Calvario post clamidia
Buongiorno,
sono un uomo di 37 anni che nell'estate del 2012 ha accusato i primi dolori nel tratto uretreo dopo ogni minima assunzione di alcool. Nel Dicembre del 2012 mi costatano estesa e datata Clamidia. Dopo varie terapie, alcuni falsi negativi (test che non riscontravano più la malattia e dopo alcuni mesi miracolosamente compariva anche se avevo rapporti sessuali protetti con una sola donna mai contaggiata) nel marzo del 2013 risulto guarito senza però avere mai pace a livello di dolori e fastidi. Fatte varie analisi, vari consulti con più specialisti, varie cure ma niente. Attualmente e da mesi ho una alimentazione ferrea, non fumo e non bevo alcool ma continuo ad avere fastiti consistenti. Clinicamente risulto sano. Prostata ok a verifica con tatto. Testicoli ok. Da uroscopia unica cosa riscontrata forte uretrite aspecifica. Il mio Urologo ogni volta che mi vede fa spalluccia. Ho rifatto gli esami per la clamidia. Zero. Ho preso tutti i medicinali suggeriti. Tutte le tisane e erbe trovate. sembra un infiammo ma non passa mai. Mai! Sintomi attuali: costante peso e fastidio nel tratto tra ano e scroto soprattutto da seduto. Dolore quando urino in due punti distinti. A metà uretra e soprattutto e sempre nel primo tratto probabilmente nel tratto dell'uretra prostatica. Ma il fastidio maggiore e quando ho anche il minimo eccitamento e si crea al'interno il liquindo pre-eiaculatorio. Ho dolore ne primo tratto. Nella parte dello scroto più vicina alla prostata (credo dove vi è l'epididimo). nel tratto tra ano e scroto. Un pò nell'uretra superiore. Se l'eccitamento è prolungato il dolore si estende alla vescia e al rene destro. Quando vengo la situazione migliora, anche se quando l'eccitamento è stato prolungato per stare meglio sono costretto a prendere una tachipirina. Ho dolore quindi ogni volta che ho liquindo pre-eiaculatorio. Vi supplico sono stanco di testare integratori o medicine che distruggono il mio già esisle instestino. Dopo 2 anni e mezzo desidero solo che possa avere una vita normale. Grazie.
sono un uomo di 37 anni che nell'estate del 2012 ha accusato i primi dolori nel tratto uretreo dopo ogni minima assunzione di alcool. Nel Dicembre del 2012 mi costatano estesa e datata Clamidia. Dopo varie terapie, alcuni falsi negativi (test che non riscontravano più la malattia e dopo alcuni mesi miracolosamente compariva anche se avevo rapporti sessuali protetti con una sola donna mai contaggiata) nel marzo del 2013 risulto guarito senza però avere mai pace a livello di dolori e fastidi. Fatte varie analisi, vari consulti con più specialisti, varie cure ma niente. Attualmente e da mesi ho una alimentazione ferrea, non fumo e non bevo alcool ma continuo ad avere fastiti consistenti. Clinicamente risulto sano. Prostata ok a verifica con tatto. Testicoli ok. Da uroscopia unica cosa riscontrata forte uretrite aspecifica. Il mio Urologo ogni volta che mi vede fa spalluccia. Ho rifatto gli esami per la clamidia. Zero. Ho preso tutti i medicinali suggeriti. Tutte le tisane e erbe trovate. sembra un infiammo ma non passa mai. Mai! Sintomi attuali: costante peso e fastidio nel tratto tra ano e scroto soprattutto da seduto. Dolore quando urino in due punti distinti. A metà uretra e soprattutto e sempre nel primo tratto probabilmente nel tratto dell'uretra prostatica. Ma il fastidio maggiore e quando ho anche il minimo eccitamento e si crea al'interno il liquindo pre-eiaculatorio. Ho dolore ne primo tratto. Nella parte dello scroto più vicina alla prostata (credo dove vi è l'epididimo). nel tratto tra ano e scroto. Un pò nell'uretra superiore. Se l'eccitamento è prolungato il dolore si estende alla vescia e al rene destro. Quando vengo la situazione migliora, anche se quando l'eccitamento è stato prolungato per stare meglio sono costretto a prendere una tachipirina. Ho dolore quindi ogni volta che ho liquindo pre-eiaculatorio. Vi supplico sono stanco di testare integratori o medicine che distruggono il mio già esisle instestino. Dopo 2 anni e mezzo desidero solo che possa avere una vita normale. Grazie.
