Un urologo ed anche un fastidio nella zona del pube come gonfiore
Buongiorno,
Ho 31 anni. Da settembre 2014 inizio ad accusare urgente e frequente bisogno di urinare di intensità tale da spingermi a consultare un urologo ed anche un fastidio nella zona del pube come gonfiore e pressione. Mi viene diagnosticata ipertrofia prostatica benigna e viene prescritto Ciproxin 1000 per 14 ggpiù topster per 10 gg e urocoltura e spermiocoltura. I sintomi si attenuano ma non spariscono. Gli esami evidenziano presenza di enterococcus nello sperma. A questo punto mi viene prescritto Augmentin per 20 gg più integratore prostamev. I sintomi recedono fino a scomparire. Circa un mese dopo la cura i sintomi si ripresentano in entità più lieve (frequenza urinaria anche nella notte, si aggiunge anche uno scarso controllo dell'eiaculazione). Ripeto gli esami urocoltura e spermiocoltura che però risultano negativi (assente crescita batterica). Posto che a breve ho un appuntamento con un urologo, chiedo se è possibile che sia una prostatite abatterica e se dopo più di sei mesi dall'esordio dei sintomi si può parlare di prostatite cronica. Grazie
Ho 31 anni. Da settembre 2014 inizio ad accusare urgente e frequente bisogno di urinare di intensità tale da spingermi a consultare un urologo ed anche un fastidio nella zona del pube come gonfiore e pressione. Mi viene diagnosticata ipertrofia prostatica benigna e viene prescritto Ciproxin 1000 per 14 ggpiù topster per 10 gg e urocoltura e spermiocoltura. I sintomi si attenuano ma non spariscono. Gli esami evidenziano presenza di enterococcus nello sperma. A questo punto mi viene prescritto Augmentin per 20 gg più integratore prostamev. I sintomi recedono fino a scomparire. Circa un mese dopo la cura i sintomi si ripresentano in entità più lieve (frequenza urinaria anche nella notte, si aggiunge anche uno scarso controllo dell'eiaculazione). Ripeto gli esami urocoltura e spermiocoltura che però risultano negativi (assente crescita batterica). Posto che a breve ho un appuntamento con un urologo, chiedo se è possibile che sia una prostatite abatterica e se dopo più di sei mesi dall'esordio dei sintomi si può parlare di prostatite cronica. Grazie
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Gentile Signore,
quello che ci descrive è il classico andamento delle prostatiti a descorso prolungato, nelle quali la fase infettiva è breve e talora sfuggente, ma i disturbi si riprentano in modo discontinuo a distanza. A questo punto la terapia antibiotica non è più indicata, se non addirittura controproducente. Come lei certamente avrà già percepito, non esistono cure specifiche di sicuro effetto, ogni specialista si regola un po' a modo suo, prescrivendo perlopiù fantasiose combinazioni di integratori dall'efficacia tanto variabile, quanto imprevedibile. Molto più dei medicinali possono fare le attenzioni sullo stile di vita, nelle sue classiche componenti di alimentazione, idratazione, funzione intetinale, attività fisica ed attività sessuale. Sia lei che il suo urologo di riferimento dovranno poi mettere per il resto pazienza quanto basta a proseguire lungo un percorso che però le potrà sicuramente garantire anche lunghi periodi di benessere.
Saluti
quello che ci descrive è il classico andamento delle prostatiti a descorso prolungato, nelle quali la fase infettiva è breve e talora sfuggente, ma i disturbi si riprentano in modo discontinuo a distanza. A questo punto la terapia antibiotica non è più indicata, se non addirittura controproducente. Come lei certamente avrà già percepito, non esistono cure specifiche di sicuro effetto, ogni specialista si regola un po' a modo suo, prescrivendo perlopiù fantasiose combinazioni di integratori dall'efficacia tanto variabile, quanto imprevedibile. Molto più dei medicinali possono fare le attenzioni sullo stile di vita, nelle sue classiche componenti di alimentazione, idratazione, funzione intetinale, attività fisica ed attività sessuale. Sia lei che il suo urologo di riferimento dovranno poi mettere per il resto pazienza quanto basta a proseguire lungo un percorso che però le potrà sicuramente garantire anche lunghi periodi di benessere.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
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Utente
Gentile Dottore,
la ringrazio per la risposta. Le volevo chiedere in aggiunta se a suo avviso nella genesi dell'infiammazione può aver giocato un ruolo fondamentale o meno un'intensa attività ciclistica svolta da me in estate. E se si, se questo dettaglio può cambiare qualcosa nell'approcio curativo da Lei descritto.
Grazie.
la ringrazio per la risposta. Le volevo chiedere in aggiunta se a suo avviso nella genesi dell'infiammazione può aver giocato un ruolo fondamentale o meno un'intensa attività ciclistica svolta da me in estate. E se si, se questo dettaglio può cambiare qualcosa nell'approcio curativo da Lei descritto.
Grazie.
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La sella non può in linua di massima causare l'infiammazione della prostata, ma certamente ne può amplificare i disturbi. Ad esempio, nell'attività fisica intensa nel periodo caldo si deve fare estrema attenzione alla disidratazione, che causa la produzione di urine troppo dense ed una pigrizia intestinale. questi combinati ad esempio possono essere veri fattori scatenanti della prostatite.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.5k visite dal 13/02/2015.
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