Infezioni urinarie ricorrenti in giovane con ostruzione del collo vescicale

Gentili dottori,

Vi scrivo per un parere riguardo la situazione del mio apparato urinario. La storia sarebbe lunghissima ma cercherò di farla breve pur senza omissioni.
Praticamente da quando ero un bimbo (all'età di 5 anni feci la prima visita per la comparsa dei primi sintomi) ho difficoltà a urinare e dolori/disturbi vari che si focalizzano sopratutto nell'uretra.

All'età di 17 anni ho iniziato a prendere quotidianamente alfalitici. I numerevoli esami di uroflussodinamica che feci rivelano che il getto ha potenza e durata gravemente insufficienti per la mia età, ma migliorano e rientrano in parametri normali dopo una terapia costante a base di alfalitici.
Una uretrocistografia svolta (a digiuno da alfalitici) rileva capacità vescicale ridotta, in fase minzionale praticamente nulla la formazione del collo, residuo post-minzionale di 150cc.

Gli alfalitici mi hanno fatto avere una vita "quasi normale" per alcuni anni, fino a quando la situazione non e' peggiorata negli ultimi tempi. Negli ultimi 3 anni ho sofferto 4 infezioni al tratto urinario:
- una infezione dei reni, anche se numerosissimi esami non hanno trovato alcun batterio (solo leucociti e ematuria). All'epoca fui ospitalizzato per 10 giorni (avevo febbre a 42 fissa quando entrai all'ospedale e dolori al basso schiena lancinanti).
- una infezione al tratto urinario non meglio specificata (avevo i soliti disturbi: dolore a urinare, sensazione di urgenza a urinare, etc), molteplici esami delle urine del tutto negativi.
- una infezione per gardnerella (passatami dalla mia ragazza), mi ci e' voluto un mese e tre diversi cicli antibiotici per curarla. Nonostante avessi secrezione di liquidi gli esami delle urine ancora una volta del tutto negativi (difatti la diagnosi la fecero esaminando la mia ragazza).
- una infezione al tratto urinario iniziata circa 3 settimane fa.

Quest'ultima è insorta in maniera del tutto improvvisa: una sera ho sentito un dolore lancinante mentre urinavo, seguito da fuoriuscita (visibile) di sangue al termine delle urine. A seguito ho iniziato ad avere dolori addominali, disturbi a urinare e dopo aver urinato, e prurito (non costante) alla base dei testicoli e sul glande.
Ancora una volta esami urine negativi, Ciprofloxacina per una settimana ha migliorato la situazione ma non l'ha sistemata.
Ora, dopo circa 3 settimane dall'inizio dell'infezione, ho notato un ulteriore peggioramento negli ultimi giorni: il dolore a urinare e post-minzione è peggiorato, la sensazione di urgenza di urinare è aumentata, e oggi per due volte al finire di urinare ho rilasciato un liquido totalmente bianco ed inodore che assomiglia allo sperma (sembra quasi un po' più grumoso e secco).

Ho una visita urologica pianificata fra due settimane ma onestamente ho paura che l'attesa per questa condizione sia un po' troppa.
Mi rendo conto che la situazione sia complessa e difficilmente valutabile da remoto, ma vorrei chiedervi un paio di cose in merito:

- Cosa posso fare per questa nuova infezione? A cosa può essere dovuta questa secrezione biancastra? Mi sembra di capire che se gli esami delle urine non rivelano nulla si navighi molto alla cieca, e prendere antibiotici a caso non sembra avere sempre grandi risultati, anzi.
- Non credo sia normale una situazione come la mia, dove un ragazzo di 27 anni si ritrova ad avere ricorrenti infezioni urinarie (piu' di una all'anno). Quali possono essere le cause e come comprovarle? Quali potrebbero essere le soluzioni?
E' possibile che le decine e decine di esami delle urine, dello sperma, ecografie, raggi non abbiano mai trovato nulla?
Non ho nessuna intenzione di deprimermi, è un problema che mi sta creando enormi problemi nella vita quotidiana ma che voglio risolvere, però finora non ho trovato risposte soddisfacenti.
Faccio presente che (ben cosciente di tutto ciò) bevo ogni giorno litri d'acqua, oltre a succhi (100% frutta) di mirtillo e di mirtillo rosso, ed evito i cibi piccanti e zuccheri.

Vi ringrazio per l'aiuto.
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Gli episodi acuti più recenti parrebbero correlabili ad una prostatite, certamente favorita dal noto problema di sclerosi/stenosi del collo vescicale. La secrezione di cui ci parla è infatti di evdente origine prostatica. Ci chiediamo se lei sia già stato sottoposto ad una valutazione endoscopica, senz'altro indispensabile. Crediamo che, considerato il perdurare del disturbo e la recente sovrapposizione di complicazioni si debba iniziare a valutare le indicazioni ad un intervento disostruttivo endoscopico. Il tema è molto sensibile per le sue varie implicazioni, non è qui il luogo per intraprendere il discorso, che implica una conoscenza completa del suo caso che solo il suo urologo di riferimento può avere.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
La ringrazio per la risposta dottore.
Mi può spiegare cosa intende per valutazione endoscopica? Su quali basi si valuta?

In tutta onestà l'idea di sottopormi a quest'età a una TURP (con tutte le implicazioni del caso) mi terrorizza.
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Ovviamente una uretro-cistoscopia in anestesia, l'unico accertamento in grado di definire la diagnosi in modo inequivocabile. Comprendiamo le sue perplessità, ma talora l'esecuzione di un intervento è l'unico modo per evitare un progressivo ed irreversibile peggioramento della contrattilità vescicale dovuto allo sfiancamento.
[#4]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile Dottore,

La ringrazio per la risposta e per la chiarezza.
Esiste il modo di svolgere una uretro-cistoscopia in anestesia? Perche' fino ad ora l'unica cosa similare che ho svolto e' stata la uretrocistografia minzionale, ed e' stata senza alcun dubbio il dolore piu' intenso che abbia mai provato in vita mia (complice l'ostruzione stessa, mi dissero) e che a quanto mi e' stato spiegato richiede necessariamente che la zona non sia anestetizzata.
[#5]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Senz'altro sì. Eseguire l'indagine in anestesia permette di valutare con calma ed attenzione, cosa che non sarebbe possibile in un'indagine che nel maschio è quantomeno fastidiosa.