Aspermia, orgasmo senza sperma durante cura antibiotica
Salve, sono un ragazzo di 24 anni.
Parto dall'inizio. Un anno fa (ottobre 2013) ho avuto la prima colica renale; successivamente a maggio del 2014, quindi quest'anno, ho subìto un'ureteroscopia a sinistra con la rimozione di un calcolo nell'uretere. Meno di un mese fa, il 25 settembre, ho subìto una seconda ureteroscopia sempre a sinistra, perchè si era formato un altro calcolo o forse per la discesa di un frammento del calcolo precedente. Tre giorni dopo che ero uscito dall'ospedale, ho avuto un'uretrorragia piuttosto significativa. Sono andato al pronto soccorso, mi hanno fatto una uretroscopia e hanno riscontrato la presenza di una lesione all'altezza dell'uretra bulbare, probabilmente causata dalla precedente ureteroscopia. Mi hanno messo quindi il catetere, che ho tenuto per 10 giorni, per permettere la cicatrizzazione della lesione. Preciso che non ho preso alcun antibiotico durante questo periodo.
Due giorni dopo aver tolto il catetere, mi sale la febbre. Inizialmente, domenica scorsa 12 ottobre, la febbre era a 38 e mezzo. Inizio a prendere paracetamolo per far abbassare la febbre, ma solo il lunedì sera ho iniziato a prendere AUGMENTIN ogni 12 ore. La febbre non si abbassava più di tanto, e finito l'effetto del paracetamolo tornava alta. Il martedì, con la febbre a 40.2, e dopo solo due pasticche di augmentin, vado al pronto soccorso. Lì mi fanno esame delle urine, le quali indicano una modesta quantità di leucociti, moltissimi corpi chetonici, un pò di ematuria, quindi probailmente una infezione urinaria.
Dall'ecografia, nonostante il mio lieve e intermittente dolore al rene sinistro, non si riscontra dilatazione del rene, solo qualche micro-calcolo, la vescica inoltre è vuota. Il massaggio prostatico dà esito negativo per prostatite, nonostante il mio fastidio e appesantimento al perineo e nella zona dei genitali. Il prelievo del sangue evidenzia circa 12mila leucociti, e una PCR di 118.
Mi fanno passare una notte al pronto soccorso, dove mi somministrano ciproxin per via endovenosa la sera e la mattina seguente (ieri), inoltre sempre la mattina mi fanno assumere un'altra pastiglia di augmentin. Alle 11 la febbre non c'è più (37) e mi lasciano tornare a casa. Attualmente sto continuando la terapia con doppio antibiotico, augmentin ogni 8 ore, e ciproxin 500 ogni 12 ore.
Se vi contatto ora è perchè dopo tutto questo trascorso è comparso un altro problema, e cioè dopo un orgasmo, non è uscito sperma.
Chiedo a voi se questo può essere dovuto agli antibiotici o per un temporaneo indolenzimento della prostata. L'appesantimento al perineo ce l'ho ancora, però non avendomi diagnosticato prostatite non so cosa dire. Sentendo il mio medico mi ha suggerito di stare tranquillo e di vedere se quando avrò finito la terapia antibiotica tornerà tutto normale...inoltre mi ha nominato "eiaculazione retrogada"...che cos'è?
Onestamente sono un pò preoccupato. È la prima volta che mi capita..
Grazie in anticipo per la Vostra disponibilità.
Cordiali saluti
Parto dall'inizio. Un anno fa (ottobre 2013) ho avuto la prima colica renale; successivamente a maggio del 2014, quindi quest'anno, ho subìto un'ureteroscopia a sinistra con la rimozione di un calcolo nell'uretere. Meno di un mese fa, il 25 settembre, ho subìto una seconda ureteroscopia sempre a sinistra, perchè si era formato un altro calcolo o forse per la discesa di un frammento del calcolo precedente. Tre giorni dopo che ero uscito dall'ospedale, ho avuto un'uretrorragia piuttosto significativa. Sono andato al pronto soccorso, mi hanno fatto una uretroscopia e hanno riscontrato la presenza di una lesione all'altezza dell'uretra bulbare, probabilmente causata dalla precedente ureteroscopia. Mi hanno messo quindi il catetere, che ho tenuto per 10 giorni, per permettere la cicatrizzazione della lesione. Preciso che non ho preso alcun antibiotico durante questo periodo.
