Tumore vescica basso grado non infiltrante

Gentilissimi dottori,
mia madre i primi di marzo del 2013 è stata operata per un presunto papilloma vescicale, confermato dall'esame istologico. Il risultato è stato, appunto, un tumore vescicale di basso grado non infiltrante. Il dottore ci ha detto che erano diversi papillomi uno accanto all'altro che formavano come un "cavolfiore", ma ad occhio, ancor prima dell'esame istologico, ci ha rassicurati e la sua "idea" è stata poi confermata dal referto. Qualche ora dopo l'operazione le hanno fatto un unica instillazione che lei ha sopportato benissimo. Da quel giorno, ha fatto una visita ogni 3 mesi, cistoscopia e citologia per il primo anno. Da febbraio il dottore (una persona bravissima e scrupolosissima) ha deciso di rivederla ad agosto, quindi ha fatto passare 6 mesi. Anni prima, circa 3 da quanto accaduto nel 2013, mia madre ha avuto lo stesso problema, un papilloma piccolissimo che un medico tolse direttamente in cistoscopia, definito dal medico (un altro, non quello che la sta seguendo ora) stesso una sciocchezza. A questo non è seguito nulla, per mancanza di direttive da parte di quel medico, e forse di ingenuità da parte di mia madre e noi figli, che all'epoca, eravamo più piccolini e meno esperti. Quella del 2013, quindi, è la prima recidiva. Io mi sento molto agitata, ho paura per il futuro di mia madre, ho paura perchè lei è giovane e, avendo già perso mio padre, temo di perdere anche lei. Ho paura di una progressione. Non ricordo il grado, o meglio, lei ha sempre "nascosto" tutto, ricordo solo le parole del medico leggendo il referto "Bassissimo grado e non infiltrante". Spero in un vostro gentile parere. E...buon lavoro, grazie per quello che fate.
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k 19
Gentile Signora,
le neoformazioni della mucosa delle vie urinarie (urotèlio) anche di basso grado e non invasive hanno comunque una notevole tendenza a riformarsi (circa il 70%) in punti diversi. Questo poiché i fattori di rischio tumorali, che noi conosciamo solo in minima parte, hanno occasione di agire su una superficie molto grande, che va dalla parte interna dei reni, a tutte le vie urinarie, anche se certamente la vescica è la parte più esposta perché il contatto con l'urina dura più a lungo. Questa percentuale di recidiva risente solo in parte delle cure che si possono effettuare, il controllo di gran lunga più efficace è la frequenza delle rivalutazioni endoscopiche, cosa che ci pare sia stata fatta molto coscienziosamente nel caso di sua madre. Non vi sono però presupposti per pensare che le eventuali recidive debbano essere peggiori, questo generalmente non accade, ma quando si presentano devono essere rimosse al più presto. Questo è il motivo sostanziale del controllo assiduo. L'unica cosa di cui ci raccomandiamo è che sua madre smetta di fumare, se mai lo stesse ancora facendo.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
Gentilissimo Dottore,
grazie mille per la Sua risposta.
Mamma è da sempre una fumatrice, purtroppo. Non ha smesso completamente (sarei bugiarda nel dirlo), ma ha diminuito DRASTICAMENTE l'uso delle sigarette. Ci sta provando, ma sono convinta che fino alla fine ce la farà! Ne ha parlato, ovviamente, anche con il dottore che la sta seguendo e lei sta seguendo tutti suoi consigli e direttive... come quello di mangiare anche qualche yogurt in più.
Ovviamente noi figli le stiamo dietro anche se viviamo ( per motivi lavorativi) lontano da lei.
La prossima visita sarà ad agosto. Incrocio le dita e, magari, vi terrò informati. Grazie grazie e grazie ancora.
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k 19
Gentile Signora,
non vorremmo passare per menagrami, ma se sua madre non smette di fumare del tutto ed immediatamente, rischierà di dare in futuro molte preoccupazioni ai suoi figli ...

Saluti
[#4]
Utente
Utente
Capisco perfettamente.
HPV - Human Papilloma Virus

Papillomavirus (HPV): diagnosi, screening, prevenzione e tutto quello che devi sapere sul principale fattore di rischio del tumore del collo dell'utero.

Leggi tutto