Idronefrosi

Buongiorno dottori, vorrei chiedere se una idronefrosi unilaterale lieve può essere anche causata da un cancro contenuto nell'addome?So che le cause possono essere diverse e non è necessario ribadirmelo ma vorrei gentilmente che qualcuno mi rispondesse appunto alla mia domanda magari specificando anche quali tipi di tumori eventualmente possono causare idronefrosi.Cordiali saluti e ringraziamenti anticipati per la vostra cortese risposta
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k
Gentile Signorina,
non siamo qui per tenere lezioni di anatomia: quanto lei ci chiede ricopre un campo troppo vasto di possibilità per poterne trarre delle conclusioni logiche. Ci racconti piuttosto qualcosa di più su questa dilatazione delle alte vie urinarie, come è stata scoperta, quali disturbi causa e perché c'è il sospetto che vi sia una causa a partenza da un altro organo addominale.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
Buongiorno dottore Piana , non per essere pignoli ma non sono una signorina ma sono bensi quel ragazzo di 24 anni con la Spina Bifida che le ha probabilmente creato un po di stress a maggio con la idronefrosi al rene sx scoperto con una ecografia e confermata con tac addominale senza mdc.Detto questo sono felice che abbia risposto lei al consulto perche sarei interessato a tenerla informata del fatto che ho fatto esami urologici (urodinamica ,cum ) e prelievi ematici e ripetuto la ecografia e tutto sembra essere nella norma quindi visto che sto avendo ancora problemi intestinali (alterazioni dell'alvo , flatulenza ,gonfiore addominale e a volte sangue nelle feci) ho paura di avere una neoplasia intestinale ecco perche mi sono permesso di fare un nuovo consulto.Devo dire che il fastidio al rene non lo avverto spesso se non quando ho vescica piena che comunque svuoto regolarmente con catetere e lo avverto anche quando a volte faccio movimenti bruschi o quando mi sdraio a letto. Cordiali saluti e scusandomi ancora per averla stressata porgo i miei ringraziamenti anticipati per la risposta.
ps per tutto nella norma intendo dire che gli esami che ho deciso di anticipare presentano comunque ovviamente pressioni vescicali elevate ,diverticoli diffusi in vescica ma assenza di reflusso e residuo.
l urologo mi dice di stare tranquillo ma visto che perdo anche peso...diciamo che tranquillo non sono.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k
Gentile Giovanotto,
innanzi tutto ci perdoni la svista. Se il problema resta fondamentalmente sempre lo stesso, è sempre opportuno non aprire un nuovo consulto, ma proseguire sempre lungo il medesimo flusso di contributi. Una dilatazione delle alte vie urinarie si può instaurare in seguito alla compressione esercitata da una neoplasia dell'addome, segnatamente dell'intestino, ma solo in forme molto avanzate che assolutamente non potrebbero che essersi già manifestate altrimenti nel frattempo. Lei fa bene a porre attenzione ai suoi disturbi, ma in tal senso le sue preoccupazioni ci paiono eccessive, né è ovviamente compito dell'urologo approfondire questi aspetti. Senz'altro invece la conferma urodinamica della presenza di una vescica multidiverticolare almalta pressione impone di proseguire con il programma di cateterismi ad intermittenza che immaginiamo le siano stati consigliati.

Saluti
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Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
perfetto la ringrazio se avro ancora dubbi continuo qui anche perche quello lo considero chiuso come consulto distinti saluti
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Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
Buongiorno dottore volevo chiederle una cosa: oltre a proseguire con i cateterismi mi hanno suggerito di continuare con la assunzione di ditropan 3 volte al giorno solo che mi sono accorto che il farmaco mi provoca probabilmente problemi intestinali dal momento che contiene lattosio, quindi volevo chiederle se esiste un farmaco sostitutivo e che sia privo di lattosio al quale sono intollerante?
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k
Gentile Giovanotto,
di intolleranze all'ossibutinina per la presenza di modestissime quantità di lattosio nella compressa davvero non avevamo mai sentito. L'ossibutinina esiste ad esempio anche in cerotto a rilascio prolungato (Kentera) oppure esistono parecchi altri farmaci simili, anch se - ahimè - più costosi. Dovrebbe ovviamente consultarsi con i nostri Colleghi che la stanno seguendo.