Due giorni dopo aver tolto il catetere, mi sale la febbre. Inizialmente, domenica scorsa 12 ottobre, la febbre era a 38 e mezzo. Inizio a prendere paracetamolo per far abbassare la febbre, ma solo il lunedì sera ho iniziato a prendere AUGMENTIN ogni 12 ore. La febbre non si abbassava più di tanto, e finito l'effetto del paracetamolo tornava alta. Il martedì, con la febbre a 40.2, e dopo solo due pasticche di augmentin, vado al pronto soccorso. Lì mi fanno esame delle urine, le quali indicano una modesta quantità di leucociti, moltissimi corpi chetonici, un pò di ematuria, quindi probailmente una infezione urinaria.
Dall'ecografia, nonostante il mio lieve e intermittente dolore al rene sinistro, non si riscontra dilatazione del rene, solo qualche micro-calcolo, la vescica inoltre è vuota. Il massaggio prostatico dà esito negativo per prostatite, nonostante il mio fastidio e appesantimento al perineo e nella zona dei genitali. Il prelievo del sangue evidenzia circa 12mila leucociti, e una PCR di 118.
Mi fanno passare una notte al pronto soccorso, dove mi somministrano ciproxin per via endovenosa la sera e la mattina seguente (ieri), inoltre sempre la mattina mi fanno assumere un'altra pastiglia di augmentin. Alle 11 la febbre non c'è più (37) e mi lasciano tornare a casa. Attualmente sto continuando la terapia con doppio antibiotico, augmentin ogni 8 ore, e ciproxin 500 ogni 12 ore.
Se vi contatto ora è perchè dopo tutto questo trascorso è comparso un altro problema, e cioè dopo un orgasmo, non è uscito sperma.
Chiedo a voi se questo può essere dovuto agli antibiotici o per un temporaneo indolenzimento della prostata. L'appesantimento al perineo ce l'ho ancora, però non avendomi diagnosticato prostatite non so cosa dire. Sentendo il mio medico mi ha suggerito di stare tranquillo e di vedere se quando avrò finito la terapia antibiotica tornerà tutto normale...inoltre mi ha nominato "eiaculazione retrogada"...che cos'è?
Onestamente sono un pò preoccupato. È la prima volta che mi capita..
Grazie in anticipo per la Vostra disponibilità.
Cordiali saluti
[#1]
Gentile Giovanotto,
purtroppo la sua travagliata vicenda è giustificata in parte dall'esecuzione in breve tempo di numerose procedure endoscopiche, ma soprattutto dal periodo di cateterizzazione a permanenza, del quale non comprendiamo bene le indicazioni. Alla luce di quanto è accaduto recentemente all'interno delle sue vie urinarie, un solo episodio di ejaculazione secca non deve stupire o preoccupare più di tanto. E' sufficiente per giustificarlo anche solo una modesta infiammazione o èdema dello sbocco dei dotti ejaculatori nell'uretra a livello della prostata. Anche possibile, ma meno probabile, l'ejaculazione retrograda verso la vescica. Le diremmo quindi di stare sereno e, magari, lasciare un poco a riposo l'apparato genitale.
Saluti
purtroppo la sua travagliata vicenda è giustificata in parte dall'esecuzione in breve tempo di numerose procedure endoscopiche, ma soprattutto dal periodo di cateterizzazione a permanenza, del quale non comprendiamo bene le indicazioni. Alla luce di quanto è accaduto recentemente all'interno delle sue vie urinarie, un solo episodio di ejaculazione secca non deve stupire o preoccupare più di tanto. E' sufficiente per giustificarlo anche solo una modesta infiammazione o èdema dello sbocco dei dotti ejaculatori nell'uretra a livello della prostata. Anche possibile, ma meno probabile, l'ejaculazione retrograda verso la vescica. Le diremmo quindi di stare sereno e, magari, lasciare un poco a riposo l'apparato genitale.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Gentile dott. Piana, la ringrazio per la Sua celere risposta.
