Edema srotale post intervento
Salveho 40 anni ed in data 19/02/14 sono stato sottoposto ad intervento di orchidopessi bilaterale più eversione della vaginale con asportazione delle idatidi solo al testicolo sx.dopo 2 giorni dall'intervento e con scroto dolorante viola ed enormemente gonfio vado in visita di controllo dove un medico mi strappa il cerotto in modo poco professionale facendomi piangere dal dolore e uno sguardo fugace senza palpazione ke va tutto bene e di prenotare un controllo do 5 mesi raccomandandomi di strare a riposo x un mese di evitare sforzi ed aggiungedomi del cortisone all'antibiotico ke sto gia assumendo.La sera stessa causa un sanguinamento mi reco in p.s. dove vengo valutato da un chirurgo ke nota la grossa tumefazione e mi fa un foglio per recarmi poi in amb.di urologia dicendo ke per un intervento del genere e ridicolo non fissare un cotrollo abreve ma a 5 mesi.....il giorno dopo mi reco in amb.vengo visitato e nel testicolo sx si nota massa probabile ematoma mi viene raddoppiata la dose di cortisone e x l'antibiotico finire il ciclo di 7 giorni mi viene detto di fissare un controllo circa un mese dopo ma se ci fossero problemi ti farmi sentire.dopo2 giorni di dolore anche solo a camminare chiamo il dhdove midicono di andare a farmi visitare il medico ke mi visita(e già il terzo oltre al chirurgo)ferita in ordine dolore alla palpazione(sfido sono viola tumefatto ho un melone al posto dei testicoli)didimi ed epididimi dolenti non febbre ghiaccio(ancora è una settimana ke lo utilizzo)edi indossare un sospensorio per 2 mesi e mi dice di provare con il tachidol in vece del contramal ke era l'unica cosa ke attenuava un pò il dolore mi fissa appuntamento per la prox settimana e mi raccomanda riposo senza sforzi.la settimana dopo vado a controllo( ma già io so che la situazione e identica)dove la visita si onclude come la precedente ma in più mi aggiunge feldene crema per 15 gg per vedere se questa bozza al testicolo sx si riduce raccomandandomi se la situazione peggiora di farmi vedere altrimenti di aspettare il controllo a 30 giorni.la situazione e leggermete migliorata nei 15 giorni ma io ad oggi ho ancora dolore anke all'inguine sono sempre un pò gonfio e alla palpazione nello scroto in fondo e dietro a sx ho praticamente questo ematoma ke è diventato duro come una pietra.finalmente ieri vengo visitato da chi mi ha operato ke mi dice sia ancora lunga la risoluzione ed è un danno da manipolazione di stare tranquillo(sfido) mi ha dato 10 giorni di ciproxin 1000 e 10 di cortisone e mi vuole rivere la prox sett e se no migliora fare una ecografia,non fare sforzi ed astenermi dai rapporti dicendomi poi invece di provare così valutiamo la reazione.vorrei sapere se mi devo preoccupare o se è veramente tutto normale e questo ematoma duro si risolverà spontaneamente o bisognerà intervenire e poi il ciproxin è necessario visto ke non ho i segni di infezione visto ke ho una rcu e l'antibiotico mi devasta. posso avere un rapporto? ringrazio vi prego rispondetemi
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Dr. Paolo Piana
Urologo
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Gentile Signore,
premettiamo che giudicare a distanza gli esiti di un intervento eseguito da un Collega è impossibile ed anche inopportuno, in particolare se si sono manifestate delle complicazioni. Le possiamo peraltro dire che queste situazioni non sono così rare nella chirurgia dello scroto, poiché, nonostante tutta l'attenzione, è possibile che rimanga una piccola fonte di sanguinamento, la quale, in tessuti scarsamente compatti, anzi molto soffici ed addirittura "spugnosi", tende a formare facilmente raccolte (ematomi) ed infiltrazioni (infarcimenti). Tutto questo a fronte di sanguinamenti tutto sommato modesti. Insomma, lo scroto "a melanzana" è una situazione ben conosciuta da tutti gli urologi con una certa pratica chirurgica alle spalle. Si tratta fondamentalmente di situazioni benigne, ed in questo la possiamo rassicurare, il cui progressivo riassorbimento avviene però in tempi abbastanza lunghi. Vi sono molti palliativi possibili, ma nessuna terapia è davvero in grado di accelerare sicuramente la guarigione. Pertanto si utilizzano principalmente anti-dolorifici e si consiglia di indossare sempre il sospensorio anatomico (anche durante il sonno), per mantetenere sempre lo scroto sollevato e fuori dalla radice delle cosce. La prescrizione di un antibiotico "di copertura" è a dscrezione dell'operatore. Infine, l'attività sessuale non è controindicata di per sè, ma perché potrebbe esporre la zona ad ulteriori traumi, ancorché lievi. E' rarissimo che si debba ricorrere ad una revisione chirurgica. Diremmo quindi non le resti altro che portare pazienza e continuare a seguire scrupolosamente i consigli che le sono stati impartiti.
