Psa altalenante
Gentili Dottori,
Vi leggo da qualche mese e desidero ora chiedere la vostra opinione sul caso concernente mio padre, di anni 62, operato lo scorso Aprile per K renale (nefrectomia radicale) e che ha, oramai da circa 10 anni, problemi di ingrossamento alla prostata con PSA elevati (mai sceso sotto i 4 in tutti questi anni), ma altalenanti. Sottoposto il giorno 26 gennaio a biopsia prostatica per accertamenti. Ecco i suoi dati:
15/10/2013 - PSA Tot. 5.69 Lib. 1.07 Lib/Tot 18.80
25/11/2013 - PSA Tot. 9.11 Lib. 1.51 Lib/Tot 16.57
03/01/2014 - PSA Tot. 7.33 Lib. 1.44 Lib/Tot 19.64
25/03/2014 - PSA Tot. 5.68 Lib. 0.99 Lib/Tot.17.42
09/12/2014 - PSA Tot. 9.21 Lib. 1.66 Lib/Tot 18.02
Unica terapia che svolge è a base di Tamsulosina.
Altri esami svolti:
TAC Addome Completo (18/12/2014): Negli esiti di nefrectomia sinistra quasi completa risoluzione della raccolta localizzata nel versante posteriore della loggia renale, adesa alla parete posteriore con diametro trasverso massimo di 32 mm e spessore di circa 13 mm. Non segni di ripresa di malattia. Immodificati i restanti reperti; in particolare non lesioni di fegato, milza, pancreas e rene destro. Non versamento libero nè macroadenopatie.
Ecografia Prostatica (02/12/2013): prostata studiata per via endorettale presenta volume aumentato (volume complessivo di circa 69.5 cc). Al suo interno si sviluppa un adenoma di circa 42 ml di volume. L'ecostruttura della ghiandola risulta omogenea con presenza di alcune calcificazioni parenchimali. Non presenza di lesioni focali. Capsula prostatica conservata. Veschichette seminali nella norma.
Visita Urologica con DRE (09/01/2015): addome trattabile, non dolente nè dolrabile. Logge renali libere. RR Invariato. Prostata x3 fibrosa regolare.
Ecografia Prostatica effettuata in concomitanza con biopsia ecoguidata (26/01/2015): routine ematochimica nei limiti. Adenoma prostatico di medio volume. Capsula periferica integra con solo piccola area ipoecogena disomogenea a sx. Diagnosi alla dimissione: ipetrofia prostatica con elevati valori di PSA. Verrà convocato per esito dell'esame istologico sulla cui scorta si deciderà il futuro iter.
Gradirei, se possibile, sapere il vostro parere su questo caso.
Vi ringrazio anticipatamente
Vi leggo da qualche mese e desidero ora chiedere la vostra opinione sul caso concernente mio padre, di anni 62, operato lo scorso Aprile per K renale (nefrectomia radicale) e che ha, oramai da circa 10 anni, problemi di ingrossamento alla prostata con PSA elevati (mai sceso sotto i 4 in tutti questi anni), ma altalenanti. Sottoposto il giorno 26 gennaio a biopsia prostatica per accertamenti. Ecco i suoi dati:
15/10/2013 - PSA Tot. 5.69 Lib. 1.07 Lib/Tot 18.80
25/11/2013 - PSA Tot. 9.11 Lib. 1.51 Lib/Tot 16.57
03/01/2014 - PSA Tot. 7.33 Lib. 1.44 Lib/Tot 19.64
25/03/2014 - PSA Tot. 5.68 Lib. 0.99 Lib/Tot.17.42
09/12/2014 - PSA Tot. 9.21 Lib. 1.66 Lib/Tot 18.02
Unica terapia che svolge è a base di Tamsulosina.
Altri esami svolti:
TAC Addome Completo (18/12/2014): Negli esiti di nefrectomia sinistra quasi completa risoluzione della raccolta localizzata nel versante posteriore della loggia renale, adesa alla parete posteriore con diametro trasverso massimo di 32 mm e spessore di circa 13 mm. Non segni di ripresa di malattia. Immodificati i restanti reperti; in particolare non lesioni di fegato, milza, pancreas e rene destro. Non versamento libero nè macroadenopatie.
