Adenocarcinoma g6 (3 3)
Buongiorno
Vi chiedo gentilmente se mi potete spiegare alcuni dettagli.
Marzo 2013 intervento papilloma vescicale (benigno)
A seguito del controllo del papilloma a novembre 2014 si scopre che:
Psa totale 5,30 - PSA libero 1,36 - Rapporto libero / totale 0,26.
(Nel giugno 2011 il PSA totale era 0,68)
Quindi segue ecografia transrettale e la biopsia prostatica (20 prelievi (19/11/2014)
Risultato biopsia:
A) Biopsie pervenute 1-5
B) 6-10
C) 11-15
D) 16-20
DIAGNOSI:
A) Cinque frustoli agobioptici di tessuto prostatico di lunghezza compresa tra cm 0,6 e cm 1,5 con adenocarcinoma G6 Gleason score (3+3) a carico del cilindro agobioptico nr 2 ( 10% del frustolo) , nr 3 (10% del frustolo)
I restanti frustoli con stasi secretoria.
B-C-D) Frustoli bioptici di tessuto prostatico di lunghezza compresa tra cm 1 e 1,5 cib bite du stasi secretoria, microlitiasi e lieve prostatite cronica interstiziale aspecifica.
Il 17 dicembre ho fatto scintigrafia ossea e tac addominale (in attesa di risposta)
Le mie domande sono le seguenti:
1) Il punto "A" indica che 5 campioni su 20 sono risultati positivi ? (O solo uno su 20?) Cioè tutti 5 indicano adenocarcinomi?
2) Questi tumori sono posizionati in zone a rischio? (so che è importante la posizione)
3) Nel marzo 2013, quando ho urinato sangue (puro) per ben tre volte e poi a seguito di dindagini è stato trovato un tumore alla vescica ( e poi operato), secondo voi questo tumore della prostata poteva essere già in atto e non scoperto?
Cioè poteva il sangue nelle urine dipendere dal tumore della vescica?
4) Secondo Voi, nelle indagini fatte per il tumore alla vescica, non era logico controllare anche il PSA?
5) Cosa posso fare ora? Intervento prostatectomia radicale o radiazioni? Avrò un consulto definitivo il 9 gennaio. In tale data mi consegneranno l'esito della scintigrafia e della tac (che sicuramente saranno negativi, visto che mi hanno rassicurato...) ma vorrei essere un po' preparato...
6) Mi hanno detto anche che qualsiasi trattamento venga deciso, non c'è urgenza, posso essere operato anche dopo alcuni mesi ...
7) L'intervento so che sarebbe la soluzione più sicura ma che presenta dei rischi di incontinenza, erezione e altro... Però forse è quello che salva la vita???
8) Perchè, se l'intervento toglie tutta la prostata, non si viene considerati "guariti " al 10%? Possono comparire delle metastasi anche dopo l'intervento)
Vi ringrazio di cuore se potete darmi una risposta. Vorrei sapere davvero cosa mi aspetta. Tutti mi dicono che il nonno, lo zio , il fratello... che hanno avuto un tumore alla prostata stanno tutti benissimo e sembra un "tumorello". Ma documentandomi tanto non mi sembra proprio una cosa banale...
Vorrei solo capire che futuro mi aspetterà... Grazie mille cordiali saluti...
Vi chiedo gentilmente se mi potete spiegare alcuni dettagli.
Marzo 2013 intervento papilloma vescicale (benigno)
A seguito del controllo del papilloma a novembre 2014 si scopre che:
Psa totale 5,30 - PSA libero 1,36 - Rapporto libero / totale 0,26.
(Nel giugno 2011 il PSA totale era 0,68)
Quindi segue ecografia transrettale e la biopsia prostatica (20 prelievi (19/11/2014)
Risultato biopsia:
A) Biopsie pervenute 1-5
B) 6-10
C) 11-15
D) 16-20
DIAGNOSI:
A) Cinque frustoli agobioptici di tessuto prostatico di lunghezza compresa tra cm 0,6 e cm 1,5 con adenocarcinoma G6 Gleason score (3+3) a carico del cilindro agobioptico nr 2 ( 10% del frustolo) , nr 3 (10% del frustolo)
I restanti frustoli con stasi secretoria.
B-C-D) Frustoli bioptici di tessuto prostatico di lunghezza compresa tra cm 1 e 1,5 cib bite du stasi secretoria, microlitiasi e lieve prostatite cronica interstiziale aspecifica.
Il 17 dicembre ho fatto scintigrafia ossea e tac addominale (in attesa di risposta)
Le mie domande sono le seguenti:
1) Il punto "A" indica che 5 campioni su 20 sono risultati positivi ? (O solo uno su 20?) Cioè tutti 5 indicano adenocarcinomi?
2) Questi tumori sono posizionati in zone a rischio? (so che è importante la posizione)
3) Nel marzo 2013, quando ho urinato sangue (puro) per ben tre volte e poi a seguito di dindagini è stato trovato un tumore alla vescica ( e poi operato), secondo voi questo tumore della prostata poteva essere già in atto e non scoperto?
Cioè poteva il sangue nelle urine dipendere dal tumore della vescica?
