Stent ureterale
[#1]
Gentile Signora,
lei non ci riferisce il motivo per il quale lo stent è stato inserito. Ha forse avuto la febbre alta? Quale tipo di percorso le,hanno preventivato i nostri Colleghi che la stanno seguendo? D'ogni modo, lo stent è in grado di causare disturbi dovuti al fatto di essere pur sempre un corpo estraneo, anche se così morbido e sottile. L'entità di questi disturbi è però estremamente variabile da soggetto a soggetto, da un lieve fastidio ad un dolore insopportabile. In tutto questo, i rapporti sessuali non hanno in genere una particolare influenza.
Saluti
lei non ci riferisce il motivo per il quale lo stent è stato inserito. Ha forse avuto la febbre alta? Quale tipo di percorso le,hanno preventivato i nostri Colleghi che la stanno seguendo? D'ogni modo, lo stent è in grado di causare disturbi dovuti al fatto di essere pur sempre un corpo estraneo, anche se così morbido e sottile. L'entità di questi disturbi è però estremamente variabile da soggetto a soggetto, da un lieve fastidio ad un dolore insopportabile. In tutto questo, i rapporti sessuali non hanno in genere una particolare influenza.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Lo stent mi è stato messo dopo aver avuto una forte colica renale.Ho fatto prima un'urografia con contrasto e poi l'intervento per inserire lo stent.L'urologo mi ha detto che mi è stato messo per evitare altre coliche in attesa di eseguire una o più sedute di litotrissia extracorporea.Comunque non ho avuto febbre.
[#3]
Gentile Signora,
le prospettive di buona riuscita del trattamento di litotrissia extra-corporea dipendono dalle dimensioni del calcolo, oltre che dalla sua posizione all'interno del rene. Oggigiorno per dimensioni superiori al 12 mm perlopiù si preferisce intervenire direttamente per via endoscopica, che a fronte di una invasività leggermente maggiore, consente di giungere rapidamente ad un risultato completo. Tenga anche conto che lo stent mette al riparo dalle coliche, ma di fatto impedisce l'espulsione dei frammenti di calcolo eventualmente residuati dal trattamento extracorporeo. Pertanto ad un certo punto bisognerà decidersi a rimuoverlo.
Saluti
le prospettive di buona riuscita del trattamento di litotrissia extra-corporea dipendono dalle dimensioni del calcolo, oltre che dalla sua posizione all'interno del rene. Oggigiorno per dimensioni superiori al 12 mm perlopiù si preferisce intervenire direttamente per via endoscopica, che a fronte di una invasività leggermente maggiore, consente di giungere rapidamente ad un risultato completo. Tenga anche conto che lo stent mette al riparo dalle coliche, ma di fatto impedisce l'espulsione dei frammenti di calcolo eventualmente residuati dal trattamento extracorporeo. Pertanto ad un certo punto bisognerà decidersi a rimuoverlo.
Saluti
[#5]
Gentile Signora,
la nostra esperienza diretta, ma anche numerosi studi scientifici pubblicati, hanno determinato che lo stent è molto utile a far scaricare l'urina dal rene evitando l'insorgere di coliche, ma per il resto occupa quasi tutto lo spazio disponibile all'interno dell'uretere ed inoltre blocca completamente tutti i movimenti di progressione spontanea (peristàlsi). Per questo motivo, una volta eseguita la litotrissia (posto che questa abbia avuto un buon risultato) con lo stent inserito potrebbe al limite uscire qualche granello di polvere, non certo i frammentini di 1-2 mm che si rilevano in questi casi. Pertanto, quando si segue questo tipo di strategia, si esegue il trattamento con lo stent in sede (ovviamente solo se è stato assolutamente necessario inserirlo in precedenza), quindi si valutano a breve termine con radio- ed ecografia i risultati e non appena possibile si rimuove lo stent per permettere l'espulsione dei residui.
