Febbre post intervento giunto pielo ureterale
Buongiorno,
mia mamma 67 anni è stata operata in data 12 giugno u.s. di plastica del giunto pielo uretrale e asportazione di un calcolo che da anni era presente senza darle però mai problemi.
L'intervento è stato fatto in laparoscopia con inserimento di catetere uretale che dovra' rimuovere tra 1 mese.
Mentre era ricoverata in ospedale in 3 giornata è comparsa la febbre, le hanno somministrato antibiotici (augmentin) e dopo 3 giorni dato che andava tutto bene l'hanno mandata a casa dicendole di proseguire gli antibiotici a casa. Il problema è questo finendo gli antibiotici dopo 3 giorni ha iniziato ad avere febbre alta con brividi. Abbiamo parlato con il chirurgo che l'ha operata e dice di prendere antibiotico keraflox 600. Secondo voi perché questa febbre? Può dipendere dal catetere interno? Vi ringrazio anticipatamente per le risposte.
mia mamma 67 anni è stata operata in data 12 giugno u.s. di plastica del giunto pielo uretrale e asportazione di un calcolo che da anni era presente senza darle però mai problemi.
L'intervento è stato fatto in laparoscopia con inserimento di catetere uretale che dovra' rimuovere tra 1 mese.
Mentre era ricoverata in ospedale in 3 giornata è comparsa la febbre, le hanno somministrato antibiotici (augmentin) e dopo 3 giorni dato che andava tutto bene l'hanno mandata a casa dicendole di proseguire gli antibiotici a casa. Il problema è questo finendo gli antibiotici dopo 3 giorni ha iniziato ad avere febbre alta con brividi. Abbiamo parlato con il chirurgo che l'ha operata e dice di prendere antibiotico keraflox 600. Secondo voi perché questa febbre? Può dipendere dal catetere interno? Vi ringrazio anticipatamente per le risposte.
[#1]
Gentile Signora,
l'endoprotesi ureterale (o stent, o doppio j) che viene sempre inserita dopo questo tipo di interventi facilita ovviamente il deflusso dell urine dal rene, ma - anche se in minima parte - provoca il reflusso di urine vescicali quando durante la minzione la pressione aumenta all'interno della vescica stessa. In una donna di 67 anni è abbastanza comune che in vescica vi sia presenza di batteri per una serie di motivi (es. funzione intestinale non buona con flora microbica alterata, selezione di batteri resistenti come effetto dlela precedente terapia antibotica). Il rene è molto sensibile alla presenza di batteri e risponde in modo repentino con la comparsa di febbre. A questo punto si impongono alcuni provvedimenti:
- la raccolta di un campione di urine per urocoltura;
- l'inizio immediato di una terapia antibiotica diversa, anche se forzatamente su basi empiriche;
- l'esecuzione di una ecografia dell'addome per valutare che non sussitano altre complicazioni (poco verosimili).
In questo percorso sua madre dovrà essere ovviamente seguita dal centro urologico preso il quale è stata operata.
Saluti
l'endoprotesi ureterale (o stent, o doppio j) che viene sempre inserita dopo questo tipo di interventi facilita ovviamente il deflusso dell urine dal rene, ma - anche se in minima parte - provoca il reflusso di urine vescicali quando durante la minzione la pressione aumenta all'interno della vescica stessa. In una donna di 67 anni è abbastanza comune che in vescica vi sia presenza di batteri per una serie di motivi (es. funzione intestinale non buona con flora microbica alterata, selezione di batteri resistenti come effetto dlela precedente terapia antibotica). Il rene è molto sensibile alla presenza di batteri e risponde in modo repentino con la comparsa di febbre. A questo punto si impongono alcuni provvedimenti:
- la raccolta di un campione di urine per urocoltura;
- l'inizio immediato di una terapia antibiotica diversa, anche se forzatamente su basi empiriche;
- l'esecuzione di una ecografia dell'addome per valutare che non sussitano altre complicazioni (poco verosimili).
In questo percorso sua madre dovrà essere ovviamente seguita dal centro urologico preso il quale è stata operata.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Grazie per la sua tempestiva risposta!!!!!il campione per urincoltura è già stato prelevato ieri quando ci siamo recati al centro dove aveva eseguito l'intervento. Nel frattempo
le hanno detto di iniziare keraflox. Il keraflox è diverso dall'augmentin ? Potrebbe andare bene? In effetti da quando ha iniziato a prenderlo (1 compressa al giorno da venerdi) la febbre non è sparita del tutto ma è scesa! Grazie ancora
le hanno detto di iniziare keraflox. Il keraflox è diverso dall'augmentin ? Potrebbe andare bene? In effetti da quando ha iniziato a prenderlo (1 compressa al giorno da venerdi) la febbre non è sparita del tutto ma è scesa! Grazie ancora
[#3]
Gentile Signora,
la prulifloxacina (Keraflox ed altri) è un antibiotico del gruppo dei chinolonici, noto per essere particolarmente attivi sui batteri coinvolti nelle infezioni delle vie urinarie. Teoricamente potrebbe essere più efficace della comune associazione amoxicillina-clavulanico (Augmentin ed altri) anche se la presenza di taluni effetti collaterali lo fa considerare un antibiotico di secondo livello. L'efficacia si manifesta comunque "sul campo" e nel frattempo si renderà disponibile l'esito dell'urocoltura, sul quale si potrà fare quche considerazione più appropriata. Raccomandiamo che insieme all'antibiotico vengano somministrati fermenti lattici, probiotici, yoghurt e quant'altro possa essere utile a rendere la funzione intestinale la più regolare possibile. Da valutare comunque l'esecuzione anche di una ecografia di controllo.
Saluti
la prulifloxacina (Keraflox ed altri) è un antibiotico del gruppo dei chinolonici, noto per essere particolarmente attivi sui batteri coinvolti nelle infezioni delle vie urinarie. Teoricamente potrebbe essere più efficace della comune associazione amoxicillina-clavulanico (Augmentin ed altri) anche se la presenza di taluni effetti collaterali lo fa considerare un antibiotico di secondo livello. L'efficacia si manifesta comunque "sul campo" e nel frattempo si renderà disponibile l'esito dell'urocoltura, sul quale si potrà fare quche considerazione più appropriata. Raccomandiamo che insieme all'antibiotico vengano somministrati fermenti lattici, probiotici, yoghurt e quant'altro possa essere utile a rendere la funzione intestinale la più regolare possibile. Da valutare comunque l'esecuzione anche di una ecografia di controllo.
Saluti
[#7]
Utente
Buonasera, aggiorno la situazione di mia madre: la urincoltura è negativa e l'antibiotico sembra averfatto effetto visto che da ieri non ha pipiù la febbre. La domanda è se la urincoltura è negativa allora l'infezione non è nel reflusso. Che cosa potrebbe essere allora ? Non abbiamo ancora fatto ecografia visto che urologo dice di vedere come reagirà una volta che smetterà l'antibiotico. Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 9.1k visite dal 29/06/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Reflusso gastroesofageo
Il reflusso gastroesofageo è la risalita di materiale acido dallo stomaco all'esofago: sintomi, cause, terapie, complicanze e quando bisogna operare.