Sospetta neoplasia vescicale

Salve, ho 68 anni e da una decina di anni soffro di IPB per la quale effettuo controlli periodici.Tutto nella norma PSA compreso. Circa due anni e mezzo fa , era marzo del 2012, in pieno benessere, subisco una macroematuria abbondante di colore rosso vivo in relazione alla quale mi reco prontamente in ospedale. Analisi: sangue e urine nella norma. Eco-addome e Uro Tc rilevano un " piccolissimo difetto di riempimento in prossimità della parete posteriore" mentre l'esame cistoscopico ,precedentemente effettuato, rilevava "una piccola neoformazione in parte papillifera". Si procede dunque con una Turb i cui esiti sono risultati sorprendenti. Nessuna traccia di papilloma, esame istologico negativo. Solamente una vescica con parete focalmente ulcerata. Da quel giorno sono continuati per due anni controlli semestrali basati essenzialemente su ecografia e citologico urine negativi. In apparenza tutto per il meglio. Nessuna ematuria, nessun sanguinamento di sorta.
A fine marzo di quest'anno ,quando meno me lo aspettavo, ecco comparire un'altra macroematuria esattamente come due anni prima. Solita ecografia e solito citologico entrambi negativi. Rilevata la presenza di un piccolo coagulo rapidamente evacuato. Il citologico rilevava solamente un quadro infiammatorio e nulla più. Ora, a distanza di cinque mesi, il sanguinamento si è ripetuto un paio di volte in quattro giorni intanto che ero in vacanza e la cosa ,debbo dire, mi ha allarmato non poco. A distanza di due anni e mezzo dalla prima ematuria credevo che le cose si fossero sistemate ( oppure decisamente peggiorate ) confidando anche nell'esito negativo del referto istologico a suo tempo effettuato.
Mi sono nuovamente precipitato all'ospedale dove l'eco-addome recita testualmente : " La vescica risulta priva di lesioni endoluminali. La prostata è assai ingrandita e presenta marcata ipertrofia del lobo medio, con aspetto "aggettante" la vescica ". Sono attualmente in attesa dei risultati del citologico. C'è da dire che le ematurie ampiamente visibili fin dall'inizio del getto urinario scompaiono in poco tempo dopo aver bevuto un paio di litri di acqua e che, immeditamente dopo, non esiste alcuna traccia di emoglobina nelle urine.
In questi anni l'ansia e la preoccupazione di un male irreversibile hanno fortemente condizionato in negativo la mia qualità della vita al punto tale che ho dovuto avvalermi di un supporto psichiatrico. Sono molto ansioso e ipocondriaco.
Fautore dell'efficacia della diagnosi precoce sono stato totalmente spiazzato da questo susseguirsi di avvenimenti nel tempo. Molte supposizioni e nessuna diagnosi certa. Cosa fare ? Cosa pensare ? Come comportarsi ? Nel frattempo ho anche cambiato urologo ma, al momento, non è servito un granchè.
Chiaramente ora ripeterò la cistoscopia. L'urologo mi aveva anche invitato a considerare l'eventualità di una Turp vista la situazione della IPB piuttosto malandata ma io vivo in una situazione di profonda depressione in quanto è passato parecchio tempo e non vedo all'orizzonte alcuna certezza e alcuna terapia ( ahimè, ove possibile ! ).
Gradirei conoscere il vostro punto di vista.
Grazie in anticipo per l'attenzione.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Gentile Signore,
l'ematuria legata più o meno direttamente all'ingrossamento della prostata è una fra le complicazioni più comuni di questa patologia benigna. Quindi, anche se giustamente bisogna rimanere sempre in guardia, non tutte le ematurie debbono essere necessariamente legate ad una neoformazione della vescica o comunque delle vie urinarie. Nel suo caso ci pare che siano stati eseguiti coscienziosamente tutti gli accertamenti, in occasione degli ultimi episodi non è stata ripetuta l'endoscopia, però non ci pare che ci siano dei segni di sospetto così evidenti. Gli episodi di ematuria sono una delle complicazioni che spingono ad una risoluzione operativa anche in assenza di cospicui disturbi nell'urinare. Oggigiorno la maggior parte degli interventi disostruttivi può avvenire per via endoscopica e con le procedure che utilizzano il laser la fase peri-operatoria risulta notevolmente abbreviata e semplificata. Su questo sarebbe il caso di confrontarsi con il suo urologo di riferimento.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Egr. Dott. Piana,
la ringrazio infinitamente per l'esaustiva immediata risposta. Non me l'aspettavo così rapida e dunque non posso che complimentarmi con lei. Nello specifico terrò in debito conto i suoi consigli che ( ne avevo particolarmente bisogno ) mi sembrano abbastanza rassicuranti.
