Papilloma vescicale-recidiva
Buongiorno,
scrivo per mio padre, 75 anni. Nel 2012 è stato operato per un papilloma vescicale definito "voluminoso" (non ricordo le dimensioni esatte) classificato pTaG1. Fno a giugno 2014 controlli tutti negativi; a giugno come di prassi prima del controllo cistoscopico di routine esegue ecografia pelvi e vie escretrici da cui risulta tutto nella norma e esame citologico urine su 3 campioni anche questo con esito negativo per la ricerca di cellule tumorali maligne. Quindi siamo relativamente tranquilli, se non che alla cistoscopia risultano alcune piccolissime recidive; intervento già fissato per settembre. Le mie domande sono queste: posto che le recidive devono essere veramente molto piccole per non essere state viste all'ecografia (ripetuta una seconda volta per tutto l'addome per indagini legate al fegato, con esito negativo ) che possibilità c'è di una progressione nella stadiazione? In rete si trova di tutto di più: altissima percentuale di recidive con una altrettanto alta percentuale di rischio di progressione piuttosto che percentuale altissima di recidive ma praticamente nulla di progressione... l'urologo ce ci segue e il medico di base sono stati in realtà tranquillizzanti, della serie "vanno tolte ma non dovrebbero esserci problemi"...è realmente così? In secondo luogo: che attendibilità prognostica ha l'esame citologico, dal momento che in presenza di recidive non è stata rilevata la presenza di cellule atipiche? e la negatività dell'esame citologico ci può far presupporre che siamo davanti a una situazione simile a quella iniziale, quindi una stadiazione di basso grado?
Un'ultima domanda: le cistoscopie di controllo e l'intervento del 2012 sono state condotte in anestesia loco-regionale; questa volta (premetto che siamo stati dirottati d'ufficio in un altro plesso ospedaliero della provincia) ci è stato detto che l'intervento sarà in sedazione (non ho capito se anestesia generale o sedazione vigile in quanto non ero presente alla visita anestesiologica): si può ritenere prassi comune a seconda del protocollo utilizzato da ciascun ospedale o devo supporre che ritengano che la cosa sia più complessa delle precedenti per cui è necessario un livello di sedazione maggiore?
Ringrazio anticipatamente per le risposte che vorrete darmi
Cordiali saluti
scrivo per mio padre, 75 anni. Nel 2012 è stato operato per un papilloma vescicale definito "voluminoso" (non ricordo le dimensioni esatte) classificato pTaG1. Fno a giugno 2014 controlli tutti negativi; a giugno come di prassi prima del controllo cistoscopico di routine esegue ecografia pelvi e vie escretrici da cui risulta tutto nella norma e esame citologico urine su 3 campioni anche questo con esito negativo per la ricerca di cellule tumorali maligne. Quindi siamo relativamente tranquilli, se non che alla cistoscopia risultano alcune piccolissime recidive; intervento già fissato per settembre. Le mie domande sono queste: posto che le recidive devono essere veramente molto piccole per non essere state viste all'ecografia (ripetuta una seconda volta per tutto l'addome per indagini legate al fegato, con esito negativo ) che possibilità c'è di una progressione nella stadiazione? In rete si trova di tutto di più: altissima percentuale di recidive con una altrettanto alta percentuale di rischio di progressione piuttosto che percentuale altissima di recidive ma praticamente nulla di progressione... l'urologo ce ci segue e il medico di base sono stati in realtà tranquillizzanti, della serie "vanno tolte ma non dovrebbero esserci problemi"...è realmente così? In secondo luogo: che attendibilità prognostica ha l'esame citologico, dal momento che in presenza di recidive non è stata rilevata la presenza di cellule atipiche? e la negatività dell'esame citologico ci può far presupporre che siamo davanti a una situazione simile a quella iniziale, quindi una stadiazione di basso grado?
