Post-operatorio frenuloplastica
Gentili dottori,
In data 30/01/2014 ho subito l'operazione di frenuloplastica (per fimosi non serrata). Premetto che non ho mai scoperto il glande totalmente e rarissime volte parzialmente per blandi tentativi di pulizia intima. L'intervento è andato bene, l'urologo che mi ha operato (di chiara fama) si è detto soddisfatto e mi ha frettolosamente liquidato dicendo di lavare la ferita con soluzione fisiologica (non si sa né con che frequenza né per quanto tempo), di evitare la doccia e di sottopormi a un ciclo di antibiotici per 5 giorni. Stop. Nei giorni successivi seguo pedissequamente il consiglio del medico (tenendo il pene ventricolizzato - cosa non esplicitamente suggerita ma da me appurata informandomi su internet). In realtà la mia puntualità da paziente è stata forse soltanto apparente: i lavaggi con la soluzione fisiologica (che, sempre secondo quanto letto su internet, avrei dovuto applicare sulla ferita a glande scoperto) li faccio sempre dopo aver orinato, ma a glande coperto. Questo perché (e qui, conscio della mia ingenuità, mi sembra di diventare protagonista di una barzelletta) ho scambiato il grosso edema che si è formato alla fine del prepuzio per il glande. Per via degli equivoci che (lascio immaginare) sono sorti, decido di prenotare una visita (nessun controllo era infatti previsto né a breve né a media distanza) che avviene dopo 8 giorni l'intervento (oggi). Dalla visita (flash) scopro il clamoroso abbaglio, ma risulta tutto a posto se non il fatto che io non abbia mai fatto nessun esercizio di retrazione del prepuzio, che il dottore mi invita a fare più volte al giorno dopo aver pulito con detergente neutro (Saugella) e mi consiglia una pomata lubrificante e anestetizzante (luan) per aiutarmi. Posso adesso farmi la doccia e stare senza garze nelle mutande. Arrivato a casa, dopo aver orinato, tento di scoprire il glande (con un po' di impaccio) e scopro di provare immenso dolore al minimo sfioramento del glande. Sommariamente mi pulisco "a distanza" senza toccare né tantomeno strofinare o massaggiare e con un po' di difficoltà per evitare forti dolori, riesco a chiudere finalmente il prepuzio attorno al glande. La seconda volta è andata meglio (sono stato più deciso), ma i dolori non sono cambiati. In pratica, non riesco ad eseguire gli esercizi se non con difficoltà e, soprattutto, in troppo tempo (che, ahimè, scarseggia con l'avvicinarsi degli esami). Alla luce di ciò, ecco le mie domande:
- Potrebbe andar bene per ora lavare soltanto il glande dopo aver orinato e eventualmente provare a fare gli esercizi, anche se un po' blandamente, per poi tornarci in un secondo momento quando sarò più sereno (cioè dopo gli esami)?
- Per coprire o scoprire il glande, tiro la pelle dalla base del pene, a causa del dolore che provo toccando la pelle in prossimità del glande. Potrebbe essere un problema per la ferita?
- Come trattare questa ipersensibilità (?) del glande?
Grazie in anticipo per la disponibilità.