Saluti
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Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
Dottore la ringrazio comunque visto che sto sempre peggio vorrei ridurre al minimo il lattosio e valutero se cambiare farmaco anche in base a come si sviluppera la mia situazione gastroenterologica saluti.
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Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
gentile dottore,la contatto nuovamente per cercare di chiarire delle cose e ottenere un suo parere.
Ieri, rileggendo la serie delle sue risposte ai miei quesiti mi sono accorto di aver trascurato alcuni dettagli importanti.
Come le ho detto in passato ,a causa di un intervento chirurgico sono stato allettato 4 mesi ,caratterizzati da febbricola che non superava mai i 38 gradi e che si presentava sempre e solo nelle ore pomeridiane e nei primi due mesi della degenza a letto ,questi ultimi caratterizzati anche da esami delle urine positive ad alcuni batteri e con presenza di sangue . quindi le chiedo è possibile che la febbre sia stata causata dalle infezioni urinarie e che quindi il responsabile di esse ( il ristagno di urina) sia aumentato in una situazione simile tanto da causarmi la idronefrosi? mi viene il dubbio anche perche prima di essere allettato seppur non facevo il cateterismo non avevo fastidi renali.inoltre rileggendo gli altri consulti ci terrei a precisare che la radiologa che mi ha eseguito la tac sospettava che la idronefrosi fosse causata da un carico di acqua eccessivo e prolungato nel corso degli anni (infatti io è da tanti anni che bevo molto) e non come forse ha pensato lei cioe che io avessi bevuto acqua per fare ecografia.quindi le chiedo se anche un carico di acqua eccessivo e prolungato negli anni può causare una dilatazione di questo tipo e se magari questo si puo coniugare col ristagno urinario? le ripeto che ora sembra che le cose siano relativamente buone però credo che molto abbia contribuito il fatto che ho ripreso i cateterismi.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k
Una dilatazione delle alte vie urinarie da carico idrico eccessivo è di tipo "acuto", a rapida insorgenza e regressione, si manifesta perlopiù in modo bilaterale e simmetrico.
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Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
Gentile dottore ,la contatto per chiederle alcune cose in merito al mio problema di idronefrosi e la sua causa di alta pressione vescicale:
viste la elevata pressione vescicale che sicuramente ho , cosa posso fare per ridurle? ( escludendo il cateterismo che gia eseguo e l'utilizzo della tossina botulinica ogni 6 mesi che mi è gia stata proposta ma non volendone diventare schiavo e non essendo risolutiva non rientra nei miei obiettivi) ci sono soluzioni chirurgiche ( escludendo l'ampliamento vescicale che a una mia conoscente con la stessa patologia ha dato continui problemi che io vorrei evitare) o soluzioni farmacologiche per alleviare le pressioni?
Effettuerò comunque agli inizi di settembre un altro esame ecografico dal medico che ha diagnosticato il problema renale ed eventualmente rifarò altri esami per approfondire la questione.
Vorrei inoltre chiederle: è possibile che il problema che ho sia stato in qualche modo aggravato da un problema di pielonefrite acuta che si è venuta a manifestare nel periodo che ho trascorso a letto a causa del problema ortopedico che ho avuto? accusavo febbre,urine maleodoranti ,e sangue nelle urine e avevo avuto per diversi giorni il catetere in ospedale dal momento che non potevo recarmi in bagno.
Ho ben capito che il problema è funzionale e idraulico ma vorrei solo sapere se una pielonefrite può aver comportato un peggioramento e se ci sta il rischio che si sia verificata.cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k
Gentile Giovanotto,
oltre alle possibilità teoriche che lei ha elencato, tutte con le loro indicazioni e controindicazioni, ricordiamo anche l'approccio elettro-fisiologico della neuromodulazione sacrale. Con l'impianto di opportuni stimolatori sulle radici nervose della parte terminale del midollo spinale si può indurre un miglior funzionamento della vescica. Le indicazioni sono comunque molto selettive e vanno poste al termine di un lungo percorso di valutazione di cui si occupano i (pochi) nostri Colleghi addetti ai lavori. La pielonefrite di per sè non dovrebbe avere ripercussioni dirette e stabili sulla situazione "idraulica" del rene e delle vie urinarie.

Saluti
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Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
Gentile dottore , grazie per la veloce risposta e mi scuso per l'orario ma vorrei chiederle altre cose a questo punto: se per ipotesi valutassi quanto da lei annunciatomi (lo stimolatore per il midollo spinale per provare a migliorare la funzionalità vescicale ) è una questione che può essere affrontata ed eseguita gia in Italia in strutture pubbliche o è ancora in fase sperimentale? comporterebbe un intervento chirurgico con sedazione generale? ma soprattutto ha una efficacia potenzialmente definitiva nel tempo e quali controindicazioni potrebbe avere?
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k
Gentile Giovanotto,
la materia della neuromodulazione è molto delicata e specifica, qui non è ovviamente possibile entrare più di tanto nei dettagli, anche perché non ne avremmo certo la competenza. Le possiamo dire che è una pratica tutt'altro che sperimentale, attuata da almeno 15 anni anche in Italia nei maggiori centri pubblici di neuro-urologia. Gli eventuali interventi, che si limitano al posizionamento degli elettrodi sulle radici spinali hanno una invasività limitata. Le ripetiamo, non è una soluzione adatta a tutti i casi, ma comunque da valutare.

