Calcolo ureterale tratto superiore zona l3/l4

Salve,
una settimana fa al pronto soccorso mi hanno diagnosticato, per via di coliche molto forti, un calcolo ureterale nel tratto superiore sinistro, zona L3/L4. Non mi hanno dato la misura ma dicono che è piccolo e dovrebbe andare via da solo. La terapia è consistita in Spasmex 2xdì e Ciproxim 500 mg 2xdì. Toradol al bisogno. Inoltre soluzione Shoum 3 cuchiai al dì. Da una settimana non succede nulla. Le coliche non sono insopportabili, però quando mi muovo molto arrivano delle fitte a volte davanti altre dietro in corrispondenza del rene sinisto. L'urina è normale. Bevo almeno 2 L di acqua al giorno. Ma non sento che sia sceso il calcolo. La visita ambulatoriale però è fissata per la prossima settimana e sono un pò stanco di aspettare e soprattutto continuare con la terapia che mi crea degli effetti collaterali allo stomaco. La temperatura è sempre tra i 37° e 37,5°. Quindi non ho febbre alta. Secondo voi la situazione può risolversi da sola o al amssimo con ESWL?
Grazie anticipatamente.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Gentile Signore,
conoscere le dimensioni del calcolo è di essenziale importanza. "Piccolo" vuol dire ovviamente tutto e nulla. Diciamo che in linea di massima un calcolo inferiore ai 5 mm dovrebbe progredire con maggiore facilità e minori disturbi. Al di sopra di questa misura, le difficoltà aumentano progressivamente in proporzione.
Le consigliamo innanzi tutto la lettura di questo nostro articolo, nel quale queste situazioni vengono discusse in modo approfondito:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1194-coliche-renali-trattare-i-sintomi-o-risolvere-il-problema.html

Come potrà leggere, le indicazioni sul da farsi dipendono sostanzialmente dall'entità e dalla frequenza dei disturbi. Se questi sono tollerabili, è lecito attendere, eventualmente associando una idonea terapia che faciliti la progerssione del calcolo. Se invece i disturbi sono intensi e, soprattutto, dopo 10-15 giorni al massimo non si rileva una significativa progressione del calcolo (ovviamente controllando con radiografia ed ecografia), si pongono indicazioni ad una risoluzione operativa. Questa comporta l'esecuzione di un intervento endoscopico (ureteroscopia operativa) nella quale il calcolo viene raggiunto con idonei strumenti, frammentato con il laser ed asportato. In mani competenti si tratta di un intervento minimamnte invasivo, rapido e soprattutto risolutivo. Nel suo caso, molto sta dunque a che tipo di evoluzione si osserverà nei prossimi giorni, come si è detto, non è ragionevole attendere una espulsione spontanea per più di un mese, in particolare in presenza di disturbi.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
La ringrazio per il parere. Considerato he devo aspettare ancora una settimana per la visita vorrei sapere, visto che non ho ancora contatti con l'urologo prima della suddetta visita, se devo continuare con la terapia di Spasmex e antibiotio anche se non in presenza di febbre.
Ringrazio nuovamente.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Gentile Signore,
la terapia con floroglucina (Spasmex) ha uno scopo esclusivamente antidolorifico, potendo agire solo marginalmente sulla progressione del calcolo. Come avrà letto nel nostro articolo, sono altri i farmaci alla base di una terapia con intento "espulsivo", ma questi le devono essere ovviamente consigliati dallo specialista, posto che ne condivida le indicazioni. Anche l'antibiotico, somministrato per "copertura" in assenza di febbre elevata, non ha evidenti ragioni di essere proseguto oltre una terapia standard di 5-7 giorni, stando ovvviamente a vedere come vanno le cose. In sintesi, queste situazioni di transito di calcoli di media taglia tra rene e vescica necessitano di essere seguite assiduamente e con una certa elasticità, poiché le indicazioni sul da farsi possono mutare di giorno in giorno. ll margine tra poter mantenere una strategia d'attesa ed invece la necessità di un intervento è spesso molto sottile e va praticato con attenzione da uno specialista che abbia molta consuetudine ad affrontare questo tipo di problelmi.