Effettivamente ho avuto altri due orgasmi e stavolta lo sperma è uscito, anche se poco. Ho poi analizzato lo sperma e, fortunatamente, i nemaspermi ci sono e sono vivi, con una motilità assolutamente nella norma.
Tuttavia, ho fatto le analisi del sangue ed è uscito un valore di PSA di 17, quindi piuttosto alto.
Ora, tale valore potrebbe far pensare ad una prostatite?
È possibile che questo valore così alto sia dovuto anche al massaggio prostatico fatto in pronto soccorso il quale, magari, ha contribuito ad infiammare la prostata?
Attualmente comunque sto continuando la mia solita terapia di augmentin e ciproxin, contemporaneamente.
Grazie ancora per la Sua disponibilità.
Cordiali saluti
Effettivamente ho avuto altri due orgasmi e stavolta lo sperma è uscito, anche se poco. Ho poi analizzato lo sperma e, fortunatamente, i nemaspermi ci sono e sono vivi, con una motilità assolutamente nella norma.
Tuttavia, ho fatto le analisi del sangue ed è uscito un valore di PSA di 17, quindi piuttosto alto.
Ora, tale valore potrebbe far pensare ad una prostatite?
È possibile che questo valore così alto sia dovuto anche al massaggio prostatico fatto in pronto soccorso il quale, magari, ha contribuito ad infiammare la prostata?
Attualmente comunque sto continuando la mia solita terapia di augmentin e ciproxin, contemporaneamente.
Grazie ancora per la Sua disponibilità.
Cordiali saluti
[#4]
caro lettore,
la sua storia di calcolosi recidivanti, ripetute manovre endoscopiche, mai scevre di problemi per le vie urinarie, hanno sicuramente innescato una prostatite che si è manifestata in maniera abbastanza classica on febbre elevata, disturbi minzionali, dolore, difficoltà eiaculatorie, eiaculazione retrograda ( verso la vescica), elevazione del PSA...
segua la terapia antibiotica consigliatale, eviti di masturbarsi troppo, beva molto, eviti gli alcolici, tenga sotto controllo i suoi calcoli
Cari saluti
la sua storia di calcolosi recidivanti, ripetute manovre endoscopiche, mai scevre di problemi per le vie urinarie, hanno sicuramente innescato una prostatite che si è manifestata in maniera abbastanza classica on febbre elevata, disturbi minzionali, dolore, difficoltà eiaculatorie, eiaculazione retrograda ( verso la vescica), elevazione del PSA...
segua la terapia antibiotica consigliatale, eviti di masturbarsi troppo, beva molto, eviti gli alcolici, tenga sotto controllo i suoi calcoli
Cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#6]
Utente
Gentili dottori,
questa mattina ho rifatto l'analisi del PSA, quindi 4 giorni dopo la prima rilevazione.
Il valore del PSA è sceso a 13 (da 17, come ricorderete).
Come devo interpretare questo risultato? È normale che sia sceso così poco rispetto a 4 giorni fa?
Ieri ho avuto 3 orgasmi, non so se possa c'entrarci qualcosa...
Inoltre oggi finisco la cura antibiotica durata una settimana di ciproxin + augmentin.
È opportuno continuarla qualche altro giorno, anche solo il ciproxin?
Grazie ancora per la Vostra disponibilità.
Cordiali saluti
questa mattina ho rifatto l'analisi del PSA, quindi 4 giorni dopo la prima rilevazione.
Il valore del PSA è sceso a 13 (da 17, come ricorderete).
Come devo interpretare questo risultato? È normale che sia sceso così poco rispetto a 4 giorni fa?
Ieri ho avuto 3 orgasmi, non so se possa c'entrarci qualcosa...
Inoltre oggi finisco la cura antibiotica durata una settimana di ciproxin + augmentin.
È opportuno continuarla qualche altro giorno, anche solo il ciproxin?
Grazie ancora per la Vostra disponibilità.