In data 30/01/2014 ho subito l'operazione di frenuloplastica (per fimosi non serrata). Premetto che non ho mai scoperto il glande totalmente e rarissime volte parzialmente per blandi tentativi di pulizia intima. L'intervento è andato bene, l'urologo che mi ha operato (di chiara fama) si è detto soddisfatto e mi ha frettolosamente liquidato dicendo di lavare la ferita con soluzione fisiologica (non si sa né con che frequenza né per quanto tempo), di evitare la doccia e di sottopormi a un ciclo di antibiotici per 5 giorni. Stop. Nei giorni successivi seguo pedissequamente il consiglio del medico (tenendo il pene ventricolizzato - cosa non esplicitamente suggerita ma da me appurata informandomi su internet). In realtà la mia puntualità da paziente è stata forse soltanto apparente: i lavaggi con la soluzione fisiologica (che, sempre secondo quanto letto su internet, avrei dovuto applicare sulla ferita a glande scoperto) li faccio sempre dopo aver orinato, ma a glande coperto. Questo perché (e qui, conscio della mia ingenuità, mi sembra di diventare protagonista di una barzelletta) ho scambiato il grosso edema che si è formato alla fine del prepuzio per il glande. Per via degli equivoci che (lascio immaginare) sono sorti, decido di prenotare una visita (nessun controllo era infatti previsto né a breve né a media distanza) che avviene dopo 8 giorni l'intervento (oggi). Dalla visita (flash) scopro il clamoroso abbaglio, ma risulta tutto a posto se non il fatto che io non abbia mai fatto nessun esercizio di retrazione del prepuzio, che il dottore mi invita a fare più volte al giorno dopo aver pulito con detergente neutro (Saugella) e mi consiglia una pomata lubrificante e anestetizzante (luan) per aiutarmi. Posso adesso farmi la doccia e stare senza garze nelle mutande. Arrivato a casa, dopo aver orinato, tento di scoprire il glande (con un po' di impaccio) e scopro di provare immenso dolore al minimo sfioramento del glande. Sommariamente mi pulisco "a distanza" senza toccare né tantomeno strofinare o massaggiare e con un po' di difficoltà per evitare forti dolori, riesco a chiudere finalmente il prepuzio attorno al glande. La seconda volta è andata meglio (sono stato più deciso), ma i dolori non sono cambiati. In pratica, non riesco ad eseguire gli esercizi se non con difficoltà e, soprattutto, in troppo tempo (che, ahimè, scarseggia con l'avvicinarsi degli esami). Alla luce di ciò, ecco le mie domande:
- Potrebbe andar bene per ora lavare soltanto il glande dopo aver orinato e eventualmente provare a fare gli esercizi, anche se un po' blandamente, per poi tornarci in un secondo momento quando sarò più sereno (cioè dopo gli esami)?
- Per coprire o scoprire il glande, tiro la pelle dalla base del pene, a causa del dolore che provo toccando la pelle in prossimità del glande. Potrebbe essere un problema per la ferita?
- Come trattare questa ipersensibilità (?) del glande?
Grazie in anticipo per la disponibilità.
[#1]
Gentile Giovanotto,
<<<tenendo il pene ventricolizzato>>> ... ne abiamo una vaga idea, ma ci piacerebbe leggere da lei che cosa intenda con questa assai curiosa espressione!
Scherzi a parte. La sezione del frenulo, assai pomposamente anche definita "frenulo-plastica in allungamento" è di fatto il più banale degli interventi nel repertorio del chirurgo urologo e viene eseguita pressoché allo stesso modo sia dallo specialista in formazione che dal professionista "di chiara fama". E ovvio che se il suo glande non è abituato a "vedere la luce" la sua superficie sarà molto sensibile, ancor di più in questa fase a pochi giorni dall'intervento che, seppure minimo, ha comunque causato un rigonfiamento (èdema) locale. Questo è normale che sia, così come è normale che tutto questo vada gradualmente stabilizzandosi nell'arco delle prossime settimane. Ovvero, il suo prepuzio sarà più libero di slittare, ma il glande si manterrà ancora molto sensibile e questa sensibilità andrà riducendosi piuttosto lentamente (mesi) in funzione del tempo per il quale verrà esposto "alla luce". Tutto questo richiede un po' di pazienza, senz'altro, ma se lei pensa di non aver nè tempo nè testa da dedicare ora, non sarà certo qualche settimana in più od in meno a cambiare le cose. Stiai dunque sereno, faccia sostanzialmente come può cercando di seguire le corrette indicazioni che le sono state impartite, confidando nel fatto che si tratta di una situazione davevro banale e crediamo anche volendo non si sarebbe in grado di causare alcun danno.
Saluti
<<<tenendo il pene ventricolizzato>>> ... ne abiamo una vaga idea, ma ci piacerebbe leggere da lei che cosa intenda con questa assai curiosa espressione!
Scherzi a parte. La sezione del frenulo, assai pomposamente anche definita "frenulo-plastica in allungamento" è di fatto il più banale degli interventi nel repertorio del chirurgo urologo e viene eseguita pressoché allo stesso modo sia dallo specialista in formazione che dal professionista "di chiara fama". E ovvio che se il suo glande non è abituato a "vedere la luce" la sua superficie sarà molto sensibile, ancor di più in questa fase a pochi giorni dall'intervento che, seppure minimo, ha comunque causato un rigonfiamento (èdema) locale. Questo è normale che sia, così come è normale che tutto questo vada gradualmente stabilizzandosi nell'arco delle prossime settimane. Ovvero, il suo prepuzio sarà più libero di slittare, ma il glande si manterrà ancora molto sensibile e questa sensibilità andrà riducendosi piuttosto lentamente (mesi) in funzione del tempo per il quale verrà esposto "alla luce". Tutto questo richiede un po' di pazienza, senz'altro, ma se lei pensa di non aver nè tempo nè testa da dedicare ora, non sarà certo qualche settimana in più od in meno a cambiare le cose. Stiai dunque sereno, faccia sostanzialmente come può cercando di seguire le corrette indicazioni che le sono state impartite, confidando nel fatto che si tratta di una situazione davevro banale e crediamo anche volendo non si sarebbe in grado di causare alcun danno.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Gentile Dr. Paolo Piana,
Anzitutto grazie per la celere risposta.
