Alfa litico, cistoscopia rigida o flessibile?
Gentili Medici
I miei disturbi urinari, essenzialmente sensazione di incompleto svuotamento vescicale e gocciolamento terminale mi hanno spinto a tornare dall'urologo dal quale mi ero già recato in passato per vari episodi di congestione prostatica.
Lo specialista ha rilevato una"prostata un pò duretta" e sulla base anche dei miei mi ha prescritto alfuzosina 10 mg.sintomi
Non ho alcuna difficoltà ad iniziare la minzione e non ho bruciori( qualche volta solo li ho avvertiti proprio in corrispondenza del meato uretrale ma mai lungo il pene e mai durante la minzione ) ma faccio una fatica enorme a terminare la minzione visto il prolungato gocciolamento e solitamente quando sto per uscire dal bagno sento la necessità di espellere l'urina rimasta in vescica e infatti urino di nuovo(poco) ma poi non avverto più lo stimolo , non ho mai urgenze urinarie tra una minzione e l'altra e pur bevendo circa 1,5 litri d'acqua al giorno urino 4-5 volte.
Assumo l'alfalitico da 15 giorni e non noto significative variazioni nel senso che resta quel fastidioso problema nella parte terminale della minzione e la necessità di urinare di nuovo poco dopo, il flusso è buono ma anche prima lo era.
Forse ora riesco a svuotare meglio la vescica quando quest'ultima è molto piena; prima di assumere il farmaco se mi alzavo al mattino con la vescica molto piena, urinare diventava faticoso e il flusso era debole ora pare vada meglio.
Vista la mia incapacità di urinare in uno studio medico l'urologo ritiene necessario effettuare un' uretrocistoscopia.
Premetto che sono un tipo molto emotivo e pur sopportando bene il dolore sono un pò spaventato dai possibili rischi di questa procedura diagnostica ma sono altrettanto deciso a risolvere questo insopportabile problema che mi sta rovinando la vita.
Sulla base di ciò volevo chiedervi:
L'uso di uno strumento flessibile oltre a rendere la procedura più tollerabile è anche più sicuro rispetto a quello rigido seppur sottile?Cioè il rischio di far danni è minore con uno strumento flessibile?Ho fiducia nei medici ma purtroppo nessuna procedura chirurgica o diagnostica invasiva è esente da rischi.
Che cosa si può dire in merito allo scarso effetto dell'alfalitico? L'azione miorilassante di questa classe di farmaci è in grado anche di migliorare i disturbi urinari causati da una stenosi uretrale oppure proprio quest'ultima eventualità potrebbe spiegare l'inefficacia del farmaco?
Visto che prostata e vescica sono bersaglio del farmaco, la mia sintomatologia potrebbe anche far pensare ad una stenosi uretrale? In questo caso visto che non avverto nessun ostacolo al flusso è lecito escludere che sia collocata nell'uretra peniena e invece molto probabilmente vicino alla vescica?
Devo anche riportare che l'eiaculazione,nonostante avvenga di solito per masturbazione e in media ogni 48 ore è abbondante quanto prima,perchè?
L'alfuzosina è molto selettiva,agisce più sulla prostata che non sul collo vescicale oppure c'è già una sclerosi?
I miei disturbi urinari, essenzialmente sensazione di incompleto svuotamento vescicale e gocciolamento terminale mi hanno spinto a tornare dall'urologo dal quale mi ero già recato in passato per vari episodi di congestione prostatica.
Lo specialista ha rilevato una"prostata un pò duretta" e sulla base anche dei miei mi ha prescritto alfuzosina 10 mg.sintomi
Non ho alcuna difficoltà ad iniziare la minzione e non ho bruciori( qualche volta solo li ho avvertiti proprio in corrispondenza del meato uretrale ma mai lungo il pene e mai durante la minzione ) ma faccio una fatica enorme a terminare la minzione visto il prolungato gocciolamento e solitamente quando sto per uscire dal bagno sento la necessità di espellere l'urina rimasta in vescica e infatti urino di nuovo(poco) ma poi non avverto più lo stimolo , non ho mai urgenze urinarie tra una minzione e l'altra e pur bevendo circa 1,5 litri d'acqua al giorno urino 4-5 volte.