Cordiali saluti
[#7]
Gentile Giovanotto,
il PSA è essenzialmente un marcatore tumorale e non un indice di infiammazione. Il suo utilizzo in questo senso è assolutamente scorretto e fuorviante. Alla sua età il PSA non dovrebbe essere praticamente mai richiesto, tantomeno in corso di presunte infiammazioni, poiché i risultati non fanno altro che indurre inutile preoccupazione oltre che uno spreco gravante sulle casse già non floride della sanità pubblica. Ma questo messaggio stenta purtroppo a passare fra i medici di base ed anche alcuni specialisti della vecchia guardia. A di là di queste considerazioni, in corso di infiammazione ovviamente non vi è da attendere una riduzione tanto rapida dei valori, che si stabilizzeranno solo nel corso di numerose settimane. Le eiaculazioni possono causare un transitorio rialzo, tant'è che nei casi in cui è indicato il dosaggio (non il suo) si consigliano alcunio giorni di astinenza.
Completi la terapia come le è stato prescritto, non pare opportuno prolungare. La situazione è comunque da rivalutare in sede speciaistica tra alcune settimane.
Saluti
il PSA è essenzialmente un marcatore tumorale e non un indice di infiammazione. Il suo utilizzo in questo senso è assolutamente scorretto e fuorviante. Alla sua età il PSA non dovrebbe essere praticamente mai richiesto, tantomeno in corso di presunte infiammazioni, poiché i risultati non fanno altro che indurre inutile preoccupazione oltre che uno spreco gravante sulle casse già non floride della sanità pubblica. Ma questo messaggio stenta purtroppo a passare fra i medici di base ed anche alcuni specialisti della vecchia guardia. A di là di queste considerazioni, in corso di infiammazione ovviamente non vi è da attendere una riduzione tanto rapida dei valori, che si stabilizzeranno solo nel corso di numerose settimane. Le eiaculazioni possono causare un transitorio rialzo, tant'è che nei casi in cui è indicato il dosaggio (non il suo) si consigliano alcunio giorni di astinenza.
Completi la terapia come le è stato prescritto, non pare opportuno prolungare. La situazione è comunque da rivalutare in sede speciaistica tra alcune settimane.
Saluti
[#9]
Utente
Gentili dottori,
torno a riscrivere perchè ci sono ulteriori sviluppi riguardo la mia calcolosi.
Passato il periodo infernale che vi ho raccontato, sto finalmente abbastanza bene, ma ho delle perpessità da chiarire, e per questo chiedo a voi.
Ho fatto qualche settimana fa il controllo urologico in cui mi è stato detto di fare lo studio metabolico per evitare la formazione di ulteriori calcoli.
Le analisi richieste dal mio urologo sono state:
-urine 24 ore (calciuria, fosforo, magnesio, potassio, sodio, uricuria);
-clearance creatinina, clearance fosfati, clearance urati e creatininuria;
-esame del sangue (la chimica clinica)
-Elettroliti
-PTH
-Insulina basale
-Emocromo con formula leucocitaria.
Dai risultati si osserva TUTTO nella norma, compreso PTH ed esami del sangue, mentre ci sono delle alterazioni nelle urine 24h, che qui trascrivo. Tra parentesi avete i valori di riferimento:
calciuria 330 mg/24h (100-300)
fosforo 1638 (400-1300)
magnesio 126,0 (75-125)
potassio 47,4 mEq/24h (25-125)
sodio 247 (40-220)
uricuria 652,7 (250-750)
clearance fosfati 24.1 ml/urine (8.1-13.5)
Risultano quindi alterati calciuria, fosforo, magnesio, sodio e clearance dei fosfati.
Ricordo inoltre che i miei calcoli sono di tipo calcico.
Ho girato questi risultati al mio urologo e la sua risposta, breve e concisa, è stata che ho un metabolismo decisamente alterato e devo seguire la seguente terapia: 2 cp al giorno di Lithos per 6 mesi, e 2 litri d'acqua Fiuggi al giorno.
Detto questo, prima di tutto, confermate la terapia da lui assegnatami?
Inoltre le mie domande, che tra l'altro ho posto anche a lui senza avere alcuna risposta, sono le seguenti:
- Come possono potassio e magnesio prevenire la formazione di altri calcoli?
- Cosa significa che ho un metabolismo alterato? Potrebbe rientrare o continuerò sempre a perdere queste sostanze nelle urine?
