto al dr. Beretta e a quant'altri.
[#14]
Caro lettore ,
alla valutazione uretrocistografica nessuna stenosi uretrale sembra essere stata riscontrata ed il residuo vescicale post-minzionale non è significativo e quindi tutto questo è "confortante". L'esame urodinamico viene sempre fatto in regime ambulatoriale. Sulle altre questioni segua attentamente tutte le indicazioni date e non si faccia prendere dal panico . La durata dell'esame è variabile e può dipendere da quello che viene riscontrato durante lo svolgimento dell'indagine , comunque generalmente dura circa 60 minuti.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
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www.centrodemetra.com
alla valutazione uretrocistografica nessuna stenosi uretrale sembra essere stata riscontrata ed il residuo vescicale post-minzionale non è significativo e quindi tutto questo è "confortante". L'esame urodinamico viene sempre fatto in regime ambulatoriale. Sulle altre questioni segua attentamente tutte le indicazioni date e non si faccia prendere dal panico . La durata dell'esame è variabile e può dipendere da quello che viene riscontrato durante lo svolgimento dell'indagine , comunque generalmente dura circa 60 minuti.
Un cordiale saluto.
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[#15]
Ex utente
Grazie delle delucidazioni, dottore.
Posso chiederLe un informazione? Come avevo già scritto l'urologo mi ha prescritto, come farmaco "sintomatico", da assumere nei peggiori momenti di crisi, Cistalgan compresse, avvertendomi che lo stesso può comunque non agire, a seconda dei soggetti, non indicandomi tuttavia eventuali alternative.
Purtroppo ho già assunto Cistalgan (secondo schema) già 4 volte senza alcun risultato, neanche minimo.
Le chiedo: esistono farmaci "sintomatici" simili al Cistalgan, che potrebbero agire là dove esso non agisca?
Grazie!
Posso chiederLe un informazione? Come avevo già scritto l'urologo mi ha prescritto, come farmaco "sintomatico", da assumere nei peggiori momenti di crisi, Cistalgan compresse, avvertendomi che lo stesso può comunque non agire, a seconda dei soggetti, non indicandomi tuttavia eventuali alternative.
Purtroppo ho già assunto Cistalgan (secondo schema) già 4 volte senza alcun risultato, neanche minimo.
Le chiedo: esistono farmaci "sintomatici" simili al Cistalgan, che potrebbero agire là dove esso non agisca?
Grazie!
[#16]
Caro lettore ,
esistono numerosi farmaci antinfiammatori ed antidolorifici che vengono usati nel tentativo di risolvere questi problemi ma solo il suo urologo, che conosce per bene tutta la sua situazione clinica complessa, può indicarglieli.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.centromedicocerva.it
www.centrodemedra.com
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esistono numerosi farmaci antinfiammatori ed antidolorifici che vengono usati nel tentativo di risolvere questi problemi ma solo il suo urologo, che conosce per bene tutta la sua situazione clinica complessa, può indicarglieli.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
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[#17]
Ex utente
Buongirono, e grazie ancora per l'attenzione dedicatami e che il dr. Beretta e quant'altri mi vorranno deidcare.
Aggiorno brevemente sugli sviluppi delle mie disavventure cliniche.
Ho da poco effettuato il temuto esame urodinamico invasivo, ed il referto è:
"Studio urodinamico compatibile con ostruzione cervico-uretrale da verosimile malattia del collo vescicale".
Ricordo che il referto dell'uretrografia escludeva stenosi o meglio diceva che "l'uretra si opacizza regolarmente in tutti i tratti".
Purtroppo questa mattina, non sospettando il consulto molto approfondito che mi ha gentilmente concesso l'urologo che mi ha esaminato, non avevo con me le lastre, ma solo il referto steso dal radiologo.
Chiedo: può un urologo scorgere dalle lastre una stenosi là dove un radiologo non la scorge? E quindi capovolgere o comunque cambiare il referto dell'uretrografia?
Stenosi ed ostruzione cervico-uretrale sono sinonimi?
Infine l'urologo mi ha prescritto una cura "sperimentale" di 30gg. a base di Xatral, 1 cpr. 1 volta al dì, l'esame della glicemia e l'esame dell'ADH, per valutare se non soffra di "diabete insipido". Posso sapere di cosa si tratta ed eventualmente come si cura?
Grazie infinite, di cuore, ed ancora buon lavoro!
Aggiorno brevemente sugli sviluppi delle mie disavventure cliniche.
Ho da poco effettuato il temuto esame urodinamico invasivo, ed il referto è:
"Studio urodinamico compatibile con ostruzione cervico-uretrale da verosimile malattia del collo vescicale".
