Ematuria eco negativa

Buonasera dottori.
Mia madre (55 anni, non fumatrice da ormai 15 anni e in precedenza fumava non più di 5 sigarette al giorno, nessun episodio di cancro in famiglia, tutti morti per cause cardiovascolari) circa 15 giorni fa ha avuto diversi episodi di macroematuria. Le urine erano rosate anche se non tutte quelle della giornata. Data l'assenza di altri sintomi, si è rivolta al medico di base che le ha prescritto urinocoltura, citologico urine e eco addome e le ha dato degli antibiotici da prendere, inizialmente monuril, poi, data la non efficacia, ciproxin. La prima cosa che ha fatto è stata eco addome, negativa. Unica cosa rilevata una leggera dilatazione di una pelvi renale ma non associata a una dilatazione dell'uretere, tanto che è stato supposto che fosse fisiologia. Inoltre ha una vescica molto bassa a causa dei parti. Durante il periodo degli antibiotici gli episodi di macroematuria sono terminati, ma appena terminati gli antibiotici, iniziano a presentarsi sintomi tra cui pesantezza e dolore in basso corrispondente alla vescica e in tutta la zona del perineo. Le urine per il citologico sono state consegnate al laboratorio, in attesa di risposte, mentre quelle per l'urinocoltura ci ha detto il medico di attendere una decina di giorni dagli antibiotici. La mia domanda è dovuta più che altro alla preoccupazione: quanto è efficiace l'eco per vedere l'apparato urinario? gli ureteri andrebbero meglio indagati con una tac? è preoccupante la situazione o con un eco negativa possiamo respirare un po'? Potrebbe essere una semplice cistite resistente agli antibiotici o magari una vescica infiammata e meccanicamente posta talmente in basso da procurare sanguinamenti? Vi ringrazio anticipatamente.
Cordialmente
Alessandra
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k 19
Gentile Signorina,
lei ci riferisce dell'ematuria, ma non del tipo dei disturbi associati, che potrebbero ricondurci - o meno - ad una banale diagnosi di cistite emorragica. Questo concorderebbe con una sostanziale negatività dell'ecografia, ma meriterebbe di essere avvalorato da una valutazione più accurata dei sintomi.

Salute

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
Gentile Dottore,
I sintomi inizialmente erano del tutto assenti o quasi. C'è da dire che lei soffre di cistiti ogni anno ma mai con ematuria, di solito prova dolori nella minzione, anche forti, poliuria, i classici sintomi della cistite. Questa volta invece si è presentata ematuria, inizialmente senza sintomi associati se non un lievissimo bruciore. Dopo il primo ciclo di antibiotici (monuril) è tornata ematuria, stavolta assieme c'era bruciore e pesantezza, fastidio, a livello della vescica. Adesso, dopo il nuovo ciclo di antibiotici, ematuria visibile non c'è ancora stata però lei lamenta senso di pesantezza e fastidio sempre a livello vescicale e anche in vicinanza dei genitali.
Diciamo che i sintomi sono arrivati, però dopo l'ematuria e dopo gli antibiotici, e comunque non dolori insopportabili come a volte lei stessa ha detto di avere avuto in passato.

Ci sta che i sintomi siano venuti fuori dopo l'ematuria anche nel caso di un'infezione? Lei è già la seconda volta che dice che durante il ciclo di antibiotici sta bene, poi, il giorno dopo aver finito il ciclo, torna a avere questo fastidio alla vescica, questo può portare in direzione di una diagnosi per infezione? L'antibiotico sembra agira, ma poi, appena finito, si torna punto e a capo.

Cordialmente
Alessandra
[#3]
Utente
Utente
(parlando di ematuria mi riferisco sempre a macroematuria, riguardo alla microematuria non saprei)
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k 19
Gentile Signora,
in linea di massima il quadro potrebbe ricondurre ad una cistite emorragica con qualche strascico, come non è raro che accada. La prudenza però non è mai troppa. L'ecografia è abbastanza affidabile, ma se taluni segni o sintomi persistono è senz'altro opportuno approfondire. in primo luogo deve essere eseguito un controllo dell'esame delle urine e dell'urocoltura almeno una decina di giorni dopo la fine dell'antibiotico per valutare la presenza di infezione residua e/o tracce di sangue. Parrebbe opportuno eseguire anche un esame citiologico delle urine ripetuto tre volte in giorni successivi. Tutto questo andrà poi inquadrato da un nostro Collega specialista in urologia, che valuti l'opportunità di ulteriori accertamenti, segnatamente una endoscopia delle basse via urinarie e/o una TAC. Della mamma bisognerebbe sapere anche la qualità della funzione intestinale e se a livello ginecologico sia stato eventualmente rilevato un prolasso.

Sluti
[#5]
Utente
Utente
La ringrazio molto dottore.
Non è stato rilevato un prolasso anche se in effetti questa cosa non è stata approfondita. La vescica è molto bassa. Mentre la funzione intestinale è assolutamente regolare.
In ogni caso ha già consegnato il citologico (anche se la raccolta le hanno detto di effettuarla in tre contenitori distinti ma nella stessa giornata), mentre per l'urinocoltura attenderà i dovuti giorni dopo il termine dell'antibiotico.
La terrò aggiornata sui risultati nelle prossime settimane e la ringrazio molto per la sua disponibilità.
Cordialmente.
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