Cistite acuta emorragica recidivante
Buonasera!!
Vorrei un consulto per una situazione che sto attualmente vivendo.
Da quest'estate soffro di cistite, ed il disturbo si è presentato in seguito all'utilizzo dell'anello contraccettivo nuvaring ( per curare una cisti ovarica di 4cm) ed ai rapporti sessuali.
All'inizio era solo bruciore uretrale. poi a settembre ho avuto il primo episodio di cistite emorragica. Sotto prescrizione ho assunto ciproxin 500 x 2 volte al dì. L'ho preso per 2 assunzioni, e nel frattempo mi sono recata dal gastroenterologo per chiedere se fosse necessaria una cura protettiva gastrica; lui a quel punto mi ha cambiato la ciprofloxacina con levofloxacina, dicendomi che erano identici, ma che almeno il prixar ( levofloxacina) lo potevo assumere ogni 24 e mi sarebbe risultato più comodo. Ho effettuato da quel momento un ciclo antibiotico di 5 giorni con levofloxacina e la cura è andata a buon fine. Da quel momento, sono stata bene per due mesi, finché dopo un rapporto sessuale, ripresento gli stessi sintomi dello scorso attacco acuto. Sconfortata, non voglio riprendere subito l'antibiotico e nonostante i dolori lancinanti nell'urinare, che mi coinvolgono fino alla vescica, mi affido al D-mannosio, uno zucchero che dovrebbe avere proprietà adesive sui batteri presenti in vescica, così da eliminarli naturalmente.
Passano due giorni ed io sto meglio! le urgenze minzionali diminuiscono, la macroematuria pure, e pensando di essermela cavata, continuo con la cura. Stamattina mi sveglio con un forte dolore ai lati dell'inguine, e noto al tatto che i linfonodi solo dolenti e ingrossati, in serata si alza la temperatura fino a 38, con brividi e nausea. Mi sento dolente in un po tutto il corpo, e decido perciò di assumere ciproxin 500, nonostante domani mi debba recare dal dottore, ma questo progredire dell'infezione mi ha allarmata.
Dopo l'assunzione, mi è sorto un dubbio... ma non è che siccome il gastroenterologo mi aveva sospeso ciproxin dopo sole due somministrazioni sostituendolo con levofloxacina, ora io potrei essere antibiotico-resistente al ciproxin? il mio è un dubbio fondato? è il caso a questo punto che io continui tutta la terapia con ciproxin, o che lo sostituisca anche questa volta con la levofloxacina, con cui ho completato la cura la settimana scorsa?
l'ultima domanda è.... dopo che sarà passata questa fase acuta, come posso evitare che questa cistite si ripresenti in seguito ai rapporti sessuali? perché concorderà con me sul fatto, che una patologia simile ripetuta, si dimostra invalidante nel vivere il rapporto di coppia in libertà, nonchè debilitante, visto l'assunzione ripetuta di antibiotici che richiede.
Vorrei sapere se esiste una soluzione dalla radice, perché come si dice " prevenire è meglio che curare"
Un cordiale saluto Dottori.
Vorrei un consulto per una situazione che sto attualmente vivendo.
Da quest'estate soffro di cistite, ed il disturbo si è presentato in seguito all'utilizzo dell'anello contraccettivo nuvaring ( per curare una cisti ovarica di 4cm) ed ai rapporti sessuali.
All'inizio era solo bruciore uretrale. poi a settembre ho avuto il primo episodio di cistite emorragica. Sotto prescrizione ho assunto ciproxin 500 x 2 volte al dì. L'ho preso per 2 assunzioni, e nel frattempo mi sono recata dal gastroenterologo per chiedere se fosse necessaria una cura protettiva gastrica; lui a quel punto mi ha cambiato la ciprofloxacina con levofloxacina, dicendomi che erano identici, ma che almeno il prixar ( levofloxacina) lo potevo assumere ogni 24 e mi sarebbe risultato più comodo. Ho effettuato da quel momento un ciclo antibiotico di 5 giorni con levofloxacina e la cura è andata a buon fine. Da quel momento, sono stata bene per due mesi, finché dopo un rapporto sessuale, ripresento gli stessi sintomi dello scorso attacco acuto. Sconfortata, non voglio riprendere subito l'antibiotico e nonostante i dolori lancinanti nell'urinare, che mi coinvolgono fino alla vescica, mi affido al D-mannosio, uno zucchero che dovrebbe avere proprietà adesive sui batteri presenti in vescica, così da eliminarli naturalmente.
Passano due giorni ed io sto meglio! le urgenze minzionali diminuiscono, la macroematuria pure, e pensando di essermela cavata, continuo con la cura. Stamattina mi sveglio con un forte dolore ai lati dell'inguine, e noto al tatto che i linfonodi solo dolenti e ingrossati, in serata si alza la temperatura fino a 38, con brividi e nausea. Mi sento dolente in un po tutto il corpo, e decido perciò di assumere ciproxin 500, nonostante domani mi debba recare dal dottore, ma questo progredire dell'infezione mi ha allarmata.
