Situazione post prostatectomia
Chiedo informazioni riguardo mio padre, 64 anni, senza alcun problema a livello sintomi se non l'esame del sangue con PSA elevato (5.7 totale, 0.81 libero, 16.08 rapporto) all'inizio dell'estate scorsa.
Non so' per quale motivo, ma poi non e' mai piu' stato chiesto di ricontrollare il PSA.
A Settembre invece e' stata fatta una prima biopsia, su 16 aghi, quindici risultavano con "focolai di prostatite cronica" (che secondo me poteva anche spiegare il PSA) e uno di ASAP.
Quindi esame ripetuto a Dicembre. Questa volta nessuna prostatite cronica ma sui 16 aghi:
Due con adenocarcinoma gleason score 6, uno interessante il 30%, l'altro il 10.
Altri tre con microfocolaio di adenocarcinoma <1mm (immagino troppo piccolo per essere gradato?)
Nonostante questo quadro non sia eccessivamente pessimo a mio padre e' stato comunque consigliato di fare l'operazione, e cosi' e' stato. Un mese fa esatto.
Ora il referto pure non e' proprio incoraggiante:
materiale inviato- A prostatectomia radicale con vesciculectomia B Frammento collo vescicale
A - Adenocarcinoma Gleason score 3+4 interessante entrambi i lobi (nessuna menzione su grandezza).
Infiltrazione perineurale presente.
Estensione extraprostatica di tipo focale.
Margine chirurgico libero.
Apice indenne.
Base indenne.
Vescichette seminali e margine di resezione sui dotti deferenti indenni.
B - tessuto indenne da lesioni
In pratica la cosa piu' preoccupante, a quanto leggo in giro, riguarda l'estensione extraprostatica che aumenta il rischio di ricaduta. Anche se non riesco a capire dove e' stato localizzato. Nel referto non e' scritto altro.
Sempre a quanto leggo, il margine chirurgico sarrebbe potuto essere piu' preoccupante se confermato interessato, rispetto all'estensione extraprostatica. Quindi solo in quel caso (di margine interessato) sarebbe indicata la RT? E il fatto che sia "focale" e' migliore di altre possibilita'. Ma margini e estensione non tendono a riguardare la stessa cosa?
In ogni caso il dottore ha consigliato di confrontarsi con l'urologo riguardo possibile radioterapia adiuvante, a causa del fatto che ci sono cellule in giro potenzialmente pericolose.
Immagino la prima cosa che verra detta e' di misurare il PSA, dato che oggi e' passato un mese dall'intervento.
Quindi, qual'e' effettivamente la situazione? Ha senso la RT in questo caso se il PSA fosse inferiore al margine 0.2?
Mio padre ha tolto il catetere una decina di giorni dopo l'operazione, ma sia durante che dopo ha sofferto dolori molto forti riguardo la vescica. Ora la situazione pare milgiorata e non sente quel tipo di dolore, ma mi domando se la RT potesse essere molto dannosa se fatta troppo presto.
In questo scenario ci sono ancora buone speranze di completa guarigione, oppure quell'estensione extraprostatica rende molto piu' probabile ricadute (specialmente se non si interviene con RT)?
Non so' per quale motivo, ma poi non e' mai piu' stato chiesto di ricontrollare il PSA.
A Settembre invece e' stata fatta una prima biopsia, su 16 aghi, quindici risultavano con "focolai di prostatite cronica" (che secondo me poteva anche spiegare il PSA) e uno di ASAP.
Quindi esame ripetuto a Dicembre. Questa volta nessuna prostatite cronica ma sui 16 aghi:
Due con adenocarcinoma gleason score 6, uno interessante il 30%, l'altro il 10.
Altri tre con microfocolaio di adenocarcinoma <1mm (immagino troppo piccolo per essere gradato?)
Nonostante questo quadro non sia eccessivamente pessimo a mio padre e' stato comunque consigliato di fare l'operazione, e cosi' e' stato. Un mese fa esatto.