Ricordo che il referto dell'uretrografia escludeva stenosi o meglio diceva che "l'uretra si opacizza regolarmente in tutti i tratti".
Purtroppo questa mattina, non sospettando il consulto molto approfondito che mi ha gentilmente concesso l'urologo che mi ha esaminato, non avevo con me le lastre, ma solo il referto steso dal radiologo.
Chiedo: può un urologo scorgere dalle lastre una stenosi là dove un radiologo non la scorge? E quindi capovolgere o comunque cambiare il referto dell'uretrografia?
Stenosi ed ostruzione cervico-uretrale sono sinonimi?
Infine l'urologo mi ha prescritto una cura "sperimentale" di 30gg. a base di Xatral, 1 cpr. 1 volta al dì, l'esame della glicemia e l'esame dell'ADH, per valutare se non soffra di "diabete insipido". Posso sapere di cosa si tratta ed eventualmente come si cura?
Grazie infinite, di cuore, ed ancora buon lavoro!
[#18]
Caro lettore,
queste situazioni cliniche particolari richiedono sempre una valutazione diretta anche delle indagini radiologiche. Mi sembra comunque che il suo urologo sia capace e ben orientato e stia dandole le corrette indicazioni sia diagnostiche che terapeutiche, in considerazione anche della sua giovane età.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
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queste situazioni cliniche particolari richiedono sempre una valutazione diretta anche delle indagini radiologiche. Mi sembra comunque che il suo urologo sia capace e ben orientato e stia dandole le corrette indicazioni sia diagnostiche che terapeutiche, in considerazione anche della sua giovane età.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
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[#19]
Ex utente
Grazie, dottore!
Posso chiederle un paio di ulteriori veloci informazioni?
Dopo quanti giorni di trattamento (in genere) si può constatare se lo Xatral fa effetto?
Ove, come spero, lo Xatral abbia gli effetti desiderati, è un farmaco da assumere sempre o a cicli periodici?
Grazie ancora, e un saluto cordiale, dottore.
Posso chiederle un paio di ulteriori veloci informazioni?
Dopo quanti giorni di trattamento (in genere) si può constatare se lo Xatral fa effetto?
Ove, come spero, lo Xatral abbia gli effetti desiderati, è un farmaco da assumere sempre o a cicli periodici?
Grazie ancora, e un saluto cordiale, dottore.
[#20]
Caro lettore ,
il miglioramento è immediato, dopo alcuni giorni dall'inizio della terapia. Sulle modalità di assunzione sono decisive invece le attente monitorizzazioni del suo urologo.
Ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
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il miglioramento è immediato, dopo alcuni giorni dall'inizio della terapia. Sulle modalità di assunzione sono decisive invece le attente monitorizzazioni del suo urologo.
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[#21]
Ex utente
Gentile dottore e gentili dottori, aggiorno brevemente sugli ultimi riscontri diagnostici.
Ho effettuato l'esame completo delle urine e gli esami del sangue.
L'esame delle urine, confrontando i valori di riferimento, non presenta anomalie. Trascrivo qui i valori per i quali non vi sono valori di confronto, ad ogni buon conto:
Reperto microscopico (400 ing.)
Leucociti: 1-2 c
Cellule delle basse vie: Alcune.
Significa qualcosa?
Gli esami del sangue presentano poche discrasie rispetto ai valori di riferimento, il colesterolo è un po' alto, mentre il volume globulare medio (MCV) e il contenuto medio di HB (MCH) sono sotto la norma.
Può significare qualcosa che possa avere relazione con la mia intensissima poliuria?
Da ultimo l'ADH presenta un valore di 1,7 pg/ml, a fronte di un valore di riferimento di "fino a 6,7".
Dal momento che è questo l'esame richiestomi specificamente dall'urologo chiedo: com'è da considerare questo valore?
Da ultimo, aggiorno sul decorso della terapia:
Prendo Xatral da 10gg., e il getto dell'urina è nettamente migliorato, nel senso che il senso di strozzamento è di molto diminuito. Tuttavia la poliuria non diminuisce affatto, e continuano le tremende crisi in concomitanza con il tenesmo rettale e la secrezione di muco dall'ano.
Sono disperato!
Grazie dell'attenzione e delle risposte che vorrete darmi.
Ho effettuato l'esame completo delle urine e gli esami del sangue.
L'esame delle urine, confrontando i valori di riferimento, non presenta anomalie. Trascrivo qui i valori per i quali non vi sono valori di confronto, ad ogni buon conto:
Reperto microscopico (400 ing.)