- Queste sostanze nelle urine sono dovute ad un mio problema al rene? Ad una alterata funzionalità renale? Ad una PERDITA della funzionalità renale?
- Prendendo questi integratori al potassio e magari bevendo meno (sono sempre a lavoro e spesso mi è difficile bere 2 litri d'acqua) c'è il rischio di sviluppare una IPERKALEMIA?
- Perchè proprio acqua fiuggi? Potrei assumere, per esempio, la sant'anna vista la bassa percentuale di sodio di quest'ultima?
Scusatemi se le mie domande possono essere tante e fuori luogo, ma vi prego di mettervi nei panni di un ragazzo di 24 anni a cui mai nessun medico finora ha davvero spiegato di cosa si tratti questo disturbo...e di cui al momento sa davvero poco.
Grazie in anticipo per la vostra professionalità.
Cordiali saluti.
torno a riscrivere perchè ci sono ulteriori sviluppi riguardo la mia calcolosi.
Passato il periodo infernale che vi ho raccontato, sto finalmente abbastanza bene, ma ho delle perpessità da chiarire, e per questo chiedo a voi.
Ho fatto qualche settimana fa il controllo urologico in cui mi è stato detto di fare lo studio metabolico per evitare la formazione di ulteriori calcoli.
Le analisi richieste dal mio urologo sono state:
-urine 24 ore (calciuria, fosforo, magnesio, potassio, sodio, uricuria);
-clearance creatinina, clearance fosfati, clearance urati e creatininuria;
-esame del sangue (la chimica clinica)
-Elettroliti
-PTH
-Insulina basale
-Emocromo con formula leucocitaria.
Dai risultati si osserva TUTTO nella norma, compreso PTH ed esami del sangue, mentre ci sono delle alterazioni nelle urine 24h, che qui trascrivo. Tra parentesi avete i valori di riferimento:
calciuria 330 mg/24h (100-300)
fosforo 1638 (400-1300)
magnesio 126,0 (75-125)
potassio 47,4 mEq/24h (25-125)
sodio 247 (40-220)
uricuria 652,7 (250-750)
clearance fosfati 24.1 ml/urine (8.1-13.5)
Risultano quindi alterati calciuria, fosforo, magnesio, sodio e clearance dei fosfati.
Ricordo inoltre che i miei calcoli sono di tipo calcico.
Ho girato questi risultati al mio urologo e la sua risposta, breve e concisa, è stata che ho un metabolismo decisamente alterato e devo seguire la seguente terapia: 2 cp al giorno di Lithos per 6 mesi, e 2 litri d'acqua Fiuggi al giorno.
Detto questo, prima di tutto, confermate la terapia da lui assegnatami?
Inoltre le mie domande, che tra l'altro ho posto anche a lui senza avere alcuna risposta, sono le seguenti:
- Come possono potassio e magnesio prevenire la formazione di altri calcoli?
- Cosa significa che ho un metabolismo alterato? Potrebbe rientrare o continuerò sempre a perdere queste sostanze nelle urine?
- Queste sostanze nelle urine sono dovute ad un mio problema al rene? Ad una alterata funzionalità renale? Ad una PERDITA della funzionalità renale?
- Prendendo questi integratori al potassio e magari bevendo meno (sono sempre a lavoro e spesso mi è difficile bere 2 litri d'acqua) c'è il rischio di sviluppare una IPERKALEMIA?
- Perchè proprio acqua fiuggi? Potrei assumere, per esempio, la sant'anna vista la bassa percentuale di sodio di quest'ultima?
Scusatemi se le mie domande possono essere tante e fuori luogo, ma vi prego di mettervi nei panni di un ragazzo di 24 anni a cui mai nessun medico finora ha davvero spiegato di cosa si tratti questo disturbo...e di cui al momento sa davvero poco.
Grazie in anticipo per la vostra professionalità.
Cordiali saluti.