Saluti
la nostra esperienza diretta, ma anche numerosi studi scientifici pubblicati, hanno determinato che lo stent è molto utile a far scaricare l'urina dal rene evitando l'insorgere di coliche, ma per il resto occupa quasi tutto lo spazio disponibile all'interno dell'uretere ed inoltre blocca completamente tutti i movimenti di progressione spontanea (peristàlsi). Per questo motivo, una volta eseguita la litotrissia (posto che questa abbia avuto un buon risultato) con lo stent inserito potrebbe al limite uscire qualche granello di polvere, non certo i frammentini di 1-2 mm che si rilevano in questi casi. Pertanto, quando si segue questo tipo di strategia, si esegue il trattamento con lo stent in sede (ovviamente solo se è stato assolutamente necessario inserirlo in precedenza), quindi si valutano a breve termine con radio- ed ecografia i risultati e non appena possibile si rimuove lo stent per permettere l'espulsione dei residui.
Saluti
[#6]
Utente
Gentile dottore il 13 agosto ho effettuato la litotrissia extracorporea.Mi è stato detto che lo stent dovrò toglierlo dopo la diretta renale di controllo che farò lunedì.Solo che qualche giorno fa notando che urinavo molto scuro tipo marrone andai all'ospedale dove mi hanno inserito lo stent e facendomi un'ecografia il calcolo si è visto esattamente come sempre.L'urologo mi ha detto che quella è solo un'immagine ecografica che tende ad ingrandire le reali dimensioni del calcolo per cui potrebbe trattarsi anche di un frammento e che questo potrà stabilirlo con chiarezza soltanto la diretta renale.Io vorrei a questo punto porvi una domanda,ma mi hanno detto la verità?E' davvero possibile che l'ecografia riveli il mio calcolo grande quando invece potrebbe essere un frammento più piccolo?Ve lo domando perchè sinceramente dall'ecografia il calcolo mi è sembrato delle stesse dimensioni di sempre.Ringrazio in anticipo per la vostra attenzione.
[#7]
Gentile Signora,
la frammentazione del calcolo è perlopiù già evidente durante il trattamento, se effettuato sotto controllo ecografico, o comunque alla fine dello stesso se eseguito sotto controlo radioscopico. Piuttosto raramente accade che i frammenti rimangano "raggruppati" ancora per qualche tempo, a questa circostanza si riferisce pobabilmente il nostro Collega. Rimaniamo comunque in attesa del risultato del controllo radiografico.
Saluti
la frammentazione del calcolo è perlopiù già evidente durante il trattamento, se effettuato sotto controllo ecografico, o comunque alla fine dello stesso se eseguito sotto controlo radioscopico. Piuttosto raramente accade che i frammenti rimangano "raggruppati" ancora per qualche tempo, a questa circostanza si riferisce pobabilmente il nostro Collega. Rimaniamo comunque in attesa del risultato del controllo radiografico.
Saluti
[#10]
Utente
Gentile dottore ieri ho effettuato la diretta renale che come io sospettavo ha rivelato che il calcolo è ancora intero nonostante questa sia stata la mia seconda litotrissia che alla fine è fallita esattamente come la prima.L'urologo mi ha detto di tornare a fine settembre per togliere lo stent e ripetere una terza litotrissia che stando ai precedenti non credo abbia successo.Poi lo stent mi porta dolore nell'uretra quando urino e purtroppo dovrò sopportarlo ancora per un mese.