Il sospetto del mio urologo è che una possibile causa dell'ematuria derivi appunto dalla IPB ingrossata così come si rileva anche dalle innumerevoli eco eseguite e confortate da un residuo vescicale moderato come da flussometria eseguita poco tempo fa. I noti disturbi da IPB non sono eclatanti e sicuramente non in cima ai miei pensieri e il dover eseguire una Turp non mi allarma affatto. Tutt'altra cosa la vescica.....dove perdura l'ansia di " non arrivare in tempo perchè il tempo passa senza fare nulla ".
La ringrazio ancora e, nel caso, mi permetterò ancora di disturbarla con la speranza, tuttavia, che questo non si renda necessario. Buona giornata.
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Utente
Utente
Egr. Dott Piana,
avrei preferito francamente non disturbarla più. Purtroppo le cose hanno preso una brutta piega ed eccomi di nuovo qui .....Il tutto, come già scritto, è partito da una recente macroematuria che ne seguiva una precedente di sei mesi oltre alla prima di due anni fa e di cui non se ne era venuti a capo ( nonostante che tutti gli esami effettuati a suo tempo , TC compresa, avessero dato esito negativo ). Il mio urologo ha deciso dunque di far precedere una nuova cistoscopia ( fissata già per ottobre ) con una URO TC. Così, per stare tranquilli... Risultato: polipo ( chiamiamolo così..) nel bacinetto renale di dimensioni inferiori al cm. Quindi la cistoscopia già fissata si amplierà di una ureteroscopia. Mi ha anche riferito telefonicamente che verranno effettuati dei prelievi nel bacinetto se raggiungibili.... Ora mi chiedo : dove era il "polipo" due anni fa quando ho avuto la mia prima ematuria ? la TC di allora non ne faceva alcun riferimento.E se non era il polipo che cosa era ? Un carcinoma vescicale ? una metastasi vescicale ? ma il referto istologico seguito alla TURB era stato negativo così come i citologici effettuati con cadenza semestrale per non parlare delle ecografie di cui l'ultima il 30 agosto. Bella domanda vero ?
Dunque, se questa storia fosse partita due anni fa già mi dovrei aspettare un bel po'di metastasi ancora da verificare ( ossa, polmoni..ecc.). Se due anni fa non c'era , non mi rimane che attendere la cistocopia e mettere fin d'ora in conto la perdita di un rene e degli ureteri, come minimo. Gran bella giornata.
Come sempre la ringrazio infinitamente per il tempo che mi vorrà dedicare e aspetto un suo parere in proposito . Cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Gentile Signore,
un sanguinamento da una ipotetica neoformazione del bacinetto renale dovrebbe dar esito ad urine scure (color coca cola) ed eventualmente ai tipici coaguli filiformi da stampo dell'uretere. Non ci pare che questo si sia manifestato, quantomeno non in questi termini. Se è vero che tutta la mucosa delle vie urinarie è passibile di produrre neoformazioni simili (essenda tutta esposta allo stesso tipo di rischo) la stragrande maggioranza delle lesioni si manifesta a livello vescicale, quantomeno alla prima manifestazione. Inoltre, se questa lesione fosse già stata presente anni fa, attualmente di certo non misurerebbe solo un cm. Che poi abbia già manifestato nel frattempo localizzazioni secondarie è decisamente poco verosimile. In ultimo, la conformazione interna del rene è molto accidentata e le false immagini alla TAC sono all'ordine del giorno. Tutto questo rende non così evidente il sospetto, senz'altro la valutazione diretta in uretero-renoscopia è comunque da farsi. Se mai si trattasse davvero di una lesione vegetante, le sue piccole dimensioni ne renderebbero possibile un suo contestuake trattamento conservativo per ablazione con il laser. Abbiamo idea che lei sistia facendo prendere da eccessivo pessimismo.

Saluti
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Utente
Utente
Egr. Dr. Piana,
ha perfettamente ragione. Ho passato tutta la mia vita ( ormai abbastanza lunga ) con la convinzione che in generale ci siano ben poche occasioni per essere ottimisti.
Forse la mia fortuna è stata che non ho mai dovuto lottare contro patologie " importanti". Non ne sono abituato.
