Uroflussometria fai da te
Buongiorno,
spiego il mio problema il più brevemente possibile:
da fine 2012 ho riscontrato di avere sgocciolamento post-minzionale, unico sintomo che lamentavo.
Ho aspettato fino a giugno 2013 per parlarne col medico, da lì sono iniziate una serie di analisi e soprattutto è subentrata un'ansia verso il problema eccessiva, tanto che ora non sono più in grado di valutare se e quanto il mio getto d'urina si sia modificato nel tempo, tanta è l'attenzione che presto alla cosa; ancora meno questo è valutabile con l'esame di uroflussometria visto che arrivo ad effettuare l'esame con troppa tensione.
Esami urine/tamponi uretrali sono negativi, la flussometria indica Qmax = 21ml/s e Qmed = 10ml/s (ma ripeto, non li ritengo attendibili), residuo sempre assente, ho effettuato un'uretrografia retrograda e minzionale dalla quale si è visto: "non ostacoli o alterazioni di calibro uretra, non alterazioni pareti aggettanti nel lume vescicale, vuotamento vescicale attivo e completo. Si rileva in fase minzionale incurvamento dell'uretra peniena con breve stenosi funzionale a valle dell'incurvatura."
La mia domanda per voi è:
- so che Qmax e Qmed indicati non sono ottimi, soprattutto per la mia età, ma ripeto non li ritengo attendibili. In particolare
ho voluto più volte valutare con metodo "fai da te" il Qmed (semplicemente con recipiente graduato e cronometro) e ho visto che questo
oscilla intorno ai valori di 14-15 ml/s (valori più alti misurati intorno a 18 e più bassi intorno a 11,5; mai sotto a 11).
La domanda è quindi: questi valori di Qmed si ritengono entro i limiti e posso quindi monitorare con calma il problema negli
anni, cercando magari di combattere la componente psicogena, o solitamente in un giovane con questi parametri si tende ad iniziare
quanto prima una terapia medica?
- in altre parole, in che tempi s'ispessisce la vescica di un giovane che urina con Qmed = 14 ml/s?
Scusate per la lunghezza e grazie per l'attenzione
spiego il mio problema il più brevemente possibile:
da fine 2012 ho riscontrato di avere sgocciolamento post-minzionale, unico sintomo che lamentavo.
Ho aspettato fino a giugno 2013 per parlarne col medico, da lì sono iniziate una serie di analisi e soprattutto è subentrata un'ansia verso il problema eccessiva, tanto che ora non sono più in grado di valutare se e quanto il mio getto d'urina si sia modificato nel tempo, tanta è l'attenzione che presto alla cosa; ancora meno questo è valutabile con l'esame di uroflussometria visto che arrivo ad effettuare l'esame con troppa tensione.
Esami urine/tamponi uretrali sono negativi, la flussometria indica Qmax = 21ml/s e Qmed = 10ml/s (ma ripeto, non li ritengo attendibili), residuo sempre assente, ho effettuato un'uretrografia retrograda e minzionale dalla quale si è visto: "non ostacoli o alterazioni di calibro uretra, non alterazioni pareti aggettanti nel lume vescicale, vuotamento vescicale attivo e completo. Si rileva in fase minzionale incurvamento dell'uretra peniena con breve stenosi funzionale a valle dell'incurvatura."
La mia domanda per voi è:
- so che Qmax e Qmed indicati non sono ottimi, soprattutto per la mia età, ma ripeto non li ritengo attendibili. In particolare
ho voluto più volte valutare con metodo "fai da te" il Qmed (semplicemente con recipiente graduato e cronometro) e ho visto che questo
oscilla intorno ai valori di 14-15 ml/s (valori più alti misurati intorno a 18 e più bassi intorno a 11,5; mai sotto a 11).
La domanda è quindi: questi valori di Qmed si ritengono entro i limiti e posso quindi monitorare con calma il problema negli
anni, cercando magari di combattere la componente psicogena, o solitamente in un giovane con questi parametri si tende ad iniziare
quanto prima una terapia medica?
- in altre parole, in che tempi s'ispessisce la vescica di un giovane che urina con Qmed = 14 ml/s?
