Prostatite (cronica?)
Salve,
ho 34 anni e da qualche mese mi è stata diagnosticata una prostatite.
Conduco una vita da cittadino, ho un lavoro sedentario e nonostante gli sforzi per fare un po' di attività fisica, non sempre riuscivo a trovare il tempo.
Inoltre da qualche anno soffro di calcoli alla cistifellea che mi danno irregolarità intestinale e, se non prendo l'acido ursodessosicolico, anche gravi coliche addominali (non vi dico quanto ci è voluto per capire questa cosa, e quante diagnosi errate).
Lo scorso marzo sono finito in pronto soccorso per una reazione allergica a cibo avariato di un ristorante.
Lì mi è stato somministrato del cortisone in quantità industriali (io praticamente mai avevo preso niente di più dell'acido ursodesossicolico e qualche aspirina..) e mi è stata prescritta una terapia di mantenimento e riduzione graduale del cortisonico, insieme a gastroprotettori e fermenti lattici.
Dopo 7 giorni dall'evento di P.S., ho cominciato ad avere una dermatite in area perineale/scrotale, e, avendo letto le controindicazioni, ho semplicemente terminato la terapia (rispettando la prescrizione di 9 gg) e creduto che tutto si sarebbe risolto.
Invece dopo qualche giorno la cosa si è ripresentata, andando addirittura ad infiammare il pene ed il glande.
Inoltre ho cominciato ad avere perdite dal pene e fastidi minzionali.
Ritornato in P.S. ho fatto visita dermatologica (2 volte) e quindi urologica, dove mi è stata diagnosticata la prostatite.
Prescritto Prixan e Permixon, ma il Prixan mi ha dato controindicazioni (dolore ai tendini di achille, rischio di rottura) e l'ho sostituito (dopo consulto telefonico) con Bactim 160/800.
Dopo un primo periodo di miglioramento, la cosa tende a perdurare e ciclicamente ho dolori, fastidi e sintomatologia classica da prostatite.
Ho fatto tutti gli esami del caso, tutti normali, urinocultura, esami di routine, dosaggi ormonali, tutti normalissimi.
L'ecografica trans-rettale ha evidenziato un'area di infiammazione e possibile congestione, e l'esame di "palpazione" ha mostrato un ingrossamento della prostata (ma anche qui i due medici che mi hanno visto hanno opinioni discordanti sulla quantificazione dell'ingrossamento).
Sto continuando con il Permixon, ma il miglioramento - del quale a tratti persino dubito - è davvero lentissimo.
Ho concluso i cicli con il bactrim (3 cicli da 21, 15 e 10 gg negli ultimi 3 mesi), anche perchè ho perso quasi 8 kg (pesavo 86, non è drammatico, in percentuale, ma è tanto) e adesso comincio ad avere anche fastidi tipo colica in zona inguinale, simili a quelli dovuti ai calcoli, che però si irradiano fino a dietro il pene, quindi verso la prostata.
A tratti sento il fastidio "muoversi" dalla zona alto inguinale sino all'attaccatura dei tendini delle gambe, verso la zona perineale, ma il fastidio non mi abbandona pressochè mai.
Ad intervalli regolari ho infiammazioni dell'area del pene, aumento doloroso della sensibilità, dolore nella zona dell'ano (unico sintomo che ha avuto una vera attenuazione con la somministrazione del bactrim), e tutto questo si mischia in modo impredicibile ogni giorno.
Discorso a parte merita la sfera sessuale.
Premetto che la mia vita sessuale è sempre stata molto sacrificata ed i miei comportamenti sono stati sempre l'apice di quello che NON bisogna fare per la prostata.
Astinenza prolungata, brevi periodi di intensa attività, lunghi preliminari troppo spesso interrotti e ancor più spesso in modo traumatico dal rifiuto di spingersi oltre della partner di allora, che causava anche grande frustrazione psicologica.
Adesso, da quando mi è stata diagnosticata la prostatite, ho una partner con cui mi trovo a mio agio e che non sempre riesco a soddisfare, a causa di una marcata diminuizione sia del desiderio che della eccitazione.