Le sue parole, lo dico con la massima sincerità, sono un toccasana per me. Le sue risposte sono rapidissime , competenti, chiare e inducono alla tranquillità.
La sua professionalità, il suo senso etico della medicina e la sua disponibilità nei consulti ( a titolo gratuito, ricordiamolo! ) sono merce rara.
La ringrazio ancora e , se me lo consente, la terrò informato.
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Utente
Utente
Egr. Dott. Piana,
credevo di avere esaurito le domande ma mi sbagliavo. Le chiedo scusa ma ne avrei ancora una. Ho letto attentamente e più volte il suo parere di per sè abbastanza rassicurante ma mi è rimasto un dubbio. Giustamente lei sostiene, tra l'altro, che la mia prima macroematuria di oltre due anni fa non poteva essere generata da una neoplasia della pelvi renale in quanto questa sospetta neoplasia a quei tempi non esisteva ( TC negativa) bensi da una lesione vescicale ( Istologico negativo). Ora mi sono chesto : non potrebbe essersi verificato un processo inverso ? Ovvero la vescica come base di partenza che ha generato in questi due anni e mezzo un interessamento anche del bacinetto renale? Del resto lei sostiene che trattasi della stessa mucosa che può produrre neoformazioni simili ( vescica, uretere, rene ). E' pur vero che in questi anni sono stato " sotto controllo" ( citologico e eco ogni 6 mesi) ma è pur vero che questi esami negativi non sono in grado di vedere tutto e le macroematurie sono ricomparse.
Tutto qui. Ora lasciamo la parola alla cistoscopia e alla uretero-renoscopia tenendo le dita incrociate giacchè se quanto ho esposto risultasse vero sarebbe proprio un disastro.
La ringrazio ancora e farò il possibile per non disturbarla ulteriormente
Cordiali saluti e buona giornata.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Non vi sarebbe sostanzialmente alcuna differenza. Molto lontanamente si potrebbe pensare che una lesione del rene possa "inseminare" la vescica, ma non viceversa. Si tratta comunque di un classico "volo pindarico". E' enormemente più probabile che insorgano neoformazione nuove in punti diversi, considerato che - come s'è detto - tutta la mucosa è esposta agli stessi fattori di rischio.

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Utente
Utente
La ringrazio, come sempre, per la rapidità. Quindi se ho ben capito una lesione vescicale non dovrebbe "inseminare" il rene ma possono insorgere neoformazioni in punti diversi. Quindi anche nel bacinetto o negli ureteri trattandosi della stessa mucosa. Se questa è la giusta interpretazione è molto meno tranquillizzante.
E quindi è stato del tutto inutile da parte mie cercare di tenere la cosa sotto controllo con esami periodici per due anni.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Il controllo assiduo permette di individuare le eventuali lesioni in fase in iniziale, poiché le piccole dimensioni ovviamente ne rendono più facile e completo il trattamento.
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Utente
Utente
Grazie Dott. Piana. Ora vedrò di lasciarla in pace..Del resto,come ben lei saprà, la medicina non è una scienza esatta.
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Utente
Utente
Egr. Dott. Piana,
mi rifaccio vivo dopo un paio di mesi per relazionarla sulla mia situazione e leggere con assoluta attenzione il suo punto di vista.
Nel mese di ottobre ho subito una uretro renoscopia che ha evidenziato ( dopo due anni di controlli comprendenti una Tac, 6 ecografie e 12 prelievi citologici tutti negativi e quindi errati ) una neoplasia in ambito bacinetto renale che l'esame istologico dichiara come segue :
" Frammenti superficiali di carcinoma uroteliale papillare. Alcuni frammentini brunastri del diametro compreso tre 0,1 e 0,2 cm . Non evidenza di tonaca leiomuscolare.( pTa - G 1 )."
Così finalmente sappiamo di cosa si tratta. Così come sappiamo che ho effettuato due anni di esami totalmente inutili.
Il mio urologo ( che è lo stesso che ha effettuato l'intervento ) dopo aver rimosso tutto quanto mi ha semplicemente detto che ora occorrerà un controllo periodico . Ed è proprio qui il punto. Per controllo periodico viene intesa ( e questo non me lo aspettavo ) una serie di ulteriori uretrorenoscopie a distanza relativamente ravvicinata ( 4/6 mesi ) per valutare la situazione. Questo tempi riguarderebbero sostanzialmente l'inizio per poi, ove la situazione lo permettesse, dilazionarli maggiormente nel tempo. La mia domanda è dunque la seguente : sono indispensabili ? Anche perchè l'intervento in questione benchè effettuato in day surgery non è stato proprio una passeggiata. Tralascio deliberatamente i particolari..... Non esistono controlli meno invasivi ? Il citologico ad esempio oppure una tac periodica, oppure quacos'altro.
