Adenocarcinoma prostatico acinare, score di gleason 3 3

Salve! Chiedo cortesemente un consulto per la seguente situazione:
Età paziente 73
Luglio 2013 PSA T 4,6 ng/ml
Luglio 2013 Eco prostata (47x41x35) Vol. 36 mm
Marzo 2014 PSA T 5,5 ng/ml
Aprile 2014 PSA T 4,7 ng/ml; PSA Free 0,4; Index 0,9%
Giugno 2014 PSA T 4,9 ng/ml; PSA Free 0,4; Index 0,9%
Giugno 2014 VISITA UROLOGICA
Esplorazione rettale:
prostata lievemente aumentata di volume, consistenza diminuita, superficie lievemente irregolare, margini definiti, solco interlobare appianato, poco dolente.
Si consiglia biopsia prostatica oltre a terapia.
Luglio 2014 PSA T 4,4 ng/ml
Settembre 2014 Ecografia prostatica transrettale
Referto: prostata di forma globosa, di dimensioni normali vol. 28 mm. La porzione centrale disomogenea con presenza di calcificazioni. La porzione periferica appare disomogenea e nel lobo di destra si evidenzia area nodulare ipoecogena di 8 mm. Capsula integra, livelli di contiguità mantenuti. Vescicole seminali regolari.
Settembre 2014 Biopsia positiva in 6 prelievi su 18. Si riportano:
E) Adenocarcinoma prostatico acinare, score di Gleason 3+3, esteso al 20% della presa bioptica.
F-I-Q-R) Adenocarcinoma prostatico acinare, score di Gleason 3+3, esteso al 70% della presa bioptica.
M) Adenocarcinoma prostatico acinare, score di Gleason 3+3, esteso al 30% della presa bioptica.
Per alcuni prelievi vi è riportato flogosi peri-ghiandolare. Per questi ultimi, di che tipo d’infiammazione si tratta?
Ottobre 2014 TAC dell’addome completo con mezzo di contrasto il cui referto si riporta:
Esame eseguito prima e dopo iniezione di mezzo di contrasto in vena.
Fegato con dimensioni comprese nei limiti della norma, regolare per morfologia e contorni.
La densità parenchimale appare omogenea, senza evidenza di lesioni focali.
Normale opacizzazione dei rami portali e delle vene sovraepatiche.
Non dilatato il sistema biliare intra ed extraepatico, in esiti di colecistectomia.
Non si documentano alterazioni tomodentitometriche del pancreas e della milza.
Reni in sede regolari per dimensioni, morfologia e spessore corticomidollare, con qualche piccola formazione cistica nei due lati.
Non dilatate le cavità escretrici. Normali i surreni.
Assenza di tumefazioni adenopatiche intra e retroperitoneali addominali e pelviche volumetricamente significative.
Circoscritto ispessimento della parete posteriore della vescica in sede paramediana dx, da valutare con esame cistoscopico.
Prostata con dimensioni aumentate (DT=46 mm), a struttura disomogenea.
Si segnala deformazione trapezoidale del corpo D12, con cedimento della limitante somatica superiore.
Alla luce di questo quadro, si pongono i seguenti quesiti:
Il tumore è circoscritto con certezza alla capsula prostatica?
Qual è la stadiazione della malattia?
È consigliabile l’intervento?
In caso andrebbe bene la brachiterapia?
Una volta debellato il male, se localizzato e visto che rientra nella classe di rischio basso, si ha la guarigione totale e definitiva?
Saluti.
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Gentile Signore,
una corretta stadiazione definitiva potrebbe essere stimata solo con l'esecuzione di una risonanza magnetica nucleare del basso addome. Questo risultato non è però assolutamente importante, poichè già ora sappiamo che si tratta di una lesione a bassa aggressività, il,PSA è basso, non sono presenti linfonodi aumentati di volume. Dopo i 70 anni le indicazioni alla rimozione radicale della ghiandola diventano generalmente discutibili in base ad alcuni fattori che non conosciamo (condizioni genereali, presenza di altre malattie, eccetera). Pertanto, nelle lesioni più voluminose si valuta la possibilità di altri tipi di terapia (radioterapia, brachiterapia, HIFU), mentre le lesioni più piccole (i cosiddetti micro-focolai) vengono avviati ad un programma di semplice sorveglianza attiva. Questa decisione può essere presa solo da un nostro Collega che si faccia carico del caso e che ne conosca bene tutti i dettagli.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
Salve! Intanto grazie per la tempestiva risposta. Al momento del referto di biopsia, è stato prospettato al paziente l'intervento di prostatectomia radicale o alternative quali crioterapia, brachiterapia e radioterapia. Tra questi il paziente sceglierebbe la brachiterapia. Pensa che si possa evitare quindi l'esecuzione di una RMN per un'esatta stadiazione? In caso si volesse effettuare, che tipo di RMN si deve richiedere con precisione? In questi casi di basso rischio, nel caso di intervento, si ha la guarigione definitiva? Aspettativa di vita? Potrebbero esserci recidive? Se sì, si potrebbe reintervenire con la stessa tecnica, ad esempio brachiterapia? Grazie, saluti.
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
RMN del basso addome, indicando ovviamente che si viol valutare principalmente la prostata.
Abbia pazienza, ma per rispondere alle altre domande è indispensabile disporre della documentazione completa e valutare il soggetto nel suo insieme, cosa che per noi è impossibile.
[#4]
Utente
Utente
Ok! A questo punto faremo anche la RMN per avere il quadro più completo e poi valuteremo il da farsi. Ancora grazie. Saluti.
[#5]
Utente
Utente
Salve!
È stata eseguita la RMN, questo il referto:
La prostata appare di dimensioni modicamente aumentate e presenta una certa disomogeneità della sua struttura.
Nel contesto della ghiandola non sono apprezzabili focalità patologiche ricadenti nell’ambito delle possibilità di visualizzazione della metodica (si fa presente, comunque, che la RM è caratterizzata da bassa sensibilità nella individuazione di foci patologici intraghiandolari).
Non si rilevano, per converso, segni macroscopici di sconfinamento extracapsulare del processo morboso intraprostatico.
Indenni i piani fasciali e adiposi periprostatici.
Non alterazioni delle vescicole seminali.
Non sono apprezzabili ingrossamenti adenopatici loco-regionali né alterazioni di segnale a carico delle componenti scheletriche dello scavo pelvico.
Una curiosità: il fatto che vi sia scritto che "non si rilevano segni macroscopici di sconfinamento extracapsulare" si può ritenere cosa certa oppure con indagini ancora più in profondità potrebbe risultare il contrario? Il termine "macroscopici" fa sorgere la domanda.
Qual è a questo punto e con tutti i dati disponibili la stadiazione? Tante grazie per la disponibilità. Saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Non esistono al momento indagini più dettagliate della RMN, che associata all'ecografia trans rettale ci fornisce gli elementi sufficienti per una stadiazione clinica T2a. Le indicazioni alla brachiterapia, che ci è parsa la scelta preferita, sono dunque confermate.
[#7]
Utente
Utente
Tutto chiaro. Grazie e buon lavoro.
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