Prostata - psa elevato

Ho 52 anni. Un primo episodio di prostatite nel 2000. Poi nulla, sino al 2009/2010, epoca in cui ho accusato vari disturbi minzionali. Da allora, essendo stato riscontrato un ingrossamento della ghiandola, assumo, ininterrottamente, Xatral 10. Il PSA si era sempre mantenuto sotto i 3, e questo sino all'ultimo esame, nel luglio 2013. Circa un mese fa, ho avvertito problemi urinari. Ho ripetuto l'esame del PSA, i cui valori sono risultati assai alti: PSA Totale 11.62 - Libero 2.29. L'urologo che mi ha visitato ha trovato la prostata ingrossata, di consistenza "pastosa" e, all'ecografia transrettale, segni di calcificazioni, per pregresse prostatiti. Mi ha prescritto TAVANIC, per un mese, oltre Permixon e Topster supposte. Ha ritenuto non opportuna la biopsia prostatica. Dopo 18 giorni ho, di mia sponte, ripetuto il prelievo: PSA Totale 10.65 - Libero 1,33, con riduzione, pertanto, della ratio. L'urologo mi ha detto di insistere con il Tavanic. Ho chiesto un altro consulto, ed anche il secondo urologo ha parlato di verosimile prostatite ( per la quale sarebbe, a suo dire stato necessario effettuare, prima dell'antibiotico, le colture), prescrivendomi, prima del Bactrim (in sostituzione del Tavanic) e poi, passati 4 giorni, nell'invarianza dei sintomi, la Norfloxacina, che ho iniziato ad assumere oggi. Chiedo: sarebbe più opportuno fare la biopsia? E' normale una persistenza di sintomi (tra cui un fastidioso bruciore anale) dopo 20 giorni di antibiotico? Preciso che, volendo escludere si trattasse di candida, ho assunto un Diflucan 150, senza evidenti risultati. Grazie per la risposta che vorrete darmi.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Gentile Signore,
per chiarire un importante concetto, lei non sta assumendo la alfuzosina (Xatral) per l'ingrossamento della ghiandola, che è inesorabile e sul quale poco si può fare se non eventualmente un intervento, quanto piuttosto per i disturbi associati all'ingrossamento medesimo. Questa è dunque una terpia "sintomatica" che non persegue alcun risultato a lungo termine, ma solo il controllo istantaneo dei disturbi. Parrebbe evidente che lei sia incorso in una infiammazione subacuta, sovrapposta all'ingrossamento, il rialzo repentino del PSA è quindi assai probabilmente non specifico. Senz'altro non è questo il momento di pensare a delle biopsie. Non avendo eseguito le colture, la verosimile infezione è stata verosimilemnet "decapitata" dagli antibiotici ed ora poco ne si potrebbe comprendere. D'altromde non c'è da attendersi una scomparsa repentina dei sintomi, così come una discesa dei valori del PSA, che avverà, ma nell'arco di parecchi mesi. solo allora si potranno fare eventualmente delle considerazioni sull'opportunità di ulteriori accertamenti. L'interessamento prostatico da candida è inverosimile, pertanto il suo tentativo di terapia assolutamente inutile. Non si lasci mai tentare dalle auto-prescrizioni.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Torno a scrivere del mio problema, ringraziando, preliminarmente, il Dr Piana, per la risposta che ha, a suo tempo, voluto darmi. Come detto in precedenza, mi sono sottoposto ad un ciclo di antibiotici per trenta giorni, assumendo l'ultima dose il 18 novembre scorso. Anche se l'ultimo prodotto assunto, la Norfloxacina, sembrava più efficace degli altri, la sintomatologia non è rientrata. Così, sotto consiglio dell'Urologo, ho assunto, in attesa degli esami colturali, del Flaminase per 10 gg, dal 24 novembre,al 03 dicembre, con notevole miglioramento dei sintomi. Sempre il 3 dicembre ( a 15 giorni dalla cura di antibiotici) ho fatto gli esami colturali (urinocoltura e spermiocoltura) il cui esito è negativo. Nel frattempo, attorno al 10 dicembre, i sintomi sono ritornati. Urino spesso, mi alzo di notte, ed ho "urgenza". Riduzione del flusso, specie di notte e nella prima mattina e bruciore rettale. Oggi ho ripetuto il PSA, che purtroppo è aumentato, portandosi a 14,15 (precedenti 11,62 il 17/10 e 10,65 il 04/11).
La cosa mi desta non poche preoccupazioni. Che fare?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Anche se nel suo caso il rialzo del PSA parrebbe proprio essere di tipo infiammatorio, diremmo che l'ulteriore aumento imponga cautelativamente l'esecuzione di ulteriori accertamenti, come una risonanza magnetica della prostata, con eventuale esecuzione di biopsie mirate.
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