Pielonefrite pregressa

Buongiorno,
già in passato ho richiesto alcuni consigli trovando supporto e informazioni aggiuntive.
In agosto 2013 dopo alcuni giorni di febbre alta e dolori al fianco destro vado a fare un'ecografia addome completo e mi trovano un 'idronefrosi di 3 grado.
Mi intimano di recarmi in prontosoccorso dove mi diagnosticano una pielonefrite da trattare con levofloxacina a 500 per 10 giorni.

Dopo la cura io dovevo partire per il Giappone per 3 mesi, e rincuorata da urocultura e urine nella norma parto.

Dopo però un mese in giappone si ripresenta la stessa sintomatologia e in ospedale là mi rifanno l'urocultura e mi ridanno altri 10 giorni di levofloxacina.

Tornata in italia, però ho sempre questo dolore sordo, e la dottoressa mi fa ripetere analisi del deposito e urocultura e eco addome completo, senza nessun risultato. Mi fa fare anche un rx lombare in due posizioni da cui si evince una scoliosi e una riduzione dello spazio l5 s1 e mi ha prescritto arcoxia 90 da prendere in caso di "testate nel muro".
Dato che sapevo cosa avevo , anche se il dolore lo avvertivo sempre, l'ho ignorato. Pensavo fosse una cosa ossea.
Ora dopo un anno dal primo episodio si è ripresentata la febbre e il fianco duro e dolorante.
Ho fatto l'urocultura ma è negativa, ma nel mentre che attendevo i risultati la dottoressa per tutelarsi mi ha prescritto 6 giorni di ciproxin 500 due volte al giorno.
Mi ha chiesto di fare alcune analisi di cui sto attendendo il risultato che sono : colesterolo totale e hdl trigliceridi urine ves pt ast ptt anticorpi antitransglutaminasi antiendomisio emocromo sideremia glucosio creatinina urato alt gamma gt fosfatasi alcalina.

Un anno fa ho avuto un periodo di pressione alta ( 110/140) che hanno liquidato come ansia. ( infatti sto facendo psicoterapia).

Sto sbagliando qualcosa, oppure mi sto muovendo nella giusta direzione? Dato che ho avuto due episodi di infezione accertata potrebbe anche essere frutto della mia ansia? ( però la febbre a 38 non saprei spiegarmela)
Inutile dire che da allora la mia pessima abitudine di non bere è sparita!

Cordiali saluti,
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Gentile Signora,
la pielonefrite di per sè non giustifica la presenza di dilatazione renale a quanto pare spiccata (3° grado). Lei non ci riferisce se questa situazione sia stata poi sottoposta a successivi controlli, che riterremmo assolutamente indispensabili. Infatti, il primo sospetto nei casi di febbre di probabile origine renale, è quello che vi sia dilatazione causata da una ostruzione della alte vie urinarie, senz'altro da accertare in modo chiaro ed inequivocabile. Pertanto, anche considerato ormail il lungo perido trascorso, consiglieremmo di ripetere senz'altro al più presto una ecografia renale e quindi se necessario anche una TAC, per valutare la situazione nel modo più completo possibile.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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