Saluti
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Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
Buonasera dottore,volevo chiederle una cosa un pò imbarazzante e che non ha a che fare con l'idronefrosi ma rimaniamo in tema uro-andrologico,volevo chiederle cioe: quali problemi potrei avere in futuro nella vita sessuale? tenendo in considerazione la vescica neurologica ovviamente con le dovute perdite urinarie (non vorrei che si sentisse preso in giro per questa mia improvvisa domanda ma visto che sto conoscendo una ragazza credo sia arrivato il momento di affrontare anche questo argomento) la ringrazio anticipatamente per la risposta informandola comunque che ho parlato con mia madre per quella questione degli elettrodi per migliorare la vescica e lei (mia madre) era effettivamente a conoscenza della situazione ma non è applicabile nel mio caso secondo il neurochirurgo che mi ha seguito fin dalla nascita.Ci tengo a precisare che la mia è un mielomeningocele operato alla nascita che mi permette di camminare pur zoppicando.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k
Gentile Giovanotto,
gli aspetti di cui ci parla hanno tali e tante componenti emotive che non è possibile prevedere a priori come potranno andare le cose. Non resta quindi che seguire la natura ... e vedere cosa succede. In ogni caso è essenziale che la sua partner sia pefettamente a conoscenza in anticipo dei suoi problemi neurologici, che potrebbero condizionare in qualche modo "imprevedibile". Questo per evitare ogni tipo di malinteso.

Saluti
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Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
Gentile dottore la contatto per tenerla aggiornata sul problema mio principale della idronefrosi:infatti da qualche gg avverto fastidio al rene sx (quello con la dilatazione) accompagnato da bruciore vescicale e questa situazione la avverto soprattutto nei giorni nei quali bevo più acqua sarà magari un caso ma è cosi,quello che volevo chiederle è essenzialmente riassumibile in due domande:questa situazione è possibile attribuirla a una presunta infezione urinaria?avverto anche odore sgradevole delle urine,e inoltre vorrei chiederle,tenuto conto che ho forti pressioni vescicali che mi causano il problema renale quanta acqua dovrei bere per non aggravare ancora di più la situazione?vanno bene i 2 litri consigliati normalmente da tutti i medici o dovrei ridurre la quantità?cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k
L'evenienza di una infezione urinaria in una condizione di vescica neurologica ed eseguendo gli autocateterismi è certamente piuttosto probabile. E' ovviamente necessario eseguire un esame delle urine con urocoltura e valutarne gli esiti. ovviamente, più acqua si beve e più aumenta il numero dei cateterismi da effetture. In linea di massima non è mai oportuno scendere sotto il litro e mezzo nella stagione fredda.
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Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
Grazie per la risposta ,prima di concludere il consulto e premesso che a Gennaio farò CUM e urodinamica di controllo vorrei chiederle:vista la causa pressoria della dilatazione modesta al rene è possibile pensare a una sua naturale risoluzione col tempo condizionata a una corretta minzione con i cateterismi in modo da tenere sotto controllo la pressione?So bene che non è possibile prevedere il futuro soprattutto vista la precaria condizione della mia vescica ma volevo solo sapere se è plausibile la naturale risoluzione
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k
Se di una risoluzione completa è difficile parlare, vi sono senz'altro spazi per un notevole miglioramento.
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Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
Gentile dottore speravo di non doverla più disturbare ma mi trovo costretto a contattarla x avere un suo parere:Seguendo il suo suggerimento di riprendere a eseguire i cateterismi in effetti quando li eseguo avverto poco fastidio anzi alcun fastidio al rene e riducendo l'introito di liquidi a circa 1,5 litri sto decisamente meglio,tuttavia ierisera dopo aver effettuato il cateterismo ho notato la presenza di sangue sul catetere e invece oggi pur non notando sangue avverto fastidio in fase di rimozione soprattutto,a cosa potrebbe essere dovuto? Cosa posso fare x alleviare il fastidio?
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k
Si tratta di manifestazioni molto comuni eseguendo gli autocateterismi. Le raccomandiamo di seguire puntualmente le istruzioni che le sono state impartite per la loro esecuzione, non facendo economia di lubrificante.
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Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
Buongiorno dottore,la contatto rifacendomi a questo consulto poichè ora ho problematiche forse collegate.Infatti da mesi sto cercando di eliminare frequenti infezioni urinarie da esch. coli,ma una volta terminata la cura e facendo trascorrere 10 gg dalla fine della cura,quando rifaccio urinocoltura è sempre positiva al solito batterio.Tuttavia sembrava che assumendo neo furadantin,le cose andassero meglio con urina limpida,salvo poi scoprire 8 gg fa di avere perdite di sangue che la notte precedente mi avevano macchiato il pannolino,quando poi vado a urinare col torchio addominale poichè avevo paura ad usare il catetere, urino ancora sangue.A questo punto mi reco al ps dove faccio un emocromo con valori tutti nella norma,una ecografia che evidenzia materiale edematoso in vescica e secondo il medico ho coaguli vescicali e stranamente il rene sx risulta indenne da idronefrosi secondo il medico.A questo punto vengo mandato a casa senza visita urologica poichè le urine in ps non presentavano macchie nella provetta prelevata, con la diagnosi di cistite emorragica e ciproxin da assumere per 6 gg.Agli esordi la cura sembra fare effetto ma da sabato scorso questa ematuria è ricomparsa ancor prima di finire la cura con anche la presenza di coauguli di 2 cm espulsi con le urine e fastidio al fianco sx con lieve bruciore post minzionale alla vescica.Cosa mi consiglia di fare a questo punto?cordiali saluti
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