Problemi cateterismo intermittente
Salve. Chiedo a voi un maggior chiarimento. Sono più di due anni che pratico gli autocateterismi a causa della Sm. Mi capitava di aver difficoltà ad inserire il catetere ma tutto ritornava normale dopo un po ora sono 6 giorni che questo problema è fisso. Ieri sono andata dall'urologo e mi ha detto che il problema è legato a una tensione dello sfintere e quindi iniziare una terapia con il lioresal. I problemi continuano. Ho delle perdite che vanno sul rosa. Dolori schiena e basso ventre. Cosa posso fare? Mi sento scoppiare. Dimenticavo soffro di protenuria e sono in cura dal nefrologo con visita e esami annuali
[#1]
Gentile Signora,
presumiamo che se lei è stata visitata solo ieri da un nostro Collega egli non abbia notato la presenza di un importante residuo vescicale di urina, pertanto questa sua sensazione "di scoppiare" è difficile da interpretare. È però ovvio che se lei non ê riuscita a mingere, né spontaneamente né con il cateterismo, è ovvio che in 24 ore il residuo può diventare consistente. Se non è in grado di giudicare da sola, è ovvio che debba farsi visitare, almeno dal suo medico curante. Per il resto, lo spasmo dello sfintere, ovvero nella donna di tutta la muscolatura del perinèo, è la causa principale delle difficoltà al cateterismo femminile. Molto più rara è l'insorgenza di veri e propri restringimenti. La tensione emotiva è certamente in grado di amplificare molto le difficoltà.
Saluti
presumiamo che se lei è stata visitata solo ieri da un nostro Collega egli non abbia notato la presenza di un importante residuo vescicale di urina, pertanto questa sua sensazione "di scoppiare" è difficile da interpretare. È però ovvio che se lei non ê riuscita a mingere, né spontaneamente né con il cateterismo, è ovvio che in 24 ore il residuo può diventare consistente. Se non è in grado di giudicare da sola, è ovvio che debba farsi visitare, almeno dal suo medico curante. Per il resto, lo spasmo dello sfintere, ovvero nella donna di tutta la muscolatura del perinèo, è la causa principale delle difficoltà al cateterismo femminile. Molto più rara è l'insorgenza di veri e propri restringimenti. La tensione emotiva è certamente in grado di amplificare molto le difficoltà.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
La ringrazio per la sua risposta. Sono seguita da questo medico da quando ho iniziato ad avere i problemi a livello vescicale. Ero più di un anno che non facevo visita perché comunque non avevo problemi particolari con l'uso dei cateteri. Il problema è che facevo una terapia a base di azatioprina e una volta sospesa la terapia ho avuto un calo molto brutto sulle mie condizioni, infatti ora sono costretta all' uso permanente del deambulatore. Ho una ritenzione totale infatti praticavo 4 cateterismi al giorno. E che questa situazione mi provoca dolore e vorrei far di tutto per evitare il catetere a dimora.
[#3]
Gentile Signora,
se la ritenzione è veramente totale e lei non riesce assolutamente a cateterizzarsi da sola, le si deve inserire urgentemente un catetere a dimora, ovvero la invitiamo a rivolgersi al più presto ad un pronto soccorso. Questa non è certamente una soluzione definitiva, ma in quessto momento è l'unica strada ragionevolmente percorribile.
Saluti
se la ritenzione è veramente totale e lei non riesce assolutamente a cateterizzarsi da sola, le si deve inserire urgentemente un catetere a dimora, ovvero la invitiamo a rivolgersi al più presto ad un pronto soccorso. Questa non è certamente una soluzione definitiva, ma in quessto momento è l'unica strada ragionevolmente percorribile.
Saluti
[#10]
Gentile Signora,
il catetere a permanenza non garantisce ovviamente una tenuta stagna, quindi è possibile che per svariati motivi (perlopiù coerenti con la sua condizione neurologica) si possano manifestare saltuariamente delle contrazioni vesciali non inibite in grado di far trafilare una lieve fuga di urina tra le pareti dell'uretra ed il catetere stesso. Entro certi limiti, se non accompagnato da altri segni o complicazioni, il fenomeno è accettabile e non preoccupante. E' però essenziale che lo scarico del catetere sia sempre aperto e più libero possibile. Se vi sono dubbi sulla pervietà del catetere (es. poca urina nel sacchetto rispetto all'atteso) è sempre prudente far controllare da una persona competente.
Saluti
il catetere a permanenza non garantisce ovviamente una tenuta stagna, quindi è possibile che per svariati motivi (perlopiù coerenti con la sua condizione neurologica) si possano manifestare saltuariamente delle contrazioni vesciali non inibite in grado di far trafilare una lieve fuga di urina tra le pareti dell'uretra ed il catetere stesso. Entro certi limiti, se non accompagnato da altri segni o complicazioni, il fenomeno è accettabile e non preoccupante. E' però essenziale che lo scarico del catetere sia sempre aperto e più libero possibile. Se vi sono dubbi sulla pervietà del catetere (es. poca urina nel sacchetto rispetto all'atteso) è sempre prudente far controllare da una persona competente.
Saluti
[#12]
Gentile Signora,
è nostra profonda convinzione che tutti i cateteri a permanenza debbano rimanere sempre aperti, od almeno per la maggior parte del tempo. Il tappo dovrebbe essere quindi utilizzato per motivi pratici solo per brevisismi periodi. L'esperienza insegna che la deroga a questa regola porta ad una serie di fastidiose conseguenze, di cui la fuga di urina è la più comune e banale, ma ve ne possono essere di ben più serie che non stiamo qui ad elencare. Abbia quindi pazienza, almeno in questo periodo, tenga presente che possono essere utilizzati i sacchetti di raccolta a tipo "cosciale", che possono essere portati agevolmente sotto gli indumenti.
Saluti
è nostra profonda convinzione che tutti i cateteri a permanenza debbano rimanere sempre aperti, od almeno per la maggior parte del tempo. Il tappo dovrebbe essere quindi utilizzato per motivi pratici solo per brevisismi periodi. L'esperienza insegna che la deroga a questa regola porta ad una serie di fastidiose conseguenze, di cui la fuga di urina è la più comune e banale, ma ve ne possono essere di ben più serie che non stiamo qui ad elencare. Abbia quindi pazienza, almeno in questo periodo, tenga presente che possono essere utilizzati i sacchetti di raccolta a tipo "cosciale", che possono essere portati agevolmente sotto gli indumenti.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 13.1k visite dal 15/04/2014.
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