Assumo l'alfalitico da 15 giorni e non noto significative variazioni nel senso che resta quel fastidioso problema nella parte terminale della minzione e la necessità di urinare di nuovo poco dopo, il flusso è buono ma anche prima lo era.
Forse ora riesco a svuotare meglio la vescica quando quest'ultima è molto piena; prima di assumere il farmaco se mi alzavo al mattino con la vescica molto piena, urinare diventava faticoso e il flusso era debole ora pare vada meglio.
Vista la mia incapacità di urinare in uno studio medico l'urologo ritiene necessario effettuare un' uretrocistoscopia.
Premetto che sono un tipo molto emotivo e pur sopportando bene il dolore sono un pò spaventato dai possibili rischi di questa procedura diagnostica ma sono altrettanto deciso a risolvere questo insopportabile problema che mi sta rovinando la vita.
Sulla base di ciò volevo chiedervi:
L'uso di uno strumento flessibile oltre a rendere la procedura più tollerabile è anche più sicuro rispetto a quello rigido seppur sottile?Cioè il rischio di far danni è minore con uno strumento flessibile?Ho fiducia nei medici ma purtroppo nessuna procedura chirurgica o diagnostica invasiva è esente da rischi.
Che cosa si può dire in merito allo scarso effetto dell'alfalitico? L'azione miorilassante di questa classe di farmaci è in grado anche di migliorare i disturbi urinari causati da una stenosi uretrale oppure proprio quest'ultima eventualità potrebbe spiegare l'inefficacia del farmaco?
Visto che prostata e vescica sono bersaglio del farmaco, la mia sintomatologia potrebbe anche far pensare ad una stenosi uretrale? In questo caso visto che non avverto nessun ostacolo al flusso è lecito escludere che sia collocata nell'uretra peniena e invece molto probabilmente vicino alla vescica?
Devo anche riportare che l'eiaculazione,nonostante avvenga di solito per masturbazione e in media ogni 48 ore è abbondante quanto prima,perchè?
L'alfuzosina è molto selettiva,agisce più sulla prostata che non sul collo vescicale oppure c'è già una sclerosi?
[#1]
Gentile Signore,
ci chiediamo perché lei non abbia proseguito la articolata discussione già avviata con il nostro Collega. Avviare una ulteriore rischiesta inerente lo stesso problema, a poche settimane di distanza, contravviene alle regole di questo sito.
Tutti gli urologi non proprio di prima nomina si sono abituati ad eseguire la cistoscopia con lo strumento rigido, rendendola sopportabile anche con la sola anestesia da contatto ed un po' di delicatezza nella gran parte dei casi. Lo strumento flessibile rende la procedura ancora più tollerabile, ma per l'operatore la visione non è la stessa, pertanto in taluni casi la precisione diagnostica non è sovrapponibile. Diciamo comunque che nel suo caso la strumentazione flessibile costituirebbe una alternativa accettabile.
L'efficacia degli alfa-litici è molto variabile, d'altronde come quella di pressoché tutti i farmaci, per fattori soggettivi talora non completamente individuabili. La stenosi dell'uretra dovrebbe indurre una riduzione del getto costante e sempre uguale, non variabile a seconda delle condizioni. L'endoscopia servirà appunto a chiarire in via definitiva.
Saluti
ci chiediamo perché lei non abbia proseguito la articolata discussione già avviata con il nostro Collega. Avviare una ulteriore rischiesta inerente lo stesso problema, a poche settimane di distanza, contravviene alle regole di questo sito.
Tutti gli urologi non proprio di prima nomina si sono abituati ad eseguire la cistoscopia con lo strumento rigido, rendendola sopportabile anche con la sola anestesia da contatto ed un po' di delicatezza nella gran parte dei casi. Lo strumento flessibile rende la procedura ancora più tollerabile, ma per l'operatore la visione non è la stessa, pertanto in taluni casi la precisione diagnostica non è sovrapponibile. Diciamo comunque che nel suo caso la strumentazione flessibile costituirebbe una alternativa accettabile.