Dopo l'assunzione, mi è sorto un dubbio... ma non è che siccome il gastroenterologo mi aveva sospeso ciproxin dopo sole due somministrazioni sostituendolo con levofloxacina, ora io potrei essere antibiotico-resistente al ciproxin? il mio è un dubbio fondato? è il caso a questo punto che io continui tutta la terapia con ciproxin, o che lo sostituisca anche questa volta con la levofloxacina, con cui ho completato la cura la settimana scorsa?
l'ultima domanda è.... dopo che sarà passata questa fase acuta, come posso evitare che questa cistite si ripresenti in seguito ai rapporti sessuali? perché concorderà con me sul fatto, che una patologia simile ripetuta, si dimostra invalidante nel vivere il rapporto di coppia in libertà, nonchè debilitante, visto l'assunzione ripetuta di antibiotici che richiede.
Vorrei sapere se esiste una soluzione dalla radice, perché come si dice " prevenire è meglio che curare"
Un cordiale saluto Dottori.
[#1]
Gentile Signora,
se "prevenire è meglio che curare", forse è meglio rivolgersi da subito alle figure giuste! In questo suo disturbo infatti ci risulta di essere i primi urologi ad essere interessati, perdipiù a distanza e con i grossi limiti che questo impone. Siamo francamente stupiti che tutte le terapie antibiotiche di cui ci parla siano sempre state empiriche e non sia mai stato eseguito un esame delle urine con urocoltura. In assenza di febbre od altre complicazioni non dovrebbero mai essere assunti antibiotici, soprattutto quelli energici e per più giorni. Questa pessima abitudine non fa altro che indurre peicolose resistenze nei batteri della flora intestinale, convinvolti in quesi tutte le infezioni delle basse vie urinarie. A questo punto, le confermiamo la assoluta necessità di eseguire un esame delle urine con urocoltura, rivolgersi direttamente ad un nostro Collega. Nel frattempo continui a bere molta acqua e fare in modo che la funzione intestinale sia la più regolare possibile.
Saluti
se "prevenire è meglio che curare", forse è meglio rivolgersi da subito alle figure giuste! In questo suo disturbo infatti ci risulta di essere i primi urologi ad essere interessati, perdipiù a distanza e con i grossi limiti che questo impone. Siamo francamente stupiti che tutte le terapie antibiotiche di cui ci parla siano sempre state empiriche e non sia mai stato eseguito un esame delle urine con urocoltura. In assenza di febbre od altre complicazioni non dovrebbero mai essere assunti antibiotici, soprattutto quelli energici e per più giorni. Questa pessima abitudine non fa altro che indurre peicolose resistenze nei batteri della flora intestinale, convinvolti in quesi tutte le infezioni delle basse vie urinarie. A questo punto, le confermiamo la assoluta necessità di eseguire un esame delle urine con urocoltura, rivolgersi direttamente ad un nostro Collega. Nel frattempo continui a bere molta acqua e fare in modo che la funzione intestinale sia la più regolare possibile.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Grazie per la pronta risposta. Ho effettutato varie urinocoltura. La prima quando avevo solo bruciori urinari, e sono risultate solo numerose cellule di sfaldamento ma nessun batterio o altro segno. I dottori mi hanno detto che non era nulla. Poi ho avuto l'episodio acuto con sangue e dolori forti così sono andata in ospedale e mi hanno allarmata! dicendomi che con una cistite così forte l'infezione poteva salire ai reni e non c'era tempo di effettuare urinocoltura. Così ho assunto ciproxin e poi dopo 10 giorni dalla fine della terapia ho effettuato urinocoltura ed era tutto negativo ( ovviamente dopo un antibiotico così) Poi in questo ultimo attacco acuto, ho provato ad evitare questo antibiotico, ed infatti ho effettuato intanto urinocoltura, mentre stavo male. Ed ho prenotato le visite. Solo che i tempi di attesa sono lunghi, ed a me nel frattempo sono uscite le ghiandole inguinali e mi è salita la febbre!! ricordandomi il discorso della dott dell'ospedale, mi sono spaventata e così ho deciso di riassumere ciproxin. Ho intenzione comunque di effettuare una visita urologica ed anche una ginecologica per fare il punto della situazione.
[#3]
Gentile Signora,
abbia pazienza, ma noi ci possimo solo basare su quello che ci riferisce. Se non specifica di aver già eseguito degli accertamenti, noi non possiamo presumere il contrario! D'ogni modo, in caso di disturbi ed urocoltura negativa fa fede il semplice esame delle urine, poiché in assenza di cellule infiammatorie (leucocìti) in quantità significativa diventa poco probabile ipotizzare una causa infettiva.
Il drenaggio linfatico della vescica è profondo e di norma non passa dai linfonodi inguinali, quindi il loro ingrossamento ci pare poco coerente con una semplice cistite. Tutto questo non fa che imporre ulteriormente la necessità di una valutazione specialsitica diretta a breve termine.
Saluti
abbia pazienza, ma noi ci possimo solo basare su quello che ci riferisce. Se non specifica di aver già eseguito degli accertamenti, noi non possiamo presumere il contrario! D'ogni modo, in caso di disturbi ed urocoltura negativa fa fede il semplice esame delle urine, poiché in assenza di cellule infiammatorie (leucocìti) in quantità significativa diventa poco probabile ipotizzare una causa infettiva.
Il drenaggio linfatico della vescica è profondo e di norma non passa dai linfonodi inguinali, quindi il loro ingrossamento ci pare poco coerente con una semplice cistite. Tutto questo non fa che imporre ulteriormente la necessità di una valutazione specialsitica diretta a breve termine.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 13.3k visite dal 13/11/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Cistite
La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.