Leucociti: 1-2 c
Cellule delle basse vie: Alcune.
Significa qualcosa?
Gli esami del sangue presentano poche discrasie rispetto ai valori di riferimento, il colesterolo è un po' alto, mentre il volume globulare medio (MCV) e il contenuto medio di HB (MCH) sono sotto la norma.
Può significare qualcosa che possa avere relazione con la mia intensissima poliuria?
Da ultimo l'ADH presenta un valore di 1,7 pg/ml, a fronte di un valore di riferimento di "fino a 6,7".
Dal momento che è questo l'esame richiestomi specificamente dall'urologo chiedo: com'è da considerare questo valore?
Da ultimo, aggiorno sul decorso della terapia:
Prendo Xatral da 10gg., e il getto dell'urina è nettamente migliorato, nel senso che il senso di strozzamento è di molto diminuito. Tuttavia la poliuria non diminuisce affatto, e continuano le tremende crisi in concomitanza con il tenesmo rettale e la secrezione di muco dall'ano.
Sono disperato!
Grazie dell'attenzione e delle risposte che vorrete darmi.
[#22]
Caro lettore,
l'unico dato clinico interessante, che ci invia e che il suo urologo sicuramente prenderà in considerazione, è il dosaggio dell'ADH o vasopressina. I valori di riferimento normali sono generalmente posti tra i 2,6 e gli 8,1 pg/ml. Questo è un ormone prodotto dall'ipofisi, in particolare dalla sua parte posteriore, che è una ghiandola posta alla base del nostro cervello. Una carenza importante di ADH causa una malattia, chiamata diabete insipido.
Questa patologia è caratterizza dalla incapacità a concentrare le urine ed anche a trattenere i liquidi nel nostro corpo. Quindi si possono avere i disturbi in parte da lei lamentati come: poliuria, nicturia, ecc,ecc. Tutto questo è accompagnato infatti da grandi quantità di urina prodotta al giorno e da acqua bevuta anche durante la notte (in alcuni casi fino a 10 litri). Il diabete insipido può essere causato da varie patologie che devono essere attentamente valutate. Come vede non è un problema da trascurare e bisogna discuterlo in modo attento e completo con il suo urologo che le indicherà poi tutte le strade per confermare la diagnosi e poi impostare la corretta terapia.
Ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
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l'unico dato clinico interessante, che ci invia e che il suo urologo sicuramente prenderà in considerazione, è il dosaggio dell'ADH o vasopressina. I valori di riferimento normali sono generalmente posti tra i 2,6 e gli 8,1 pg/ml. Questo è un ormone prodotto dall'ipofisi, in particolare dalla sua parte posteriore, che è una ghiandola posta alla base del nostro cervello. Una carenza importante di ADH causa una malattia, chiamata diabete insipido.
Questa patologia è caratterizza dalla incapacità a concentrare le urine ed anche a trattenere i liquidi nel nostro corpo. Quindi si possono avere i disturbi in parte da lei lamentati come: poliuria, nicturia, ecc,ecc. Tutto questo è accompagnato infatti da grandi quantità di urina prodotta al giorno e da acqua bevuta anche durante la notte (in alcuni casi fino a 10 litri). Il diabete insipido può essere causato da varie patologie che devono essere attentamente valutate. Come vede non è un problema da trascurare e bisogna discuterlo in modo attento e completo con il suo urologo che le indicherà poi tutte le strade per confermare la diagnosi e poi impostare la corretta terapia.
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[#23]
Ex utente
Buon giorno, dottore.
La aggiorno sul mio ultimo consulto avuto con l'urologo, per avere un suo parere.
L'urologo non ha potuto far altro che constatare una probabile diagnosi di ostruzione cervico-uretrale da sclerosi del collo vescicale, e consigliarmi di proseguire il trattamento con Xatral per almeno altri 3mesi, trascorsi i quali solo si può avere un'idea completa e compiuta dell'efficacia della terapia. Concorda?
Quanto alla valutazione dei valori riscontrati di ADH (1,7 pg/ml) li ha ritenuti sì abbastanza bassi, ma purtuttavia sostanzialmente "nella norma". A questo punto mi preme vivamente chiederle: esiste un valore minimo oggettivo di riferimento, al di sotto del quale sospettare o certificare il diabete insipido? Lei giudica importante la mia carenza di ADH?
Ad ogni buon conto, il medico mi ha consigliato, se credo, di rivolgermi ad un endocrinologo, per una valutazione della situazione.
Lei cosa mi consiglia?