L'efficacia degli alfa-litici è molto variabile, d'altronde come quella di pressoché tutti i farmaci, per fattori soggettivi talora non completamente individuabili. La stenosi dell'uretra dovrebbe indurre una riduzione del getto costante e sempre uguale, non variabile a seconda delle condizioni. L'endoscopia servirà appunto a chiarire in via definitiva.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Ex utente
Egregio Dottor Piana
La ringrazio per la risposta e per la sua disponibilità. Non ho proseguito la discussione con il Dottor Cavallini perchè pensavo ,evidentemente erroneamente, che dopo un pò il medico non ricevesse più la notifiche e che quindi non avrebbe risposto, mi scuso per questo.
Non vorrei mettere il carro davanti ai buoi ,come dite spesso voi medici giustamente ma vale la pena fare qualche considerazione in merito ad un eventuale intervento chirurgico vista anche la mia giovane età.
Che cosa succede se lo strumento dovesse incontrare una stenosi uretrale?Nella stessa sede si procederebbe con un'uretrotomia per poi continuare l'esame al fine di valutare anche il collo vescicale oppure bisognerebbe sospendere l'esame e programmare un intervento? Glielo chiedo perchè lo specialista mi ha detto che potrei farla nel suo studio ma sarebbe possibile anche fare un'uretrotomia in uno studio?La procedura chirurgica non è molto diversa dall'esame diagnostico a quanto pare quindi non ci dovrebbero essere problemi.Occorrono infermieri?
Ho letto inoltre tra i vari consulti che un medico , il dottor Masala, ritiene fondamentale che il paziente riesca a trovare un equilibrio farmacologico perchè spesso l'intervento al collo vescicale non è affatto risolutivo e in ogni caso il miglioramento non è prevedibile e questo indipendentemente dalla bravura dello specialista.
Capisce bene che a 30 anni correre non solo il rischio di diventare sterile, per non parlare poi dell'orgasmo secco..e addirittura continuare a "buttare il sangue" potrebbe avere dei risvolti psicologici devastanti.
L'esame endoscopico è fondamentale e lo farò quanto prima ma vale la pena provare con l'utilizzo di altri alfa litici anche in assenza di diagnosi certa?
Ho letto inoltre che quando è presente una stenosi uretrale è comunque necessario incidere il collo vescicale. Perchè? Immagino solo in caso di stenosi dell'uretra prostatica e non peniena.
Insomma vorrei prepararmi perchè se in sede d'esame il medico dovesse chedermi:"Cosa facciamo, operiamo?" o meglio nel caso in cui mi dica"E' necessario operare...non saprei cosa fare, probailmente non vorrò operarmi ma se il grado di miglioramento dei sintomi è quello finora ottenuto con l'alfuzosina certo non avrei davanti una vita proprio facile.
La ringrazio per la risposta e per la sua disponibilità. Non ho proseguito la discussione con il Dottor Cavallini perchè pensavo ,evidentemente erroneamente, che dopo un pò il medico non ricevesse più la notifiche e che quindi non avrebbe risposto, mi scuso per questo.
Non vorrei mettere il carro davanti ai buoi ,come dite spesso voi medici giustamente ma vale la pena fare qualche considerazione in merito ad un eventuale intervento chirurgico vista anche la mia giovane età.
Che cosa succede se lo strumento dovesse incontrare una stenosi uretrale?Nella stessa sede si procederebbe con un'uretrotomia per poi continuare l'esame al fine di valutare anche il collo vescicale oppure bisognerebbe sospendere l'esame e programmare un intervento? Glielo chiedo perchè lo specialista mi ha detto che potrei farla nel suo studio ma sarebbe possibile anche fare un'uretrotomia in uno studio?La procedura chirurgica non è molto diversa dall'esame diagnostico a quanto pare quindi non ci dovrebbero essere problemi.Occorrono infermieri?
