Problemi urinari e conseguente uretrocistoscopia: ma sono all'estero.

Buongiorno, circa un anno fa ho iniziato ad avvisare i seguenti sintomi: difficoltà nell'avviare la minzione (da un paio fino a una decina di secondi di ritardo), necessità di urinare più frequentemente con risvegli notturni per 1 o 2 volte a notte (di rado 3); un leggero pizzicolio allo scroto quando mi capita di interrompere il flusso urinario, ma mai bruciori; sensazione di non completo svuotamento vescicale, gocciolamento post minzionale. Il primo di tali problemi (lentezza nell'avvio della minzione) in realtà lo aveva da molto tempo, ma l'ho sempre ricondotto, forse per superficialità, a fattori legati ad ansia e stress. Da un paio d'anni peraltro ho anche preso l'abitudine di urinare spesso da seduto (forse senza pensarci per rendere più comoda l'attesa). A fronte di tali fastidi ho eseguito diverse ecografie ai reni e alla vescica (vuota e piena) che però non hanno mai evidenziato nulla in termini di morfologia della vescica o di residuo urinario (sempre scarso 20-30ml). Anche l'urinocultura era regolare. La prostata (ripetute visite dall'urologo con palpazione rettale) e i valori di PSA sono risultati sempre nella norma. Qualche mese fa in vista della mia partenza verso l'estero (dove ora mi trovo) ho eseguito un check up delle vie urinarie e una uroflussometria dai quali sono emersi:

Urine:sviluppo di 700.000 UFC/ML di Klebsiella Spp. Assenza di crescita di candia.

Flussometria: curva flussometrica ridotta del 50% nel parametro di flusso massimo e del 70% di flusso medio. Morfologia del tracciato caratterizzata da irregolarità riferibili a utilizzo del torchio addominale e da prolungamento della parte discendente della curva flussometrica. Tardivo conseguimento dl flusso massimo.

Alla luce di ciò ho eseguito le seguenti terapie:
Ho curato l'infezione di Klebsiella con levofloxacina: 5 giorni due volte al giorno
Per i problemi urinari ho preso per 3 mesi Permixon (due volte al giorno) e per un mese xatral(1 alla sera).

Nonostante ciò i problemi sono continuati (però mi sveglio meno la notte), dunque l'urologo mi ha prescritto una uretrocistoscopia per escludere che ci siano problemi di stenosi o di sclerosi del collo vescicale, sperando si tratti di problemi legati al sistema nervoso (che nella migliore ipotesi manderebbe segnali non corretti alla vescica).

Detto ciò, secondo il vostro parere di cosa si potrebbe trattare? Le evidenze dell'uroflussometria sono così gravi? Dovrei fare altri esami?

Io ho molto timore dell'uretrocistoscopia: ho paura sia molto doloroso, mi sbaglio? E' opportuna richiederla flessibile? Inoltre trovandomi all'estero (in Germania) non so proprio dove farla e anche con la lingua non sarà facile spiegarsi. Sarò di passaggio a Roma per qualche gioorno fra un paio di settimane, ma anche lì non saprei a chi rivogermi.
Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k 19
Gentile Signore,
le indicazioni sono indiscutibilmente corrette. Noi abbiamo l'abitudine di eseguire queste endoscopie con una breve anestesia, proprio per eliminare del tutto la sensibilità locale e poter valutare con calma ed attentamente, giungendo ad una diagnosi realistica. Non crediamo che siano queste cistoscopie da eseguire con lo strumento flessibile, peraltro utilissimo in altre situazioni. Quindi si tratta di un'indagine che non si può improvvisare, ma programmare con calma, accordandosi con un nostro Collega con il quale si abbia la possibilità di comunicare in modo accettabile.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
Bungiorno dottore e grazie per la sua risposta. Una domanda, solitamente l'anestesia è totale o locale? in questo ultimo caso avviene tramite iniezione o pomata?.
Le cause della stenosi o della scelrosi, quali sono solitamente?
Grazie ancora.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k 19
La scelta del tipo di anestesia dipende dall'anestesista. Per un'indagine che può durare 10 minuti al massimo si preferisce in genere una breve sedazione generale, che - a differenza dell'anestesia spinale - non necessita di inserimento del catetere vescicale per le ore successive.
[#4]
Utente
Utente
Salve, torno a scrivere per aggiornare e chiedere un chiarimento.
Come accennavo nel posto precedente, trovandomi all'estero ho dovuto effettuare una nuova visita urologica da un dottore nuovo (rispetto a quello che mi aveva visitato in Italia) per pianificare le indagini necessarie sul posto. Il dottore qui mi ha fatto eseguire una nuova flussometria con risultati non soddisfacenti. Dopodiché, durante la stessa visita, mi ha sottoposto a un nuovo esame di cui non conosco il nome: mi ha ha fatto sedere su una sedia speciale con appositi poggia gamba, mi ha disinfettato il pene, anestetizzato l'uretra con del gel locale e infine inserito una sorta di piccolo tubicino metallico con dentro una lente per verificare che non vi fossero restringimenti o ostruzioni dell'uretra. Il tutto è durato 1 minuto circa ed è stato in effetti senza dolore. All' esito di questa indagine l' urologo ha detto che la mia uretra è in perfette condizioni e non presenta alcuna ostruzione. Dunque per cercare di capire il problema mi ha prescritto un esame urodinamico completo che effettuerò fra 5 giorni.

Domande:
1) come si chiama e a cosa serve esattamente l' esame con il tubicino che mi ha eseguito?
2) Perché il primo dottore mi aveva prescritto una uretrocistoscopia e il secondo un esame urodinamico?
hanno effettuato una diagnosi diversa?

mi scuso per le domande forse banali, ma trovandomi all' estero e non parlando la lingua del posto è anche difficile chiedere spiegazioni, tanto più che per prassi qui non vengono rilasciati referti o risultati degli esami ai pazienti ma viene comunicato tutto a voce.
Grazie.

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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k 19
E' stata evidentemente effettuata ua uretro-cistoscopia. Si deve felicitare che il nostro Collega abbia i mezzi per svolgere questa indagine ambulatorialmente, cosa tanto pratica e veloce quanto assai poco diffusa in Italia, dove anche per questa banale indagine endoscopica vi sono perlopiù lunghi tempi d'attesa. L'endoscopia studia però solo in modo statico la conformazione e l'aspetto anatomico delle basse vie urinaria. Per valutare la funzionalità si esegue invece l'indagine urodinamico, in cui si valutano con precisione pressioni, flussi eccetera che si sviluppano prima durante e dopo la minzione.
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