Calcolo renale e sintomi della cistite

Buongiorno,
Sono una ragazza di 24 anni e Vi contatto, in quanto all'inizio del mese di febbraio ho avuto forti coliche renali, a seguito delle quali mi e' stata riscontrata attraverso radiografia la presenza di un calcolo renale di circa 5 mm destro all'altezza della vertebra L3. Mi e' pertanto stata prescritta dall'urologo che mi ha visitato la terapia per facilitarne l'espulsione. Nel corso di questi mesi mi e' capitato diverse volte di sentire fastidio al rene e all'altezza dell'inguine. Qualche giorno fa, inoltre, ho iniziato a manifestare i sintomi tipici della cistite associati a febbre per cui il mio medico di base mi ha prescritto ciproxin. A questi sintomi si sono associate fortissime coliche renali e così sono andata in PS dove l'urologo che mi ha visitato ha detto che il il rene dx appare molto dilatato e il calcolo sembra stia per entrare in vescica, anche i sintomi da cistite che avverto sono legati a questo. Ora lui mi ha dato una nuova terapia a base antibiotica e cortisonica al fine di vedere se riesco ad espellerlo (anche se non pareva molto convinto), in caso contrario dovro' essere operata (dandomi un tempo massimo di 14 giorni). Al momento i sintomi che avevo ci sono ancora tutti e in più ho sviluppato una candidosi vaginale. Il problema e' che pur essendo io di Milano, mi sono trasferita a Siena da poco per motivi di studio/lavoro, città in cui resterò alcuni mesi. Dati i sintomi avuti e trovandomi da sola in questa città e non avendo neppure un medico di riferimento, sono tornata a casa per alcuni giorni proprio per potermi curare, ma ora devo tornare. Voi cosa mi consigliereste di fare? Partire o restare altre due settimane? Secondo Voi riuscirò ad espellerlo, dato che sono ormai alcuni mesi che soffro senza successo? Ho paura, infatti, di tornare a Siena e poter avere ancora coliche e sintomi associati.
In attesa di una Vostra gentile risposta, Vi porgo distinti saluti.
S.D.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Gentile Signorina,
diremmo senz'altro che di tempo ne è ormai passato fin troppo! È opinione comune che un piccolo calcolo riscontrato a livello dell'uretere abbia possibilità di essere espulso spontaneamente, eventualmente aiutato da una idonea terapia, ma questo debba avvenire entro il ragionevole limite di un mese. Se le coliche si ripetono od intervengono ulteriori complicazioni (es. febbre), l'ulteriore attesa serve solo a prolungare le sofferenze, oltre a comportare possibili rischi non indifferenti. Tutto questo a fronte di un intervento endoscopico che in mani esperte è rapido, sicuro e risolutivo in tempi brevissimi. L'evoluzione dei suoi disturbi, con comparsa di sintomi irritativi vescicali, ci fa pensare che il calcolo sia ormai assai prossimo allo sbocco dell'uretere in vescica (meàto), che è però purtroppo il punto più ristretto e meno compiacente di tutto il percorso. Non abbiamo dunque alcun dubbio di consigliarle di programmare l'intervento al più presto, considerando anche le liste d'attesa delle strutture pubbliche. Lasciamo pure spazio per i miracoli, ma cerchiamo nel frattempo di essere realisti.
Le consigliamo la lettura di questo nostro articolo nel quale questo specifico argomento viene trattato in modo approfondito:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1194-coliche-renali-trattare-i-sintomi-o-risolvere-il-problema.html

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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