Prostatite con epididimite
Gentili Dottori vorrei sottoporvi il mio problema,
ho 34 anni e circa 3 mesi fa (fine settembre) dopo un rapporto sessuale (nelle ore immediatamente successive) ho avuto bruciore al pene con arrossamento di glande e prepuzio. Dopo circa 7-10 giorni ho iniziato ad avere fastidio all'inguine e ai testicoli. A metà ottobre vado dall'urologo che mi segue (circa 3 anni fa ho avuto coliche renali dovute a un calcolo di 6 mm, inoltre faccio regolarmente il PSA in quanto in famiglia ci sono casi di tumore alla prostata) il quale, dopo esame mi scrive: epididimite acuta, marcata congestione prostatica con lobo Dx edematoso, dolente alla digitopressione. Mi prescrive Ciproxin 500 per 10 giorni più alcuni integratori. Inizio la terapia e in quel periodo compare anche dolore al perineo e ai glutei con difficoltà a stare seduto per lunghi periodi (anche un'ora su un divano o una superficie morbida mi aggravano i sintomi), inoltre la pelle del glande risulta secca e desquamata e quella del prepuzio si presenta rossa e lucida, come laccata. Alla fine della cura sto peggio di prima, inizio quindi una dieta evitando tutto quello che può irritare la prostata o l'intestino, inizio ad assumere dei fermenti probiotici (che ho continuato per circa 50 giorni), aspetto quindi 3 settimane ed eseguo vari esami: urine, urinocultura, spermiocultura e tampone uretrale. Intanto i sintomi iniziano ad attenuarsi, ma permangono. Esami tutti negativi tranne spermiocultura positiva ad Enterococcus Faecalis. Ripeto spermiocultura dopo circa 2 settimane per escludere una contaminazione, e anche questa risulta sempre positiva ad Enterococcus Faecalis e inoltre eseguo esami del sangue. Mi reco da un altro urologo il quale mi esegue una uroflussometria, inoltre ecografia a vescica, reni e prostata. Rileva che la vescica dopo la prima minzione non si è svuotata completamente e che durante la minzione l'urina non fuoriesce spontaneamente, ma dice che spingo con il pavimento pelvico. Inoltre rileva una calcificazione intraprostatica. Non guarda gli esami che ho fatto e quando gli dico che la spermiocultura è risultata positiva a Enterococcus Faecalis per 2 volte mi dice che non è significativa perchè sono batteri che abbiamo abitualmente e che quindi non inizierebbe alcuna cura antibiotica. Mi prescrive Deprox e Xatral per 2 mesi poi tornarci. Inoltre vi dico che sono circa 2 anni che ho lo sperma di colore giallognolo con grumi gialli e gelatinosi. Il PSA fatto ad inizio settembre era 1.65, mentre un anno prima era 1.59. Vi chiedo cortesemente:
1- E' possibile che io abbia effettivamente una infezione da Enterococcus Faecalis che mi porta ad avere i disturbi sopracitati? E che me la stia portando dietro da un po' perchè mai diagnosticata e curata? (sperma giallognolo e PSA comunque più alto di quello che dovrei avere). Dovrei ignorare completamente i risultati delle 2 spermioculture?
2- La calcificazione intraprostatica può regredire o mi rimarrà? Cosa può comportare?
