Uretereroscopia senza rimozione calcolo
In seguito a una colica renale, la tac effettuata il 28 gennaio ha evidenziato un calcolo di 4mm nel rene destro. Nei giorni successivi continuavo ad avere dolore e l'urologo mi ha consigliato l'ureteroscopia per l'estrazione del calcolo, fissata per il 7 febbraio.
Appena Finita l'operazione ho chiesto se si poteva esaminare il calcolo per capirne la composizione, ma con mio stupore l'urologo mi ha detto che il calcolo era "perso" nell'urina, e quindi non si poteva vedere e nemmeno esaminare.
E' normale che ci si trovi in questa situazione?
Appena Finita l'operazione ho chiesto se si poteva esaminare il calcolo per capirne la composizione, ma con mio stupore l'urologo mi ha detto che il calcolo era "perso" nell'urina, e quindi non si poteva vedere e nemmeno esaminare.
E' normale che ci si trovi in questa situazione?
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GentileSignora,
un calcolo di soli 4 mm all'interno del rene non può causare dolore. Questo può avvenire se lo stesso si impegna nell'uretere cercando di scendere verso la vescica., In questa situazione, si può creare una ostruzione, che si manifesta con la tipica colica. Cosa abbia portato il nostro Collega a consigliare un intervento endoscopico per un calcolo così piccolo non possiamo saperlo, nè conosciamo le modalità dell'intervento stesso, che lei potrbbe comunque desumere dalla cartella clinica. L'ipotesi più verosimile è che il piccolo calcolo sia stato trattato con il laser, polverizzandosi rapidamente del tutto. Spesso si sceglie di far così perchè i tentativi di estrazione con accessori vari prendono comunque più tempo ed espongono a qualche rischio di danno della via urinaria. Questo anche se psicologicamente il paziente gradisce perlopiù "vedere" il suo sgradito ospite. L'esame fisico-chimico del calcolo è un elemento utile, ma non assolutamente indispensabile, nella maggior parte dei casi, specie nel sesso femminile, è possibile essere praticamente certi in anticipo della composizione, ossalato di calcio in oltre il 95%dei calcoli piccoli. D'ogni modo, se lei ci saprà dare qualche indicazione in più su come si sono svolte le cose, probabilmente potremo interpretare meglio la situazione.
Saluti
un calcolo di soli 4 mm all'interno del rene non può causare dolore. Questo può avvenire se lo stesso si impegna nell'uretere cercando di scendere verso la vescica., In questa situazione, si può creare una ostruzione, che si manifesta con la tipica colica. Cosa abbia portato il nostro Collega a consigliare un intervento endoscopico per un calcolo così piccolo non possiamo saperlo, nè conosciamo le modalità dell'intervento stesso, che lei potrbbe comunque desumere dalla cartella clinica. L'ipotesi più verosimile è che il piccolo calcolo sia stato trattato con il laser, polverizzandosi rapidamente del tutto. Spesso si sceglie di far così perchè i tentativi di estrazione con accessori vari prendono comunque più tempo ed espongono a qualche rischio di danno della via urinaria. Questo anche se psicologicamente il paziente gradisce perlopiù "vedere" il suo sgradito ospite. L'esame fisico-chimico del calcolo è un elemento utile, ma non assolutamente indispensabile, nella maggior parte dei casi, specie nel sesso femminile, è possibile essere praticamente certi in anticipo della composizione, ossalato di calcio in oltre il 95%dei calcoli piccoli. D'ogni modo, se lei ci saprà dare qualche indicazione in più su come si sono svolte le cose, probabilmente potremo interpretare meglio la situazione.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Vorrei ringraziarla per la risposta.
La ragione per cui mi e' stato consigliato l'intervento e' che il 15 febbraio ho in programma un viaggio piuttosto lungo (9 ore di volo), e secondo il medico l'intervento avrebbe evitato di compromettere la vacanza. Attualmente ho seri dubbi sulla partenza, visto che il dolore non passa e devo andare in bagno ogni ora.