Ho letto inoltre tra i vari consulti che un medico , il dottor Masala, ritiene fondamentale che il paziente riesca a trovare un equilibrio farmacologico perchè spesso l'intervento al collo vescicale non è affatto risolutivo e in ogni caso il miglioramento non è prevedibile e questo indipendentemente dalla bravura dello specialista.
Capisce bene che a 30 anni correre non solo il rischio di diventare sterile, per non parlare poi dell'orgasmo secco..e addirittura continuare a "buttare il sangue" potrebbe avere dei risvolti psicologici devastanti.
L'esame endoscopico è fondamentale e lo farò quanto prima ma vale la pena provare con l'utilizzo di altri alfa litici anche in assenza di diagnosi certa?
Ho letto inoltre che quando è presente una stenosi uretrale è comunque necessario incidere il collo vescicale. Perchè? Immagino solo in caso di stenosi dell'uretra prostatica e non peniena.
Insomma vorrei prepararmi perchè se in sede d'esame il medico dovesse chedermi:"Cosa facciamo, operiamo?" o meglio nel caso in cui mi dica"E' necessario operare...non saprei cosa fare, probailmente non vorrò operarmi ma se il grado di miglioramento dei sintomi è quello finora ottenuto con l'alfuzosina certo non avrei davanti una vita proprio facile.
[#3]
Gentile Signore,
l'endoscopia flessibile è essenzialmente diagnostica, non è possibile alcun tipo di operatività. Nel caso, come s'è detto piuttosto improbabile, del riscontro di una stenosi dell'uretra, si dovrebbe ovviamente rimandare ad una ulteriore seduta in anestesia, cosa ovviamente non effettuabile in ambito ambulatoriale.
D'ogni modo, la diagnosi di sclerosi del collo vescicale e le indicazioni ad una sua possibile risoluzione endoscopica dipendono dalla coerenza di numerosi fattori:
- i disturbi ad urinare riferiti dal paziente;
- gli esiti dell'endoscopia;
- gli esiti di una attenta indagine urodinamica (studio pressione-flusso), la semplice flussometria non è sufficiente;
- lo spessore della parete vescicale indotta dallo sforzo, rilevata dall'ecografia.
Se tutti i fattori coincidono e la terapia ffarmacologica non ottiene risultati soddisfacenti, il paziente viene posto di fronte ad una scelta:
- se nella qualità di vita si antepone il valore di una normale eiaculazione ai disturbi ad urinare, non vi è oggi alcuna valida alternativa a rimanere come si è;
- se si decide per un intervento è meglio che questo comporti una disostruzione endoscopica ragionevolmente generosa; questo comporta quasi certamente delle alterazioni all'eiaculazione, pertanto è opportuno ad ogni buon fine effetturae un predeposito presso una banca del seme.
Come vede, si tratta di un percorso piutto sto articolato, da percorrere con calma sotto la guida di un nostro Collega ... uno solo! ... con il quale si riesca ad intrattenere un buon rapporto di comunicazione e fiducia.
Saluti
l'endoscopia flessibile è essenzialmente diagnostica, non è possibile alcun tipo di operatività. Nel caso, come s'è detto piuttosto improbabile, del riscontro di una stenosi dell'uretra, si dovrebbe ovviamente rimandare ad una ulteriore seduta in anestesia, cosa ovviamente non effettuabile in ambito ambulatoriale.
D'ogni modo, la diagnosi di sclerosi del collo vescicale e le indicazioni ad una sua possibile risoluzione endoscopica dipendono dalla coerenza di numerosi fattori:
- i disturbi ad urinare riferiti dal paziente;
- gli esiti dell'endoscopia;
- gli esiti di una attenta indagine urodinamica (studio pressione-flusso), la semplice flussometria non è sufficiente;
- lo spessore della parete vescicale indotta dallo sforzo, rilevata dall'ecografia.