Talvolta mi ritrovo con il desiderio ma senza la forza (leggasi erezione), mentre il più delle volte ho un calo della medesima a fronte delle prime perdite di liquido seminale dal pene, quasi come se avessi già raggiunto l'orgasmo.
In alcuni casi il desiderio ritorna in brevissimo tempo, ma il fenomeno si ripete più volte durante la stessa penetrazione, con grave disagio e problemi tecnici..
A volte sento anche dolore in zona scrotale o inguinale durante, ma il più delle volte è sopportabile.
Ho notato che, a parte nei periodi di più marcato malessere (quando ho problemi minzionali, per intenderci), il fenomeno del calo del desiderio è più moderato se pratico un breve periodo di astinenza (2-3gg max), mentre se si prolunga più a lungo, peggiora la sintomatologia (maggiori perdite, senso di pesantezza) e a quel punto devo per forza interrompere l'astinenza anche a costo del calo di desiderio conseguente (masturbazione o rapporto).
Inoltre le prestazioni sono assolutamente basse per quello a cui ero abituato, sia in termini di soddisfazione dal rapporto, sia nel recupero dopo il medesimo. Difficilmente riesco ad avere più di un rapporto ogni 3g, mentre prima (e non parlo di 10 anni fa, ma di un anno fa) potevo avere - come credo tutti - 3-4 rapporti nello stesso giorno, senza particolari problemi (certo, non per un anno di fila, ma magari per qualche giorno si..).
In ultimo ho notato una marcata dipendenza con lo stress ed il caldo.
Più sono stressato, peggio sta la mia prostata, più fa caldo peggio sta.
Voglio precisare che mi sono attenuto scrupolosamente ai consigli medici, ho una dieta FERREA che ha bandito ogni elemento di fastidio potenziale per la prostata, ho perso i chili di troppo, vado a correre, faccio piscina, bevo 3-4lt di liquidi al giorno, non trattendo l'urina, mi alzo ogni ora dalla scrivania e faccio i km. Evito l'uso dell'auto e quando la prendo ci sto su il meno possibile, uso biancheria intima non stretta, abiti sufficentemente comodi (anche perchè ormai mi va tutto largo, avendo perso 8kg..).
Mangio frutta e verdura in quantità, carne solo quando è necessario (2-3 volte max alla settimana), evito i fritti ed i cibi complicati.
Mangio poco e spesso (tranne in qualche rarissima eccezione) e cerco di defecare al primo sentore di riempimento dell'area.
Ho bandito il caffè (ma ne prendevo solo una tazza al giorno a colazione) e non ho mai fumato in vita mia.
Ho eliminato tutti i cibi che mi davano problemi digestivi, ho fatto lo screening delle intolleranze alimentari e mangio in modo equilibrato tutto quello che non mi da problemi.
Eppure, non si risolve!!!!
Mentre scrivo sento tutto questo tirare/spingere dentro la zona pubica e sono in fase acuta, anche se non ho fatto nulla di quello che potesse causarla e la mia libido sessuale è sottozero.
Mi domando se possa prendere qualche antinfiammatorio o alfabloccante, o semplice integratore (tipo quercitina, non posso mangiare capperi a vita..) che possa attenuare il problema sinchè non sarà eliminata la causa generante.
Io credo tutto sia cominciato per via dell'eccesso cortisonico (a cui il mio fisico non era abituato) che ha fatto insediare qualche batterio nella prostata. Questo già è difficile farlo andare via se uno è un atleta con intestino perfetto, figuriamoci da me che faccio vita prevalentemente sedentaria, stressante e ho un intestino irregolare.
Inoltre la tendenza alle coliche e l'ansia per questa cosa non fa che alimentarla, probabilmente mettendo in tensione tutta l'area.
Mi domando inoltre se non possa valere la pena di fare, oltre all'urinocultura già fatta (due volte, sempre negativa), anche una spermiocultura per eliminare definitivamente il dubbio batterico, una volta trascorsi 15gg dalla fine del trattamento con il bactrim.
