Pollachiuria

Da circa 20 anni pollachiuria,nicturia (2 volte notte), associata a dolore gravativo alla regione lombare dx.irradiantesi fino alla regione scapolare dx. che aumenta di intensità nel tempo (1-2 ore) e che diminuisce fino a scomparire con la minzione. Fino ad un anno addietro ogni esame di laboratorio e Radiologico ( eco ripetute, urografia, TAC ) non ha evidenziato alcuna patologia di tipo ostruttivo e/o dilatativo del distretto pelvi-caliciale dx. Da circa 1 anno ritardato inizio della minzione. Assenti poliuria,bruciori urinari,ematuria . Sospesa immediata , circa 8 anni addietro, di terapia con alfa-litici per ipotensione. Ultimo es. ecografico ( 2 anni) ,prostata regolare per forma e volume, assenti dilatazioni calcio-pieliche dx. In pratica sono costretto a programmare ogni cosa dentro l'ora di apparente benessere, perché ,superata questa , non è tanto il bisogno di svuotare la vescica che mi costringe a cercare il W.C., quanto il dolore ingravescente che dalla reg. lombare dx raggiunge tutta la spalla omolaterale. Così di notte : e' più il dolore a svegliarmi che non il bisogno imperioso di urinare. Grato per la pazienza che riserverete ad una patologia che finora non ha trovato riscontri terapeutici, porgo Cordiali Saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Gentile Signore,
il suo disturbo è assolutamente atipico, almeno nei termini in cui ce lo riferisce. Purtroppo noi qui a distanza ben poco possiamo dire di una situazione che ha certamente già fatto scervellare i nostro Colleghi, e non per breve tempo. Ci permettiamo di osservare che il dolore che lei percepisce parrebbe difficile da mettere in relazione con il rene poiché:
- tutti i dolori renali hanno la naturale tendenza ad irradiarsi in avanti ed in basso verso l'inguine e quindi non superiormente verso la scapola e la spalla;
- tutti gli accertamenti eseguiti, anche approfonditi, non hanno mai dimostrato alterazioni, in particolare dilatazione delle alte vie urinarie.
Il fatto che il dolore si presenti anche nel sonno, tanto da svegliarla, escluderebbe qualsiasi eventuale relazione di tipo ortopedico con la posizione e la postura.
Ci chiediamo a questo punto se lei abbia qualche altro problema di tipo neurologico (malattie degenerative, traumi) ovvero se la situazione - come immaginiamo - sia anche già stata valutata approfonditamente dal punto di vista specialistico neurologico. Anche se di primo acchìto molto fantasiosa, l'ipotesi di un "corto circuito" a livello del midollo spinale che correla lo riempimento della vescica con la percezione di questo dolore. Pensiamo alla vaga analogia con i paraplegici, ovvero chi ha una interruzione sensitiva e motoria dell'ultima parte del midollo spinale, i quali non percepiscono direttamente la distensione della vescica e lo stimolo ad urinare, ma lo percepiscono in modo indiretto, sotto forma di tensione o proiezione dolorosa in sede atipica.
Sinceramente non ricordiamo di essere mai incorsi in un caso simile, sarebbe interessante saperne qualcosa in più, in particolare riguardo ad una a nostro parere doverosa valutazione neurologica.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grato per la Sua cortesia,il Suo interesse e la Sua interpretazione , Le rivolgo i miei più cordiali saluti. La sintomatologia precedentemente descritta la soffro sia come paziente che come .....chirurgo-urologo, da due anni in pensione. La velocità dimostrata durante i miei interventi chirurgici d'urgenza, elettivi ed urologici sicuramente e' stata determinata ,senza mai per questo aver procurato nocumento al paziente,dalla urgenza di dover mingere per poter far scemare il dolore già descritto che mi attanagliava fino alla reg. nucale. Anche per me la suggestiva diagnosi neurologica di un " corto circuito midollare" mi è sembrata la più percorribile. La mia colonna e ' cifo-scoliotica già dalla reg. cervico-dorsale,oltre alla presenza di protrusioni discali L3-4-5. Gli ortopedici ed i neurochirurghi consultati non hanno mai assecondato la nostra ipotesi. Per quanto riguarda i neurologi locali, .......sedativi,ipnotici, antidepressivi triciclici ,peraltro mai assunti. Risultato : sono stato e lo sono tutt'oggi un uomo a tempo che può resistere 1-2 ore ad un dolore che lo costringe a ricorrere alla ricerca spasmodica di un W.C. e a consumare confezioni di Novalgina,unico farmaco che allontana la sintomatologia. Continuare mi porterebbe ad essere inutilmente ripetitivo e a farle perdere tempo a Lei prezioso,pertanto La saluto affettuosamente, sperando in qualche ulteriore consiglio utile quantomeno alla sopportazione della mia.....condanna.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Gentile Collega,
mi volevi forse tendere un tranello presentandomi un caso così particolare ed atipico per vedere come avrebbe reagito un Collega telematico di mezza età? Tanto atipico il tuo caso che mi ero ripromesso di parlarne con i miei Colleghi neuro-urologi di qui, abituati alle cose più originali e strampalate ... Spero vorrai perdonarmi questa punta di ironia! Il tuo problema è inequivocabilmente neurologico, forse neuro-chirurgico, io come vedi mi occupo quasi esclusivamente di calcoli, quindi non ho nè la dottrina nè i mezzi per andar oltre con le ipotesi. Senz'altro questo "corto circuito" spinale è praticamente impossibile da evidenziare oggettivamente. La neuro-fisiologia viene oggi incontro con le elettrostimolazioni, credo sia una strada da percorrere. Ad esempio, la neuromodulazone sacrale riesce a dominare problemi vescicali fino ad oggi intrattabili. Il tuo problema è un po' inverso, ma non ho dubbi che con qualche sorta di valutazione elettrofisiologica si potrebbero ottenere dei risultati. Ovviamente non è materia per tutti, ci vuole un buon neurologo o neurochirurgo con competenze specifiche nella terapia del dolore. Mi pare che anche qui in Medicitalia ci sia qualcuno che scrive di questi argomenti.
Non posso che augurarti che - in un modo o nell'altro - tu riesca a trovare una strada che ti permetta di goderti meglio la tua meritata pensione.

Cordiali Saluti

Paolo
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Utente
Utente
Gentile e puntuale Collega, accetto e condivido la giusta Sua nota ironica.Lungi da me voler tendere tranelli,ho voluto scrivere nell'anonimato del titolo,per non essere sottovalutato nella sintomatologia già descritta,cosa peraltro successa con i miei cari ed amici colleghi.
In assenza di eccellenza in materia in loco (elettrofisiologia , elettrostimolazione ecc.) Le chiedo come ultima cortesia di inviarmi via mail qualche indirizzo di specialisti in materia a Lei vicini ed utile alla mia causa .Potrebbe essere questa anche una opportunità di poterLa ringraziare de visu.
Cordiali saluti dalla assolata Catania.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Il difficile è capire da che parte iniziare ad aggredire il problema. Ti posso dare delle indicazioni su Torino, ovviamente, ma essendo cosa che compete l'urologia solo marginalmente, devo pensarci su un attimo ed assumere qualche informazione. Ti pregherei solo di proseguire il contatto altrove per email su calcolosi@urologiatorino.org, scrivimi lì. Grazie.
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Utente
Utente
Ancora grazie,utilizzerò la mail indicata per ulteriori comunicazioni. Buon lavoro.
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