Se tutti i fattori coincidono e la terapia ffarmacologica non ottiene risultati soddisfacenti, il paziente viene posto di fronte ad una scelta:
- se nella qualità di vita si antepone il valore di una normale eiaculazione ai disturbi ad urinare, non vi è oggi alcuna valida alternativa a rimanere come si è;
- se si decide per un intervento è meglio che questo comporti una disostruzione endoscopica ragionevolmente generosa; questo comporta quasi certamente delle alterazioni all'eiaculazione, pertanto è opportuno ad ogni buon fine effetturae un predeposito presso una banca del seme.
Come vede, si tratta di un percorso piutto sto articolato, da percorrere con calma sotto la guida di un nostro Collega ... uno solo! ... con il quale si riesca ad intrattenere un buon rapporto di comunicazione e fiducia.
Saluti
[#4]
Ex utente
Grazie mille Dottore per la sua chiarissima risposta.
Concordo con lei in merito alla necessità di affidarsi ad un unico specialista ma l'urologo non mi ha dato scelta, la cistoscopia la poteva eseguire solo privatamente al costo di 300 euro e mi ha detto che per farla in anestesia la cifra sarebbe lievitata notevolmente visto il compenso dell'anestesista e la spesa ospedaliera.
Ho così prenotato una visita urologica in una struttura pubblica dove esiste anche un ambulatorio di cistoscopie, per la visita dovrò aspettare 15 giorni mentre per l'esame sarà il medico a decidere.
In attesa di risentirla dopo la visita mi piacerebbe conoscere la sua opinione in merito ad altri aspetti della mia situazione clinica.
E' possibile che il medico riesca con una visita approfondita a carpire qualche ulteriore informazione che lo possa indirizzare verso un'ipotesi diagnostica.Con la visita si riesce a valutare solo lo stato della prostata oppure si può valutare anche il pavimento pelvico?
Per quanto riguarda l'iter diagnostico da seguire in caso di problemi vescicali rilevati endoscopicamente vedo non pochi intoppi.
Non riuscendo ad eseguire una semplice uroflussometria non vedo proprio come possa riuscire a svolgere un esame urodinamico. Mi dica ma quando si svolge quest'esame la soluzione che viene inserita in vescica "costringe" il paziente a urinare oppure la minzione resta sempre legata a tutti quei fattori che normalmente governano questo fisiologico processo?
Infine la informo che ho eseguito un'ecografia sovrapubica e le pareti vescicali risultano normali. Questo ci dice qualcosa?
Concordo con lei in merito alla necessità di affidarsi ad un unico specialista ma l'urologo non mi ha dato scelta, la cistoscopia la poteva eseguire solo privatamente al costo di 300 euro e mi ha detto che per farla in anestesia la cifra sarebbe lievitata notevolmente visto il compenso dell'anestesista e la spesa ospedaliera.
Ho così prenotato una visita urologica in una struttura pubblica dove esiste anche un ambulatorio di cistoscopie, per la visita dovrò aspettare 15 giorni mentre per l'esame sarà il medico a decidere.
In attesa di risentirla dopo la visita mi piacerebbe conoscere la sua opinione in merito ad altri aspetti della mia situazione clinica.
E' possibile che il medico riesca con una visita approfondita a carpire qualche ulteriore informazione che lo possa indirizzare verso un'ipotesi diagnostica.Con la visita si riesce a valutare solo lo stato della prostata oppure si può valutare anche il pavimento pelvico?
Per quanto riguarda l'iter diagnostico da seguire in caso di problemi vescicali rilevati endoscopicamente vedo non pochi intoppi.
Non riuscendo ad eseguire una semplice uroflussometria non vedo proprio come possa riuscire a svolgere un esame urodinamico. Mi dica ma quando si svolge quest'esame la soluzione che viene inserita in vescica "costringe" il paziente a urinare oppure la minzione resta sempre legata a tutti quei fattori che normalmente governano questo fisiologico processo?
Infine la informo che ho eseguito un'ecografia sovrapubica e le pareti vescicali risultano normali. Questo ci dice qualcosa?
