Rapporti anali e rischio infezioni
Buongiorno,
vi sarei grato se mi toglieste alcuni dubbi sui rapporti anali nell'ambito di in una relazione stabile e monogama.
Vorrei sapere qual è il rischio di prostatiti ed altre infezioni urinarie in seguito a rapporti anali non protetti, se questo rischio è tanto superiore rispetto a un rapporto vaginale, e se è possibile ridurre il rischio mediante pratiche igieniche prima o dopo il rapporto.
Inoltre mi chiedevo quali fossero i rischi del rapporto ano-orale, e a quale frequenza si dovrebbero limitare i rapporti penetrativi per non causare problemi di salute.
Grazie.
vi sarei grato se mi toglieste alcuni dubbi sui rapporti anali nell'ambito di in una relazione stabile e monogama.
Vorrei sapere qual è il rischio di prostatiti ed altre infezioni urinarie in seguito a rapporti anali non protetti, se questo rischio è tanto superiore rispetto a un rapporto vaginale, e se è possibile ridurre il rischio mediante pratiche igieniche prima o dopo il rapporto.
Inoltre mi chiedevo quali fossero i rischi del rapporto ano-orale, e a quale frequenza si dovrebbero limitare i rapporti penetrativi per non causare problemi di salute.
Grazie.
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Gentile Signore,
come parrebbe ovvio attendersi, il rischio di infezione è enormemente superiore, tanto da potersi considerare quasi una certezza. Che poi queste infezioni si sviluppino al punto da creare disturbi può essere discusso, ma questo è già sufficiente per imporre rigorosamente l'uso del preservativo per questo tipo di pratiche. Il passaggio ano-orale (o meglio oro-fecale) comporta inoltre il rischio di contrarre pericolose infezioni non limitatamente all'apparato genito-urinario. In conclusione, si tratta di pratiche altamente a rischio per la salute se praticate in modo "libero", anche se non vi sono dubbi sull'assenza di infezioni particolari in atto (es. HIV) all'interno di un rapporto di coppia stabilizzato.
Saluti
come parrebbe ovvio attendersi, il rischio di infezione è enormemente superiore, tanto da potersi considerare quasi una certezza. Che poi queste infezioni si sviluppino al punto da creare disturbi può essere discusso, ma questo è già sufficiente per imporre rigorosamente l'uso del preservativo per questo tipo di pratiche. Il passaggio ano-orale (o meglio oro-fecale) comporta inoltre il rischio di contrarre pericolose infezioni non limitatamente all'apparato genito-urinario. In conclusione, si tratta di pratiche altamente a rischio per la salute se praticate in modo "libero", anche se non vi sono dubbi sull'assenza di infezioni particolari in atto (es. HIV) all'interno di un rapporto di coppia stabilizzato.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#3]
Utente
Giusto per avere informazione completa riguardo i rischi, leggo che la prostatite potrebbe essere causata da clamidia e gonorrea (la mia ragazza è negativa) e dal più comune E. coli (http://www.nlm.nih.gov/medlineplus/ency/article/000519.htm).
Mi sa dire se è un'infezione difficile da combattere con i farmaci?
In chi non mangia carne dovrebbe essere molto più basso il rischio di incontrare batteri antibiotico-resistenti?
Mi sa dire se è un'infezione difficile da combattere con i farmaci?
In chi non mangia carne dovrebbe essere molto più basso il rischio di incontrare batteri antibiotico-resistenti?
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Gentile Signore,
la prostatite acuta batterica è tutto sommato abbastanza rara ed è causata perlopiù da batteri come il Coli, ovvero appartententi alla flora intestinale. Buona parte delle prostatiti hanno però caratteristiche infiammatorie non infettive, o comumunque l'infezione è riscontrabile solo in una fase iniziale precocissima. In genere si tratta di batteri abbastanza sensibili ai comuni antibiotici, se non sussistiono particolari complicazioni. Alla sua ultima domanda sinceramente non abbiamo elementi per poter fornire una risposta precisa, con ci pare comunque che vi sia un nesso logico tra le due cose.
Saluti
la prostatite acuta batterica è tutto sommato abbastanza rara ed è causata perlopiù da batteri come il Coli, ovvero appartententi alla flora intestinale. Buona parte delle prostatiti hanno però caratteristiche infiammatorie non infettive, o comumunque l'infezione è riscontrabile solo in una fase iniziale precocissima. In genere si tratta di batteri abbastanza sensibili ai comuni antibiotici, se non sussistiono particolari complicazioni. Alla sua ultima domanda sinceramente non abbiamo elementi per poter fornire una risposta precisa, con ci pare comunque che vi sia un nesso logico tra le due cose.
Saluti
[#5]
Utente
Grazie per il chiarimento.
La mia domanda riguardo antibiotico-resistenza è nata dall'essere venuto a conoscenza che alcuni ceppi di E. coli resistenti agli antibiotici si siluppano negli allevamenti a causa del`uso costante di antibiotici negli animali, e spesso la carne é contaminata da batteri fecali.
La mia domanda riguardo antibiotico-resistenza è nata dall'essere venuto a conoscenza che alcuni ceppi di E. coli resistenti agli antibiotici si siluppano negli allevamenti a causa del`uso costante di antibiotici negli animali, e spesso la carne é contaminata da batteri fecali.
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La carne venduta in circuiti commerciali controllati dovrebbe essere sottoposta ad accuratissime ispezioni da parte dei veterinari delle strutture pubbliche. Altra cosa sono purtroppo i batteri multiresistenti che sono purtroppo presenti in ambienti ospedalieri, nei quali da decenni si fa un uso diffusissimo e talora sconsiderato degli antibiotici.
[#7]
Utente
Sarei curioso di conoscere la reale situazione in Italia, negli Stati Uniti sono state fatte varie indagini su carne bovina, maiale e pollame con risultati allarmanti. Addirittura un`investigazione del PCRM ha trovato che il 50% dei campioni di pollame venduto nei supermercati é contaminato da feci.
Mi scuso per il fuoritema.
Grazie dell`attenzione.
Mi scuso per il fuoritema.
Grazie dell`attenzione.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 4k visite dal 02/09/2014.
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