La aggiorno sul mio ultimo consulto avuto con l'urologo, per avere un suo parere.
L'urologo non ha potuto far altro che constatare una probabile diagnosi di ostruzione cervico-uretrale da sclerosi del collo vescicale, e consigliarmi di proseguire il trattamento con Xatral per almeno altri 3mesi, trascorsi i quali solo si può avere un'idea completa e compiuta dell'efficacia della terapia. Concorda?
Quanto alla valutazione dei valori riscontrati di ADH (1,7 pg/ml) li ha ritenuti sì abbastanza bassi, ma purtuttavia sostanzialmente "nella norma". A questo punto mi preme vivamente chiederle: esiste un valore minimo oggettivo di riferimento, al di sotto del quale sospettare o certificare il diabete insipido? Lei giudica importante la mia carenza di ADH?
Ad ogni buon conto, il medico mi ha consigliato, se credo, di rivolgermi ad un endocrinologo, per una valutazione della situazione.
Lei cosa mi consiglia?
[#24]
Caro lettore ,
il suo urologo mi sembra ben orientato e quindi segua attentamente tutte la sue indicazioni; sia quelle date sull'uso dell'alfa litico (Xatral) sia quelle sulla necessità di consultare , senza eccessive ansie, un esperto endocrinologo.
Ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
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il suo urologo mi sembra ben orientato e quindi segua attentamente tutte la sue indicazioni; sia quelle date sull'uso dell'alfa litico (Xatral) sia quelle sulla necessità di consultare , senza eccessive ansie, un esperto endocrinologo.
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Giovanni Beretta
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[#25]
Ex utente
Buona sera, dottore, e anzitutto grazie per la risposta.
Mi permetto di rivolgerle 2 domande molto puntuali, a cui chiedo risposta, perché sono veramente disperato.
Il medico di famiglia ritiene opportuno ripetere l'esame adh in una struttura diversa, che dia valori di riferimento più affidabili, prima di effettuare una visita endocrinologica, che altrimenti potrebbe mancare di documentazione da valutare, stante l'estrema inaffidabilità del referto datomi al primo esame, referto privo di un valore minimo di riferimento.
Torno dunque a chiedere ad un esperto come Lei: il valore di adh riscontratomi (1,7 pg/ml) è oggettivamente basso, tale da permettere una diagnosi di diabete insipido?
La mia seconda richiesta è altrettanto rapida. Stante l'incertezza dimostrata dall'urologo che mi segue, non solo sui parametri adh ma anche sulla situazione complessiva della sintomatologia da me riferita, considerando che io abito in provincia di Padova, e che sono disposto a trasferte anche su tutto il territorio regionale pur di venire a capo della mia drammatica situazione, può consigliarmi una struttura ospedaliera particolarmente affidabile cui rivolgermi, o di più qualche nome in particolare?
La ringrazio della pazienza e dell'attenzione e le auguro ancora buon lavoro.
Mi permetto di rivolgerle 2 domande molto puntuali, a cui chiedo risposta, perché sono veramente disperato.
Il medico di famiglia ritiene opportuno ripetere l'esame adh in una struttura diversa, che dia valori di riferimento più affidabili, prima di effettuare una visita endocrinologica, che altrimenti potrebbe mancare di documentazione da valutare, stante l'estrema inaffidabilità del referto datomi al primo esame, referto privo di un valore minimo di riferimento.
Torno dunque a chiedere ad un esperto come Lei: il valore di adh riscontratomi (1,7 pg/ml) è oggettivamente basso, tale da permettere una diagnosi di diabete insipido?
La mia seconda richiesta è altrettanto rapida. Stante l'incertezza dimostrata dall'urologo che mi segue, non solo sui parametri adh ma anche sulla situazione complessiva della sintomatologia da me riferita, considerando che io abito in provincia di Padova, e che sono disposto a trasferte anche su tutto il territorio regionale pur di venire a capo della mia drammatica situazione, può consigliarmi una struttura ospedaliera particolarmente affidabile cui rivolgermi, o di più qualche nome in particolare?
La ringrazio della pazienza e dell'attenzione e le auguro ancora buon lavoro.
[#26]
Caro lettore ,
al primo quesito le rispondo che mi sembra ragionevole , senza fare eccessivi drammi, seguire l'indicazione del suo medico curante e ripetere l'indagine per verificare il valore dell'ADH , eventualmnete in un laboratorio conosciuto come "attendibile. Anche sulla ricerca dello specialista o di una struttura qualificata chieda un primo consiglio sempre al suo medico di fiducia che meglio di noi conosce la realtà sanitaria vicina alla sua residenza poi anche il nostro sito può aiutarla eventualmente ad orientarsi .