Ho la visita di controllo il 12 febbraio e spero di poter accedere alla cartella clinica per capire le modalita' con cui si e' svolto l'intervento.
Volevo chiedere anche un chiarimento riguardante lo stent che mi e' stato inserito a causa di "presenza di urina nel rene": in base a quali criteri si decidera' se lasciarlo per altro tempo oppure toglierlo? (Non ho particolare dolore a urinare; il dolore e' costante e localizzato nel basso ventre e al fianco).
La ragione per cui mi e' stato consigliato l'intervento e' che il 15 febbraio ho in programma un viaggio piuttosto lungo (9 ore di volo), e secondo il medico l'intervento avrebbe evitato di compromettere la vacanza. Attualmente ho seri dubbi sulla partenza, visto che il dolore non passa e devo andare in bagno ogni ora.
Ho la visita di controllo il 12 febbraio e spero di poter accedere alla cartella clinica per capire le modalita' con cui si e' svolto l'intervento.
Volevo chiedere anche un chiarimento riguardante lo stent che mi e' stato inserito a causa di "presenza di urina nel rene": in base a quali criteri si decidera' se lasciarlo per altro tempo oppure toglierlo? (Non ho particolare dolore a urinare; il dolore e' costante e localizzato nel basso ventre e al fianco).
[#3]
Gentile Signora,
il disturbo che lei lamenta al momento è quasi certamente legato alla presenza stessa dello stent ureterale, che per morbido possa essere, costituisce comunque un corpo estraneo, tollerato in modo molto variabile da soggetto a soggetto, con disturbi che vanno da un lieve fastidio ... ad un dolore insopportabile. Per questo motivo noi siamo consueti mantenere lo stent dopo l'ureteroscopia per un periodo di soli 5 giorni, salvo indicazioni particolari. Ovviamente non possiamo giudicare le indicazioni di un collega, ma siamo relativamente certi che dopo la rimozione, i suoi disturbi saranno destinati a scemare quasi istantaneamente.
Per quanto riguarda le indicazioni alla procedura endoscopica, concordiamo con un atteggiamento un poco più aggressivo alla luce della necessità di affrontare un lungo viaggio e trovarsi magari in situazioni sfavorevoli dal punto di vista sanitario. Sappia che ad esempio i piloti d'aeroplano ed i militari in zona operativa perdono immediatamente ogni abilitazione specifica non appena viene loro riscontrato un calcolo urinario, di qualsiasi dimensione esso sia. Pertanto, l'unica via per risolvere in modo rapido e completo è proprio l'esecuzione di una endoscopia, laddove in altre condizioni si potrebbe anche solo attendere o trattare con le onde d'urto.
Saluti
il disturbo che lei lamenta al momento è quasi certamente legato alla presenza stessa dello stent ureterale, che per morbido possa essere, costituisce comunque un corpo estraneo, tollerato in modo molto variabile da soggetto a soggetto, con disturbi che vanno da un lieve fastidio ... ad un dolore insopportabile. Per questo motivo noi siamo consueti mantenere lo stent dopo l'ureteroscopia per un periodo di soli 5 giorni, salvo indicazioni particolari. Ovviamente non possiamo giudicare le indicazioni di un collega, ma siamo relativamente certi che dopo la rimozione, i suoi disturbi saranno destinati a scemare quasi istantaneamente.
Per quanto riguarda le indicazioni alla procedura endoscopica, concordiamo con un atteggiamento un poco più aggressivo alla luce della necessità di affrontare un lungo viaggio e trovarsi magari in situazioni sfavorevoli dal punto di vista sanitario. Sappia che ad esempio i piloti d'aeroplano ed i militari in zona operativa perdono immediatamente ogni abilitazione specifica non appena viene loro riscontrato un calcolo urinario, di qualsiasi dimensione esso sia. Pertanto, l'unica via per risolvere in modo rapido e completo è proprio l'esecuzione di una endoscopia, laddove in altre condizioni si potrebbe anche solo attendere o trattare con le onde d'urto.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 08/02/2015.
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