Sono ormai passati più di 5 mesi, vorrei quanto meno sapere se sono andato, sino ad ora, nella direzione giusta, verificando un vero miglioramento per più di 24h.. Certi giorni sto meglio, ma la cosa tende a durare sempre troppo poco, e la sfera sessuale è addirittura peggiorata durante e dopo l'ultimo ciclo di bactrim (ma ci sta, ero ridotto ad uno straccio, sia fisicamente che psicologicamente, spero di riprendermi presto).
Vorrei, in ultimo, effettuare l'intervento per l'asportazione della cistifellea, come hanno già fatto nella mia famiglia in casi un po' più gravi del mio.
Di norma non lo farei, ma visto che non si limita solo ad impedirmi di bere qualsiasi alcolico (stavo malissimo già prima della prostatite se bevevo più di un fondo di bicchiere di vino o qualsiasi alcoolico, infatti in questo la prostatite non mi ha fatto nessuna differenza) o a darmi stitichezza e diarrea alternate, ma va ad inficiare la già precaria condizione della mia prostata, mi sembra una scelta più sensata che star male sia di fegato/intestino che di prostata.
Il chirurgo che mi ha visto e che dovrebbe operarmi, che all'inizio mi aveva consigliato di proseguire con gli acidi biliari, alla luce di questa cosa mi ha consigliato di intervenire..
ho 34 anni e da qualche mese mi è stata diagnosticata una prostatite.
Conduco una vita da cittadino, ho un lavoro sedentario e nonostante gli sforzi per fare un po' di attività fisica, non sempre riuscivo a trovare il tempo.
Inoltre da qualche anno soffro di calcoli alla cistifellea che mi danno irregolarità intestinale e, se non prendo l'acido ursodessosicolico, anche gravi coliche addominali (non vi dico quanto ci è voluto per capire questa cosa, e quante diagnosi errate).
Lo scorso marzo sono finito in pronto soccorso per una reazione allergica a cibo avariato di un ristorante.
Lì mi è stato somministrato del cortisone in quantità industriali (io praticamente mai avevo preso niente di più dell'acido ursodesossicolico e qualche aspirina..) e mi è stata prescritta una terapia di mantenimento e riduzione graduale del cortisonico, insieme a gastroprotettori e fermenti lattici.
Dopo 7 giorni dall'evento di P.S., ho cominciato ad avere una dermatite in area perineale/scrotale, e, avendo letto le controindicazioni, ho semplicemente terminato la terapia (rispettando la prescrizione di 9 gg) e creduto che tutto si sarebbe risolto.
Invece dopo qualche giorno la cosa si è ripresentata, andando addirittura ad infiammare il pene ed il glande.
Inoltre ho cominciato ad avere perdite dal pene e fastidi minzionali.
Ritornato in P.S. ho fatto visita dermatologica (2 volte) e quindi urologica, dove mi è stata diagnosticata la prostatite.
Prescritto Prixan e Permixon, ma il Prixan mi ha dato controindicazioni (dolore ai tendini di achille, rischio di rottura) e l'ho sostituito (dopo consulto telefonico) con Bactim 160/800.
Dopo un primo periodo di miglioramento, la cosa tende a perdurare e ciclicamente ho dolori, fastidi e sintomatologia classica da prostatite.
Ho fatto tutti gli esami del caso, tutti normali, urinocultura, esami di routine, dosaggi ormonali, tutti normalissimi.
L'ecografica trans-rettale ha evidenziato un'area di infiammazione e possibile congestione, e l'esame di "palpazione" ha mostrato un ingrossamento della prostata (ma anche qui i due medici che mi hanno visto hanno opinioni discordanti sulla quantificazione dell'ingrossamento).
Sto continuando con il Permixon, ma il miglioramento - del quale a tratti persino dubito - è davvero lentissimo.
