Terapia farmacologica dell'eiaculazione precoce

Salve.
Vi scrivo per avere un Vostro parere sulla terapia farmacologica che mi è stata prescritta per la cura dell'eiaculazione precoce.
Premessa: presento tale disturbo sin dai primi rapporti sessuali. Con l'età il problema sembra persistere, ma solo in determinate situazioni: rapporti con nuove partner o rapporti in ambienti particolari. Di contro, c'è da dire che nei periodi in cui ho avuto una partner per periodi più lunghi, nella maggioranza dei rapporti lei riusciva a raggiungere l'orgasmo prima di me. Il problema però si presentava sempre nel momento in cui si avevano rapporti in posti diversi dal solito.
Le prestazioni avute nell'ultimo periodo (al momento non ho una partner fissa) mi hanno convinto a richiedere il consulto di un urologo. E qui iniziano i miei dubbi.
Ho fatto la visita oggi, questa è durata 5 minuti, in cui mi è stato solo chiesto da quanto tempo il problema si presenta, con che frequenza e in che situazioni...stop. Non mi sono stati prescritti esami, nè fatte ulteriori domande. Mi è subito stata prescritta una cura farmacologica, dicendomi che questa al 90% avrebbe risolto definitivamente il problema: Sereupin 20 mg, i compressa al mattino per 4 mesi.
Sentendo che si trattava di un antidepressivo, sinceramente sono rimasto un po' perplesso dal fatto che dovessi assumerlo per 4 mesi, tanto da chiedergli se assumere un simile farmaco per così tanto tempo avesse potuto crearmi dei problemi. Mi è stata data risposta negativa.
Essendo che permangono in me molti dubbi e sulle modalità della visita e sulla cura, vorrei gentilmente chiedere il Vostro parere.
Ringraziandovi anticipatamente porgo i miei saluti.
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Dr. Mauro Seveso Urologo 1.2k 60
Gentile Utente
il problema dell'eiaculazione precoce da Lei descritto sembra correlarsi con situazione per Lei emotivamente particolari ( nuove partner, situazioni ambientali diverse) . Se ci trovassimo di fronte ad una problematica organica il problema si manifesterebbe sempre in ogni occasione e in quel caso sarebbe stato consigliabile eseguire degli approfondimenti diagnostici. A questo punto immagino che il collega che ha valutato la sua situazione si sia rivolto ad abbassare il livello di ansia che Lei evidentemente percepisce durante i rapporti provocandole il disturbo eiaculatorio
Cordiali saluti

Dott. Mauro Seveso
Responsabile Unità Operativa di Urologia
Istituto Clinico Città Studi , Milano

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Utente
Utente
Grazie pe la risposta.
Ritiene dunque che la terapia sia valida e non troppo pesante e prolungata? Potrebbe risolvere definitivamente il problema?
Grazie.
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