Saluti
premettiamo che giudicare a distanza gli esiti di un intervento eseguito da un Collega è impossibile ed anche inopportuno, in particolare se si sono manifestate delle complicazioni. Le possiamo peraltro dire che queste situazioni non sono così rare nella chirurgia dello scroto, poiché, nonostante tutta l'attenzione, è possibile che rimanga una piccola fonte di sanguinamento, la quale, in tessuti scarsamente compatti, anzi molto soffici ed addirittura "spugnosi", tende a formare facilmente raccolte (ematomi) ed infiltrazioni (infarcimenti). Tutto questo a fronte di sanguinamenti tutto sommato modesti. Insomma, lo scroto "a melanzana" è una situazione ben conosciuta da tutti gli urologi con una certa pratica chirurgica alle spalle. Si tratta fondamentalmente di situazioni benigne, ed in questo la possiamo rassicurare, il cui progressivo riassorbimento avviene però in tempi abbastanza lunghi. Vi sono molti palliativi possibili, ma nessuna terapia è davvero in grado di accelerare sicuramente la guarigione. Pertanto si utilizzano principalmente anti-dolorifici e si consiglia di indossare sempre il sospensorio anatomico (anche durante il sonno), per mantetenere sempre lo scroto sollevato e fuori dalla radice delle cosce. La prescrizione di un antibiotico "di copertura" è a dscrezione dell'operatore. Infine, l'attività sessuale non è controindicata di per sè, ma perché potrebbe esporre la zona ad ulteriori traumi, ancorché lievi. E' rarissimo che si debba ricorrere ad una revisione chirurgica. Diremmo quindi non le resti altro che portare pazienza e continuare a seguire scrupolosamente i consigli che le sono stati impartiti.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Ex utente
Carissimo dottor Piana la ringrazio di cuore per avermi tranquillizzato dopo aver letto la sua risposta mi sento sollevato e di molto anke se un consulto online e a distanza può aiutare a far stare meglio ma,volevo chiederle ancora una cosa se posso xkè oggi pomeriggio la ferita ha sanguinato un pò di sangue rosso vivo non lungo il taglio che sembra ben chiuso ma dove provabilmente c'erano i punti che si son formate dell grinzette ho chiamato in reparto mi è stato detto di andare a farmi vedere(ke fortunato!) l'urologo ke mi ha visitato dice di non preoccuparmi ke è normale anke dopo tutto questo tempo e potrebbe trattarsi di un pò di infezione di usare un pò di eosina e bastae secondo lui non prendere neanke l'antibiotico per la ferita se non avessi avuto febbre.Visto ke adesso continuo un pò a spurgare mi kiedo ma dopo 30 giorni non dovrebbe essere chiusa la ferita ed eventuali punti?La ringrazio ancora
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 16.5k visite dal 21/03/2014.
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