Prostatite persistente

Nel mese di gennaio di quest'anno ho iniziato ad avere dei dolori, a volte durante a volte dopo i rapporti sessuali, sotto i testicoli. La sensazione non era sempre presente sopratutto si manifestava con intensità e modalità diverse. A volte con fastidi la prima volta che urinavo dopo un rapporto sessuale; altre volte durante il rapporto stesso. La localizzazione era la stessa tra i testicoli e l'ano. A volte il flusso urinario sì biforcava all'inizio della minzione. Dopo aver urinato avevo perdite di urina.
Ho passato una visita da un urologo che a seguito di visita mi ha diagnosticato una prostata ingrossata e mi ha prescritto una cura a base di profluss per due mesi. Visto che le problematiche erano rimaste invariate nel mese di aprile (a seguito di nuova visita dalla quale ė emersa una ghiandola prostatica ancora ingrossata) lo stesso urologo mi ha prescritto una uretrografia retrograda e minzionale e degli esami del DNA (credo si dica così) del liquido seminale e delle urine. L'uretrografia pur evidenziando un lieve restringimento del collo vescicale ė risultato di dubbia interpretazione (per quanto scritto dal radiologo) in quanto da attribuirsi ad una flogosi atto o da una riduzione della pressione minzionale con conseguente ipodistensione parietale, nessun residuo postminzionale. L'esame del DNA non ha evidenziato niente.
L'urologo mi ha quindi consigliato di effettuare in ospedale un esame endoscopico per valutare sul momento cosa fare.
Prima di procedere in tal senso mi ė sembrato opportuno rivolgermi ad un altro urologo (i miei sintomi non sono mai spariti) il quale dopo aver analizzato tutti gli esami ed avermi trovato la ghiandola prostatica di piccole dimensioni mi ha prescritto:
Permixon per 3 mesi
Cura con levofloxacina 250 2 compresse al di per 5 gg ( poi allungate a 7)
Esame di uroflussometria;

L'esame di uroflussometria seguito durante l'assunzione degli antibiotici ha avuto il seguente esito:
Flusso Max 12.1 ml/sec
Flusso medio 7,0 ml/sec
Tempo di flusso 43 sec
Volume svuotato 303 ml
Psa 0,81

Tornato dall'urologo (il secondo) mi ha detto che dovevo sopportare ed eventualmente abbinare al Permixon anche un alfalitico ( che non ho preso).

Ho provato anche l'agopuntura con miglioramento temporaneo della sintomatologia.
Ho passato i mesi di luglio ed agosto con fasi alterne anche durante lo stesso giorno senza una spiegazione evidente.

A settembre ho eseguito per mia iniziativa una ecografia all'addome inferiore con trans rettale dalla quale non ė emerso niente di rilevante tranne:
una ghiandola prostatica di normali dimensioni all 4,3 cm ap 1,8 cm long 3,5 cm
Una flogosi in atto (prostatite)

Il mio medico curante mi ha prescritto cura di levofloxacina 500 e topster per 10 gg da ripetere per 3 mesi.

Ho finito adesso i primi 10 gg e all'ottavo giorno i dolori sono tornati in maniera ancora più persistente e sempre alternati 2 gg si altri no. La mattina bene la sera no.

Chiedo gentilmente una vostra opinione al riguardo
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Gentile Signore,
noi riteniamo che di antibiotici lei ne abbia già assunti fin troppi e purtroppo a quanto pare sempre empiricamente, senza riscontri positivi agli esami batteriologici. La flussometria è patologica, la valutazione radiologica dubbia, a questo punto una indagine endoscopica sarebbe davvero indispensabile per poter giudicare in modo concreto. Nel frattempo in effetti il farmaco alfa-litico sarebbe senz'altro consigliabile, anche se solo come tentativo.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la celere risposta.
Le mie paure circa la endoscopia sono legate al fatto di dover pensare che se l'esame evidenzia la necessità di un intervento quest'ultimo venga fatto nell'immediato.
I dubbi che mi tormentano sono collegati alla possibile impotenza sessuale a seguito dell'intervento.
Inoltre in caso si debba intervenire ė meglio farlo con il bisturi o con il laser ?
A questo punto il primo urologo da cui sono stato aveva ragione.

[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Gentile Signore,
considerate le implicazioni cui lei stesso si riferisce, certamente non verrebbe mai eseguito contestualmente alcunché di operativo, ma ci si limiterebbe alla semplice diagnosi, rimandando ad un secondo tempo, dopo opportuna discussione delle indicazioni. La sezione endoscopica del collo vescicale viene oggi eseguita con ansa diatermica o con il laser, indifferentemente. In questa procedura il laser non ha tutti i vantaggi di cui si approfitta in altri tipi di intervento.

Saluti
[#4]
Utente
Utente
Mi perdoni ma ho bisogno di un ulteriore chiarimento.
Il fatto che dall'ecografia sia emersa un'area flogistica a livello prostatico ė da considerare l'effetto e non la causa dei miei problemi. Mi spiego meglio. L'irrigidimento del collo genera la prostatite e non viceversa.

La ringrazio fin d'ora


[#5]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Gentile Signore,
è un poco come parlare dell'uovo e la gallina ... Una rigidità congenita del collo vescicale certamente può predisporre alla prostatite, così come una prostatite cronica può causare una perdita di elasticità del tratto di uretra che attraversa la ghiandola. I rapporti anatomici tra collo vescicale, uretra e prostata sono di assoluta contiguità. D'ogni modo sono discorsi un po' vani, poiché quanto interessa è risolvere la situazione e non discettare sulle possibili cause.

Saluti
[#6]
Utente
Utente
Grazie mille del suo prezioso aiuto
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