Ho concluso i cicli con il bactrim (3 cicli da 21, 15 e 10 gg negli ultimi 3 mesi), anche perchè ho perso quasi 8 kg (pesavo 86, non è drammatico, in percentuale, ma è tanto) e adesso comincio ad avere anche fastidi tipo colica in zona inguinale, simili a quelli dovuti ai calcoli, che però si irradiano fino a dietro il pene, quindi verso la prostata.
A tratti sento il fastidio "muoversi" dalla zona alto inguinale sino all'attaccatura dei tendini delle gambe, verso la zona perineale, ma il fastidio non mi abbandona pressochè mai.
Ad intervalli regolari ho infiammazioni dell'area del pene, aumento doloroso della sensibilità, dolore nella zona dell'ano (unico sintomo che ha avuto una vera attenuazione con la somministrazione del bactrim), e tutto questo si mischia in modo impredicibile ogni giorno.
Discorso a parte merita la sfera sessuale.
Premetto che la mia vita sessuale è sempre stata molto sacrificata ed i miei comportamenti sono stati sempre l'apice di quello che NON bisogna fare per la prostata.
Astinenza prolungata, brevi periodi di intensa attività, lunghi preliminari troppo spesso interrotti e ancor più spesso in modo traumatico dal rifiuto di spingersi oltre della partner di allora, che causava anche grande frustrazione psicologica.
Adesso, da quando mi è stata diagnosticata la prostatite, ho una partner con cui mi trovo a mio agio e che non sempre riesco a soddisfare, a causa di una marcata diminuizione sia del desiderio che della eccitazione.
Talvolta mi ritrovo con il desiderio ma senza la forza (leggasi erezione), mentre il più delle volte ho un calo della medesima a fronte delle prime perdite di liquido seminale dal pene, quasi come se avessi già raggiunto l'orgasmo.
In alcuni casi il desiderio ritorna in brevissimo tempo, ma il fenomeno si ripete più volte durante la stessa penetrazione, con grave disagio e problemi tecnici..
A volte sento anche dolore in zona scrotale o inguinale durante, ma il più delle volte è sopportabile.
Ho notato che, a parte nei periodi di più marcato malessere (quando ho problemi minzionali, per intenderci), il fenomeno del calo del desiderio è più moderato se pratico un breve periodo di astinenza (2-3gg max), mentre se si prolunga più a lungo, peggiora la sintomatologia (maggiori perdite, senso di pesantezza) e a quel punto devo per forza interrompere l'astinenza anche a costo del calo di desiderio conseguente (masturbazione o rapporto).
Inoltre le prestazioni sono assolutamente basse per quello a cui ero abituato, sia in termini di soddisfazione dal rapporto, sia nel recupero dopo il medesimo. Difficilmente riesco ad avere più di un rapporto ogni 3g, mentre prima (e non parlo di 10 anni fa, ma di un anno fa) potevo avere - come credo tutti - 3-4 rapporti nello stesso giorno, senza particolari problemi (certo, non per un anno di fila, ma magari per qualche giorno si..).
In ultimo ho notato una marcata dipendenza con lo stress ed il caldo.
Più sono stressato, peggio sta la mia prostata, più fa caldo peggio sta.
Voglio precisare che mi sono attenuto scrupolosamente ai consigli medici, ho una dieta FERREA che ha bandito ogni elemento di fastidio potenziale per la prostata, ho perso i chili di troppo, vado a correre, faccio piscina, bevo 3-4lt di liquidi al giorno, non trattendo l'urina, mi alzo ogni ora dalla scrivania e faccio i km. Evito l'uso dell'auto e quando la prendo ci sto su il meno possibile, uso biancheria intima non stretta, abiti sufficentemente comodi (anche perchè ormai mi va tutto largo, avendo perso 8kg..).
Mangio frutta e verdura in quantità, carne solo quando è necessario (2-3 volte max alla settimana), evito i fritti ed i cibi complicati.
Mangio poco e spesso (tranne in qualche rarissima eccezione) e cerco di defecare al primo sentore di riempimento dell'area.