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Gentile Signore,
come le abbiamo evidenziato, una seria diagnosi di sclerosi del collo vescicale è molto articolata e necessita di disporre assolutamente di tutti gli elementi di giudizio. La visita diretta è utile più che altro per instaurare un rapporto ed interpretare i suoi disturbi, è invece abbastanza tipico che la palpazione prostatica risulti del tutto indifferente. L'indagine urodinamica si basa su procedure differenti, che aiutano a superare l'impaccio della minzione "pubblica". La negatività dell'ecografia è buona cosa e vuol dire che la vescica è ancora in una fase di buon compenso funzionale.
Saluti
come le abbiamo evidenziato, una seria diagnosi di sclerosi del collo vescicale è molto articolata e necessita di disporre assolutamente di tutti gli elementi di giudizio. La visita diretta è utile più che altro per instaurare un rapporto ed interpretare i suoi disturbi, è invece abbastanza tipico che la palpazione prostatica risulti del tutto indifferente. L'indagine urodinamica si basa su procedure differenti, che aiutano a superare l'impaccio della minzione "pubblica". La negatività dell'ecografia è buona cosa e vuol dire che la vescica è ancora in una fase di buon compenso funzionale.
Saluti
[#6]
Ex utente
Gentilissimo Dott. Piana
Come le annunciai in occasione dell'ultimo contatto telematico ho eseguito una visita urologica a maggio. L'urologo dell'ospedale tramite esplorazione rettale verificava l'esistenza di qualche segno di flogosi e stabiliva la necessità,visti i disturbi urinari da me riferiti e la non complianza all'uroflussometria ,di un'indagine endoscopica.
Le ricordo in breve i miei sintomi:sensazione di svuotamento vescicale incompleto,flusso sembra buono,forte ma poi scema nella parte terminale riducendosi ad un gocciolamento prolungato.
Devo però dire che ultimamente le cose sono migliorate,vale a dire,non sono pienamente soddisfatto al termine della minzione e quella sensazione permane ma non è più tale da costringermi ad urinare nuovamente,il flusso è doppio,forte e il gocciolamento si è ridotto,è spesso sostituito da getti intermittenti piuttosto che da gocce.
Ieri ho effettuato la cistoscopia. L'esame non mi è parso eccessivamente doloroso,è sicuramente un pò doloroso specie nel tratto prostatico ma ho resistito molto bene e durante la procedura ho anche interloquito con il medico che mi ha descritto ciò che osservava.Ecco il referto:
uretra lievemente stenotica in sede meatale
uretra prostatica di ridotta lunghezza
lobi prostatici non ostruenti
osti uretrali normoeiaculanti
pareti vescicali libere da lesioni su tutto l'ambito
collo vescicale ostruente.
Lo specialista ha concluso affermando che la sintomatologia da me riferità è riconducibile al collo un pò stenotico e no nalla substenosi uretrale non impedendo quest'ultima nemmeno il passaggio dello strumento. Alla luce dei miglioramenti da me riferiti e della mia giovane età non ritiene che la situazione giustifichi un intervento e crede che possa vivere così anche per sempre.Mi ha invece raccomandato un'attività sessuale regolare evitando tassativamente il ritardo dell'eiaculazione e ha impostato una terapia farmacologica mirata al decongestionamento prostatico(deprox 500 per 3 mesi) e ida compresse(a volte ho difficoltà ad evacuare) raccomandandomi tra l'altro anche di bere 1,5 lt d'acqua/die,cosa che già faccio da tempo.
Dopo l'esame non ho avuto particolari problemi se non un forte bruciore avvertito alla prima minzione che poi è andato scemando,oggi non ho neanche più il bruciore.Ieri avevo una sorta di blocco psicologico nell'iniziare la minzione pensando al bruciore che avrei avvertito ma l'ho superato agevolmente.
Sono rimasto soddisfatto dalla visita,dalle indicazioni ricevute e dal rapporto instaurato con il medico ma faccio molta fatica ad accettare la situazione che è solo frutto della mia condotta scellerata. Proprio non riesco ad accettare il fatto di essermi rovinato con le mie mani.
A questo punto bisogna valutare se l'eventuale decongestionamento prostatico riuscirà ad apportarmi dei benefici. Se i sintomi permanessero quelli attuali si potrebbe vivere abbastanza bene tutto sommato ma comunque non sarebbe una situazione normale. Purtroppo anche se non sento la necessità di riprendere ad urinare, dopo la minzione resto fermo in piedi e regolando la respirazione cerco di superare quella sensazione.