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
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al primo quesito le rispondo che mi sembra ragionevole , senza fare eccessivi drammi, seguire l'indicazione del suo medico curante e ripetere l'indagine per verificare il valore dell'ADH , eventualmnete in un laboratorio conosciuto come "attendibile. Anche sulla ricerca dello specialista o di una struttura qualificata chieda un primo consiglio sempre al suo medico di fiducia che meglio di noi conosce la realtà sanitaria vicina alla sua residenza poi anche il nostro sito può aiutarla eventualmente ad orientarsi .
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
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[#27]
Ex utente
Gent.mo dott. Beretta, come da Lei e dal mio medico di famiglia consigliatomi, ho ripetuto l'esame Adh, che ha riscontrato un valore di 1,2 (1,7 al precedente "tentativo").
Ho successivamente espletato una visita endocrinologica all'ospedale di Padova, da cui è emerso che (dalla valutazione "incrociata" del valore Adh e dell'osmolalità dell'urina) è quanto meno improbabile che io possa soffrire di diabete insipido, pur espellendo circa 4 litri di urina/die.
L'endocrinologo ha preferito non stressare ulterioremente il mio fisico con il test dell'assetamento, prescrivendomi solo un test di "restrizione idrica" da effettuare comodamente a casa. Sia assumendo i consueti 1,5 litri d'acqua/die, che assumendo 0,5 litri (come prescrittomi), urino circa 4 litri nell'arco delle 24 ore, circa metà dei quali concentrati all'interno di "crisi" di poliuria ben circoscritte (della durata di 2/3 ore) nell'arco della giornata.
Rivoltomi dunque ad uno specialista (Primario, ma non di Padova) urologo, mi ha prescritto un duplice ricovero in day hospital, il primo giorno per esami del sangue ed anestesiologici, il secondo per effettuare una cistoscopia approfondita.
Chiedo un suo parere, perché già almeno 4 urologi hanno definito la mia situazione "molto complessa", e la mia sintomatologia addirittura "aberrante".
So che la cistoscopia è un esame "rischioso".
Mi consiglia di rivolgermi direttamente all'ospedale di Padova per evitare (o per meglio effettuare) la cistoscopia?
Grazie dell'attenzione, Dottore.
Mi scusi, ma sono disperato.
Ho successivamente espletato una visita endocrinologica all'ospedale di Padova, da cui è emerso che (dalla valutazione "incrociata" del valore Adh e dell'osmolalità dell'urina) è quanto meno improbabile che io possa soffrire di diabete insipido, pur espellendo circa 4 litri di urina/die.
L'endocrinologo ha preferito non stressare ulterioremente il mio fisico con il test dell'assetamento, prescrivendomi solo un test di "restrizione idrica" da effettuare comodamente a casa. Sia assumendo i consueti 1,5 litri d'acqua/die, che assumendo 0,5 litri (come prescrittomi), urino circa 4 litri nell'arco delle 24 ore, circa metà dei quali concentrati all'interno di "crisi" di poliuria ben circoscritte (della durata di 2/3 ore) nell'arco della giornata.
Rivoltomi dunque ad uno specialista (Primario, ma non di Padova) urologo, mi ha prescritto un duplice ricovero in day hospital, il primo giorno per esami del sangue ed anestesiologici, il secondo per effettuare una cistoscopia approfondita.
Chiedo un suo parere, perché già almeno 4 urologi hanno definito la mia situazione "molto complessa", e la mia sintomatologia addirittura "aberrante".
So che la cistoscopia è un esame "rischioso".
Mi consiglia di rivolgermi direttamente all'ospedale di Padova per evitare (o per meglio effettuare) la cistoscopia?
Grazie dell'attenzione, Dottore.
Mi scusi, ma sono disperato.
[#28]
Caro lettore ,
segua a questo punto le indicazioni diagnostiche ricevute.
Sulla cistoscopia poi non sia così drammatico .
E' un'indagine urologica di secondo livello, un pò invasiva ma vi sono degli accorgimenti per renderla meno "problematica" che ogni Divisione Urologica è in grado di espletare.
Auguri ed ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
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segua a questo punto le indicazioni diagnostiche ricevute.
Sulla cistoscopia poi non sia così drammatico .
E' un'indagine urologica di secondo livello, un pò invasiva ma vi sono degli accorgimenti per renderla meno "problematica" che ogni Divisione Urologica è in grado di espletare.
Auguri ed ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
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