Stenosi uretro vescicale dopo prostatectomia
Egregi Dottori,
grazie per la VS disponibilità e pazienza nei confronti di chi, in certi momenti, ha bisogno di parole di conforto.
In breve:
mio padre, 65 anni, sottoposto a prostatectomia radicale per ak GLEASON 8 t3a senza invasione linfonodi e vescicole seminali, dal giorno della prostatectomia ha avuto problemi con la caterizzazione. Operato all'ospedale di San Giovanni Rotondo, dopo una settimana dall'intervento, hanno eseguito una cistografia che recitava "dopo rimozione del catetere,in fase minzionale si evidenzia spandimento di m.d. in see anastomotica uretro vescicale, si riposiziona catetere". A distanza di circa 2 mesi da questo referto e dopo continui problemi legati a vari tentativi che hanno portato ad una epicistotomia, il giorno 01 aprile, l'urologo che segue mio padre, opererà per la rimozione della stenosi uretro vescicale.
E' giusta la procedura o c'è stato qualche intoppo? Sono problematiche frequenti dopo questo tipo di intevento? Tale intevento è in anestesia locale o totale? Può fare altro intervento nella stessa zona dopo soli 2 mesi dal principale?
Ultima domanda riguarda noi figli. In famiglia tutti, da zii a nonni, hanno avuto ak prostatici di vari Gleason 7-9 (mai nessun decesso per questa patologia, fortunatamente). Consigliate di procedere alla valutazione dei geni BRCA1 e 2 ?
GRAZIE ANTICIPATAMENTE PER LE DELUCITAZIONI.
grazie per la VS disponibilità e pazienza nei confronti di chi, in certi momenti, ha bisogno di parole di conforto.
In breve:
mio padre, 65 anni, sottoposto a prostatectomia radicale per ak GLEASON 8 t3a senza invasione linfonodi e vescicole seminali, dal giorno della prostatectomia ha avuto problemi con la caterizzazione. Operato all'ospedale di San Giovanni Rotondo, dopo una settimana dall'intervento, hanno eseguito una cistografia che recitava "dopo rimozione del catetere,in fase minzionale si evidenzia spandimento di m.d. in see anastomotica uretro vescicale, si riposiziona catetere". A distanza di circa 2 mesi da questo referto e dopo continui problemi legati a vari tentativi che hanno portato ad una epicistotomia, il giorno 01 aprile, l'urologo che segue mio padre, opererà per la rimozione della stenosi uretro vescicale.
E' giusta la procedura o c'è stato qualche intoppo? Sono problematiche frequenti dopo questo tipo di intevento? Tale intevento è in anestesia locale o totale? Può fare altro intervento nella stessa zona dopo soli 2 mesi dal principale?
Ultima domanda riguarda noi figli. In famiglia tutti, da zii a nonni, hanno avuto ak prostatici di vari Gleason 7-9 (mai nessun decesso per questa patologia, fortunatamente). Consigliate di procedere alla valutazione dei geni BRCA1 e 2 ?
GRAZIE ANTICIPATAMENTE PER LE DELUCITAZIONI.
[#1]
Gentile Signore,
la stenosi dell'anastomosi uretro-vescicale è una complicanza nota della prostatectomia radicale ed è legata ad una cicatrizzazione ipertrofica non prevedibile che si accentua con lo stravaso di urina che mi pare di leggere dalla cistografia suo padre ha avuto. Tale problema è comunque peraltro comune e non risparmia neppure l'intervento condotto con la massima perizia e da urologo esperto. La procedura da seguire è quella di eseguire l'intervento proposto a Suo padre dall'Urologo che lo segue, a meno di non accettare il catetere epicistotomico a vita; non vi sono problemi a rioperare nella stessa zona. L'intervento può essere condotto sia in anestesia locale (rachianestesia) sia in anestesia generale, questo dipende molto dalle condizioni generali di Suo parde, dal tipo di anestesia che preferisce (se ne preferisce una in particolare), dal chirurgo ed anche dall'anestesista. E' un intervento endoscopico minore molto rapido.