4) Secondo Voi, nelle indagini fatte per il tumore alla vescica, non era logico controllare anche il PSA?
5) Cosa posso fare ora? Intervento prostatectomia radicale o radiazioni? Avrò un consulto definitivo il 9 gennaio. In tale data mi consegneranno l'esito della scintigrafia e della tac (che sicuramente saranno negativi, visto che mi hanno rassicurato...) ma vorrei essere un po' preparato...
6) Mi hanno detto anche che qualsiasi trattamento venga deciso, non c'è urgenza, posso essere operato anche dopo alcuni mesi ...
7) L'intervento so che sarebbe la soluzione più sicura ma che presenta dei rischi di incontinenza, erezione e altro... Però forse è quello che salva la vita???
8) Perchè, se l'intervento toglie tutta la prostata, non si viene considerati "guariti " al 10%? Possono comparire delle metastasi anche dopo l'intervento)
Vi ringrazio di cuore se potete darmi una risposta. Vorrei sapere davvero cosa mi aspetta. Tutti mi dicono che il nonno, lo zio , il fratello... che hanno avuto un tumore alla prostata stanno tutti benissimo e sembra un "tumorello". Ma documentandomi tanto non mi sembra proprio una cosa banale...
Vorrei solo capire che futuro mi aspetterà... Grazie mille cordiali saluti...
[#1]
Gentile Signore,
innanzi tutto ci pare di percepire che nella sua famiglia il tumore prostatico si sia manifestato molto frequentemente. Questo in effetti avrebbe imposto una maggiore assiduità nei controlli del PSA nella fascia di età a maggior rischio che va dai 55 ai 70 anni. D'ogni modo, la situazione individuata ora è quella di una lesione di piccole dimensioni, contenuta all'interno della prostata e con caratteristiche di bassa aggressività, "tumorello" non è propriamente una definizione scientifica, ma rende molto l'idea.
Cercando di rispondere brevemente alle sue domande:
1) e 2) Il tumore è contenuto nel 10% del tessuto di due biopsie del primo gruppo (non viene specificata la regione prostatica di provenienza);
3) Questa lesione a bassa aggressività è probabilmente presente già da molti anni, verosimilmente di dimensioni ancora inferiori;
4) Su questo abbiamo già detto. tenga comunque presente che se si eseguissero biopsie prostatiche indiscriminatamente a tutti gli uomini della sua età, una percentuale non indifferente presenterebbe traccia di degenerazione tumorale.
5) Le possibilità realisticamente sono tre, all'intervento ed alla radioterapia, si potrebbe aggiungere la "sorveglianza attiva", che comporta l'astensione terapeutica con controllo semestrale del PSA e ripetizione delle biopsie entro 2 anni. Non qui il caso di entrare in ulteriori dettagli, che devono essere discussi direttamente con i nostri Colleghi che la stanno seguendo;
6) E' vero, non vi è particolare urgenza, diciamo che la decisione per un trattamento attivo potrebbe essere presa entro alcuni mesi senza incorrere in pericoli sostanziali;
7) Non è assolutamente definito che l'asportazione radicale della prostata possa portare ad una maggior sopravvivenza.
8) In medicina non è possibile comunque fornire delle "garanzie" ma solo basarsi su dati statistici.
Saluti
innanzi tutto ci pare di percepire che nella sua famiglia il tumore prostatico si sia manifestato molto frequentemente. Questo in effetti avrebbe imposto una maggiore assiduità nei controlli del PSA nella fascia di età a maggior rischio che va dai 55 ai 70 anni. D'ogni modo, la situazione individuata ora è quella di una lesione di piccole dimensioni, contenuta all'interno della prostata e con caratteristiche di bassa aggressività, "tumorello" non è propriamente una definizione scientifica, ma rende molto l'idea.
Cercando di rispondere brevemente alle sue domande:
1) e 2) Il tumore è contenuto nel 10% del tessuto di due biopsie del primo gruppo (non viene specificata la regione prostatica di provenienza);
3) Questa lesione a bassa aggressività è probabilmente presente già da molti anni, verosimilmente di dimensioni ancora inferiori;
4) Su questo abbiamo già detto. tenga comunque presente che se si eseguissero biopsie prostatiche indiscriminatamente a tutti gli uomini della sua età, una percentuale non indifferente presenterebbe traccia di degenerazione tumorale.
5) Le possibilità realisticamente sono tre, all'intervento ed alla radioterapia, si potrebbe aggiungere la "sorveglianza attiva", che comporta l'astensione terapeutica con controllo semestrale del PSA e ripetizione delle biopsie entro 2 anni. Non qui il caso di entrare in ulteriori dettagli, che devono essere discussi direttamente con i nostri Colleghi che la stanno seguendo;
6) E' vero, non vi è particolare urgenza, diciamo che la decisione per un trattamento attivo potrebbe essere presa entro alcuni mesi senza incorrere in pericoli sostanziali;
7) Non è assolutamente definito che l'asportazione radicale della prostata possa portare ad una maggior sopravvivenza.
8) In medicina non è possibile comunque fornire delle "garanzie" ma solo basarsi su dati statistici.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.2k visite dal 26/12/2014.
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