Prostatite e terapia seguita, dubbi

Salve Dottori,

da dicembre soffro di un leggero fastidio nella zona perineale che col passare del tempo si è accentuato in modo da non poter essere non notato. No disturbi alla minzione o altri particolari sintomi.

Mi sono rivolto ad un urologo che mi ha evidenziato una possibile prostatite. Ho fatto un esame delle urine (+ coltura) ed una spermicoltura, ed è risultato tutto negativo. Il dottore mi ha dato una terapia di 6 giorni di supposte (di cui non ricordo il nome) e di 2 mesi di compresse IPERTROFAN.

Ad un mese e mezzo da inizio terapia posso dire che il fastidio è diminuito ed anche ad una seconda visita il dottore ha constatato, tramite esame manuale, che la prostata fosse meno infiammata.

Però, sebbene diminuito (specialmente nei periodi dove pratico meno masturbazione), il fastidio è ancora presente.

Il dottore mi ha accennato che al termine della terapia, se avessi avuto ancora fastidio, si sarebbe passati agli antibiotici.

Il problema è che non abbiamo iniziato subito con gli antibiotici perchè lui vorrebe che io facessi anche uno spermiogramma, perchè sospetta che io abbia un piccolo varicocele al testicolo dx e per lo spermiogramma non bisogna assumere antibiotici per almeno un mese.

Siccome per ora a me interessa risolvere il problema prostatite e, tramite anche la confrerma dello stesso medico, lo spermiogramma è totalmente scorrelato ad essa, se dovessi sentire ancora fastidio posso aspettarmi che mi prescriva gli antibiotici o che insista per farmi fare questo spermiogramma?

Sebbene io senta il fastidio da qualche mese, premendo il dito in una certa zona del perineo sento una specie di bruciore da anni... può questo significare che io soffro di prostatite da anni e che ultimamente si stia acutizzando?

E un'ultima domanda di carattere meno "medico". Durante le visite il dottore mi ha inspezionato manualmente premendomi in vari punti e chiedendomi dove mi faceva male. Alla seconda visita però ha fatto una cosa strana: mi ha continuato a premere la prostata dicendo qualcosa sulle linee di "la spremiamo così facciamo uscire un pò di schifezzina).

A parte avermi fatto abbastanza male, li per li mi è sembrato come voler spremere un brufolo per far uscire il pus. Ma a ripensarci mi è sembrata abbastanza strana come cosa, che utilità medica può aver avuto quel gesto?

grazie per l'attenzione


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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettore,

difficile da questa postazione, con le informazioni un pò confuse che ci invia, giudicare le indagini e le terapie indicatele dal suo urologo.

Se dubbi in proposito si può sempre risentire il suo medico di fiducia ed eventualmente sentire un'altra campana.

Nel frattempo, se poi desidera avere altre notizie più dettagliate su tali problematiche urologiche ed andrologiche a livello della ghiandola prostatica, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche gl’articoli, pubblicati sempre sul nostro sito, visibili agl'indirizzi:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1784-prostatiti-croniche-attuali-considerazioni-diagnostiche-e-terapeutiche.html

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/200-le-malattie-della-prostata-stili-di-vita-prevenzione-e-nuove-indagini-diagnostiche.html,

https://www.medicitalia.it/salute/urologia/7-prostata.html .

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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Utente
Utente
Gentile Dott. Beretta

provo a riassumere il mio post precedente in modo da farlo apparire meno confuso e con domande più mirate:

ho un fastidio perineale da mesi e sono andato da un urologo, non ho altri sintomi.

Urologo mi ha prescritto esami urine, urinocultura, spermicoltura: risultati tutti negativi.

sto seguendo una terapia di "ipertrofan", al termine della quale, se il fastidio non sarà terminato, dovrò ricontattare il dottore.

Devo aspettarmi, nel caso, una terapia di antibiotici o altri tipi di esami?

grazie e saluti.

p.s: non ho letto gli articoli perchè sono piuttosto ipocondriaco, non vorrei condizionarmi andando a leggere casistiche che non sono la mia e spaventarmi inutilmente
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettore,

se indagini colturali negative, è corretto non assumere antibiotici e corretta può essere anche considerata la strategia terapeutica indicatale; generalmente, se questa terapia non dovesse funzionare, il suo urologo sicuramente le farà ripetere le indagini colturali e, se positive, si dovrà scegliere una strategia terapeutica con gli antibiotici che generalmente vengono indicati dal relativo antibiogramma allegato alla coltura fatta.

Ancora un cordiale saluto.
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