Per quanto riguarda l'esecuzione di test genetici, la famigliarità è un fattore predisponente molto forte ma per ora nessuno intraprende una terapia antitumorale in assenza di una diagnosi, per cui è sufficiente sottoporsi a controlli annuali/semestrali dall'Urologo
la stenosi dell'anastomosi uretro-vescicale è una complicanza nota della prostatectomia radicale ed è legata ad una cicatrizzazione ipertrofica non prevedibile che si accentua con lo stravaso di urina che mi pare di leggere dalla cistografia suo padre ha avuto. Tale problema è comunque peraltro comune e non risparmia neppure l'intervento condotto con la massima perizia e da urologo esperto. La procedura da seguire è quella di eseguire l'intervento proposto a Suo padre dall'Urologo che lo segue, a meno di non accettare il catetere epicistotomico a vita; non vi sono problemi a rioperare nella stessa zona. L'intervento può essere condotto sia in anestesia locale (rachianestesia) sia in anestesia generale, questo dipende molto dalle condizioni generali di Suo parde, dal tipo di anestesia che preferisce (se ne preferisce una in particolare), dal chirurgo ed anche dall'anestesista. E' un intervento endoscopico minore molto rapido.
Per quanto riguarda l'esecuzione di test genetici, la famigliarità è un fattore predisponente molto forte ma per ora nessuno intraprende una terapia antitumorale in assenza di una diagnosi, per cui è sufficiente sottoporsi a controlli annuali/semestrali dall'Urologo
Dott. Carlo Negro, F.E.B.U., F.E.C.S.M.
Dirigente Medico
S.O.C. Urologia – Ospedale Cardinal Massaia. ASL AT
[#2]
Utente
Egregi DOTT.,
in seguito ad uretroscopia per eliminazione di stenosi dell'anastomosi uretro-vescicale post prostatectomia radicale, a mio padre è stato impiantato un catetere di diametro 16mm per circa 21+15gg. Il giorno 08/05/2014 è avvenuta la rimozione definitiva del catetere, e mio padre è stato riconvocato in ospedale dal primario di urologia dell'ospedale di San Giovanni Rotondo (FG) il 14/05/2014 per la "calibrazione uretrale".
In cosa consiste????
Grazie mille per la vostra disponibilità.
Cordialmente
in seguito ad uretroscopia per eliminazione di stenosi dell'anastomosi uretro-vescicale post prostatectomia radicale, a mio padre è stato impiantato un catetere di diametro 16mm per circa 21+15gg. Il giorno 08/05/2014 è avvenuta la rimozione definitiva del catetere, e mio padre è stato riconvocato in ospedale dal primario di urologia dell'ospedale di San Giovanni Rotondo (FG) il 14/05/2014 per la "calibrazione uretrale".
In cosa consiste????
Grazie mille per la vostra disponibilità.
Cordialmente
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Gentile Lettore,
la calibrazione uretrale consiste nel far passare cateteri di dimensioni progressivamente maggiori nell'uretra al fine verificare il calibro dell'uretra del paziente e se vi è una riduzione dello stesso di dilatare l'area stenotica.
la calibrazione uretrale consiste nel far passare cateteri di dimensioni progressivamente maggiori nell'uretra al fine verificare il calibro dell'uretra del paziente e se vi è una riduzione dello stesso di dilatare l'area stenotica.
[#4]
Utente
Grazie mille dottore. Un'ultima domanda, alla luce della sua disponibilità. Far passare significa tenere in sede per alcuni giorni i cateteri di diverse dimensioni ( e se si per quanti giorni complessivamente) o si tratta di una operazione ambulatoriale di pochi minuti ? Grazie mille di nuovo
[#6]
Utente
Salve, dopo 5 mesi dalla prostatectomia radicale, sembrerebbe tamponato il problema stenosi. Oggi è stato rimosso il catetere ed i risultati della uroflussometria sono più che incoraggianti. Trattandosi di un soggetto diabetico ed affetto da dermatite atopica nel periodo estivo volevo chiedere un Vs parere sull'effetto combinato di neofuradantin da 100 mg per altri cinque gg dopo rimozione catetere, deltacortene da 25 mg per dermatite. Grazie per il consulto
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 15.8k visite dal 18/03/2014.
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