Problemi ad urinare
Salve a tutti,
Spero possiate aiutarmi a risolvere il mio problema che mi sta facendo sentire un invalido.
Sono un uomo di 40 anni, che è stato operato di ependimoma del filum terminale due settimane fa. Dopo l'operazione ho dovuto stare fermo a letto per 5 giorni, durante i quali ho tenuto il catetere ininterrottamente. Premetto che prima dell'operazione mi era stata diagnosticata la prostatite.
Dopo aver tolto il catetere ho notato che non riuscivo ad urinare, tra l'altro la prostata mi bruciava e si era gonfiata. La terapia usata è stata antibiotico con iniezioni di gentylin e gocce Sabal a base di Serenoa (questo perché non riesco ad ingoiare le compresse per una mia fobia personale). Purtroppo, a distanza di due settimane, ancora mi devo sforzare con il bacino altrimenti l'urina non esce. Sembra che la prostata sia intorpidita e anche il pene, quando lo tocco, soprattutto dopo lo sforzo per la minzione, sembra semi addormentato/intorpidito. Sofortunatamente, ho problemi anche a defecare. Pare che il tipo di intervento da mee subito, crei qualche problema agli sfinteri che non riescono ad evacuare le feci, al punto tale che devo intervenire con le dita.
Riguardo alla prostata, è possibile che il catetere tenuto per così tanto tempo, abbia in qualche modo stordito o traumatizzato la prostata? Servono delle cure o degli esercizi di rieducazione alla minzione?
Spero possiate aiutarmi.
Grazie a tutti.
Spero possiate aiutarmi a risolvere il mio problema che mi sta facendo sentire un invalido.
Sono un uomo di 40 anni, che è stato operato di ependimoma del filum terminale due settimane fa. Dopo l'operazione ho dovuto stare fermo a letto per 5 giorni, durante i quali ho tenuto il catetere ininterrottamente. Premetto che prima dell'operazione mi era stata diagnosticata la prostatite.
Dopo aver tolto il catetere ho notato che non riuscivo ad urinare, tra l'altro la prostata mi bruciava e si era gonfiata. La terapia usata è stata antibiotico con iniezioni di gentylin e gocce Sabal a base di Serenoa (questo perché non riesco ad ingoiare le compresse per una mia fobia personale). Purtroppo, a distanza di due settimane, ancora mi devo sforzare con il bacino altrimenti l'urina non esce. Sembra che la prostata sia intorpidita e anche il pene, quando lo tocco, soprattutto dopo lo sforzo per la minzione, sembra semi addormentato/intorpidito. Sofortunatamente, ho problemi anche a defecare. Pare che il tipo di intervento da mee subito, crei qualche problema agli sfinteri che non riescono ad evacuare le feci, al punto tale che devo intervenire con le dita.
Riguardo alla prostata, è possibile che il catetere tenuto per così tanto tempo, abbia in qualche modo stordito o traumatizzato la prostata? Servono delle cure o degli esercizi di rieducazione alla minzione?
Spero possiate aiutarmi.
Grazie a tutti.
[#1]
Gentile Signore,
i suoi sintomi sono funzionali e di evidente derivazione neurologica, secondari all'intervento neurochirurgico appena subito. Non vi è nessuna ragione verosimile da ascrivere al catetere precedentemente inserito o ad una fantomatica "infiammazione" della prostata. La situazione va valutata con molta sollecitudine da un nostro Collega, meglio se con note competenze neuro-urologiche, ovvero pratico nella gestione di questo tipo di problemi. La invitiamo a segnalare la cosa al più presto ai neurochirurghi che la seguono, perché crtamente le sapranno indicare a chi rivolgersi. Le raccomandiamo di non temporeggiare, la situazione potrebbe stabilizzarsi spontaneamente, ma potrebbe anche necessitare di provvedimenti urologici tesi ad evitare complicazioni.
Saluti
i suoi sintomi sono funzionali e di evidente derivazione neurologica, secondari all'intervento neurochirurgico appena subito. Non vi è nessuna ragione verosimile da ascrivere al catetere precedentemente inserito o ad una fantomatica "infiammazione" della prostata. La situazione va valutata con molta sollecitudine da un nostro Collega, meglio se con note competenze neuro-urologiche, ovvero pratico nella gestione di questo tipo di problemi. La invitiamo a segnalare la cosa al più presto ai neurochirurghi che la seguono, perché crtamente le sapranno indicare a chi rivolgersi. Le raccomandiamo di non temporeggiare, la situazione potrebbe stabilizzarsi spontaneamente, ma potrebbe anche necessitare di provvedimenti urologici tesi ad evitare complicazioni.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Gentile dott. Piana,
La ringrazio per la sollecite risposta. I neurochirurghi mi hanno detto di effettuare una visita urologica e comunque di aspettare la riparazione biologica perché tali sintomi sono normali in un intervento come il mio.
La mia paura è che il catetere possa aver fatto qualche danno e provocato una stenosi uretrale, anche perché percepisco bruciore all'interno del pene, soprattutto alla base e vado spessissimo in bagno. Se bevo molta acqua il flusso aumenta. ma devo sempre spingere per iniziare la minzione. Non mi brucia quando urino e non c'è traccia di sangue, ma spesso mi brucia all'interno del pene e vado in bagno anche ogni 5/10 min. Più acqua bevo, più aumento il flusso e il bisogno. Spesso il bisogno di urinare non corrisponde alla minzione che è spesso minima.
La ringrazio per la sollecite risposta. I neurochirurghi mi hanno detto di effettuare una visita urologica e comunque di aspettare la riparazione biologica perché tali sintomi sono normali in un intervento come il mio.
La mia paura è che il catetere possa aver fatto qualche danno e provocato una stenosi uretrale, anche perché percepisco bruciore all'interno del pene, soprattutto alla base e vado spessissimo in bagno. Se bevo molta acqua il flusso aumenta. ma devo sempre spingere per iniziare la minzione. Non mi brucia quando urino e non c'è traccia di sangue, ma spesso mi brucia all'interno del pene e vado in bagno anche ogni 5/10 min. Più acqua bevo, più aumento il flusso e il bisogno. Spesso il bisogno di urinare non corrisponde alla minzione che è spesso minima.
[#3]
Gentile Signore,
come le abbiamo detto, è poco verosimie che il problema stia nel cateterismo, mentre assai più probabile che ci sia una carenza di contrazione della vescica su base neurologica, cosa piuttosto frequente negli esiti di interventi neurochirurgici sul midollo spinale. Ancora una volta, le raccomandiamo di farsi valutare appena possibile.
Saluti
come le abbiamo detto, è poco verosimie che il problema stia nel cateterismo, mentre assai più probabile che ci sia una carenza di contrazione della vescica su base neurologica, cosa piuttosto frequente negli esiti di interventi neurochirurgici sul midollo spinale. Ancora una volta, le raccomandiamo di farsi valutare appena possibile.
Saluti
[#5]
Gentile Signore, noi non possiamo fornire indicazioni dirette su singoli professionisti o centri di cura. Come le abbiamo detto, la cosa più opportuna è informarsi presso i neurochirurghi che l'hanno operata, poiché certamente loro hanno delle frequenti relazioni con questo tipo di specialisti. In linea di massima i neuro-urologi lavorano nei centri dove vengono assistiti i pazienti con traumi del midollo spinale, le cosiddette Unità Spinali Integrate.
Saluti
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.7k visite dal 27/05/2014.
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