Gocciolamento post-minzione, probabile stenosi...
Buonasera.
Ho 25 anni e ho un problema che mi porto dietro da diverso tempo, potrei dire almeno da 5-6 anni se non di più (orientativamente da quando ho effettuato la circoncisione, ma forse anche da prima).
Praticamente dopo aver urinato ho un gocciolamento post-minzionale abbastanza fastidioso, che a volte si "limita" a qualche goccia per qualche decina di secondi, e altre volte continua, qualche goccina alla volta in modo irregolare anche per diversi minuti, per un totale che comunque si limita sempre a una quantità di urina molto modesta (bagno un po' lo slip interno e nulla più).
La cosa avviene regolarmente anche con il liquido seminale dopo un'eiaculazione, e in queste situazioni il problema con l'urina tende ad acuirsi leggermente.
Ho la cattiva tendenza di essere molto ansioso, piuttosto ipocondriaco e a subire molto la mia auto-suggestione. Nonostante ciò, non ho comunque ravvisato mai dolori intensi a uretra, pube o zone limitrofe, se non qualche raro fastidio o bruciore, e qualche doloretto sporadico alla prostata forse dovuto più che altro al fatto che causa lavoro sono comunque sempre seduto.
Mi sono comunque rivolto a un paio di urologi, e ho eseguito alcune analisi del caso:
-Urinocoltura nella norma
-Spermiocoltura nella norma
-Uroflussometria con forma a campana, flusso medio di 20 ml/s e massimo di 31 ml/s
-Esame della prostata in più occasioni con il solo controllo esplorativo dell'urologo nella norma
Preciso che da dopo la circoncisione, il flusso dell'urina è sempre stato più "sottile" e tendente a ruotare sul suo asse durante il percorso, pur rimanendo di direzione dritta. Ultimamente provo anche un po' di fastidio in quanto mi pare di percepire proprio dei residui di urina nell'uretra che avverto muoversi.
Sono consapevole che si potrebbe trattare di una stenosi uretrale visti i diversi problemi, e conosco anche quali sono le vie risolutive di un problema del genere... a mio avviso terribili, e che possibilmente vorrei evitare in ogni modo. Anche l'ultimo urologo che mi ha visitato ha ritenuto probabile l'ostruzione, per cui mi ha consigliato infine una uretrocistografia retrograda con fase minzionale per trovare effettivamente il problema della fase minzionale, ma un po' l'essere scoraggiato per l'ipotetica soluzione del problema (ancora prima di conoscerlo), e un po' il fatto che odio l'idea di un esame del genere mi stanno portando a convincermi di conviverci e basta.
Mi chiedo soltanto: è possibile convivere con un problema del genere senza incappare in peggiori conseguenze future? Potrebbe trattasi di una situazione derivante da altre cause non ancora considerate? Tenderei ad escludere la prostata perchè mi sembra improbabile una prostatite o qualcosa del genere con sintomi così specifici e dilatati nel tempo...
Grazie anticipatamente...
Ho 25 anni e ho un problema che mi porto dietro da diverso tempo, potrei dire almeno da 5-6 anni se non di più (orientativamente da quando ho effettuato la circoncisione, ma forse anche da prima).
Praticamente dopo aver urinato ho un gocciolamento post-minzionale abbastanza fastidioso, che a volte si "limita" a qualche goccia per qualche decina di secondi, e altre volte continua, qualche goccina alla volta in modo irregolare anche per diversi minuti, per un totale che comunque si limita sempre a una quantità di urina molto modesta (bagno un po' lo slip interno e nulla più).
La cosa avviene regolarmente anche con il liquido seminale dopo un'eiaculazione, e in queste situazioni il problema con l'urina tende ad acuirsi leggermente.
Ho la cattiva tendenza di essere molto ansioso, piuttosto ipocondriaco e a subire molto la mia auto-suggestione. Nonostante ciò, non ho comunque ravvisato mai dolori intensi a uretra, pube o zone limitrofe, se non qualche raro fastidio o bruciore, e qualche doloretto sporadico alla prostata forse dovuto più che altro al fatto che causa lavoro sono comunque sempre seduto.
Mi sono comunque rivolto a un paio di urologi, e ho eseguito alcune analisi del caso:
-Urinocoltura nella norma
-Spermiocoltura nella norma
-Uroflussometria con forma a campana, flusso medio di 20 ml/s e massimo di 31 ml/s
-Esame della prostata in più occasioni con il solo controllo esplorativo dell'urologo nella norma
Preciso che da dopo la circoncisione, il flusso dell'urina è sempre stato più "sottile" e tendente a ruotare sul suo asse durante il percorso, pur rimanendo di direzione dritta. Ultimamente provo anche un po' di fastidio in quanto mi pare di percepire proprio dei residui di urina nell'uretra che avverto muoversi.
