Calcolo al rene sx - qualche informazione

Buongiorno. Sono un ragazzo di 21 un anni, che ha subito un'operazione all'uretere sinistro circa 1 anno e mezzo fa per via di un megauretere congenito. Questa malformazione ha portato nel corso degli anni alla formazione di un calcolo nel rene sinistro di circa 2 cm di diametro. Dopo l'operazione, per non mettere troppo carico al rene, mi hanno consigliato di non fare nulla per il calcolo, e lasciarlo così tenendolo sotto controllo.
Così ho fatto, solo che circa 4 giorni fa ho iniziato a sentire il fianco sinistro un po' strano, con qualche dolorino che non spariva. 2 giorni fa ho iniziato ad avere urine rosse e un po' di dolore nel fianco sinistro durante la minzione, quindi sono andato al pronto soccorso, dove nel reparto di urologia dell'ospedale mi hanno fatto un'ecografia in cui il medico ha visto che quel calcolo si era ridotto abbastanza da muoversi per l'uretere. Dato che non avevo febbre, vomiti, brividi o quant'altro mi ha prescritto una terapia da seguire per provare ad espellerlo normalmente, e una lastra da fare che farò nei prossimi giorni.

Ora, ho qualche domanda che non mi è venuto in mente di fare durante la visita, e visto che contattare nuovamente il medico può essere una cosa lunga, mi rivolgo a voi.

1) L'urologo mi ha detto di prendere 3 pastiglie di CalcoMev Plus al giorno, e me ne ha dato una buona quantità per parecchi giorni. Però nel referto che mi ha rilasciato, non nomina queste pastiglie ma dice di prendere 3 cucchiai di della soluzione Schoum forte al giorno. Sono due cose equivalenti? Mi consigliate di usare questa soluzione al posto delle pastiglie, o magari insieme alle pastiglie?

2) Le urine, che prima erano rosse, si sono schiarite da ieri. Stamattina mi son svegliato con una forte voglia di urinare, e così ho fatto. Dopo poco tempo però ho iniziato a sentire nuovamente lo stimolo, e quando ho urinato di nuovo ho sentito un certo bruciore nel pene. Poco dopo è tornata la voglia di urinare.
Il medico mi aveva avvertito che quando il calcolo avrebbe raggiunto la vescica avrei sentito una forte voglia di urinare. Presumo quindi che il calcolo sta procedendo senza problemi, ma è arrivato già nella vescica o semplicemente "ci mette molto" ad attraversare la parte finale dell'uretere? Se non è ancora arrivato nella vescica, appena arriverà la volta dopo che proverò ad urinare sarà il momento di espellerlo, oppure può rimanere nella vesciva per un po' prima di "decidersi" ad essere espulso?

3) Riguardo il bruciore, il medico non mi aveva avvertito di quello, però leggendo un po' sulla rete ho visto che è un sintomo normale. Confermate nel mio caso?

4) Sapevo che quando si ha un calcolo, è buona cosa bere molto. L'urologo però non mi aveva "ordinato" di bere molta acqua, dicendo che era a mia discrezione (molta acqua voleva dire un movimento del calcolo più rapido, però maggiore dolore; il contrario per poca acqua). Visto che sembra che il calcolo stia per raggiungere la destinazione, consigliate di bere molta acqua o continuo con quello che stavo facendo (una via di mezzo, non troppa ma neanche troppo poca)?

5) Vista la situazione, consigliate di uscire di casa, oppure c'è il rischio di doverlo espellere da un momento all'altro?