Ho bandito il caffè (ma ne prendevo solo una tazza al giorno a colazione) e non ho mai fumato in vita mia.
Ho eliminato tutti i cibi che mi davano problemi digestivi, ho fatto lo screening delle intolleranze alimentari e mangio in modo equilibrato tutto quello che non mi da problemi.
Eppure, non si risolve!!!!
Mentre scrivo sento tutto questo tirare/spingere dentro la zona pubica e sono in fase acuta, anche se non ho fatto nulla di quello che potesse causarla e la mia libido sessuale è sottozero.
Mi domando se possa prendere qualche antinfiammatorio o alfabloccante, o semplice integratore (tipo quercitina, non posso mangiare capperi a vita..) che possa attenuare il problema sinchè non sarà eliminata la causa generante.
Io credo tutto sia cominciato per via dell'eccesso cortisonico (a cui il mio fisico non era abituato) che ha fatto insediare qualche batterio nella prostata. Questo già è difficile farlo andare via se uno è un atleta con intestino perfetto, figuriamoci da me che faccio vita prevalentemente sedentaria, stressante e ho un intestino irregolare.
Inoltre la tendenza alle coliche e l'ansia per questa cosa non fa che alimentarla, probabilmente mettendo in tensione tutta l'area.
Mi domando inoltre se non possa valere la pena di fare, oltre all'urinocultura già fatta (due volte, sempre negativa), anche una spermiocultura per eliminare definitivamente il dubbio batterico, una volta trascorsi 15gg dalla fine del trattamento con il bactrim.
Sono ormai passati più di 5 mesi, vorrei quanto meno sapere se sono andato, sino ad ora, nella direzione giusta, verificando un vero miglioramento per più di 24h.. Certi giorni sto meglio, ma la cosa tende a durare sempre troppo poco, e la sfera sessuale è addirittura peggiorata durante e dopo l'ultimo ciclo di bactrim (ma ci sta, ero ridotto ad uno straccio, sia fisicamente che psicologicamente, spero di riprendermi presto).
Vorrei, in ultimo, effettuare l'intervento per l'asportazione della cistifellea, come hanno già fatto nella mia famiglia in casi un po' più gravi del mio.
Di norma non lo farei, ma visto che non si limita solo ad impedirmi di bere qualsiasi alcolico (stavo malissimo già prima della prostatite se bevevo più di un fondo di bicchiere di vino o qualsiasi alcoolico, infatti in questo la prostatite non mi ha fatto nessuna differenza) o a darmi stitichezza e diarrea alternate, ma va ad inficiare la già precaria condizione della mia prostata, mi sembra una scelta più sensata che star male sia di fegato/intestino che di prostata.
Il chirurgo che mi ha visto e che dovrebbe operarmi, che all'inizio mi aveva consigliato di proseguire con gli acidi biliari, alla luce di questa cosa mi ha consigliato di intervenire..
[#1]
Caro lettore ,
la sua sintomatologia complessa, proteiforme e recidivante è simile a quella di molti uomini con un analogo problema infiammatorio a livello prostatico. Segua attentamente le indicazioni del suo urologo. Anche secondo me potrebbe essere utile valutare la necessità di fare una spermiocoltura completa con antibiogramma. Infine per l'intervento alla cistifellea penso che il suo medico di medicina generale possa essere l'elemento determinante per la decisione finale.
Un cordiale saluto
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
www.centromedicocerva.it
la sua sintomatologia complessa, proteiforme e recidivante è simile a quella di molti uomini con un analogo problema infiammatorio a livello prostatico. Segua attentamente le indicazioni del suo urologo. Anche secondo me potrebbe essere utile valutare la necessità di fare una spermiocoltura completa con antibiogramma. Infine per l'intervento alla cistifellea penso che il suo medico di medicina generale possa essere l'elemento determinante per la decisione finale.
Un cordiale saluto
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
www.centromedicocerva.it
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6.2k visite dal 01/08/2008.
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Approfondimento su Prostatite
La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.