Sono consapevole che si potrebbe trattare di una stenosi uretrale visti i diversi problemi, e conosco anche quali sono le vie risolutive di un problema del genere... a mio avviso terribili, e che possibilmente vorrei evitare in ogni modo. Anche l'ultimo urologo che mi ha visitato ha ritenuto probabile l'ostruzione, per cui mi ha consigliato infine una uretrocistografia retrograda con fase minzionale per trovare effettivamente il problema della fase minzionale, ma un po' l'essere scoraggiato per l'ipotetica soluzione del problema (ancora prima di conoscerlo), e un po' il fatto che odio l'idea di un esame del genere mi stanno portando a convincermi di conviverci e basta.
Mi chiedo soltanto: è possibile convivere con un problema del genere senza incappare in peggiori conseguenze future? Potrebbe trattasi di una situazione derivante da altre cause non ancora considerate? Tenderei ad escludere la prostata perchè mi sembra improbabile una prostatite o qualcosa del genere con sintomi così specifici e dilatati nel tempo...
Grazie anticipatamente...
[#1]
Gentile Giovanotto,
un flusso massimo di 31 ml/sec esclude categoricamente ogni possibilità di presenza di stenosi significativa. Il gocciolamento potrebbe essere dovuto a fattori riguardanti la conformazione del collo della vescica e del primo tratto dell'uretra. Un certo condizionamento da parte dell'eiaculazione non fa che confermare questa ipotesi. La situazione potrebbe essere chiarita con l'indagine radiologica che lei ha rifiutato a priori. Nel nostro lavoro non ê possibile esprimere giudizi se non in base a dati il più possibile precisi, non solo numerici. Giudicare sulla presunzione non è corretto e neanche opportuno. La invitiamo pertanto a riprendere i contatti con un nostro Collega specialista in urologia per rivalutare la situazione nella sua realtà, individuando un percorso condiviso di ulteriore diagnosi e possibile terapia.
Saluti
un flusso massimo di 31 ml/sec esclude categoricamente ogni possibilità di presenza di stenosi significativa. Il gocciolamento potrebbe essere dovuto a fattori riguardanti la conformazione del collo della vescica e del primo tratto dell'uretra. Un certo condizionamento da parte dell'eiaculazione non fa che confermare questa ipotesi. La situazione potrebbe essere chiarita con l'indagine radiologica che lei ha rifiutato a priori. Nel nostro lavoro non ê possibile esprimere giudizi se non in base a dati il più possibile precisi, non solo numerici. Giudicare sulla presunzione non è corretto e neanche opportuno. La invitiamo pertanto a riprendere i contatti con un nostro Collega specialista in urologia per rivalutare la situazione nella sua realtà, individuando un percorso condiviso di ulteriore diagnosi e possibile terapia.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Ex utente
E un flusso del genere esclude anche problemi come sclerosi del collo vescicale, per esempio? Scusate la domanda magari sciocca, ma l'uroflussometria è un esame dal risultato certo o potrei aver sbagliato qualcosa, magari sforzando la minzione con i muscoli addominali o altro?
E per quanto riguarda la prostata, il fatto che non abbia particolari dolori e che all'esplorazione rettale da parte dell'urologo non sia emersa qualche particolarità può farmi escludere problemi ad essa legati?
L'uretrocistofrafia con fase minzionale mi preoccupa come tutti quegli esami invasivi che mi erano stati definiti solo fastidiosi e invece si sono rivelati a dir poco tremendi (colonscopia bruttissima, gastroscopia terribile, ...) e non vorrei poi che l'esame mi provocasse qualche infiammazione o danno che peggiori una situazione abbastanza pesante (soprattutto a livello emotivo, si ha comunque sempre la brutta sensazione di non essere mai "a posto") ma che per ora è sopportabile (e lo è da anni...)
Scusate ancora l'approccio molto ansioso, purtroppo dovrò lavorare anche sull'aspetto psicologico ed emotivo.
E per quanto riguarda la prostata, il fatto che non abbia particolari dolori e che all'esplorazione rettale da parte dell'urologo non sia emersa qualche particolarità può farmi escludere problemi ad essa legati?
L'uretrocistofrafia con fase minzionale mi preoccupa come tutti quegli esami invasivi che mi erano stati definiti solo fastidiosi e invece si sono rivelati a dir poco tremendi (colonscopia bruttissima, gastroscopia terribile, ...) e non vorrei poi che l'esame mi provocasse qualche infiammazione o danno che peggiori una situazione abbastanza pesante (soprattutto a livello emotivo, si ha comunque sempre la brutta sensazione di non essere mai "a posto") ma che per ora è sopportabile (e lo è da anni...)
Scusate ancora l'approccio molto ansioso, purtroppo dovrò lavorare anche sull'aspetto psicologico ed emotivo.
[#3]
Gentile Giovanotto,
se durante la minzione ci si aiuta "spingendo" ovvero contraemdo i muscoli ed attivando il cosiddetto "torchio" addominale, si va ad alterare la forma del tracciato che da un aspetto grosso modo "a campana" va ad assumere una conformazione irregolare con picchi successivi. Una tortuosità del primo tratto dell'uretra potrebbe non essere tale da causare un significativo ostacolo al flusso, ma sufficiente ad intrappolare un piccolo residuo di urina che se ne esce poi a gocce dopo il termine della minzione. Si tratta solo di un'ipotesi, comunque.