[#10]
Gentile Giovanotto,
le alterazioni evidenziate degli elettroliti urinari sono tutto sommato modeste e giustificano una predisposizione di media entità per la formazione di calcoli. Una interpretazione più accurata può spettare al nefrologo, che pitrebbe anche consigliare valutazioni di secondo livello, ma nel suo caso non è evidente che questo possa portare dei reali vantaggi. Tutto questo non ha alcuna influenza sulla funzionalità renale attuale ed anche in prospsettiva futura. In effetti per il momento non abbiamo a disposizione perticolari provvedimenti da consigliarle oltre a quelli generici che le sono stati indicati. Il citrato di potassio (e magnesio) è tuttora l'unico inibitore utilizzabile per contrastare la cristallizzazione dell'ossalato di calcio. La sua efficacia è molto variabile, difficile da valutare se non in tempi lunghissimi (reale riduzione degli episodi di calcolosi). La diluizione delle urine è comunque il provvedimento di gran lunga più utile e due litri al giorno sono una quantità ragionevole,mda aumentare nel periodo caldo e se si fa attività fisica. Sulla seclta del tipo di acqua noi abbiamo notoriamente un atteggiamento piuttosto critico, che è sintetizzato in questo nostro articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1212-la-calcolosi-renale-e-il-dilemma-dell-acqua-quanta-quando-e-quale-bisogna-bere.html
Per quanto riguarda l'alimentazione, può far riferimento a questo nostro altro articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1402-la-calcolosi-renale-ed-il-dilemma-della-dieta-falsi-miti-e-ragionevoli-certezze.html
Saluti
le alterazioni evidenziate degli elettroliti urinari sono tutto sommato modeste e giustificano una predisposizione di media entità per la formazione di calcoli. Una interpretazione più accurata può spettare al nefrologo, che pitrebbe anche consigliare valutazioni di secondo livello, ma nel suo caso non è evidente che questo possa portare dei reali vantaggi. Tutto questo non ha alcuna influenza sulla funzionalità renale attuale ed anche in prospsettiva futura. In effetti per il momento non abbiamo a disposizione perticolari provvedimenti da consigliarle oltre a quelli generici che le sono stati indicati. Il citrato di potassio (e magnesio) è tuttora l'unico inibitore utilizzabile per contrastare la cristallizzazione dell'ossalato di calcio. La sua efficacia è molto variabile, difficile da valutare se non in tempi lunghissimi (reale riduzione degli episodi di calcolosi). La diluizione delle urine è comunque il provvedimento di gran lunga più utile e due litri al giorno sono una quantità ragionevole,mda aumentare nel periodo caldo e se si fa attività fisica. Sulla seclta del tipo di acqua noi abbiamo notoriamente un atteggiamento piuttosto critico, che è sintetizzato in questo nostro articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1212-la-calcolosi-renale-e-il-dilemma-dell-acqua-quanta-quando-e-quale-bisogna-bere.html
Per quanto riguarda l'alimentazione, può far riferimento a questo nostro altro articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1402-la-calcolosi-renale-ed-il-dilemma-della-dieta-falsi-miti-e-ragionevoli-certezze.html
Saluti
[#12]
Utente
Buonasera dottore,
torno a scrivere per avere una delucidazione su un evento che ultimamente mi capita abbastanza spesso.
Quando mi capita di andare ad urinare circa 5-10 minuti dopo aver avuto una eiaculazione (tramite un rapporto o masturbazione), ho notato che a fine minzione esce quasi sempre dello sperma sottoforma di grumi (uno o due). Vorrei capire se è una cosa che può capitare o se invece non dovrebbe.
Il fatto che questo sperma fuoriesca più o meno nelle fasi finali della minzione mi fa chiedere se si trovi in vescica o in altri dotti.
Potrebbe forse trattarsi di eiaculazione retrograda? Il fatto però è che durante l'orgasmo lo sperma esce, e anche in quantità assolutamente nella norma, quindi indubbiamente non va tutto in vescica.
Inoltre, so che nelle urine raccolte dopo una eiaculazione può esserci la presenza di spermatozoi, ma nel mio caso sono proprio grumi osservabili a occhio nudo...
Attendo un suo riscontro.
Grazie ancora per la disponibilità.
Cordiali saluti
torno a scrivere per avere una delucidazione su un evento che ultimamente mi capita abbastanza spesso.