Scusate per la lunghezza e grazie per l'attenzione
[#1]
Gentile Giovanotto,
lei per caso studia ingegneria? Ci scusi l'impertinenza, ma l'esperienza ci ha insegnato a catalogare in questa professione chi si desidera a tutti costi i problemi entro termini numerici! Il suo desiderio di valutare sperimentalmente è encomiabile, ma in medicina i numeri non dicono tutto e sempre vanno interpretati alla luce di altri fattori e soprattutto dall'attenta valutazione dei suoi eventuali disturbi e dei risultati della visita diretta. A voler essere molto rigorosi, il flusso urinario non diminuisce solo in presenza di un ostacolo, ma anche di una riduzione della contrazione della vescica. La sola flussometria non è in grado di discernere questa differenza. Abbiamo comunque l'impressione che nel suo caso ci si stia arrovellando su alterazioni tutto sommato modeste, che potrebbero essere definitivamente chiarite completando le indagini con una endoscopia delle basse vie urinarie (uretro-cistoscopia). Solo a giudizio del nostro Collega che la segue direttamente e dopo aver effettuato l'endoscopia, si potrebbe ancora eseguire una indagine urodinamica (studio pressione/flusso). Abbiamo però la vaga impressione che questi accertamenti non farebbero che confermare una situazione di relativa normalità. Non tutti uriniamo allo stesso modo, come scroscianti fontane!
Saluti
lei per caso studia ingegneria? Ci scusi l'impertinenza, ma l'esperienza ci ha insegnato a catalogare in questa professione chi si desidera a tutti costi i problemi entro termini numerici! Il suo desiderio di valutare sperimentalmente è encomiabile, ma in medicina i numeri non dicono tutto e sempre vanno interpretati alla luce di altri fattori e soprattutto dall'attenta valutazione dei suoi eventuali disturbi e dei risultati della visita diretta. A voler essere molto rigorosi, il flusso urinario non diminuisce solo in presenza di un ostacolo, ma anche di una riduzione della contrazione della vescica. La sola flussometria non è in grado di discernere questa differenza. Abbiamo comunque l'impressione che nel suo caso ci si stia arrovellando su alterazioni tutto sommato modeste, che potrebbero essere definitivamente chiarite completando le indagini con una endoscopia delle basse vie urinarie (uretro-cistoscopia). Solo a giudizio del nostro Collega che la segue direttamente e dopo aver effettuato l'endoscopia, si potrebbe ancora eseguire una indagine urodinamica (studio pressione/flusso). Abbiamo però la vaga impressione che questi accertamenti non farebbero che confermare una situazione di relativa normalità. Non tutti uriniamo allo stesso modo, come scroscianti fontane!
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Ex utente
Innanzitutto grazie per la risposta,
capisco bene che l'iter per formulare una diagnosi esatta ha tutta una sua logica. I miei dubbi e le mie premure nascono dal fatto che mi trovo a dover prendere delle decisioni per studio/lavoro che mi porterebbero nel prossimo futuro inevitabilmente a trascurare la questione. (periodi all'estero,ecc..)
La mia premura riguardava quindi il fatto che far trascorrere degli anni, in assenza di nuovi sintomi ovviamente, senza andare a fondo nella questione potesse portarmi poi problemi diversi e maggiori.
Cercavo quindi solo una vostra impressione rispetto ai dati riferiti, chiaramente non mi aspetto sentenze e diagnosi certe.
Cordiali saluti
capisco bene che l'iter per formulare una diagnosi esatta ha tutta una sua logica. I miei dubbi e le mie premure nascono dal fatto che mi trovo a dover prendere delle decisioni per studio/lavoro che mi porterebbero nel prossimo futuro inevitabilmente a trascurare la questione. (periodi all'estero,ecc..)
La mia premura riguardava quindi il fatto che far trascorrere degli anni, in assenza di nuovi sintomi ovviamente, senza andare a fondo nella questione potesse portarmi poi problemi diversi e maggiori.
Cercavo quindi solo una vostra impressione rispetto ai dati riferiti, chiaramente non mi aspetto sentenze e diagnosi certe.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 24.1k visite dal 04/07/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.