Uretrite e prostatite

Buongiorno,
vi scrivo per sottoporvi un problema contro cui combatto da più di un anno.
Circa due giorni dopo un rapporto orale non protetto, ho avuto macroematuria che è perdurata per tutta la mattina.
Sotto consiglio del medico, ho eseguito urinocoltura e tampone uretrale ed ho assunto ciprofloxacina per 5 giorni.
La macroematuria si è risolta subito, ma è rimasta nel tempo una sensazione di prurito e bruciore all'uretra, lieve e sopportabile.
Finita la cura antibiotica, ho ritirato l'esito degli esami che sono risultati tutti negativi, sia per batteri che per miceti.
Col passare dei mesi, questo fastidio continua ad andare e venire, talora è sopportabile, talora si presenta solo al mattino con un forte bruciore alla prima minzione che però si attenua dopo una decina di minuti.
In più, a settembre, ho avuto una sorta di "ricaduta", con di nuovo macroematuria e sintomi riconducibili a cistite (dolore sovrapubico, poliuria) associati a tensione perineale e bruciore anche all'eiaculazione.
In conseguenza di ciò, mi sono recato dall'urologo, il quale ha sospettato una prostatite, mi ha ridato la ciprofloxacina con Topster e serenoa repens e ho rifatto urinocoltura e spermiocoltura, entrambe ancora negative.
Ad oggi, persiste un bruciore alla minzione al mattino, sopportabile, e anche all'eiaculazione.
Detto questo, non so a cosa pensare. Un'infezione batteria può essere esclusa? E per di più, dopo un rapporto orale?

Grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Gentile Signore,
le modalità di insorgenza del problema sono in effetti curiose, al punto da non stentare ad ipotizzare che non via alcune reale legame fra le cose. D'ogni modo, questo non cambia i termini della cosa. Il sospetto di una prostatite è ovvio e legittimo, come buona parte di queste situazioni il disturbo tende a persistere anche dopo la risoluzione della fase infettiva (molto fugace, vista l'immediata terapia antibiotica). In considerazione delle colture eseguite con esito negativo, non è il caso di insistere con ulteriori antibiotici. Gli altri prodotti di cui ci parla hanno un valore palliativo e non è possibile attendersi molto. Immagioniamo che il suo urologo di riferimento potrebbe prescriverle un veroanti-infiammatorio per un breve periodo, così come l'esecuzione di una ecografia dell'addome inferiore. Se lei è un fumatore, sarebbe il caso di eseguire anche tre esami citologici delle urine in giorni successivi. Per il resto, come ben si sa, codeste "prostatiti" a decorso prolungato più che dei farmaci risentono del rispetto di alcune norme sullo stile di vita, riguardanti l'alimentazione, l'idratazione, la funzione intestinale, l'attività fisica e l'attività sessuale. Su questi tempi troverà ampissima documentazione su questo stesso sito, considerando l'enorme numero di consulti che ci vengono richiesti per lo stesso motivo.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Grazie mille per la risposta.
I citologici li ho eseguiti, con risultato che non c'erano cellule tumorali maligne (e per fortuna, ho 32 anni), ma solo emazie e granulociti, sintomo quindi di infiammazione.
Non erano presenti batteri o miceti nel sedimento e anche nell'esame citologico per cui non saprei cosa pensare. Non ho nemmeno mai avuto secrezioni, e anche l'incubazione (meno di due giorni) mi sembra veramente ultrarapida per un'infezione batterica.
Un'uretrite virale? Esistono?
Fumo molto poco (direi una sigaretta ogni 15 giorni), in effetti bevo molto poco tant'è che ho problemi di litiasi renale (ma senza coliche, per cui non credo che questa cosa sia correlata col mio problema).
Ne riparlerò col mio urologo, grazie davvero tanto per il suo parere!!
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