Vi ringrazio
ho 34 anni e circa 3 mesi fa (fine settembre) dopo un rapporto sessuale (nelle ore immediatamente successive) ho avuto bruciore al pene con arrossamento di glande e prepuzio. Dopo circa 7-10 giorni ho iniziato ad avere fastidio all'inguine e ai testicoli. A metà ottobre vado dall'urologo che mi segue (circa 3 anni fa ho avuto coliche renali dovute a un calcolo di 6 mm, inoltre faccio regolarmente il PSA in quanto in famiglia ci sono casi di tumore alla prostata) il quale, dopo esame mi scrive: epididimite acuta, marcata congestione prostatica con lobo Dx edematoso, dolente alla digitopressione. Mi prescrive Ciproxin 500 per 10 giorni più alcuni integratori. Inizio la terapia e in quel periodo compare anche dolore al perineo e ai glutei con difficoltà a stare seduto per lunghi periodi (anche un'ora su un divano o una superficie morbida mi aggravano i sintomi), inoltre la pelle del glande risulta secca e desquamata e quella del prepuzio si presenta rossa e lucida, come laccata. Alla fine della cura sto peggio di prima, inizio quindi una dieta evitando tutto quello che può irritare la prostata o l'intestino, inizio ad assumere dei fermenti probiotici (che ho continuato per circa 50 giorni), aspetto quindi 3 settimane ed eseguo vari esami: urine, urinocultura, spermiocultura e tampone uretrale. Intanto i sintomi iniziano ad attenuarsi, ma permangono. Esami tutti negativi tranne spermiocultura positiva ad Enterococcus Faecalis. Ripeto spermiocultura dopo circa 2 settimane per escludere una contaminazione, e anche questa risulta sempre positiva ad Enterococcus Faecalis e inoltre eseguo esami del sangue. Mi reco da un altro urologo il quale mi esegue una uroflussometria, inoltre ecografia a vescica, reni e prostata. Rileva che la vescica dopo la prima minzione non si è svuotata completamente e che durante la minzione l'urina non fuoriesce spontaneamente, ma dice che spingo con il pavimento pelvico. Inoltre rileva una calcificazione intraprostatica. Non guarda gli esami che ho fatto e quando gli dico che la spermiocultura è risultata positiva a Enterococcus Faecalis per 2 volte mi dice che non è significativa perchè sono batteri che abbiamo abitualmente e che quindi non inizierebbe alcuna cura antibiotica. Mi prescrive Deprox e Xatral per 2 mesi poi tornarci. Inoltre vi dico che sono circa 2 anni che ho lo sperma di colore giallognolo con grumi gialli e gelatinosi. Il PSA fatto ad inizio settembre era 1.65, mentre un anno prima era 1.59. Vi chiedo cortesemente:
1- E' possibile che io abbia effettivamente una infezione da Enterococcus Faecalis che mi porta ad avere i disturbi sopracitati? E che me la stia portando dietro da un po' perchè mai diagnosticata e curata? (sperma giallognolo e PSA comunque più alto di quello che dovrei avere). Dovrei ignorare completamente i risultati delle 2 spermioculture?
2- La calcificazione intraprostatica può regredire o mi rimarrà? Cosa può comportare?
Vi ringrazio
[#1]
Se la spermiocoltura è risultata positiva per ben 2 volte ed è stata eseguita correttamente , credo che una terapia antibiotica per almeno 3 settimane sia da prendere in considerazione . La calcificazione non regredirà ma questo non comporta grossi problemi , le calcificazioni sono spesso presenti e sono il segno di pregressi processi flogistici . Distinti saluti
Dott. Mario De Siati Urologo-Andrologo esercita a Foggia,Taranto,Altamura (Bari),Brindisi
[#2]
Caro signore,
personalmente farei così:
una ecografia scrotale a vedere come è messo quell' epididimo,
un test di Stamey (esame urine prima e dopo massaggio prostatico)
uno normale spermiogramma.
La spermiocoltura ha troppi falsi positivi per essere credibile (segnala infezioni anche quando non ci sono). La calcifificazione intraprostatica ce la hanno tutti i maschi sessualmente attivi, per cui ha valore zero. Il psa oscilla così. Tranquillo.
personalmente farei così:
una ecografia scrotale a vedere come è messo quell' epididimo,
un test di Stamey (esame urine prima e dopo massaggio prostatico)
uno normale spermiogramma.
La spermiocoltura ha troppi falsi positivi per essere credibile (segnala infezioni anche quando non ci sono). La calcifificazione intraprostatica ce la hanno tutti i maschi sessualmente attivi, per cui ha valore zero. Il psa oscilla così. Tranquillo.
[#5]
Utente
Grazie ancora,
e l'irritazione a glange e prepuzio? Può essere dovuta sempre a prostatite? Inoltre volevo chiedere, io normalmente bevo (e quindi urino) molto, ho notato (questo da molto prima di settembre) che se per qualche motivo, tipo se sto fuori casa tutto il giorno, bevo e urino poco, dopo quando urino avverto bruciore anche forte. Quale potrebbe essere il motivo?
e l'irritazione a glange e prepuzio? Può essere dovuta sempre a prostatite? Inoltre volevo chiedere, io normalmente bevo (e quindi urino) molto, ho notato (questo da molto prima di settembre) che se per qualche motivo, tipo se sto fuori casa tutto il giorno, bevo e urino poco, dopo quando urino avverto bruciore anche forte. Quale potrebbe essere il motivo?
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 5.8k visite dal 26/12/2014.
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