Un urologo dell'ospedale
salve ho 40 anni, cercavo delle risposte ai miei dubbi che vado descrivere: circa 4 anni fa ho avuto un episodio di cistite, senza febbre e senza sangue nelle urine, fatto delle visite sia al P.S. che da un urologo dell'ospedale, diagnosi prostatite. Faccio le cura prescrittami (permixon, topster e ciproxin quest'ultimo l'ho dovuto subito sospendere perché mi dava fastidio e sostituito con altri antibiotici). Feci tutte le analisi di rito compreso il PSA, questo fatto di testa mia, ma tutto nella norma solo diverse colonie di E. Coli nello sperma. Nello Stesso periodo il mio medico curante mi fece fare una visita proctologica, risontrando 2 emorroidi interne e ano arrossato, oltre ad una sindrome di colon irritabile. Dopo circa sette mesi di cura stetti molto meglio.
Ora, 2014, l'anno scorso a giugno mi ritorna la prostatite, fatto le stesse cure, stesso urologo con alti e bassi, sembrava passata ma a novembre 2013 i sintomi mi ritornano, bruciore alla minzione ed al glande che alcune volte diventa bianco e secco, bruciore all'inguine ed un bruciore ogni volta che urino che si estende fino alla coscia caviglia sinistra ed alcune volte sembra al braccio sinistro. Rifaccio le analisi, streptococco nello sperma e sul glande, negativo per altre cose ed alcune colonie anche nell'urina, test delle feci diverse colonie di ossiuri, vado dall'urologo (nuovo) mi visite e mi fa l'ecografia dice che c'è una prostatite, anche se la prostata è nella norma ed ho le vescicole infiammate. Mi prescrive più o meno la stessa cura di anni fà, solo che aggiunge il silodex, che non posso prendere perchè mi vengono alcune controindicazioni ed in più il bactrim. Di Nuovo alti e bassi ma sembrava andare meglio. Arriviamo a febbraio di nuovo gli stessi sintomi, ripeto le analisi non c'è più lo streptococco ma lo strafilococco, nel frattempo mia moglie fa le analisi e trova alcune spore di candida e una vaginite, curo lo stafilococco con il clavulin ma niente. Vado dall'urologo mi dice che la prostate va bene ma c'è ancora una infiammazione alle vescicole mi dice di riprendere il bactrim,il prostadif e uroberry, appena prendo questi farmaci, associati l permixon, va tutto bene, anzi meglio anche nell'eiaculazione nei rapporti con mia moglie. Finisco la cura antibiotica, bactrim, giorno 18 u.s., dopo tre giorni e dopo un rapporto di nuovo i bruciori compresi quelli anali ed alla coscia. Sto impazzendo, il mio medico curante e l'urologo contattati mi hanno detto di stare tranquillo perchè la prostatite è una brutta bestia e che tutti i sintomi fanno a capo a questa diagnosi, ma la domanda è passa? devo prendere sempre il bacatrim? Ma la cosa che più mi da fastidio è il bruciore che avverto all'interno coscie e sulla stessa ogni volta che vado in bagno (non è poi che vada tantissime volte in bagno, normale ogni due ore e lla notte mai raramente) cosa devo fare? P.S. sembra che mettendo l'antrolin i bruciori passano. (sono di intestino regolare) grazie un ipocondriaco
Ora, 2014, l'anno scorso a giugno mi ritorna la prostatite, fatto le stesse cure, stesso urologo con alti e bassi, sembrava passata ma a novembre 2013 i sintomi mi ritornano, bruciore alla minzione ed al glande che alcune volte diventa bianco e secco, bruciore all'inguine ed un bruciore ogni volta che urino che si estende fino alla coscia caviglia sinistra ed alcune volte sembra al braccio sinistro. Rifaccio le analisi, streptococco nello sperma e sul glande, negativo per altre cose ed alcune colonie anche nell'urina, test delle feci diverse colonie di ossiuri, vado dall'urologo (nuovo) mi visite e mi fa l'ecografia dice che c'è una prostatite, anche se la prostata è nella norma ed ho le vescicole infiammate. Mi prescrive più o meno la stessa cura di anni fà, solo che aggiunge il silodex, che non posso prendere perchè mi vengono alcune controindicazioni ed in più il bactrim. Di Nuovo alti e bassi ma sembrava andare meglio. Arriviamo a febbraio di nuovo gli stessi sintomi, ripeto le analisi non c'è più lo streptococco ma lo strafilococco, nel frattempo mia moglie fa le analisi e trova alcune spore di candida e una vaginite, curo lo stafilococco con il clavulin ma niente. Vado dall'urologo mi dice che la prostate va bene ma c'è ancora una infiammazione alle vescicole mi dice di riprendere il bactrim,il prostadif e uroberry, appena prendo questi farmaci, associati l permixon, va tutto bene, anzi meglio anche nell'eiaculazione nei rapporti con mia moglie. Finisco la cura antibiotica, bactrim, giorno 18 u.s., dopo tre giorni e dopo un rapporto di nuovo i bruciori compresi quelli anali ed alla coscia. Sto impazzendo, il mio medico curante e l'urologo contattati mi hanno detto di stare tranquillo perchè la prostatite è una brutta bestia e che tutti i sintomi fanno a capo a questa diagnosi, ma la domanda è passa? devo prendere sempre il bacatrim? Ma la cosa che più mi da fastidio è il bruciore che avverto all'interno coscie e sulla stessa ogni volta che vado in bagno (non è poi che vada tantissime volte in bagno, normale ogni due ore e lla notte mai raramente) cosa devo fare? P.S. sembra che mettendo l'antrolin i bruciori passano. (sono di intestino regolare) grazie un ipocondriaco
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Gentile Signore,
purtroppo abbiamo poco da aggiungere a quanto da noi già affermato nel Giugno dello scorso anno: la situazione ci pare del tutto sovrapponibile. A nostro giudizio, questi riscontri colturali positivi sono dovuti a contaminazione, non trattandosi di batteri di comune rilievo nelle vie urinarie e genitali, quanto piuttosto di opportunisti della pelle dell'area genitale, che possono interessare anche l'ultimissimo tratto dell'uretra. Insistere con gli antibiotici è vano e può essere controproducente a livello di funzione intestinale e per la selezione di ceppi batterici sempre più resistenti. Concordiamo ovviamente sul fatto che si tratti di disturbi molto difficili da debellare e che risentono, assai più che della terapia, della stretta osservanza di consigli e provvedimenti sullo stile di vita (alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica e sessuale). Su questi aspetti potrà trovare ulteriore documentazione anche su questo stesso sito.
Saluti
purtroppo abbiamo poco da aggiungere a quanto da noi già affermato nel Giugno dello scorso anno: la situazione ci pare del tutto sovrapponibile. A nostro giudizio, questi riscontri colturali positivi sono dovuti a contaminazione, non trattandosi di batteri di comune rilievo nelle vie urinarie e genitali, quanto piuttosto di opportunisti della pelle dell'area genitale, che possono interessare anche l'ultimissimo tratto dell'uretra. Insistere con gli antibiotici è vano e può essere controproducente a livello di funzione intestinale e per la selezione di ceppi batterici sempre più resistenti. Concordiamo ovviamente sul fatto che si tratti di disturbi molto difficili da debellare e che risentono, assai più che della terapia, della stretta osservanza di consigli e provvedimenti sullo stile di vita (alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica e sessuale). Su questi aspetti potrà trovare ulteriore documentazione anche su questo stesso sito.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.7k visite dal 28/03/2014.
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Approfondimento su Prostatite
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