Saluti
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Utente
Utente
Grazie ancora. Approfitto della gentilezza e chiedo una interpretazione dei risultati delle analisi delle urine, in attesa della visita in ospedale della prossima settimana.
Le voci sono tutte "assenti". Tranne per un "PH = 5" e la voce "5-10 leucociti/campo tracce di muco".
Cordiali saluti

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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Gentile Signore,
le urine sono francamente molto acide (pH 5) e questo potrebbe indirizzare ad una composizione del calcolo a base di acido urico. Sapere questo non ha però molta importanza ora. La presenza di globuli bianchi nell'urina è assolutamente normale in questa fase, anche in quantità ben superiori alla tracce presenti nel suo caso.

Saluti
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Utente
Utente
Buongiorno,
Ad un mese dalla prima colica ancora non ho espulso il calcolo. Ieri ho fatto TAC e il calcolo si è mosso ed adesso è vicino la vescica (uretere sinistro). La TAC conferma 5 mm di grandezza. L'urologo ha suggerito terapia farmacologica espulsiva: Omnic 0,4 mg una compressa al giorno e due compresse di Senedan (non si legge bene la prescrizione medica). Ieri dopo l'assunzione di Omnic ho iniziato ad avere coliche fortissime per 8-10 ore di fila, non sono riuscito a calmarle neanche con il Toradol 10-15 gocce ogni 4 ore.
In reparto in ospedale in pratica visitano solo su prenotazione oppure urgenze solo dal pronto soccorso (4 ore di attesa in media). Vorrei sapere se questo farmaco influisce sulle coliche e a che dosaggio posso arrivare di Toradol per avere una qualità della vita più decente.
Ringrazio anticipatamente.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Gentile Signore,
se i dolori sono tali e tanti come ce li descrive, non vi è alcun dubbio che la situazione non sia assolutamente più gestibile in modo "conservativo", ma lei debba essere sottoposto al più presto ad un intervento endoscopico per la rimozione del calcolo. Non pare più il caso di dare fiducia ad una terpia "espulsiva" peraltro corretta, ma comunque non in grado di risolvere una penosa situazione in tempi ragionevoli. Nel frattempo, l'antidolorifico di scelta è senz'altro quello di cui ci dice, somministrato per via sub-linguale o per iniezone intramuscolare. Non vi sono limiti massimi, in caso di persistente dolore violento, d'ogni modo due-tre somministrazioni al giorno dovrebbero rendere vivibile l'attesa di una soluzione finalmente definitiva.

Saluti
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Utente
Utente
Grazie per il consulto. Credo che i medici abbiano optato per la terapia espulsiva perché il calcolo si muove e alla prima radiografia era a metà dell'uretere, oggi è vicino la vescica. Forse occorrerebbe fare altre considerazioni legate alle politiche di budget degli ospedali pubblici, ma queste sono mie riflessioni. Sono al terzo giorno di terapia ma non ho visto nulla di espulso. Ma le coliche per ora non ci sono. Vorrei chiedere cosa dicono le statistiche sulla terapia espulsiva adottata nel mio caso per calcoli di 5 mm uretere.
Poi vorrei sapere se la terapia ESWL sia efficace prima di intervenire con l'endoscopia. E infine vorrei sapere come si svolge dettagliatamente un intervento ESWL e intervento endoscopia.
Grazie ancora per l'aiuto.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Gentile Signore,
noi riteniamo che sia assolutamente da privilegiare la qualità di vita, pertanto non ci pare corretto condannare la persona a dolorose coliche ripetute compiacendosi che il calcolo si stia muovendo, ovviamente senza alcuna certezza che possa poi essere veramente espulso in tempi ragionevoli. Sarebbe discutibile mascherare dietro questo atteggiamento attendista l'impossibilità di eseguire un intervento endoscopico per mancanza di strumenti o competenze tecniche, piuttosto sarebbe il caso di inviare la persona ad un centro che si occupi specificatamente del trattamento della calcolosi. La cosiddetta "terapia espulsiva" è sempre e comunque un tentativo empirico, che deve dimostrare la sua efficacia entro un tempo ragionevole di 2-3 settimane ed a patto che nel frattempo non si ripetano coliche violente o si manifestino altre complicazioni, come la febbre. Le dimensioni del calcolo hanno un'importanza relativa, non è raro che si debbano comunque effettuare degli interventi per calcoli di 3-4 mm, mentre è davvero eccezionale che vengano espulsi spontaneamente calcoli superiori ai 7-8 mm. Oggigiorno è ormai accertato che l'applicazione delle onde d'urto (ESWL) su calcoli dell'uretere ha una probabilità di successo troppo bassa per poter essere accettabile, inoltre è tecnicamente molto difficoltosa in un lungo tratto dell'uretere intermedio che è mascherato dalle ossa del bacino. L'intervento endoscopico (ureteroscopia operativa, con frammentazione laser del calcolo) è oggi in mani esperte un intervento sicuro, rapido e con percentuali di successo che sfiorano il 100%. L'intervento viene perlopiù eseguito in anestesia parziale ed in ospedalizzazione diurna.

