Frequenti infezioni alle urine
Salve,
negli ultimi due anni ho sofferto di frequenti cistiti.
In realtà, dopo la terza recidiva a distanza di circa 8-10 mesi dalla prima ho iniziato ad approfondire la causa.
Dalle urinoculture abbiamo individuato il batterio e provato a curare con antibiotico, tuttavia ero già stata avvisata di una probabile recidiva, perchè batterio difficile da debellare.
Sconfortata e impaurita da una nuova recidiva, ho iniziato visite approfondite dall'urogolo e dalla ginecologa. L'urologo mi aveva consigliato una cistoscopia, per escludere cause più importanti. La ginecologa ha eseguito il pap test (tutto ok) e mi ha tranquillizzata, ritenendo che le continue infezioni fossero dovute al mio quadro clinico ginecologico.
A seguito della seconda gravidanza (30 anni), mi hanno asportato parte dell'utero e quindi dopo tanti anni in prematura menopausa, la ginecologa ritiene le mie difese siano molto basse, per questo mi ha iniziato una cura leggera con un gel a base di ormoni (uso esterno).
Essendo la cistoscopia una pratica più invasiva, ho voluto aspettare l'esito della cura ginecologica, per me funzionante, se non fosse che...
Arrivo alla domanda; a distanza di 5 mesi dall'inizio della cura, ho eseguito esami di routine e - benché da parte mia non ci sia nessuna sintomologia - è venuto fuori il batterio enterococco. Tutti gli altri valori sono nella norma, fatta eccezione dei leucociti (6/8) e delle emazie (8/10), per i quali non ho neppure parametri di riferimento.
Sono valori fuori norma di molto o poco? Devo preoccuparmi? Come mi suggerite di procedere?
Vi ringrazio sentitamente in anticipo
Saluti
[donna - 50 anni]
negli ultimi due anni ho sofferto di frequenti cistiti.
In realtà, dopo la terza recidiva a distanza di circa 8-10 mesi dalla prima ho iniziato ad approfondire la causa.
Dalle urinoculture abbiamo individuato il batterio e provato a curare con antibiotico, tuttavia ero già stata avvisata di una probabile recidiva, perchè batterio difficile da debellare.
Sconfortata e impaurita da una nuova recidiva, ho iniziato visite approfondite dall'urogolo e dalla ginecologa. L'urologo mi aveva consigliato una cistoscopia, per escludere cause più importanti. La ginecologa ha eseguito il pap test (tutto ok) e mi ha tranquillizzata, ritenendo che le continue infezioni fossero dovute al mio quadro clinico ginecologico.
A seguito della seconda gravidanza (30 anni), mi hanno asportato parte dell'utero e quindi dopo tanti anni in prematura menopausa, la ginecologa ritiene le mie difese siano molto basse, per questo mi ha iniziato una cura leggera con un gel a base di ormoni (uso esterno).
Essendo la cistoscopia una pratica più invasiva, ho voluto aspettare l'esito della cura ginecologica, per me funzionante, se non fosse che...
Arrivo alla domanda; a distanza di 5 mesi dall'inizio della cura, ho eseguito esami di routine e - benché da parte mia non ci sia nessuna sintomologia - è venuto fuori il batterio enterococco. Tutti gli altri valori sono nella norma, fatta eccezione dei leucociti (6/8) e delle emazie (8/10), per i quali non ho neppure parametri di riferimento.
Sono valori fuori norma di molto o poco? Devo preoccuparmi? Come mi suggerite di procedere?
Vi ringrazio sentitamente in anticipo
Saluti
[donna - 50 anni]
[#1]
Gentile Lettrice,
le cistiti ricorrenti sono abbastanza comuni soprattutto in menopausa e non semplici da debellare. I valori da Lei riportatti di leucocituria e microematuria sono compatibili con la presenza di batteri nelle urine e peraltro non sono significativamente alterati. L'ipotesi eziologica fatta dalla Sua Ginecologa appare razionale e corretta com'anche la terapia locale. Il fatto di avere le urine con dei batteri non necessariamente determina la necessità di una cura, questo dipende dai sintomi (che lei attualmente non avverte) e dalla carica batterica nelle urine. Per quanto concerne la cistoscopia è un esame indicato ad escludere alterazione anatomiche favorenti; è si un'indagine invasiva ma con i moderni cistoscopi flessibili è rapida e fastidiosa da fare ma in genere non dolorosa e viene eseguita in regime ambulatoriale.
le cistiti ricorrenti sono abbastanza comuni soprattutto in menopausa e non semplici da debellare. I valori da Lei riportatti di leucocituria e microematuria sono compatibili con la presenza di batteri nelle urine e peraltro non sono significativamente alterati. L'ipotesi eziologica fatta dalla Sua Ginecologa appare razionale e corretta com'anche la terapia locale. Il fatto di avere le urine con dei batteri non necessariamente determina la necessità di una cura, questo dipende dai sintomi (che lei attualmente non avverte) e dalla carica batterica nelle urine. Per quanto concerne la cistoscopia è un esame indicato ad escludere alterazione anatomiche favorenti; è si un'indagine invasiva ma con i moderni cistoscopi flessibili è rapida e fastidiosa da fare ma in genere non dolorosa e viene eseguita in regime ambulatoriale.
Dott. Carlo Negro, F.E.B.U., F.E.C.S.M.
Dirigente Medico
S.O.C. Urologia – Ospedale Cardinal Massaia. ASL AT
[#2]
Utente
Gentile dottore, la ringrazio per la sua celere risposta.
Mi sento confortata all'idea che Lei convenga con quanto sostenuto dalla ginecologa.
Quanto alla cistoscopia, se necessaria, l'affronterò senz'altro.
Lei ritiene, alle condizioni attuali, io debba eseguirla o no?
Chiederò consiglio al medico curante per quanto riguarda la possibilità o non di intraprendere una nuova cura antibiotica per il batterio individuato (>100.000).
Sentitamente, grazie
Mi sento confortata all'idea che Lei convenga con quanto sostenuto dalla ginecologa.
Quanto alla cistoscopia, se necessaria, l'affronterò senz'altro.
Lei ritiene, alle condizioni attuali, io debba eseguirla o no?
Chiederò consiglio al medico curante per quanto riguarda la possibilità o non di intraprendere una nuova cura antibiotica per il batterio individuato (>100.000).
Sentitamente, grazie
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.7k visite dal 10/04/2014.
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