Quando mi capita di andare ad urinare circa 5-10 minuti dopo aver avuto una eiaculazione (tramite un rapporto o masturbazione), ho notato che a fine minzione esce quasi sempre dello sperma sottoforma di grumi (uno o due). Vorrei capire se è una cosa che può capitare o se invece non dovrebbe.
Il fatto che questo sperma fuoriesca più o meno nelle fasi finali della minzione mi fa chiedere se si trovi in vescica o in altri dotti.
Potrebbe forse trattarsi di eiaculazione retrograda? Il fatto però è che durante l'orgasmo lo sperma esce, e anche in quantità assolutamente nella norma, quindi indubbiamente non va tutto in vescica.
Inoltre, so che nelle urine raccolte dopo una eiaculazione può esserci la presenza di spermatozoi, ma nel mio caso sono proprio grumi osservabili a occhio nudo...
Attendo un suo riscontro.
Grazie ancora per la disponibilità.
Cordiali saluti
[#14]
Utente
Gentile dottore, la ringrazio per la Sua risposta.
Riscrivo di nuovo perché sono nel panico.
Sono andato poco fa a fare pipì e ho trovato di nuovo sangue nelle urine!!!!!
Due settimane fa ho fatto analisi delle urine e non è stato riscontrato niente, nè sangue, nè ossalati, nè leucociti. Inoltre avendo a casa gli stick per le reazioni chimiche (quelle usate nei laboratori analisi), ho spesso controllato se ci fosse del sangue, e queste prove le ho fatte anche ieri, l'altro ieri ecc. E non ho mai riscontrato sangue...solo adesso!
Non so se magari possa essere cistite, visto che la mia ragazza ce l'ha...ma non l'avevo mai presa.
Inoltre sto continuando a fare la cura di Lithos, due compresse al giorno, come è possibile che si siano riformati calcoli?
Lei dottore crede sia possibile?
Veramente non so cosa pensare.....
Riscrivo di nuovo perché sono nel panico.
Sono andato poco fa a fare pipì e ho trovato di nuovo sangue nelle urine!!!!!
Due settimane fa ho fatto analisi delle urine e non è stato riscontrato niente, nè sangue, nè ossalati, nè leucociti. Inoltre avendo a casa gli stick per le reazioni chimiche (quelle usate nei laboratori analisi), ho spesso controllato se ci fosse del sangue, e queste prove le ho fatte anche ieri, l'altro ieri ecc. E non ho mai riscontrato sangue...solo adesso!
Non so se magari possa essere cistite, visto che la mia ragazza ce l'ha...ma non l'avevo mai presa.
Inoltre sto continuando a fare la cura di Lithos, due compresse al giorno, come è possibile che si siano riformati calcoli?
Lei dottore crede sia possibile?
Veramente non so cosa pensare.....
[#15]
Gentile Giovanotto,
abbiamo riletto dall'inizio la sua complessa storia. In assenza di disturbi irritativi o significativi per infiammazione in atto (bruciore, dolore, febbre) questo isolato episodio di sanguinamnto potrebbe essere ancora legato a questo ipotetico "trauma" dell'uretra manifestatosi in corrispondenza delle ureteroscopie eseguite. Peraltro è difficile avere una chiara idea di cosa si sia veramente trattato, poichè solo chi ha eseguito l'ultima uretroscopia ne ha visto e (verosimilmente) descritto le caratteristiche. Sarebbe interessante in effetti leggere il referto di questa endoscopia. Inoltre, proprio in seguito a quest'ultima procedura lei è verosimilmente incorso in una prostatite acuta febbrile. Tutto questo può giustificare a distanza un transitorio episodio di sanguinamento dal collo vescicale o dal tratto prostatico,dell'uretra, in un contesto ancora non completamente stabilizzato. Assai più difficile legare l'episodio alla presenza di calcoli o residui, che molto probabilmente si manifesterebbero con colica o comunque qualche sintomo accessorio. Pertanto, in linea di massima, le diremmo di non drammatizzare e seguire l'evoluzione dei fatti nell'arco dei prossimi giorni. In ogni caso, a distanza di qualche mese dai travagli urologici occorsi, immaginiamo sia stata programmata l'esecuzione quantomeno di una ecografia dell'addome.,Se del caso, questa potrà essere anticipata.