Ecografia Prostatica (02/12/2013): prostata studiata per via endorettale presenta volume aumentato (volume complessivo di circa 69.5 cc). Al suo interno si sviluppa un adenoma di circa 42 ml di volume. L'ecostruttura della ghiandola risulta omogenea con presenza di alcune calcificazioni parenchimali. Non presenza di lesioni focali. Capsula prostatica conservata. Veschichette seminali nella norma.
Visita Urologica con DRE (09/01/2015): addome trattabile, non dolente nè dolrabile. Logge renali libere. RR Invariato. Prostata x3 fibrosa regolare.
Ecografia Prostatica effettuata in concomitanza con biopsia ecoguidata (26/01/2015): routine ematochimica nei limiti. Adenoma prostatico di medio volume. Capsula periferica integra con solo piccola area ipoecogena disomogenea a sx. Diagnosi alla dimissione: ipetrofia prostatica con elevati valori di PSA. Verrà convocato per esito dell'esame istologico sulla cui scorta si deciderà il futuro iter.
Gradirei, se possibile, sapere il vostro parere su questo caso.
Vi ringrazio anticipatamente
[#1]
Gentile Signore,
la situazione è ovviamente interlocutoria, in attesa degli esiti delle biopsie. Possiamo per intanto esprimere qualche considerazione di carattere generale.
1) Come da tempo affermiamo ripetutamente in questa sede, il PSA è un marcatore tumorale di qualità molto scadente, ma purtroppo al momento non abbiamo ancora a disposizione una valida alternativa. In particolare, nel caso di prostate notevolmente aumentate di volume, come quella di suo padre, i valori possono essere anche grossolanamente alterati in modo non specifico. Buona parte delle biopsie effettuate in questi frangenti è destinata a dare un esito negativo. La invitiamo a leggere questi nostri articoli:
https://www.medicitalia.it/news/urologia/4520-cinque-regole-ridefiniscono-i-principi-della-diagnosi-e-della-cura-del-tumore-della-prostata.html
https://www.medicitalia.it/news/urologia/4947-scopre-il-psa-negli-anni-70-ed-oggi-pubblica-il-libro-il-grande-imbroglio-della-prostata.html
2) Quello che insospettisce è sempre un aumento costante dei valori nel tempo, ad esempio di 1,5 unità per anno. Le vistose oscillazioni fanno sempre pensare alla presenza di situazioni infiammatorie, più o meno legate all'ingrossamento. Nelle vere prostatiti acute con febbre i valori possono anche essere altissimi.
3) Eseguire una biopsia prostatica in situazioni di sospetto attenuato può portare alla diagnosi di tumori prostatici a bassa o bassisima aggressività, per i quali ancor oggi non è chiaro se sia davvero utile rimuoverli.
3) In conclusione, non ci si debve basare unicamente sui numeri ... ma valutare sempre la situazione nella sua interezza, con attenzione, ma altrettanto buon senso.
Ci faccia sapere i risultati delle biopsie, se lo desidera.
Saluti
la situazione è ovviamente interlocutoria, in attesa degli esiti delle biopsie. Possiamo per intanto esprimere qualche considerazione di carattere generale.
1) Come da tempo affermiamo ripetutamente in questa sede, il PSA è un marcatore tumorale di qualità molto scadente, ma purtroppo al momento non abbiamo ancora a disposizione una valida alternativa. In particolare, nel caso di prostate notevolmente aumentate di volume, come quella di suo padre, i valori possono essere anche grossolanamente alterati in modo non specifico. Buona parte delle biopsie effettuate in questi frangenti è destinata a dare un esito negativo. La invitiamo a leggere questi nostri articoli:
https://www.medicitalia.it/news/urologia/4520-cinque-regole-ridefiniscono-i-principi-della-diagnosi-e-della-cura-del-tumore-della-prostata.html
https://www.medicitalia.it/news/urologia/4947-scopre-il-psa-negli-anni-70-ed-oggi-pubblica-il-libro-il-grande-imbroglio-della-prostata.html
2) Quello che insospettisce è sempre un aumento costante dei valori nel tempo, ad esempio di 1,5 unità per anno. Le vistose oscillazioni fanno sempre pensare alla presenza di situazioni infiammatorie, più o meno legate all'ingrossamento. Nelle vere prostatiti acute con febbre i valori possono anche essere altissimi.