Grazie per le risposte!
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Gentile Giovanotto,
parecchie cose non quadrano molto in quanto lei ci riferisce. In particolare pensiamo lei ci riferisca della dimensioni errate del calcolo, poiché un "ospite" di 2 cm materialmente non può impegnarsi in n uretere normale. Parlandoci lei di una precedente condizione di megauretere le cose potrebebro stare in un altro modo, sarebbe pertanto indispensabile sapere qualcosa di più sull'intervento subìto e sulle attuali condizioni delle alte vie urinarie di sinistra. In ogni caso, è impensabile che un calcolo di 2 cm possa essere espulso spontaneamente.
Posto che le dimensioni non siano corrette, quindi molto inferiori (diciamo non più di 6-7 mm) cerchiamo di rispondere alla sue domande:
1) il citrato di potassio (Calco-MEV ed altri) può influire marginalmente sulla formazione di calcoli contenenti calcio ed acido urico, ma è poco verosimile attendersi una qualche efficacia su calcoli già formati; la soluzione Schoum è un assai generico "rilassante" delle vie urinarie, ha quindi un ruolo del tutto palliativo;
2) e 3) il punto più ristretto di tutto l'uretere è appunto lo sbocco in vescica, quando il calcolo vi si impegna i disturbi cambiano e si manifestano appunto dolori bassi, bruciori ad urinare, stimolo frequente, quasi continuo (tenèsmo); questi disturbi, spesso scambiati con "cistite" sono invece ben conosciuti dall'urologo che li riconosce come il segno della possibile presenza di un calcolo "in transito", peraltro non è assolutamente precisabile se e quando il calcolo si decida realmente a cadere in vescica;
4) non è mai il flusso dell'urina che spinge da dietro a facilitare l'espulsione di un calcolo, quanto piuttosto la compiacenza delle pareti dell'uretere, anzi, un eccesso di carico può appesantire il rene e causare inutili coliche; pertanto le sconsigliamo di bere molto in questa fase, dovrà impegnarsi molto a farlo più avanti, quando l'ospite avrà tolto l'incomodo;
5) come le abbiamo già detto, è assolutamente imprevedibile che cosa possa succedere, pertanto, se non ha gravi disturbi, le diremmo di fare la sua vita, senza strapazzarsi e prendere il tutto con un po' di fatalismo.
Le consigliamo la lettura di questo nostro articolo, dove viene definito il nostro comportamento in situazioni simili alla sua.

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1194-coliche-renali-trattare-i-sintomi-o-risolvere-il-problema.html

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la rapida risposta.

Le dimensioni del calcolo che dicevo sono quelle che erano state individuate quando mi avevano notato inizialmente la presenza dell'uretere malformato, circa un anno e mezzo fa (cito dal referto dell'urografia che avevo fatto: "Omolateralmente si conferma la presenza di calcificazione moriforme di circa 2 cm nell'asse maggiore, sita in un calice del gruppo inferiore"). Durante l'ultima ecografia che ho fatto, il 24 giugno dello scorso anno, il calcolo era stato identificato come grande 17 mm (cito dal referto: "Presenza a sn nel calice inferiore calcolo di mm 17").

Come dicevo però, pare che il calcolo in questo arco di tempo si sia ridotto in modo naturale (o così ha detto l'urologo che mi ha visitato l'altro giorno), abbastanza da iniziare la transizione dal rene all'uretere. Come scritto nel Suo articolo, in cui sono incappato e ho letto prima di scrivere qua, essendo un calcolo piuttosto grande è rimasto tutto il tempo nel rene, causandomi, fino a pochi giorni fa, pochi disagi.

Quindi probabilmente le dimensioni adesso saranno come quelle da lei indicate (purtroppo non ho pensato di chiederlo sul momento all'urologo che mi ha visitato 2 giorni fa, e nel referto non è stato scritto), altrimenti non credo che mi avesse detto di provare a espellerlo naturalmente.


Per chiarimenti sulla mia storia clinica precedente, l'intervento a cui mi sono sottoposto è stato una ureteroctomia segmentaria ureterocistoneostomia sec. Gregoire.

Riguardo le condizioni delle vie urinarie, tutto quello che ho è il referto dell'ultima scintigrafia che ho fatto, a circa 3 mesi di distanza dall'intervento. Riporto qua cosa scrissero (scrivo solo riguardante la zona interessata, quella di sinistra):

"Immagine renale sinistra in sede, ingrandita e di morfologia pressochè conservata con disomogenea captazione del radiofarmaco.
In fase di eliminazione marcati segni di stasi calico-pielica a sinistra.
Tracciato nefrografico sinistro caratterizzato da un lento e progressivo accumulo.
Il valore del filtrato glomerulare calcolato col metodo di Gates è risultato pari a 95.06 ml/min.
La ripartizione percentuale della funzione globale è risultata pari al 58,67% per il rene sinistro e 41,33% per il rene dx.