Saluti
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Utente
Utente
Buona sera,
La terapia a base di Omnic al decimo giorno forse funziona. Ho la sensazione che il calcolo sia in vescica a causa di un bruciore in corrispondenza del tratto finale della vescica e della sensazione continua di urinare anche in assenza di liquidi. Chiedo un consiglio su come espellere il più velocemente possibile e nella maniera più indolore il calcolo di 5 mm.
Ringrazio anticipatamente
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Gentile Signore,
i sintomi che ci descrive sono tipici per la presenza del calcolo nel tratto terminale,dell'uretere, in particolare quello che noi definiamo "tenèsmo", ovvero lo stimolo continuo ad urinare anche a vescica vuota. Se il calcolo cadrà in vescica questa sensazione sarà destinata a scomparire quasi istantaneamente. Nella gran parte dei casi il calcolo caduto in vescica sarà espulso alla minzione successiva, poiché l'uretra ha un diametro quasi triplo rispetto all'uretere. Quando questo accadrà però purtroppo non possiamo saperlo, lo sbocco in vescica è di fatto il punto più stretto di tutto il percorso.Buona parte dei piccoli calcoli che devono comunque essere risolti operativamente è appunto fermo in questo punto ed alla visione endoscopica ci si rende conto che le condizioni locali non avrebbero permesso il passaggio in alcun modo. Quanto sia lecito attendere, dipende molto dall'entità del disturbo, d'ogni modo in caso di sintomi persistenti, anche se non molto intensi, non è consigliabile attendere più di 2-3 settimane. Quello che consigliamo realisticamente ai nostri pazienti che intendono sottoporsi ad un eventuale intervento in struttura pubblica è di provvedere a farsi inserire in una lista d'attesa, ovviamente per risparmiare tempo se un eventuale intervento dovesse rendersi necessario. Se il calcolo venisse espulso nel frattempo, tanto meglio.

Saluti
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Utente
Utente
Grazie ancora per la risposta. Il calcolo purtroppo ancora non è stato espulso. Ho smesso la terapia farmacologica come suggerito dall'urologo del'ospedale, che mi ha consigliato, inoltre, di prenotare visita controllo (ce l'ho tra una settimana), bere 2 litri di acqua al giorno, aspettare il parto controllando le urine. Non ho particolari sintomi se non ogni tanto un senso di pesantezza in vescica. Vorrei chiedere se in questo periodo è sconsigliabile o meno avere rapporti sessuali.
Saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Gentile Signore,
tra una settimana sarà dunque saggio effettuare un chiaro punto sella situazione. Per i rapporti sessuali non vi sono indicazioni particolari, a meno che si manifesti qualche disturbo particolare.

Saluti
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Utente
Utente
Buona sera,
Oggi pomeriggio finalmente visita di controllo. Dalla ecografia non si vede nulla in vescica. Non ci sono state più coliche e dal controllo delle urine non mi pare che sia uscito il calcolo. Il medico dice che è possibile che non me ne sia accorto. Se il calcolo fosse in vescica sentirei dei disturbi di pesantezza; se fosse ancora nell'uretere dovrei avere un pò di febbre o comunque dei dolori. Lui prescrive una tac senza mezzo di contrasto per capire se c'è ancora e nel caso positivo intevenire con l'endoscopia dato che gli ultrasuoni non possono essere applicati per via dell'inutilità dell'ecografia.
Vorrei sapere se è possibile un quadro asintomatico di questo tipo pur avendo ancora il calcolo.
Grazia ancora per la disponibilità
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Certo, anzi è una cosa che accade piuttosto sovente e costituisce un cruccio per chi si occupa prevalentemente di calcolosi delle vie urinarie. Concordiamo pienamente con le indicazioni che le sono state impartite.