Vale la pena secondo lei comunque di tentare con qualche altro alfa litico? le chiedo inoltre una cosa che mi è sfuggita Qual è il significato di un'uretra prostatica di ridotta lunghezza?
Come le annunciai in occasione dell'ultimo contatto telematico ho eseguito una visita urologica a maggio. L'urologo dell'ospedale tramite esplorazione rettale verificava l'esistenza di qualche segno di flogosi e stabiliva la necessità,visti i disturbi urinari da me riferiti e la non complianza all'uroflussometria ,di un'indagine endoscopica.
Le ricordo in breve i miei sintomi:sensazione di svuotamento vescicale incompleto,flusso sembra buono,forte ma poi scema nella parte terminale riducendosi ad un gocciolamento prolungato.
Devo però dire che ultimamente le cose sono migliorate,vale a dire,non sono pienamente soddisfatto al termine della minzione e quella sensazione permane ma non è più tale da costringermi ad urinare nuovamente,il flusso è doppio,forte e il gocciolamento si è ridotto,è spesso sostituito da getti intermittenti piuttosto che da gocce.
Ieri ho effettuato la cistoscopia. L'esame non mi è parso eccessivamente doloroso,è sicuramente un pò doloroso specie nel tratto prostatico ma ho resistito molto bene e durante la procedura ho anche interloquito con il medico che mi ha descritto ciò che osservava.Ecco il referto:
uretra lievemente stenotica in sede meatale
uretra prostatica di ridotta lunghezza
lobi prostatici non ostruenti
osti uretrali normoeiaculanti
pareti vescicali libere da lesioni su tutto l'ambito
collo vescicale ostruente.
Lo specialista ha concluso affermando che la sintomatologia da me riferità è riconducibile al collo un pò stenotico e no nalla substenosi uretrale non impedendo quest'ultima nemmeno il passaggio dello strumento. Alla luce dei miglioramenti da me riferiti e della mia giovane età non ritiene che la situazione giustifichi un intervento e crede che possa vivere così anche per sempre.Mi ha invece raccomandato un'attività sessuale regolare evitando tassativamente il ritardo dell'eiaculazione e ha impostato una terapia farmacologica mirata al decongestionamento prostatico(deprox 500 per 3 mesi) e ida compresse(a volte ho difficoltà ad evacuare) raccomandandomi tra l'altro anche di bere 1,5 lt d'acqua/die,cosa che già faccio da tempo.
Dopo l'esame non ho avuto particolari problemi se non un forte bruciore avvertito alla prima minzione che poi è andato scemando,oggi non ho neanche più il bruciore.Ieri avevo una sorta di blocco psicologico nell'iniziare la minzione pensando al bruciore che avrei avvertito ma l'ho superato agevolmente.
Sono rimasto soddisfatto dalla visita,dalle indicazioni ricevute e dal rapporto instaurato con il medico ma faccio molta fatica ad accettare la situazione che è solo frutto della mia condotta scellerata. Proprio non riesco ad accettare il fatto di essermi rovinato con le mie mani.
A questo punto bisogna valutare se l'eventuale decongestionamento prostatico riuscirà ad apportarmi dei benefici. Se i sintomi permanessero quelli attuali si potrebbe vivere abbastanza bene tutto sommato ma comunque non sarebbe una situazione normale. Purtroppo anche se non sento la necessità di riprendere ad urinare, dopo la minzione resto fermo in piedi e regolando la respirazione cerco di superare quella sensazione.
Vale la pena secondo lei comunque di tentare con qualche altro alfa litico? le chiedo inoltre una cosa che mi è sfuggita Qual è il significato di un'uretra prostatica di ridotta lunghezza?