Capisco che ci sono dei protocolli in medicina e che quindi queste sono le "regole" ma la pelle fino a prova contraria è del paziente. Premetto che io ho la massima fiducia e stima del mio urologo che vanta un'esperienza e un curriculum di tutto rispetto ma poniamo che io non faccia assolutamente nulla aspettando una eventuale prossima ematuria. Sarebbe così errato ? Io credo che sia importante la durata della vita ma che sia ancora più importante la sua qualità.
Per il momento vado avanti con uno Xanax da 50mg a RP al giorno. Non so se mi spiego....
Mi piacerebbere conoscere il suo qualificato punto di vista per il quale la ringrazio anticipatamente
Cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Gentile Signore,
noi riteniamo che non sia proponibile controllare endoscopicamente le alte vie urinarie con la frequenza alla quale si controlka la vescica. Diremme che il percorso debba alternare nel tempo ecografia, tac ed ureteroscopia alternate con cadenza quadrimestrale. Tutto,questo in assenza di ematuria macroscopica.Sulla citologia urinaria non si può fare molto affidamento, d'ogni modo la si esegue lo stesso, anche questa con cadenza quadrimestrale.

Saluti
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Utente
Utente
Egr. Dott. Piana
la ringrazio per la sua gentile e tempestiva risposta. Dunque , se ho capito bene, dopo un primo controllo endoscopico che verosimilmente dovrei effettuare a marzo 2015 non sarà più necessario un'ulteriore ureteroscopia nei successivi quattro/ sei mesi ma il tutto potrà essere compensato ( o alternato? ) con esami meno invasivi a cui lei fa riferimento.
Ho interpretato giusto?

Grazie ancora.
Cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Dal nostro punto di vista, questa potrebbe essere una ragionevole programmazione dei controlli. Ovviamente i primi controlli, in particolare la prima endoscopia, sono i più importanti per valutare il comportamento della lesione.
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Utente
Utente
La ringrazio infinitamente. Terrò conto delle sue indicazioni.
Buona giornata
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Utente
Utente
Gentilissimo Dr. Piana,
ritorno a lei, scusandomi per l'ulteriore disturbo, perchè ho appena effettuato la prima uretrorenoscopia di controllo a seguito dell'intervento di laserterapia che aveva evidenziato una piccola neoformazione papillare non invasiva di grado G1. Non è emerso nulla di particolare tranne una minuscola vegetazione in sede del pregresso intervento soggetta a lasercoagulazione. Al riguardo mi è stata prescritta un'ecografia e un citologico urinario a 4 mesi e una successiva ETG reno vescicale a 8 mesi in assenza di ematuria o di gravi atipie in occasione del citologico. Vorrei conoscere il suo parere al riguardo e soprattutto se optando per la rimozione del rene e dell'uretere si possa risolvere in modo definitivo il problema ( che prevede un fastidioso susseguirsi di controlli ) oppure se convenga procedere così come proposto.
La ringrazio come sempre anticipatamente .
Cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Fino a non molti anni fa la rimozione di rene ed uretere era la norma per qualsiasi tipo di lesione. Ancora oggi non sono poi molte le situazioni come la sua nelle quali è ipotizzabile un trattamento conservativo. In linea di massima si dovrebbe essere soddisfatti di questo, anche perchè, se è vero che di reni ce ne sono due ... è sempre meglio viaggiare con una ruota di scorta! Certo è che se la cadenza di controlli assidua necessaria almeno per alcuni anni influisce negativamente sulla sua qualità di vita, questo deve essere messo sul piatto della bilancia e fatto oggetto di attente considerazioni. In questi casi è indispensabile poter avere con il proprio specialista un buon rapporto di comunicazione e fiducia.