Ora il referto pure non e' proprio incoraggiante:
materiale inviato- A prostatectomia radicale con vesciculectomia B Frammento collo vescicale
A - Adenocarcinoma Gleason score 3+4 interessante entrambi i lobi (nessuna menzione su grandezza).
Infiltrazione perineurale presente.
Estensione extraprostatica di tipo focale.
Margine chirurgico libero.
Apice indenne.
Base indenne.
Vescichette seminali e margine di resezione sui dotti deferenti indenni.
B - tessuto indenne da lesioni
In pratica la cosa piu' preoccupante, a quanto leggo in giro, riguarda l'estensione extraprostatica che aumenta il rischio di ricaduta. Anche se non riesco a capire dove e' stato localizzato. Nel referto non e' scritto altro.
Sempre a quanto leggo, il margine chirurgico sarrebbe potuto essere piu' preoccupante se confermato interessato, rispetto all'estensione extraprostatica. Quindi solo in quel caso (di margine interessato) sarebbe indicata la RT? E il fatto che sia "focale" e' migliore di altre possibilita'. Ma margini e estensione non tendono a riguardare la stessa cosa?
In ogni caso il dottore ha consigliato di confrontarsi con l'urologo riguardo possibile radioterapia adiuvante, a causa del fatto che ci sono cellule in giro potenzialmente pericolose.
Immagino la prima cosa che verra detta e' di misurare il PSA, dato che oggi e' passato un mese dall'intervento.
Quindi, qual'e' effettivamente la situazione? Ha senso la RT in questo caso se il PSA fosse inferiore al margine 0.2?
Mio padre ha tolto il catetere una decina di giorni dopo l'operazione, ma sia durante che dopo ha sofferto dolori molto forti riguardo la vescica. Ora la situazione pare milgiorata e non sente quel tipo di dolore, ma mi domando se la RT potesse essere molto dannosa se fatta troppo presto.
In questo scenario ci sono ancora buone speranze di completa guarigione, oppure quell'estensione extraprostatica rende molto piu' probabile ricadute (specialmente se non si interviene con RT)?
[#1]
Gentile Signore/a,
ovviamente quello che ha molta importanza sono i margini di resezione chirurgica. Il fatto che siano negativi sta a significare che l'intervento è stato radicale. Non vi sono indicazioni ad una radioterapia immediata, si ragionerà sull'andamento del PSA nei prossimi 6-12 mesi.
Saluti
ovviamente quello che ha molta importanza sono i margini di resezione chirurgica. Il fatto che siano negativi sta a significare che l'intervento è stato radicale. Non vi sono indicazioni ad una radioterapia immediata, si ragionerà sull'andamento del PSA nei prossimi 6-12 mesi.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Ex utente
Grazie per la risposta.
Vorrei chiedere alcune altre delucidazioni.
Lei quindi considera l'estensione extraprostatica di tipo focale insieme all'infiltrazione perineurale non sufficienti per radioterapia adjuvante? Perche' e' quello che il medico ha chiesto di considerare e so' che questo tipo di radioterapia ha senso solo entro 3-4 mesi, massimo 6. E' corretto?
In secondo luogo, il fatto di aver fatto l'esame PSA a inizio Luglio (era 5.1 invece di 5.7, ma cambia poco), la prima biopsia a Settembre, l'altra a fine Dicembre, e poi l'intervento a fine Marzo, e' una procedura normale o siamo stati sfortunati per questa lentezza, che potrebbe aver causato gli ulteriori problemi?
Lei la considera una tempistica normale?
Vorrei chiedere alcune altre delucidazioni.
Lei quindi considera l'estensione extraprostatica di tipo focale insieme all'infiltrazione perineurale non sufficienti per radioterapia adjuvante? Perche' e' quello che il medico ha chiesto di considerare e so' che questo tipo di radioterapia ha senso solo entro 3-4 mesi, massimo 6. E' corretto?