Un'ultima domanda: le cistoscopie di controllo e l'intervento del 2012 sono state condotte in anestesia loco-regionale; questa volta (premetto che siamo stati dirottati d'ufficio in un altro plesso ospedaliero della provincia) ci è stato detto che l'intervento sarà in sedazione (non ho capito se anestesia generale o sedazione vigile in quanto non ero presente alla visita anestesiologica): si può ritenere prassi comune a seconda del protocollo utilizzato da ciascun ospedale o devo supporre che ritengano che la cosa sia più complessa delle precedenti per cui è necessario un livello di sedazione maggiore?
Ringrazio anticipatamente per le risposte che vorrete darmi
Cordiali saluti
[#1]
cara lettrice,
un papilloma vescicale con tali caratteristiche dovrebbe lasciarvi abbastanza tranquilli.
L'esame citologico è un "indicatore" importante.
Quando positivo significa che nella vescica c'è qualcosa che produce tali cellule atipiche. Si impone una cistoscopia e , in caso di assenza di papillomi, ulteriori accertamenti.
Un esame citologico negativo non esclude la necessita di un riscontro cistoscopico da effettuare anche in semplice sedazione per vedere se ci siano recidive dell papilloma iniziale con asportazione di eventuali processi patologici (TURB) e della base di impianto per definire la natura e la eventuale invasività del processo.questo in genere con una anestesia più intensa.
A naso, avendo già effettuato una cistoscopia diagnostica il succesivo passo dovrebbe essere la asportazione delle "piccolissime recidive"
Credo sia lecito e corretto in sede di "consenso informato" avere ulteriori delucidazioni in merito dagli urologi competenti
Cari saluti
un papilloma vescicale con tali caratteristiche dovrebbe lasciarvi abbastanza tranquilli.
L'esame citologico è un "indicatore" importante.
Quando positivo significa che nella vescica c'è qualcosa che produce tali cellule atipiche. Si impone una cistoscopia e , in caso di assenza di papillomi, ulteriori accertamenti.
Un esame citologico negativo non esclude la necessita di un riscontro cistoscopico da effettuare anche in semplice sedazione per vedere se ci siano recidive dell papilloma iniziale con asportazione di eventuali processi patologici (TURB) e della base di impianto per definire la natura e la eventuale invasività del processo.questo in genere con una anestesia più intensa.
A naso, avendo già effettuato una cistoscopia diagnostica il succesivo passo dovrebbe essere la asportazione delle "piccolissime recidive"
Credo sia lecito e corretto in sede di "consenso informato" avere ulteriori delucidazioni in merito dagli urologi competenti
Cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#2]
Utente
gentile dott. Pozza,
la ringrazio per la celere risposta; la TURB è già stata fissata a inizio settembre.
Di tutto quello che ho scritto nel precedente consulto, ciò che mi premeva capire era se e quanto elevata è la possibilità che queste nuove recidive, riscontrate dopo l'iniziale TURB del 2012 stadiata TaG1, possano progredire verso forme più aggressive, visto che c'è chi parla di percentuale di rischio molto bassa e chi invece di percentuali diciamo ragguardevoli. Tutto ciò ovviamente in linea teorica, dal momento che solo l'esame istologico potrà dirimere ogni dubbio.
Per quanto riguarda la necessità di eseguire le cistoscopie di controllo, mai messo in dubbio che sia assolutamente necessario eseguirle, anche in presenza di negatività degli altri esami propedeutici all'effettuazione del controllo diretto.
Ancora cordiali saluti
la ringrazio per la celere risposta; la TURB è già stata fissata a inizio settembre.
Di tutto quello che ho scritto nel precedente consulto, ciò che mi premeva capire era se e quanto elevata è la possibilità che queste nuove recidive, riscontrate dopo l'iniziale TURB del 2012 stadiata TaG1, possano progredire verso forme più aggressive, visto che c'è chi parla di percentuale di rischio molto bassa e chi invece di percentuali diciamo ragguardevoli. Tutto ciò ovviamente in linea teorica, dal momento che solo l'esame istologico potrà dirimere ogni dubbio.
Per quanto riguarda la necessità di eseguire le cistoscopie di controllo, mai messo in dubbio che sia assolutamente necessario eseguirle, anche in presenza di negatività degli altri esami propedeutici all'effettuazione del controllo diretto.
Ancora cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 13.3k visite dal 22/08/2014.
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