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Utente
Utente
La ringrazio come sempre per la veloce e competente risposta. In effetti il ragionamento esposto non fa una grinza. Se i reni sono due una qualche ragione ci sarà....Ovviamente sono soddisfatto del trattamnto conservativo. Tuttavia non essendo un medico non so fino a qual punto, pur nella logica di continui controlli , trattandosi di un organo "difficile" l'alieno magari non raggiunto endoscopicamente decida di farsi un giro in altre parti dell'organismo con conseguenze facilmente immaginabili. Questo era il mio dubbio. Sacrificare un rene in cambio di una maggiore tranquillità. Tutto qui. Al momento debbo dire che il rapporto con il mio specialista è ottimo. La ringrazio ancora.
Buona giornata
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Utente
Utente
Gentilissimo Dott. Piana
purtroppo le cose non si stanno mettendo bene. Pensavo di non disturbarla più e dunque non so se queste righe sono più una domanda oppure uno sfogo....
Dopo l'intervento di ottobre e il successivo controllo di aprile ( 14 aprile di cui sopra ) pensavo che sarei stato tranquillo per un po'..A distanza di due mesi nonostante gli esiti abbastanza rassicuranti mi è comparsa nel pomeriggio di oggi un'altra macro ematuria rosso vivo che, a differenza delle precedenti, non vuole andarsene. In passato mi bastava bere un paio di litri di acqua per vedere almeno una graduale remissione fino alla scomparsa. Ora non più. Cosa mi rimane da fare ? Era previsto un citologico e un'ecografia a 4 mesi ma ad oggi ne sono passati appena due.....Devo aspettare di morire dissanguato ?
Mi scusi per il disturbo.
Cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Anche nelle condizioni più difficili, sarebbe ben difficile che un sanguinamento delle vie urinarie porti davvero ad un "dissanguamento" ... ! Più il colore è rosso, più è probabile che il sanguinamento sia "basso", ovvero da vescica e prostata. È ovvio che debbano essere anticipati i controlli, quantomeno quello ecografico. Nel frattempo, molto probabilmente il suo urologo le consiglierà uno dei farmaci che abitualmente si utilizzano in modo empirico per facilitare la coagulazione.
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Utente
Utente
Grazie per la sua tempestiva risposta. Il mio urologo mi ha prescritto un'urocultura e un citologico subito. Più che un'ecografia pensava ad una TC. Ma l'ho appena fatta 6 mesi fa....Preferirei un'ecografia, come suggerisce lei, ma non oso mettermi in contraddizione visto i buoni rapporti. La mia vicenda risale ormai da marzo 2012 e francamente non ne posso più. Credo di essere la persona più controllata d'Italia e questa ematuria inaspettata ( visti i precedenti ) proprio non ci voleva. Sono molto depresso.
Grazie ancora. Le sue parole mi sono sempre di aiuto. Buona giornata.
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Utente
Utente
Gentilissimo Dr.Piana,
ho voluto seguire alla lettera le sue indicazioni e in attesa del citologico ho eseguito in data odierna una Eco-addome il cui referto per la parte inerente l'aspetto urologico dice testualmente "....Organi renali in sede, di normali dimensioni, con regolare morfostruttura della componente parenchimale. Non si rilevano dilatazioni caliceali ne' formazioni litiasiche al loro interno. Vescica ben distesa con pareti regolari. Notevole residuo post - minzionale. Prostata di dimensioni aumentate procidente alla base vescicale. ". Tutto il resto ( fegato, milza, colecisti,pancreas cefalico, aorta addominale ) nella norma.
Poichè la mia ematuria continua ad andare e venire senza soluzione di continuità, mi sono permesso questo tipo di ragionamento. La vescica è stata controllata due volte in 8 mesi attraverso le ureteroscopie così come il bacinetto renale sx che ha rivelato la nota lesione opportunamente rimossa. Resta fuori il rene dx che la Uro TC non evidenziava patologico. Quindi il quesito è questo : non sarà mai che la responsbile di questa maledetta ematuria sia la prostata ? E. in caso affermativo, come venirne a capo ? mi sembra l'organo al momento più trascurato.

Comprendo di averla disturbata persin troppo e me ne scuso. Se non troverà il tempo per rispondermi avrà tutta la mia comprensione. Viceversa la ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Questa ipotesi è in effetti la piú verosimile ed era stata da noi già formulata nel precedente contributo. Il sanguinamento è una delle complicazioni più comuni dell"ingrossamento prostatico benigno, di per sè praticamente mai pericolosa, può però portare od accentuare problemi "idraulici" per difficoltà all'emissione dei coaguli. È una delle cause che portano alle indicazioni di un intervento disostruttivo. L'unica possibilità di confermare la diagnosi ed eventualmente tamponare temporaneamente con una coagulazione è l'endoscopia. Le indicazioni ad eseguirla devono essere valutate comunque attentamente, anche in base all'evoluzione, buona parte dei sanguinamenti tendono comunque ad esaurirsi spontaneamente. È ovvio e giusto che in una situazione come la sua qualsiasi sanguinamento urinario susciti maggiore attenzione, il suo urologo saprà certamente consigliarla per il meglio.