[#11]
Gentile Signora,
se il calcolo non si è modificato dopo due applicazioni di onde d'urto è evidente che sia troppo compatto ovvero, più facilmente, sia incastrato in un punto del rene dove l'energia non riesce ad avere "sfogo". E' infatti noto che i calcoli renali sui quali le onde d'urto hanno più successo sono quelli "liberi" ed in una zona centrale, mentre invece quelli "parcheggiati" in periferiferia ben raramente riescono ad essere frammentati con succeso. D'altro canto, questi ultimi in teoria non dovrebbero causare disturbi importanti, anche se costituiscono comunque un rischio, perché purtroppo non possiamo prevedere se si ingrosseranno oppure un giorno inaspettatamente si possano muovere, innescando complicazioni. A questo punto, è evidente che un ulteriore trattamento avrebbe minime possibilità di successo. Se si desidera risolvere la situazione, e questo dipende da molti fattori (dimensioni del calcolo, posizione, disturbi, eccetera) l'unica possibilità è il trattamento endoscopico diretto (ureteroscopia flessibile operativa) in cui il calcolo viene frammentato con il laser sotto visione diretta. Si tratta di un intervento ad invasività ridotta, perlopiù eseguito in anestesia parziale ed in regime di ricovero diurno, ovviamente disponendo della strumentazione e delle competenze adeguate. La attuale presenza dello stent potrebbe facilitare l'inserimento dello strumento, agevolando ulteriormente la procedura.
Saluti
se il calcolo non si è modificato dopo due applicazioni di onde d'urto è evidente che sia troppo compatto ovvero, più facilmente, sia incastrato in un punto del rene dove l'energia non riesce ad avere "sfogo". E' infatti noto che i calcoli renali sui quali le onde d'urto hanno più successo sono quelli "liberi" ed in una zona centrale, mentre invece quelli "parcheggiati" in periferiferia ben raramente riescono ad essere frammentati con succeso. D'altro canto, questi ultimi in teoria non dovrebbero causare disturbi importanti, anche se costituiscono comunque un rischio, perché purtroppo non possiamo prevedere se si ingrosseranno oppure un giorno inaspettatamente si possano muovere, innescando complicazioni. A questo punto, è evidente che un ulteriore trattamento avrebbe minime possibilità di successo. Se si desidera risolvere la situazione, e questo dipende da molti fattori (dimensioni del calcolo, posizione, disturbi, eccetera) l'unica possibilità è il trattamento endoscopico diretto (ureteroscopia flessibile operativa) in cui il calcolo viene frammentato con il laser sotto visione diretta. Si tratta di un intervento ad invasività ridotta, perlopiù eseguito in anestesia parziale ed in regime di ricovero diurno, ovviamente disponendo della strumentazione e delle competenze adeguate. La attuale presenza dello stent potrebbe facilitare l'inserimento dello strumento, agevolando ulteriormente la procedura.
Saluti
[#13]
Gentile Signora,
ovviamente la scelta dello specialista di riferimento è solo sua ed è basata su presupposti sui quali in questa sede nulla si può dire. Ricordi comunque che i problemi sanitari meritano di essere risolti anche per non gravare troppo a lungo sulle certamente non floride condizioni economiche del nostro servizio pubblico.
Saluti
ovviamente la scelta dello specialista di riferimento è solo sua ed è basata su presupposti sui quali in questa sede nulla si può dire. Ricordi comunque che i problemi sanitari meritano di essere risolti anche per non gravare troppo a lungo sulle certamente non floride condizioni economiche del nostro servizio pubblico.
Saluti
[#15]
Gentile Signora,
non è questo il luogo adatto per trattare di questi argomenti. Se lei desidera ulteriori informazioni, si può rivolgere ai recapiti che si trovano in calce a questi messaggi. La ringraziamo certamente per la fiducia, ma consideri comunque che senz'altro vi sono numerose strutture che si occupano specificatamente di calcolosi urinaria in situazioni logisticamente più comode per lei.
Saluti
non è questo il luogo adatto per trattare di questi argomenti. Se lei desidera ulteriori informazioni, si può rivolgere ai recapiti che si trovano in calce a questi messaggi. La ringraziamo certamente per la fiducia, ma consideri comunque che senz'altro vi sono numerose strutture che si occupano specificatamente di calcolosi urinaria in situazioni logisticamente più comode per lei.
Saluti
[#16]
Utente
Gentile dottore mercoledì scorso sono stata sottoposta ad un ureteroscopia dove il calcolo è stato frammentato e sono stati tirati fuori i frammenti più grandi.Ieri ho tolto lo stent e oggi facendo l'ecografia di controllo il rene risulta dilatato,così mi è stato detto di ritornare tra 10 giorni per rifare un'altra ecografia e se il rene dovesse risultare ancora dilatato dovrò fare un'urografia con metodo di contrasto.Secondo voi perché il mio rene è dilatato?
