La cosa è sempre passata "in sordina"

Gentilissimi dottori,
sono un uomo di 47 anni che da circa 20 anni ha iniziato ad avere problemi ad urinare. Naturalmente ho fatto presente sia al medico di famiglia, sia ai vari specialisti che ho incontrato nel tempo questo problema ma la cosa è sempre passata "in sordina". Premetto che essendo un dirigente di Azienda sempre immerso nel "suo lavoro", i miei contatti con i medici sono stati sempre molto sporadici (ringraziando Dio), ma almeno una volta l'anno ho ripetuto questa mia difficoltà durante i check-up senza avere la soddisfazione di una richiesta di accertamenti ulteriori. Nei primi anni ho avvertito questa difficoltà ad urinare soprattutto la mattina, con un flusso sempre più debole, e con la sensazione di interrompere da solo a metà dell'opera sentendo ancora la vescica semipiena. Stranamente il tutto migliorava significativamente dopo essere andato di corpo, con l'immediato svuotamento della vescica (questa cosa ha sempre destato l'ilarità dei medici, ma vi confermo che la sensazione è proprio questa). Ad oggi (negli ultimi 6 mesi) la situazione è molto peggiorata, e pur mantenendo questa forte sensazione principalmente la mattina, anche nel resto della giornata ho grande difficoltà ad urinare. Durante questi anni ho fatto molti accertamenti (praticamente ogni anno ma sempre generici e durante i check up) alla prostata e alla vescica senza identificare particolari patologie (visita prostatica, ecografia pelvica e addominale, analisi urine e sangue), a parte un varicocele di III grado su tutti e due i testicoli che ad oggi li ha praticamente quasi "cancellati". Ho la sensazione che la cosa stia degenerando e vorrei un consiglio sullo specialista a cui rivolgermi e su eventuali esami da fare.
Grazie anticipatamente e complimenti per il vostro lavoro e per questo ulteriore grande servizio che svolgete attraverso internet.
Fabio.
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Dr. Mauro Seveso Urologo 1.2k 60
Gentile Signore,
il mio consiglio è quello di eseguire un approfondimento mediante l'esecuzione dei seguenti esami: ecografia apparato urinario con valutazione del residuo post minzionale, dosaggio del PSA libero e totale, esame urine con urinocoltura ed uroflussimetria. Successivamente mi rivolgerei ad un urologo di sua fiducia per l'eventuale trattamento terapeutico ( farmacologico o disostruttivo) del caso o eventualmente, se necessario un ulteriore aprofondimento con esami diagnostici più invasivi ( esame urodinamico , cistoscopia)
La sensazione di mitto più valido dopo l'evacuazione non è assolutamente un parto della sua fantasia. Spesso un ingombro dell'ampolla rettale impedisce o comunque rende difficoltoso lo svuotamento vescicale in un paziente ostruito.
Ci tenga informati

Dott. Mauro Seveso
Responsabile Unità Operativa di Urologia
Istituto Clinico Città Studi , Milano

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Attivo dal 2008 al 2012
Ex utente
Egregio Dottor Seveso,
La ringrazio per la tempestività e per la chiarezza della sua risposta. Seguirò il suo consiglio e sarà mia cura tenerLa informata attraverso questo mezzo.
Un cordiale saluto ed un grazie ancora a Lei e allo staff di MedicItalia per l'ottimo servizio offerto.
Fabio.