[#24]
Utente
Utente
La ringrazio infinitamente. Sentirò nuovamente il mio urologo. ( come sempre queste cose succedono nel fine settimana.......). Dopo una remissione di circa 12 ore in cui l'urina sembrava acqua minerale si è di nuovo verificata la macroematuria. Avanti così non può andare. Se non la disturbo troppo le farò sapere. La ringrazio ancora. Buona giornata.
[#25]
Utente
Utente
Egr. Dott.Piana,
rieccomi qui. La telenovela ( purtroppo) continua e non sicuramente nel verso giusto. Dopo l'ultima ematuria il mio urologo ( a seguito di mia richiesta....... ) ha finalmente deciso per una cistoscopia. Era ora. Infatti l'esito è stato di neoformazioni villose nell'uretra prostatica. Mi chiedo se dopo tutte queste ematurie era il caso di aspettare così tanto....Evidentemente le varie tac ed egografie precedenti non hanno mai evidenziato nulla.. Mi ha dunque proposto una Turp e contestualmente ad essa una renoureteroscopia per verificare lo stato di una pregressa piccola lesione del bacinetto renale. L'ultima Tac recentissima in ordine di tempo ( un mese fa ) non evidenziava alcunchè nel bacinetto renale dopo l'asportazione di un anno fa e un ulteriore controllo negativo di sei mesi fa. Quindi deduco che le Tac sono esami inutili in quanto l'esito della recente Turp e renoureteroscopia dice : neoformazione nel calice medio del rene sx, neoformazione uretere sx, villosità del collo vescicale. Il tutto in attesa di esame istologico. Quindi dopo 4 anni ( dico quattro! ) di ogni genere di controllo siamo arrivati a questo punto ! Alla faccia della prevenzione ! Al riguardo il mio urologo è stato molto diretto. Se le lesioni sono di basso grado si può procedere attraverso una terapia conservativa ogni 4 mesi. Viceversa occorre procedere attraverso una nefroureterectomia radicale. Che detto così sembra nulla ma non è proprio come andare dal dentista.
Pur mantenendo la fiducia del mio urologo ho deciso di sentire altri pareri. Poichè non so dove sbattere la testa approfitto della sua disponibilità sempre dimostrata. Il fatto che io mi senta benissimo , che non abbia più alcuna ematuria e che la Turp sia perfettamente riuscita naturalmente non significa nulla ! Sto per compiere 70 anni e sto seriamente pensando di non fare niente di niente e vada come deve andare. Mi perdoni lo sfogo. La ringrazio infinitamente. Buona giornata.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
In effetti le piccole neoformazioni uroteliali sono evidenziabili con certezza solo "de visu", per la vescica addirittura l'ecografia è più sensibile della TAC. Lei non fa cenno a che tipo di trattamento siano state sottoposte le neoformazioni riscontrate nell'alta via urinaria di sinistra, nè all'esito dell'esame istologico, posto che sia stato eseguito un prelievo. Questi dati sono indispensabili per poter esprimere un giudizio. D'ogni modo, almeno in prima battuta è assai probabile che l'ipotesi conservativa sia la più plausibile.
[#27]
Utente
Utente
Egr. Dott.
La ringrazio per la rapidità nel rispondere e per la consueta competenza.Sono stati effettuati dei prelievi nelle vie escretrici e i villi nel collo vescicale ma l'esito dell'esame istologico sarà disponibile solo verso fine mese. Per quanto riguarda il trattamento ( per me abbastanza incomprensibile..) riporto testualmente : "intervento di URS con DTC delle lesioni, RIRS sx con biopsia delle lesioni + stent sx+ TURB di villosità collo vescicale + TURP."
Per quanto riguarda l'ecografia vescicale, l'ultima risale a marzo 2016 e, manco a dirlo, era tutto nella norma.

La ringrazio ancora.
Saluti
[#28]
Utente
Utente
Egr. Dott. Piana,
siamo arrivati al gran finale, ovvero all'esito dell'esame istologico. Dunque approfitto ancora una volta della sua cortesissima disponibilità.