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Gentile Signore,
un certo numero di prostatiti a decorso prolungato evolve purtroppo nella sindrome dolorosa cronica del pavimento pelvico, nella quale non si riconosce più alcun tipo di causa specifica, da poter trattare quindi in modo mirato. Tutti gli integratori, che così numerosi occupano gli scaffali del farmacista, non sono perlopiù destinati a sortire alcun risultato e la terapia antibiotica protratta su basi empiriche rischia addirittura di essere controproducente. Ci pare che lei sia già stato sottoposto ad una completa serie di accertamenti tesi ad escludere altre possibili cause, a questo punto la situazione va quindi affrontata in modo alternativo. Questo comporta un'azione su due fronti:
1) l'approccio fisico, basato sulla fisioterapia del pavimento pelvico ed altre applicazioni locali (elettrostimolazioni, onde d'urto, eccetera);
2) l'approccio farmacologico inteso come "terapia del dolore" puro, che si basa su farmaci ad azione sul sistema nervoso centrale e che viene abilmente amministrata da specialisti con competenze specifiche, perlopiù di formazione anestesiologica o neurologica.
Il percorso non è facile né breve e devebessere comunque amministrato da un nostro Collega specialista in urologia con il quale lei riesca ad intrattenere un buon rapporto di comunicazione e fiducia.
Saluti
un certo numero di prostatiti a decorso prolungato evolve purtroppo nella sindrome dolorosa cronica del pavimento pelvico, nella quale non si riconosce più alcun tipo di causa specifica, da poter trattare quindi in modo mirato. Tutti gli integratori, che così numerosi occupano gli scaffali del farmacista, non sono perlopiù destinati a sortire alcun risultato e la terapia antibiotica protratta su basi empiriche rischia addirittura di essere controproducente. Ci pare che lei sia già stato sottoposto ad una completa serie di accertamenti tesi ad escludere altre possibili cause, a questo punto la situazione va quindi affrontata in modo alternativo. Questo comporta un'azione su due fronti:
1) l'approccio fisico, basato sulla fisioterapia del pavimento pelvico ed altre applicazioni locali (elettrostimolazioni, onde d'urto, eccetera);
2) l'approccio farmacologico inteso come "terapia del dolore" puro, che si basa su farmaci ad azione sul sistema nervoso centrale e che viene abilmente amministrata da specialisti con competenze specifiche, perlopiù di formazione anestesiologica o neurologica.
Il percorso non è facile né breve e devebessere comunque amministrato da un nostro Collega specialista in urologia con il quale lei riesca ad intrattenere un buon rapporto di comunicazione e fiducia.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Volevo sapere se i problemi di dolore preeccitamento fossero cmq da incriminare alla prostate. Il senso di fastidio o pesantezza tra ano e scroto. Ed anche: essendo un infiammo non ho mai preso un antiinfiammatorio. In caso me li consiglia per un miglioramento della qualità della vita e che tipologia visto che ho problemi di stomaco e intestino. Ne esistono specifici ma meno aggressivi al tratto digestinale? Grazie.
[#3]
Senz'altro la tensione indotta nella ghiandola prostatica dall'attività sessuale può accentuare la percezione di un fastidio locale. Non è nostro compito provvedere alla prescrizione di farmaci, che è compito del suo urologo di riferimente che certamente conosce la sua situazione in maggiore dettaglio e ha l'insostituibile possibilità di poterla visitare deirettamente.
Saluti
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2k visite dal 03/01/2015.
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