Chiaramente intendevo "ventralizzato". :)
Per quanto mi consoli l'ulteriore conferma della semplicità dell'intervento, la mancanza di professionalità, a mio modesto parere, di questo specialista mi ha alquanto turbato.
Ad ogni modo, oggi i punti sono caduti, forse nella notte, durante la quale ho provato un relativamente forte dolore (rispetto le notti precedenti in cui non sentivo quasi nulla) in corrispondenza delle erezioni involontarie. Penso sia tutto normale (anche se lo specialista mi aveva detto che i punti sarebbero caduti in circa 15 giorni), ma vorrei tuttavia chiedere se, a distanza di 9 giorni, devo minimizzare la mobilità del prepuzio adesso che è senza punti o posso comunque fare gli esercizi di ritrazione consigliatimi e non curarmi del dolore (se non eccessivo), cercando di seguire, per quanto possibile, i consigli dello specialista?
Quello che, tuttavia, più mi preoccupava era l'importanza delle tempistiche dell'esecuzione di questi esercizi, che pensavo dovessero essere necessariamente fatti immediatamente dopo l'intervento e non a distanza di settimane, e della perizia dell'igiene (ancora non riesco a sfiorare il glande, perciò continuo a pulirlo gettando prima il sapone e poi l'acqua "a distanza"). Ma se mi rassicura in tal senso, sarò più sereno.
Un'ultima curiosità, tenere il glande scoperto negli slip (nei limiti del possibile), potrebbe essere una soluzione per accelerare i tempi della scomparsa della sensibilità o è un'inutile sciocchezza?
Grazie ancora per la disponibilità!
Anzitutto grazie per la celere risposta.
Chiaramente intendevo "ventralizzato". :)
Per quanto mi consoli l'ulteriore conferma della semplicità dell'intervento, la mancanza di professionalità, a mio modesto parere, di questo specialista mi ha alquanto turbato.
Ad ogni modo, oggi i punti sono caduti, forse nella notte, durante la quale ho provato un relativamente forte dolore (rispetto le notti precedenti in cui non sentivo quasi nulla) in corrispondenza delle erezioni involontarie. Penso sia tutto normale (anche se lo specialista mi aveva detto che i punti sarebbero caduti in circa 15 giorni), ma vorrei tuttavia chiedere se, a distanza di 9 giorni, devo minimizzare la mobilità del prepuzio adesso che è senza punti o posso comunque fare gli esercizi di ritrazione consigliatimi e non curarmi del dolore (se non eccessivo), cercando di seguire, per quanto possibile, i consigli dello specialista?
Quello che, tuttavia, più mi preoccupava era l'importanza delle tempistiche dell'esecuzione di questi esercizi, che pensavo dovessero essere necessariamente fatti immediatamente dopo l'intervento e non a distanza di settimane, e della perizia dell'igiene (ancora non riesco a sfiorare il glande, perciò continuo a pulirlo gettando prima il sapone e poi l'acqua "a distanza"). Ma se mi rassicura in tal senso, sarò più sereno.
Un'ultima curiosità, tenere il glande scoperto negli slip (nei limiti del possibile), potrebbe essere una soluzione per accelerare i tempi della scomparsa della sensibilità o è un'inutile sciocchezza?
Grazie ancora per la disponibilità!
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Una settimana dopo l'intervento la piccola ferita chirurgica è certamente già stabilizzata al punto da consentire una cauta manipolazione senza rischi. Ma le ripetiamo, non si crucci ad insistere, faccia con calma e vedrà che il risultato arriverà. Quando, fra qualche tempo, il prepuzio sarà sgonfiato e completamente libero, potrà valutare se tenere il glande scoperto almeno a periodi alterni, cosa che ora le causerebbe senz'altro molto fastidio. Con un po' di attenzione questo può essere il modo di accelerare l'ispessimento della pelle del glande (cheratinizzazione) e la relativa riduzione della sensibilità.locale.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.3k visite dal 08/01/2015.
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