Per quanto riguarda prostata ( TURP) nulla di rilevante. Lo stesso per quanto riguarda le neoformazioni villose della vescica. Il discorso cambia invece radicalmente per quanto riguarda il bacinetto renale :
" minimi lembi superficiali di neoplasia papillare uroteliale con basso potenziale maligno (PUNLMP sec.WHO, p Ta )
e soprattutto per qunato riguarda la sospetta lesione dell' uretere :
" Con i limiti imposti dall'esiguità del frustolino in esame: esiguo frustolo parzialmente disepitelizzato di mucosa di via escretrice urinaria con presenza di microaggregati di elementi epiteliali transizionali atipici con connettivo subepiteliale,SUGGESTIVI PER INIZIALE INVASIONE CARCINOMATOSA. "
Morale. Secondo i protocolli internazionali e trattandosi di recidive, mi si dice, bisognerebbe procedere con una asportazione del rene, uretere e porzione di vescica.
Si è optato pro tempore per un'ulteriore ureterorenoscopia a novembre anche se, mi dicono che " per tare tranquilli bisognerebbe prendere in seria considerazione un intervento radicale."
Approfitto della sua consueta gentilezza per chidereLe l l'ennesimo parere. Grazie di tutto.
Saluti
[#29]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
L'elemento di giudizio più importante, al di là del risultato dell'esame istologico, sta negli occhi del nostro Collega che ha eseguito l'intervento, l'unico in grado di affermare se sia stata possibile una bonifica sufficiente o meno. Lesioni di piccolo volume possono oggi essere trattate conservativamente, almeno in prima battuta, a patto che sia stato possibile asportare (ovvero coagulare) almeno tutto quanto macroscopicamente visibile. In caso contrario la chirurgia radicale senz'altro offre migliori margini di sicurezza, ovviamente con un livello di invasività completamente diverso.
[#30]
Utente
Utente
Egr. Dott. Piana,
neanche a farlo apposta ho rivolto proprio ieri la stessa domanda al suo Collega che mi ha operato e, in un certo senso, la risposta è stata abbastanza scontata. " Il bacinetto e ancor più l'uretere a differenza della vescica sono organi molto più difficili da trattare endoscopicamente. Data la premessa è stato fatto tutto il possibile in termini di DTC laser." Ma fare tutto il possibile, aggiungo io, non rappresenta la certezza assoluta. Questo,mi è parso di capire, è stato il suo punto di vista.
Tuttavia ,se non le arreca troppo disturbo, avrei ancora una domanda da porle : la nefroureterectomia radicale laparoscopica è sicura ? è sufficientemente collaudata rispetto alla "open" ? E , in caso positivo, viene effettuata dalle sue parti ? ( S.Luigi a Orbassano, Molinette oppure altrove ). Ho letto in rete che ci sono diverse perplessità al riguardo.
Come sempre la ringrazio per il tempo dedicato.
Saluti.
[#31]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Tutta la chirurgia renale oggigiorno ha in prima battuta un'indicazione laparoscopica. La nefro-ureterectomia laparoscopica è certamente un intervento complesso ed alla portata solo di operatori esperti, che possono eseguirla in modo molto brillante e con una invasività enormememnte inferiore rispetto alla chirurgia tradizionale.
[#32]
Utente
Utente
Egr, Dott. Piana,
esattamente due mesi fa subivo un intervento complesso. Un misto di ureteroscopia ( di cui già si è parlato in relazione ad un paio di neoplasie uroteliali papillari di piccole dimensioni ancorchè maligne seppur di bassa aggressività per le quali è prevista un' ulteriore endoscopia conservativa nel mese di novembre) ; una TURP ( per rimuovere parzialmente una prostata ingrossata da anni ) ; una TURB ( per rimuovere una villosità nell'uretra prostatica risultata non maligna all'esame istologico).
Aggiungo che sono rimasto molto sorpreso dalla forte gittata del mitto dopo l'intervento. Da anni non provavo una sensazione del genere. Il solo problema ( che credo di aver sottovalutato ) è che questo forte mitto compare anche quando meno me l'aspetto e senza preavviso con le imbarazzanti conseguenze del caso. Mi è stato detto che il tutto si sarebbe risolto con il tempo ma le cose non sono andate così. Oggi, a distanza di due mesi , le cose sono esattamente come prima e non vedo alcun miglioramento. Lascio immaginare a lei tutte le conseguenze di un'improvvisa urgenza minionale che , quando si verifica,non mi consente di raggiungere il bagno in tempo utile! Un inconveniente che stravolge i rapporti sociali al punto che neppure un piccolo pannolino ,già di per se' fastidioso, riesce a mascherare. Neppure il Lyrinel 10mg. che mi èstato prescritto e che assumo da una quindicina di giorni ha risolto il problema. Ho sentito un altro parere. Mi è stato prescritto il Vesiker 10 che dovrei iniziare ad assumere.