In secondo luogo, il fatto di aver fatto l'esame PSA a inizio Luglio (era 5.1 invece di 5.7, ma cambia poco), la prima biopsia a Settembre, l'altra a fine Dicembre, e poi l'intervento a fine Marzo, e' una procedura normale o siamo stati sfortunati per questa lentezza, che potrebbe aver causato gli ulteriori problemi?
Lei la considera una tempistica normale?
[#3]
Gentile Signore,
un tempo d'attesa di due-tre mesi tra biopsia positiva ed intervento diremmo sia abituale in buona parte delle strutture pubbliche. Considerata la dinamica di questo tipo di tumore, non dovrebbero sussistere differenze sostanziali sull'evoluzione della malattia. Altra cosa è ovviamente la situazione emotiva della persona in attesa di essere operata, ma su questo purtroppo non vi sono realisticamente molte possibilità di agire.
Le indicazioni ad una radioterapia di tipo assolutamente "preventivo" vanno considerate alla luce degli effetti collaterali della radioterapia stessa, che esistono e non sono sottovalutabili. Noi crediamo che la maggioranza degli specialisti attenderebbe quantomeno la valutazione del PSA a tre mesi prima di sciogliere le riserve.
Saluti
un tempo d'attesa di due-tre mesi tra biopsia positiva ed intervento diremmo sia abituale in buona parte delle strutture pubbliche. Considerata la dinamica di questo tipo di tumore, non dovrebbero sussistere differenze sostanziali sull'evoluzione della malattia. Altra cosa è ovviamente la situazione emotiva della persona in attesa di essere operata, ma su questo purtroppo non vi sono realisticamente molte possibilità di agire.
Le indicazioni ad una radioterapia di tipo assolutamente "preventivo" vanno considerate alla luce degli effetti collaterali della radioterapia stessa, che esistono e non sono sottovalutabili. Noi crediamo che la maggioranza degli specialisti attenderebbe quantomeno la valutazione del PSA a tre mesi prima di sciogliere le riserve.
Saluti
[#4]
Ex utente
Il PSA a 35 giorni e' di 0.019
Direi che per il momento si attende, giusto? E' un valore rassicurante oppure e' gia' segno di una differenza rispetto a una guarigione (chiedo solo se sia segnale discordante o meno)?
In secondo luogo il successivo esame PSA va generalmente fatto 3 mesi dopo il primo (quindi un totale di 4 dall'operazione) oppure a 3 mesi dall'operazione stessa (quindi 2 mesi da quello attuale)?
Saro' pignolo, ma neanche tanto.
Direi che per il momento si attende, giusto? E' un valore rassicurante oppure e' gia' segno di una differenza rispetto a una guarigione (chiedo solo se sia segnale discordante o meno)?
In secondo luogo il successivo esame PSA va generalmente fatto 3 mesi dopo il primo (quindi un totale di 4 dall'operazione) oppure a 3 mesi dall'operazione stessa (quindi 2 mesi da quello attuale)?
Saro' pignolo, ma neanche tanto.
[#6]
Ex utente
Sempre per pignoleria...
Che lei sappia, siccome ho visto che sul foglio e' scritto <0.019 quel "<" significa che 0.019 e' semplicemente la soglia minima che riescono a misurare, oppure che e' effettivamente il PSA rilevato e che pero' viene garantito al massimo un "margine di errore verso il basso"?
Cioe', non riesco a capire se quel numero e' qualcosa di rilevato, oppure se e' semplicemente la loro soglia minima standard.
Che lei sappia, siccome ho visto che sul foglio e' scritto <0.019 quel "<" significa che 0.019 e' semplicemente la soglia minima che riescono a misurare, oppure che e' effettivamente il PSA rilevato e che pero' viene garantito al massimo un "margine di errore verso il basso"?
Cioe', non riesco a capire se quel numero e' qualcosa di rilevato, oppure se e' semplicemente la loro soglia minima standard.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.3k visite dal 29/04/2014.
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