3) Eseguire una biopsia prostatica in situazioni di sospetto attenuato può portare alla diagnosi di tumori prostatici a bassa o bassisima aggressività, per i quali ancor oggi non è chiaro se sia davvero utile rimuoverli.
3) In conclusione, non ci si debve basare unicamente sui numeri ... ma valutare sempre la situazione nella sua interezza, con attenzione, ma altrettanto buon senso.
Ci faccia sapere i risultati delle biopsie, se lo desidera.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta. Il primo punto da lei evidenziato è esattamente esposto nella stessa maniera in cui il nostro urologo lo ha esposto: PSA va bene, ma è un marker con sensibilità molto bassa e perciò è sempre meglio una biopsia anche in condizioni interlocutorie come questa. Certa quando uno sente la parola "biopsia" si spaventa sembra, specialmente quando come nel nostro caso viene da una esperienza tumorale pregressa, ma mi pare di capire che le biopsie prostatiche non siano per nulla paragonabili a quelle effettuate su altri organi.
Parlando di oscillazioni l'urologo ha parlato di possibile "flogosi", lei concorda? tuttavia ha anche precisato che una flogosi (probabile) non può escludere a priori la presenza anche di altre patologie. Per questo ha optato, per sicurezza, per una biopsia.
L'andamento che le ho descritto sopra, lei lo definirebbe oscillante o anche tendente all'aumento come dice nel punto 2?
Cosa mi sa dire invece dell'area ipoecogena evidenziata in ecografia? si deve necessariamente pensare a qualcosa di patologico?
Parlando di oscillazioni l'urologo ha parlato di possibile "flogosi", lei concorda? tuttavia ha anche precisato che una flogosi (probabile) non può escludere a priori la presenza anche di altre patologie. Per questo ha optato, per sicurezza, per una biopsia.
L'andamento che le ho descritto sopra, lei lo definirebbe oscillante o anche tendente all'aumento come dice nel punto 2?
Cosa mi sa dire invece dell'area ipoecogena evidenziata in ecografia? si deve necessariamente pensare a qualcosa di patologico?
[#3]
La sensibilità del PSA sarebbe anche accettabile, purtroppo è la sua specificità ad essere inaccetabilemnet bassa, pertanto in varie condizioni, come l'infiammazione (flogosi) o l'ingrossamento benigno si possono manifestare delle variazioni anche molto importanti. Queste mettono ancora oggi in crisi gli specialisti e - soprattutto - i loro clienti, con l'esecuzione di un numero di biopsie inutili inaccettabilmente elevato. Da qualche tempo queste situazioni dubbie vengono valutate in modo molto promettente con la risonanza magnetica nucleare che ha una sensibilità assai superiore all'ecografia trans-rettale e permette anche di eseguire delle biopsie "mirate" e non "a tappeto" come si è fatto fin ora. Nel caso di suo padre le vistore oscillazioni parrebbero appunto legati ad uno stato infiammatorio alternante.
[#4]
Utente
Nuovamente grazie per la sua dettagliata risposta Dottore. Sarà mia premura farvi sapere dell'esito della biopsia.
Un'ultima domanda: per quanto tempo dopo una biopsia è "normale" che possa verificarsi ematuria nelle urine? Mio padre la ha avuta abbastanza marcata nei primi giorni ed ora, a distanza di circa 2 settimane, lamenta ancora urina leggermente scura "al primo getto", come se ci fosse sedimentazione, che poi immediatamente diventa chiara.
Un'ultima domanda: per quanto tempo dopo una biopsia è "normale" che possa verificarsi ematuria nelle urine? Mio padre la ha avuta abbastanza marcata nei primi giorni ed ora, a distanza di circa 2 settimane, lamenta ancora urina leggermente scura "al primo getto", come se ci fosse sedimentazione, che poi immediatamente diventa chiara.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 10k visite dal 07/02/2015.
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