Test alla furosemide: dopo somministrazione e.v. di furosemide (0.5 mg/kg di peso corporeo) buona risposta del rene sinistro allo stimolo farmacologico.

CONCLUSIONI: rene sinsitro normofunzionante con marcati segni di ostacolato drenaggio calico-pielico e risposta al test diuretico di tipo non ostrutivo."


Riguardo il Calco-MEV e la soluzione Schoum, da quanto ho capito quindi la terapia a base di Calco-MEV serve a poco nella mia fase attuale? Mi consiglia di recuperare la soluzione Schoum forte in modo da favorire il movimento del calcolo?

La ringrazio nuovamente per le risposte. Rispetto a stamattina, lo stimolo frequente si è calmato, così come il bruciore durante la minzione (anche se non del tutto), quindi pare che il calcolo non abbia ancora voglia di uscire.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Gentile Giovanotto,
a nostro parere, la situazione merita di essere chiarita al più presto in modo inequivocabile con l'esecuzione di una TAC dell'addome senza mezzo di contrasto per chiarire dimensioni e posizione di questo calcolo dai caratteri e dal comportamento quantomeno misterioso. Da una anastomosi uretero-vescicale secondo Gregoire, quindi con tecnica anti-reflusso, è davvero molto difficile che passi alcunché oltre l'urina, tantomeno una concrezione che all'ultimo controllo disponibile è stata giudicata di 17 mm. È pur vero che la misurazione dei calcoli effettuata con l'ecografia non è perfetta, ma la sproporzione resta sostanziale. Su tutto questo la soluzione Schoum può avere un ruolo realisticamente piuttosto marginale.

Saluti
[#4]
Utente
Utente
Mi sembra però strano che l'urologo non mi abbia detto niente al riguardo, anche quando gli ho detto dell'operazione... Con un'ecografia non si è in grado di vedere quanto è largo il canale dell'uretere, o meglio, se il calcolo è effettivamente in grado di passarci?

L'urologo mi aveva poi detto di fare una lastra nei giorni seguenti; si è in grado di vedere qualcosa di rilevante da quella?

In ogni caso, nei prossimi giorni cercherò di prenotare un'altra visita nel reparto di urologia, come mi avevano detto, in modo da chiarire un po' meglio la situazione e i controlli da fare (come la TAC).

La ringrazio nuovamente per le risposte!
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Gentile Giovanotto,
a distanza ed in base a quanto lei ci riferisce, può forse esserci sfuggito qualche dettaglio, ancora non ci convincono le dimensioni di questo calcolo, perché nessuno potrebbe ragionevolmente ipotizzare l'espulsione spontanea di un sassolino di 17 mm! . Sta di fatto che la sua situazione complessa per la malformazione precedente e gli esiti dell'intervento rende indispensabile ottenere delle informazioni in modo completo ed inequivocabile, possibilmente anche in tempi brevi. L'ecografia definisce discretamente i reni ed il loro contenuto, ma non ci può dire quasi nulla riguardo all'uretere. La radiografia può far individuare il calcolo, se contiene calcio, ma nulla più. La TAC dell'addome senza mezzo di contrasto è senz'altro oggi l'indagine più completa ed adeguata.

Saluti
[#6]
Utente
Utente
Come le dicevo, la dimensione del calcolo pare non essere più quella, in quanto a detta dell'urologo che mi ha visitato l'altro giorno si è ridotto (non so di quanto). In ogni caso ho provato a chiamare poco fa per prenotare una ulteriore visita nel reparto di urologia, e l'unico spazio libero è il 17 ottobre... non oso immaginare quanto bisogni aspettare per una TAC...

Sinceramente trovo abbastanza ridicolo il fatto che per essere visitati uno debba aspettare di star male e andare al pronto soccorso...
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Gentile Giovanotto,
non possiamo credere che dalle sue parti non sia possibile eseguire una visita urologica per altre vie. La ipotetica riduzione del volume del calcolo ci lascia comunque molto perplessi.

Saluti