In sintesi la domenda è questa. Sono passati due mesi. Dovrò passare tutto il resto della mia vita in queste condizioni ? Esiste un rimedio ? L'intervento sarà avvenuto in modo corretto ? L'insieme di Turp, Turb e ureterorenoscopia non possono aver alterato l'apparato urinario in modo irreversibile? Tra Lyrinel e Vesiker cosa scegliere ?
Come sempre la rigrazio anticipatamente per il suo illuminato parere.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
A distanza di due mesi dall'intervento si può presumere che la situaziine sia già sufficientemente stabilizzata, sebbene non siano così rari i casi che richiedono tempi più lunghi. Noi non abbiamo alcun motivo di dubitare sulla qualità dell'intervento eseguito, anche perché eventuali problemi si manifesterebbero con una incontinenza continua, non solo con l'imperiosità che lei ci descrive. Se il disturbo dovesse permanere ancora a lungo immodificato sarebbe il caso di eseguire ua indagine urodinamica. Nel frattempo, i farmaci di cui ci parla sono teoricamente equivalenti, ma in pratica uno dei due può essere più efficace, ma non vi è altro modo di provare per rendersene conto.
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Utente
Utente
Egr. Dott. Piana,
mi permetto di disturbarla ancora una volta a distanza,credo,di un paio di anni. Farò un breve riassunto, il più conciso possibile per non " costringerla" a leggere tutto quanto esposto finora. Premetto che le mie ematurie si sono risolte completamente con la TURP e ormai dal 2016 non si sono più manifestate a riprova che la causa era la prostata. Argomento chiuso. Nel 2014 però mi è stata individuata attraverso la Tc una lesione papillare maligna di basso grado nel bacinetto renale che è stata rimossa endoscopicamente. E da allora è andata avanti una lunga storia per lo più semestrale di controlli invasivi ( complessivamente 6 ) che hanno evidenziato recidive più o meno importanti anche nell'uretere e nella vescica. Mi è stata fin da subito proposta la nefroureterectomia che ho sempre rifiutato. Col senno di poi posso dire di avere avuto ragione visto che ho vissuto 4/5 anni senza alcun problema. Pochi giorni fa sono stato dimesso dall'ennesimo intervento come segue : " Turb di 3 minute neoformazioni endovescicali e almeno 3 neoformazioni pielo caliceali. Paziente già informato sulla necessità di nefroureterectomia ". Seguiva un follow up a 6/8 mesi comprensivo di ETG addome, citologico urine,UROTC e nuova ureteroscopia. La domanda è molto semplice: cosa fare ? Vivere con un rene solo mi spaventa. E se viene coinvolto anche quello che rimane, ammesso che non lo sia già? La ringrazio per l'attenzione. Cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Il trattamento conservativo delle neoformazioni delle alte vie escretrici urinarie (reni ed ureteri) dipande da numerisi fattori, alcuni dipendenti dal paziente (volume e numero delle lesioni, tipo istologico) ed altre dall'operatore (disponibilità di strumenti ed accessori idonei, esperienza, pazienza ...). Quando l'endoscopia pare non essere più sufficiente ad esercitare un controllo oncologico efficae, allora le indicazioni alla chirurgia radicale diventano inevitabili. Il giudizio è però molto delicato e non siamo certamente noi a distanza a poterci esprimere, conoscendo l caso solo in modo molto sommario.
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Egr. Dott Piana,
grazie per la risposta. Mi ha colpito la frase " ci vuole pazienza" . In realtà ho la sensazione che si siano un po' stufati di vedermi con cadenza 6/8 mesi dal 2014. Per ora le neoformazioni sono di basso grado. A volte sono poche,a volte aumentano di numero....poi si riducono ma sono sempre di piccole dimensioni. Credo anche io che a distanza sia difficile esprimersi. Il prossimo appuntamento con il chirurgo sarà tra otto mesi. Prima ETG e TC.Vedremo.
Grazie e buona giornata.
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