Saluti
abbiamo riletto dall'inizio la sua complessa storia. In assenza di disturbi irritativi o significativi per infiammazione in atto (bruciore, dolore, febbre) questo isolato episodio di sanguinamnto potrebbe essere ancora legato a questo ipotetico "trauma" dell'uretra manifestatosi in corrispondenza delle ureteroscopie eseguite. Peraltro è difficile avere una chiara idea di cosa si sia veramente trattato, poichè solo chi ha eseguito l'ultima uretroscopia ne ha visto e (verosimilmente) descritto le caratteristiche. Sarebbe interessante in effetti leggere il referto di questa endoscopia. Inoltre, proprio in seguito a quest'ultima procedura lei è verosimilmente incorso in una prostatite acuta febbrile. Tutto questo può giustificare a distanza un transitorio episodio di sanguinamento dal collo vescicale o dal tratto prostatico,dell'uretra, in un contesto ancora non completamente stabilizzato. Assai più difficile legare l'episodio alla presenza di calcoli o residui, che molto probabilmente si manifesterebbero con colica o comunque qualche sintomo accessorio. Pertanto, in linea di massima, le diremmo di non drammatizzare e seguire l'evoluzione dei fatti nell'arco dei prossimi giorni. In ogni caso, a distanza di qualche mese dai travagli urologici occorsi, immaginiamo sia stata programmata l'esecuzione quantomeno di una ecografia dell'addome.,Se del caso, questa potrà essere anticipata.
Saluti
[#16]
Utente
Gentile dottore, La ringrazio per la risposta.
Non so neanche io di cosa possa trattarsi, e stavo appunto pensando di fare un esame delle urine con urinocoltura ed ecografia renale, al fine di vedere la causa del sanguinamento.
L'urologo che mi ha operato tramite ureteroscopia per la rimozione del calcolo, mi ha assegnato lo scorso novembre la cura che le ho detto, ovvero Lithos due volte al giorno PER EVITARE LA RIFORMAZIONE DEI CALCOLI.
È per questo che davvero non voglio pensare che ci siano di nuovo calcoli nel rene o nell'uretere!
La lesione nell'uretra che invece è stata appurata durante l'ultima uretroscopia, e che mi ha portato alla prostatite da catetere, credevo fosse rimarginata, quindi non immaginavo potesse sanguinare ancora...
Non so veramente cosa pensare, non mi rimane che fare gli esami citati sopra, e nel caso la aggiornerò.
Grazie ancora.
Cordiali saluti
Non so neanche io di cosa possa trattarsi, e stavo appunto pensando di fare un esame delle urine con urinocoltura ed ecografia renale, al fine di vedere la causa del sanguinamento.
L'urologo che mi ha operato tramite ureteroscopia per la rimozione del calcolo, mi ha assegnato lo scorso novembre la cura che le ho detto, ovvero Lithos due volte al giorno PER EVITARE LA RIFORMAZIONE DEI CALCOLI.
È per questo che davvero non voglio pensare che ci siano di nuovo calcoli nel rene o nell'uretere!
La lesione nell'uretra che invece è stata appurata durante l'ultima uretroscopia, e che mi ha portato alla prostatite da catetere, credevo fosse rimarginata, quindi non immaginavo potesse sanguinare ancora...
Non so veramente cosa pensare, non mi rimane che fare gli esami citati sopra, e nel caso la aggiornerò.
Grazie ancora.
Cordiali saluti
[#17]
Se fosse suffciente utiizzare il prodotto di cui ci parla per evitare la formazione dei calcoli, noi ci potremmo dedicare ad attività probabilmente più divertenti ... D'ogni modo, immaginiamo che dopo l'ultima procedura siano già stati eseguiti gli accertamenti opportuni per escludere la presenza di frammenti residui. In ogni caso pare che il tempo trascorso sia davvero troppo breve per pensare ad una recidiva.
Questo consulto ha ricevuto 18 risposte e 17.2k visite dal 16/10/2014.
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Approfondimento su Prostatite
La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.