Senz'altro, allenarsi a diluire il carico emotivo delle situazioni le tornerà sempre utile in mote occasioni della sua vita futura, anche non propriamente legate alla sfera sanitaria. Il fatto che alla sua govanissima età lei abbia già dovuto sottoporsi a quelle indagini la dice molto lunga su taluni aspetti del suo carattere.
Saluti
se durante la minzione ci si aiuta "spingendo" ovvero contraemdo i muscoli ed attivando il cosiddetto "torchio" addominale, si va ad alterare la forma del tracciato che da un aspetto grosso modo "a campana" va ad assumere una conformazione irregolare con picchi successivi. Una tortuosità del primo tratto dell'uretra potrebbe non essere tale da causare un significativo ostacolo al flusso, ma sufficiente ad intrappolare un piccolo residuo di urina che se ne esce poi a gocce dopo il termine della minzione. Si tratta solo di un'ipotesi, comunque.
Senz'altro, allenarsi a diluire il carico emotivo delle situazioni le tornerà sempre utile in mote occasioni della sua vita futura, anche non propriamente legate alla sfera sanitaria. Il fatto che alla sua govanissima età lei abbia già dovuto sottoporsi a quelle indagini la dice molto lunga su taluni aspetti del suo carattere.
Saluti
[#4]
Ex utente
Grazie per la risposta dottore.
Il grafico dell'esame è comunque risultato a campana e senza particolari picchi (salvo un leggero zig-zag che ho ritenuto "fisiologico"), sarà il caso di ripetere l'esame stando attendo a non attivare questo "torchio" addominale (che sinceramente non ricorderei se involontariamente, magari preso dall'abitudine, l'ho fatto)?
Le chiedo nuovamente scusa per la domanda molto ingenua, ma per "primo tratto" dell'uretra, intende la parte più vicina alla vescica o la parte penina?
Ma il fatto che anche l'eiaculazione subisca gli stessi ritardi nella fuoriuscita (anzi, siano ben peggiori) indica qualcosa a livello di localizzazione di un'eventuale ostruzione?
Ultimamente mi pare di percepire qualche fastidio al fianco e zona renale, potrebbe trattarsi di qualche problematica associata al problema all'uretra?
Il grafico dell'esame è comunque risultato a campana e senza particolari picchi (salvo un leggero zig-zag che ho ritenuto "fisiologico"), sarà il caso di ripetere l'esame stando attendo a non attivare questo "torchio" addominale (che sinceramente non ricorderei se involontariamente, magari preso dall'abitudine, l'ho fatto)?
Le chiedo nuovamente scusa per la domanda molto ingenua, ma per "primo tratto" dell'uretra, intende la parte più vicina alla vescica o la parte penina?
Ma il fatto che anche l'eiaculazione subisca gli stessi ritardi nella fuoriuscita (anzi, siano ben peggiori) indica qualcosa a livello di localizzazione di un'eventuale ostruzione?
Ultimamente mi pare di percepire qualche fastidio al fianco e zona renale, potrebbe trattarsi di qualche problematica associata al problema all'uretra?
[#5]
Gentile Giovanotto,
l'attivazione del torchio addominale in genere causa evidenti artefatti al grafico della flussometria, se solo alla fine corrispondead una più fisiologica "strizzatina". Non diremmo sia il caso di ripetere l'indagine.
Il primo tratto dell'uretra è ovviamente quello che l'urina percorre per primo.
Se sta bene ad ascoltarsi, è probabile che poco alla volta lei percepisca gradualmente fastidi in tutte le parti del corpo! Solo una buona visita diretta e tanto buon senso da entrambe le parti potranno portare a qualche conclusione. Nel frattempo, cerchi di stare sereno.
Saluti
l'attivazione del torchio addominale in genere causa evidenti artefatti al grafico della flussometria, se solo alla fine corrispondead una più fisiologica "strizzatina". Non diremmo sia il caso di ripetere l'indagine.
Il primo tratto dell'uretra è ovviamente quello che l'urina percorre per primo.
Se sta bene ad ascoltarsi, è probabile che poco alla volta lei percepisca gradualmente fastidi in tutte le parti del corpo! Solo una buona visita diretta e tanto buon senso da entrambe le parti potranno portare a qualche conclusione. Nel frattempo, cerchi di stare sereno.
Saluti
[#6]
Ex utente
La ringrazio molto per la cortesia e celerità delle sue risposte.
Per ora, visto che comunque la natura del problema (qualunque nel dettaglio essa sia) non sembrerebbe risolvibile in modo definitivo, mi limiterò a tenere il disagio e posporre la questione quando, e se mai, le condizioni si aggravassero o risultassero ancor meno sopportabili.
Grazie ancora e una buona serata.
Per ora, visto che comunque la natura del problema (qualunque nel dettaglio essa sia) non sembrerebbe risolvibile in modo definitivo, mi limiterò a tenere il disagio e posporre la questione quando, e se mai, le condizioni si aggravassero o risultassero ancor meno sopportabili.
Grazie ancora e una buona serata.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 6.5k visite dal 04/07/2014.
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