[#7]
Gentile Signore,
certamente il nostro Collega ha avuto a disposizione tutti gli elementi per giudicare e consigliarle una terapia e soprattutto dei buoni consigli. Ovviamente la situazione sarà da valutare sul lunfìgo periodo, può essere che si debba qualcosa nel tempo, si vedrà. La dizione "uretra prostatica corta" non ha un significato particolare, forse il Collega ha voluto solo rimarcare il fatto che l'ostruzione relativa dell'uretra non è legata ai lobi prostatici ma (forse) solo al collo vescicale. Questo dopotutto è quanto ci si attende di rilevare in uomo della sua età.
Saluti
certamente il nostro Collega ha avuto a disposizione tutti gli elementi per giudicare e consigliarle una terapia e soprattutto dei buoni consigli. Ovviamente la situazione sarà da valutare sul lunfìgo periodo, può essere che si debba qualcosa nel tempo, si vedrà. La dizione "uretra prostatica corta" non ha un significato particolare, forse il Collega ha voluto solo rimarcare il fatto che l'ostruzione relativa dell'uretra non è legata ai lobi prostatici ma (forse) solo al collo vescicale. Questo dopotutto è quanto ci si attende di rilevare in uomo della sua età.
Saluti
[#8]
Ex utente
La ringrazio molto Dottore per le risposte sempre chiare e puntuali oltre che per la sua grande disponibilità.
Tra tre mesi tornerò a controllo con spermiocoltura e analisi delle urine e poi immagino mi sottoporrò a dei controlli con cadenza che sarà il medico a stabilire.
D'ora in avanti non commetterò più sciocchezze se non altro per non peggiorare la situazione e cercherò di accettare questa condizione con serenità.
Dopotutto come ha detto lo specialista la situazione è confortante perchè la vescica è in condizioni perfette , non ci sono nè trabecole nè altri segni patologici.
L'eventuale assunzione dell'alfa litico mi chiedevo se potesse avere un ruolo nel prevenire l'aggravarsi della situazione ossìa ulteriormente compromettere la funzionalità del collo vescicale.
Anche se ora riesco ad urinare senza usare il torchio e senza patire troppo temo che quelle piccole contrazioni che sono costretto a fare al termine della minzione possano provocare danni.
L'urologo non me l'ha prescritto visto il fallimento dell'alfuzosina e i problemi ipotensivi manifestatisi con xatral per cui evidentemente non c'è ragione di credere che un altro farmaco possa apportare benefici.
Nel caso in cui la sensazione di svuotamento incompleto torni a ripresentarsi in maniera più fastidiosa conviene ,anche se è veramente difficile, cercare di "accontentarsi" rinunciando all'espulsione dell'urina rimasta?
Tra tre mesi tornerò a controllo con spermiocoltura e analisi delle urine e poi immagino mi sottoporrò a dei controlli con cadenza che sarà il medico a stabilire.
D'ora in avanti non commetterò più sciocchezze se non altro per non peggiorare la situazione e cercherò di accettare questa condizione con serenità.
Dopotutto come ha detto lo specialista la situazione è confortante perchè la vescica è in condizioni perfette , non ci sono nè trabecole nè altri segni patologici.
L'eventuale assunzione dell'alfa litico mi chiedevo se potesse avere un ruolo nel prevenire l'aggravarsi della situazione ossìa ulteriormente compromettere la funzionalità del collo vescicale.
Anche se ora riesco ad urinare senza usare il torchio e senza patire troppo temo che quelle piccole contrazioni che sono costretto a fare al termine della minzione possano provocare danni.
L'urologo non me l'ha prescritto visto il fallimento dell'alfuzosina e i problemi ipotensivi manifestatisi con xatral per cui evidentemente non c'è ragione di credere che un altro farmaco possa apportare benefici.
Nel caso in cui la sensazione di svuotamento incompleto torni a ripresentarsi in maniera più fastidiosa conviene ,anche se è veramente difficile, cercare di "accontentarsi" rinunciando all'espulsione dell'urina rimasta?
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 8.1k visite dal 22/04/2014.
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Approfondimento su Prostata
La prostata è la ghiandola dell'apparato genitale maschile responsabile della produzione di liquido seminale: funzioni, patologie, prevenzione della salute prostatica.