[#17]
Gentile Signora,
in seguito alla risoluzione dell'ostruzione, avvenuta con la frammentazione e rimozione del calcolo, non si piuò certo pensare che le cavità del rene, già dilatate, si sgonfino immediatamente, come un palloncino. La dilatazione, specie quella che è ha avuto una certa durata, impiega parecchio a risoversi in modo graduale e, talora, mai completamente. Pertanto, se l'intervento ha apparentemente avuto un buon esito tecnico, lei non ha nè dolore nè febbre, non ci pare il caso di preoccuparsi più di tanto. Se le è stato inserito nuovamente lo stent al termine dell'intervento, come presumiamo, questo dovrà essere rimosso prossimamente, perché lo stesso reflusso di urina dal rene alla vescica può alimentare la persistenza di un certo grado di dilatazione.
Saluti
in seguito alla risoluzione dell'ostruzione, avvenuta con la frammentazione e rimozione del calcolo, non si piuò certo pensare che le cavità del rene, già dilatate, si sgonfino immediatamente, come un palloncino. La dilatazione, specie quella che è ha avuto una certa durata, impiega parecchio a risoversi in modo graduale e, talora, mai completamente. Pertanto, se l'intervento ha apparentemente avuto un buon esito tecnico, lei non ha nè dolore nè febbre, non ci pare il caso di preoccuparsi più di tanto. Se le è stato inserito nuovamente lo stent al termine dell'intervento, come presumiamo, questo dovrà essere rimosso prossimamente, perché lo stesso reflusso di urina dal rene alla vescica può alimentare la persistenza di un certo grado di dilatazione.
Saluti
[#19]
Sempre che lei non abbia diturbi o febbre, diremmo che la cosa potrà essere ricontrollata tra 10-15 giorni. Il presupposto è ovviamente che l'intervento abbia avuto davvero un buon esito e che non vi siano importanti residui di calcolo nell'uretere. Questo noi non possiamo saperlo per certo, ma senz'altro in questo caso meno favorevole, si dovrebbe manifestare almeno qualche disturbo.
Saluti
Saluti
[#22]
Il sospetto più consistente è ovviamente la persistenza di qualche residuo di calcolo di dimensioni non così piccole. Come già le abbiamo scritto, questo dovrebbe essere accomapagnato dal manifestarsi di qualche disturbo. Il problema sta nel fatto che l'uretere è male esplorabile dall'ecografia, pertanto nel dubbio consistente che questa sia la causa, bisognerà associare una radiografia diretta, ovvero una TAC, anche senza mezzo di contrasto.
[#24]
In un suo precedente messaggio lei ci ha detto che "nel periodo in cui ho portato lo stent il rene era nella norma ha iniziato ad essere di nuovo dilatato dopo la rimozione dello stent", cosa che è in evidente contrasto con questa l'ipotesi di cui ci parla ora.
Il mantenimento dello stent per lunghissimi peridi (anni) può portare ad una dilatazione anche grave delle cavità renali a causa del cronico reflusso di urina, ma non ci pare sia questo il suo caso.
Se la radiografia è negativa non si può erto tratare di ipotetici residui voluminosi, anche se a volte anche piccoli residui che si ingranano tra loro sono in grado di causare ostruzione.
Il mantenimento dello stent per lunghissimi peridi (anni) può portare ad una dilatazione anche grave delle cavità renali a causa del cronico reflusso di urina, ma non ci pare sia questo il suo caso.
Se la radiografia è negativa non si può erto tratare di ipotetici residui voluminosi, anche se a volte anche piccoli residui che si ingranano tra loro sono in grado di causare ostruzione.
Questo consulto ha ricevuto 24 risposte e 19.6k visite dal 03/08/2014.
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