Prostatite cronica calcifica

Buongiorno,

Sono un utente di 40 anni che da giugno ha iniziato ad avere segni di sofferenza all' apparato riproduttivo, prima dolori al testicolo sx e poi prostatici, prima diagnosticati con un orchiepididimite sx e prostatite batterica (steptococco anginosus) , invece ieri diagnostica dallo specialista urologo una prostatite cronica calcifica non batterica.

Attulamente spermicoltura negativa-urinocoltura negativa, biometria prostatica sovrapubica 48x29x39 mm con volume stimato di 29cc con eco struttura dismogenea con segni di flogosi con microcalcifizioni centrali, mantella interna da formazioni nodulati evidenti, modicamente aumentata di volume, pastosa, dolorabile, simmetrica, liscia.

Come sintomatologia attuale ho pesantezza pelvica e bruciore post minzione, nonchè dolore prostatico, quello che vorrei capire attualmente se quando si parla di una patologia cronica i bruciori post minzione dureranno per sempre? come il senso di pesantezza e di dolore? Le calcificazioni che saranno ormai un qualcosa di permanente sono colpa di questi sintomi?

Cura iertrofan x 3mesi, ademomix 2 cpr la sera x 2 mesi, azuma 4 cromo x 6gg al mese x 6 mesi.

Ormai da giugno svolgo una vita regolare, no alcool no fumo dieta equilibrata, no più scooter, ecc...

Ringrazio della gentile risposta.

Un cordiale saluto.

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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Gentile Signore,
qualsiasi specialista in urologia non proprio di prima nomina storcerebbe il naso davanti ad una diagnosi di prostatite batterica da streptococco. Questi batteri non sono praticamente mai causa di infezione uro-genitale, mentre invece hanno la spiccata tendenza a contaminare i liquidi biologici al passaggio dell'ultimo tratto dell'uretra, dove codesti streptococchi vivono perlopiù da ospiti innocui. I disturbi della prostatite cronica sono vari e fantasiosi, come la sua terapia. Proiettati sul lungo periodo è molto probabile che assumano un andamento oscillante, verosimilmente inframmezzati da periodi di relativo benessere. Almeno, questo è quanto avviene nella maggioranza dei casi. Non essendoci, almeno per ora, una cura sicuramente efficace, ogni specialista si sbizzarrisce nell'associazione di vari prodotti, perlopiù integratori di origine vegetale. La loro efficacia è assolutamente variabile ed imprevedibile, diciamo che se non si ottiene un vantaggio entro tempi ragionevoli di 1-2 mesi, non pare proprio il caso di insistere, anche per motivi meramente economici. Come lei accenna, ben sovente la chiave migliore sta nel controllo dello stile di vita, nei suoi classici cinque aspetti: alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
La ringrazio Dott. Piana della gentile risposta, non entrando nel merito della terapia che mi ha prescritto l' urologo a cui mi sono rivolto in questo caso, mi devo fidare e provarla, Le pongo una domanda che gli sarà stata fatta un milione di volte che non mi è ancora chiaro di questa patologia, ma si può in parte guarire da una prostatite cronica e tornare ad essere quello di tre mesi fà? o tutti i giorni mi dovrò portare bruciore durante e post minzione, eiaucolazione, dolore pelvico, senso di gonfiore..ecc..come ho ora? non potendo magari più programmare niente.

La ringrazio della risposta.

Un cordiale saluto.

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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Riportiamo dal nostro precedente contributo:
<<<Proiettati sul lungo periodo è molto probabile che [i disturbi] assumano un andamento oscillante, verosimilmente inframmezzati da periodi di relativo benessere. Almeno, questo è quanto avviene nella maggioranza dei casi.>>>
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